Un mattino tranquillo

Ero stanchissima ed era ancora mattina.
Heat si era riposato fin'ora, dormendo e riprendendo le forze, non si era ancora svegliato da quando tutti se n'erano andati.
Era davvero enorme e mi sentivo così piccola di fianco a lui, ma a differenza degli altri non mi incuteva affatto timore, mi sentivo quasi protetta in sua presenza.
La clessidra stava per consumarsi completamente e continuavo ad osservarlo per capire come sostituire le bende senza svegliarlo.
Ne avevo dedotto che fosse impossibile, tuttavia mi ero avvicinata con le mani sul suo addome per iniziare a togliere le bende vecchie.
Il suo fisico era davvero in forma, come tutti gli uomini su questa barca del resto.
Il mio tocco lo aveva fatto sobbalzare, si era svegliato accennando un movimento che però non era riuscito a fare, rimanendo bloccato a letto.
"Sono Ki, mi hanno ordinato di cambiare le tue bende e tenerti d'occhio" lo avevo informato mentre intanto con calma stavo tentando di toglierle.
"Mi sento molto più stanco di quando mi sono addormentato" aveva affermato lui.
Non era affatto un buon segno!
"Wire mi torturerà se non ti rimetti, cerca di resistere, ora ti disinfetto e poi passo l'unguento che mi è stato dato" avevo risposto cercando di mantenere un tono gentile.
Era decisamente pallido e, stranamente, appariva così debole.
Dopo aver passato il disinfettante, con cura nonostante la stanchezza, avevo preso il panno che c'era sul tavolino e, dopo averlo bagnato, l'avevo passato sulla sua fronte, poi sul viso ed infine sul petto, per rinfrescarlo un po' e lavare via il sudore.
Si era lasciato curare senza dire nulla o protestare, così, appena finito, avevo aperto il barattolo di unguento dal colore verde scuro e mi ero preparata a spalmarlo sulla ferita.
Il buco adesso si vedeva molto chiaramente, non usciva più tanto sangue ed ora che era stato ripulito era facile posizionarvi sopra l'impasto.
Doveva essere davvero doloroso, vedevo l'addome di Heat ritirarsi in maniera istintiva, ma lui non accennava nemmeno una smorfia.
"Come fate a soffrire così tanto senza neanche un rantolo? Io sarei già svenuta" avevo affermato con un tono allegro per smorzare la tensione che sentivo nel dover svolgere quel compito.
Heat aveva espresso un piccolo ghigno e con una leggera fatica mi aveva risposto che le loro prove in mare sono state e saranno ben peggiori di questa.
Se la prossima settimana il loro Boss avesse deciso che per me c'era ancora tempo da vivere, era questa la vita che mi avrebbe aspettato?
Ero abbastanza forte da sopportare tanto quanto Heat sopportava questa ferita?
Non lo sapevo affatto, ma anziché cercare una risposta ora, mi ero concentrata sulle bende che stavo mettendo sul corpo di Heat.
Gli avevo chiesto se fossero troppo strette, però aveva risposto che fossero ottime.
Così avevo fatto ripartire la clessidra.
"Ti senti meglio Heat?"
Quella domanda non era di circostanza, ero davvero preoccupata per la sua salute.
Lui a quella frase che gli avevo rivolto con lentezza si era voltato verso di me per osservarmi più chiaramente.
"Non riesco a muovere un muscolo, ma avere da una bella donna tutte queste attenzioni potrebbe essere piacevole" aveva sentenziato con un debole ghigno.
Probabilmente qui, vista l'alta presenza femminile, questo era il più bel complimento e dimostrazione d'affetto che potessi aspettarmi.
Ciononostante ero felice delle sue parole.
Immediatamente dopo ciò era entrato Jiro con un vassoio in mano.
"Mi è stato chiesto da Killer di portarvi la colazione, per Heat ha preparato una sana minestra che dovrà mangiare tutta" ci aveva informati.
Per me invece c'era del pane e del formaggio e mi sentivo molto fortunata per ciò.
Lo avevo aiutato ad appoggiare il tutto sul tavolino.
"Cavolo, hai delle occhiaie orribili Ki" aveva esclamato una volta giunto vicino.
"Ma Heat tu hai una cera da fare veramente paura, vedi di non farci un brutto scherzo" aveva continuato dopo essersi accucciato vicino al lettino dove stava.
La sua espressione era divertita, però si vedeva a pelle la fatica che provava nel restare vigile.
"Davvero devo mangiare quella roba?" Si era lamentato poco dopo.
Jiro aveva fatto un cenno con la testa.
Poi si era voltato verso di me.
"Sembri davvero stanca, proverò a chiedere se anziché stare ai cannoni come al solito, posso darti una mano qui" aveva affermato facendo una pausa per poi riprendere "anche perché è solo questione di ore e dovrai occuparti di due persone" aveva concluso.
Harvey stava peggiorando?
Quella domanda la si leggeva negli occhi.
"La spalla si è gonfiata e non riesce più a muovere il braccio, è davvero uno stupido a volte, ho saputo dell'accaduto" mi aveva informato.
Poi aveva scosso la testa dicendo che Gin aveva scelto proprio il momento sbagliato per parlarmi della sua sorellina.
Non poteva sapere che sarebbe arrivata la Marina, gli avevo fatto notare, tuttavia avevamo fatto cadere l'argomento vista l'urgenza di dover dare il pasto ad Heat.
"Spero di venire ad aiutarti il prima possibile, fai in modo che la mandi giù tutta" aveva affermato prima di uscire.
Il mio pane e formaggio poteva aspettare.
Ovviamente non era possibilitato a cibarsi da solo, così avevo riposto un panno sul suo petto per non farlo sporcare e con la sedia mi ero messa il più vicino possibile.
Era una zuppa con tanto brodo, delle verdure ed alcuni legumi ed avevo iniziato a piccoli cucchiai a fargliela mangiare.
Heat non poneva alcuna resistenza e, con calma, era riuscito ad ingerire tutta la zuppa, per infine tornare a riposarsi.

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