Vicino alla riva

Finalmente il mattino era arrivato, il sole era alto e tiepido e dei gabbiani facevano presagire che saremmo arrivati presto a riva.
Per fortuna ora Heat si era rimesso ed era fuori pericolo, presto avrebbe anche ripreso le forze per poter mangiare da solo e Harvey era già sveglio e con una febbre notevolmente diminuita.
Tuttavia l'animo non era del tutto sereno, difatti Wire guardava fuori con un volto corrucciato.
"Perché siete così preoccupato?" Avevo domandato mentre tenevo ancora in mano la fetta di pesce.
Wire si era voltato verso di me con un'espressione diversa dal solito, non era né divertito, né tantomeno rilassato.
"Stiamo per arrivare a Sabaody, l'isola che ci porterà nel nuovo mondo" aveva affermato lui con un tono basso.
Tutti che nominano questa Sabaody... era un'isola così importante?
A quelle parole non aveva aggiunto altro, ma era tornato nei suoi pensieri.
"È una tappa fondamentale, nel nuovo mondo si trova il One piece" aveva aggiunto Harvey poco dopo, vedendo la mia espressione stranita.
Ovviamente io non capivo, ma sentivo quanto questo passo pesasse su di loro.
"Arrivare nell'isola più vicina al nuovo mondo con due uomini debilitati non è un buon inizio" aveva continuato Wire alzando nuovamente lo sguardo verso l'oblò.
Ad interromperci ci aveva pensato Killer che intanto era entrato nella stanza.
Aveva salutato i suoi uomini avvicinandosi a loro ed osservandoli un attimo, poi aveva chiesto loro come stessero per infine giungere al dunque.
"Ki, ho bisogno di informazioni" aveva affermato lui.
Erano tutti così seri e questa situazione era piuttosto stressante.
"Tu riesci a vedere bene al buio, perciò avrai visto com'era il comandante di quella nave" aveva precisato Killer senza che io dicessi nulla.
Avevo compreso il dunque, voleva sapere il volto dell'uomo alla quale avrebbero dato alla caccia.
"Era un uomo sui trent'anni di età, capelli rasati castani, senza barba ed un cappello a forma di cane di colore nero, corporatura nella media, piuttosto robusta" avevo spiegato cercando di ricordare ogni dettaglio dell'uomo.
Killer aveva riflettuto attentamente.
"Ho già visto un cappello a forma di cane prima, sarà una sua leva, ho compreso" aveva concluso lui uscendo una volta finito senza perdere tempo.
Quanta ansia che provavo!
Gli altri erano rimasti in silenzio per un po', non aggiungendo nemmeno una parola a quel silenzio assordante.
"Quali sono gli ordini per me oggi?" Avevo chiesto in imbarazzo per distogliere quell'alone di tensione.
Wire si era voltato per poi avvicinarsi, aveva con una mano preso il mio intero volto e lo aveva ispezionato.
Non erano affatto dotati di delicatezza qui.
"Il livido va bene ora, resterà viola per qualche giorno, vai a posare il pesce in cucina" aveva affermato lui facendomi segno con la mano nella direzione della porta.
Così avevo fatto.
Salendo le scale avevo incontrato Gin e mi ero fermata un attimo a salutarlo.
Non lo vedevo da quella notte e a pensarci mi stupiva il fatto che avesse combattuto con una pesante mazza chiodata.
Insomma lui qui dentro era il più esile e quella mazza era enorme!
"Finalmente sono riuscito a vederti anch'io! Come stanno?" Aveva immediatamente domandato.
Lo avevo rassicurato sul fatto che stessero migliorando e che presto sarebbero tornati in piedi.
"Sono stata mandata in cucina" avevo poi affermato per dileguarmi.
Gin aveva asserito che mi stava cercando proprio perché mi volevano, nello stesso posto.
"Intendo Killer ed il capitano... Sta attenta, ti accompagno" aveva concluso con un tono più sottomesso.
Così insieme eravamo andati in cucina, cosa volevano ancora? Ero davvero in pensiero.
Eravamo arrivati da loro in un attimo, il loro capitano era seduto nel solito posto e Killer gli stava servendo la colazione.
Una volta finito anche lui si era seduto di fianco e ci aveva proposto di fare altrettanto.
Gin era rimasto con me, ma sapevo che non avrebbe potuto fare altro che assistere in caso fosse accaduto qualcosa.
"Killer mi ha detto che sei riuscita a fornire una chiara descrizione dell'uomo che ha sparato ad Heat" aveva asserito Captain Kidd.
Killer di tutta risposta aveva ripetuto la mia descrizione chiedendo una conferma che poco dopo era stata ricevuta.
Gin aveva paura, tanto che aveva allungato la mano per stringere la mia mentre tremava.
Era così diverso da Harvey, che provava sempre ad apparire come forte e scontroso, lui era più spontaneo e semplice, mostrava nettamente ogni sua emozione.
"Quanti giorni le rimangono, li hai contati?" Aveva chiesto rivolto a Killer.
Lui prontamente gli aveva risposto che ne mancavano quattro.
Captain Kidd aveva notato lo stato d'animo di Gin ed aveva riso, affermando che se non l'avesse mai visto combattere penserebbe che fosse un debole a tremare così di fronte al proprio capitano.
"Sono molto in ansia Boss perché stiamo per arrivare alla prossima isola ed ho paura di quello che potrebbe accaderle in questi quattro giorni" aveva asserito lui per giustificarsi.
"Nessuno oserà toccarle un capello prima che Kidd decida di farlo" aveva risposto Killer ottenendo uno sguardo di assenso da parte del capitano.
"Questo pomeriggio arriveremo a Sabaody e visto il favore che ci hai fatto andrò personalmente alla casa d'asta a vedere se è rimasto qualche tuo simile" aveva affermato Captain Kidd.
Cosa? Non potevo crederci, era una così bella notizia!
Presto un sorriso di gioia aveva pervaso il mio volto, mi sentivo così sollevata nel sentire che sarebbero andati a vedere se qualcuno che conoscevo si trovasse lì! Nel frattempo anche Gin si era rilassato, allentando la presa e smettendo di tremare.
Di rimando Captain Kidd aveva precisato che non dovevo aspettarmi così tanto, visto che lì girano molti nobili pronti a tutto per comprarli.
Non mi importava, ero già felice solo per il fatto che ci avrebbero provato!
Dopodiché Killer mi aveva ordinato di preparare la colazione per tutti e di mettere sul tagliere quel pesce e così avevo fatto.
Sarebbe stata un'ottima mattinata, quella!

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