Sei giorni
Dopo quel bacio sulla fronte Harvey era rimasto lì ad aspettare che finissi di mangiare, aveva tolto il piatto e mi aveva anche rimboccato le coperte consigliandomi di dormire presto e, così, avevo fatto.
Mi ero svegliata che il sole era già alto e tutti erano fuori ai loro rispettivi posti.
Di fianco c'erano dei vestiti ripiegati con un biglietto lasciato da Gin.
"Heat e Wire mi hanno dato dei vestiti vecchi da riutilizzare, così ho cucito questo pantaloncino e una nuova maglietta"
Che gesto carino.
I mozzi erano tutti gentili, mi proteggevano, vegliavano su di me ogni momento e a parte le precedenti ostilità, non erano mai stati dei veri nemici.
Nemmeno Heat era da meno, è stato il più premuroso della ciurma, Wire mi desidera e vuole tenermi in salute per questo, perfino Killer era stato benevolo fin dall'inizio.
Mi ha addirittura dato un nome.
Solo il capitano risultava ostile, forse non gli piacciono le donne, o crede che possa rivoltargli i suoi uomini contro, non lo capivo.
Eppure aveva appena vendicato il villaggio al posto mio e, per questo, pensandoci bene, ne ero grata.
Senza ulteriori indugi avevo preso quel pantaloncino blu elettrico, sicuramente ricavato dagli abiti di Heat, quella maglia a maniche lunghe color mattone e l'intimo azzurro chiaro ed ero andata in bagno a farmi una doccia e prepararmi.
Ero ancora scossa, tuttavia non volevo ricevere una punizione per essere stata tutto il giorno a letto.
Più in fretta che potessi ero salita al piano superiore della nave, trovando Killer.
"L'estratto rilassante che ho messo negli spaghetti avrebbe dovuto fare meno effetto, è quasi mezzogiorno" aveva esordito lui vedendomi.
"Avete messo un sonnifero nel piatto?" Avevo chiesto stupita, non me ne ero nemmeno accorta.
"No, ho messo un estratto rilassante e antistress, me lo ha consigliato Wire mentre eravamo a terra" aveva precisato lui.
Sul serio si erano presi la briga di comprare un estratto solo per calmarmi?
Ero davvero confusa e non comprendevo, per niente.
"Perché siete così premurosi? Sono su questa nave da tre settimane quasi e due le ho passate dormendo"
Non avevo un tono di rimprovero, o di sfida, era solo pura e semplice confusione.
"È stato insolito trovare una ragazzina quasi morta nella nostra nave non a causa nostra, così come ci ha spiazzato cosa ha fatto la Marina sulla vostra isola" aveva spiegato.
"Ora avete tutte le informazioni, perché Captain Kidd non ha ancora mandato l'ordine di eliminarmi?" Lo avevo incalzato.
Lui a quella domanda si era girato, guardandomi bene.
"Kidd può essere brutale con i deboli che non fanno nulla.
Abbiamo curato tutte le tue ferite ed erano chiaramente dovute ad una battaglia" aveva asserito lui dopo una breve pausa.
Non comprendevo ancora chiaramente.
Tuttavia, dovevo assolutamente sdebitarmi per ciò che avevano appena fatto.
"Sono una sacerdotessa del popolo della luna, sono stata istruita per difendere il mio villaggio, ma ho fallito, perciò vi sarò sempre grata per aver vendicato la mia isola, anche se deciderete di uccidermi" avevo affermato tutto d'un fiato prima di voltarmi pronta ad andarmene.
"Lo eri, adesso il tuo posto è in cucina a preparare il pranzo con me" aveva risposto lui avvicinandosi per poi superarmi.
Lo avevo seguito, mentre nella mia testa quelle ultime parole rimbombavano pesanti.
"Lo eri"
Io ero una sacerdotessa, ora che cosa sono?
Continuavo a ripeterlo ancora e ancora mentre affettavo quelle cipolle e patate.
Oggi a pranzo ci aspettava un Re del mare a fette con crema di pesche e patate, e senza averlo assaggiato sapevo già che sarebbe stato delizioso.
Il Massacratore mi dava gli ordini ed io eseguivo con cura, non dovevo sbagliare neanche un passaggio.
Finito di cucinare mentre lui preparava le porzioni io avevo già iniziato a pulire le teglie usate durante la preparazione.
Una volta pronti i piatti mi aveva mandato a servire tutti, ricordandomi di non servire il capitano.
Come se potessi dimenticarlo!
A tavola c'erano già Ichiro e Jiro, insieme a Gin.
"Che belli questi nuovi vestiti!" Avevano esclamato in coro i due.
"Devo ringraziare Gin per averli cuciti per me!"
Era stato uno scambio di battute semplice, ma piacevole.
Loro avevano sorriso e mi avevano ringraziato per il servizio.
Poi è arrivato Wire insieme a Heat e subito avevano incominciato a contendersi quale dei due colori fosse più adatto a me nel mentre stavo portando loro i piatti.
"Ti senti meglio oggi?" Aveva chiesto con quel suo solito tono triste Heat.
"Scherzi? Quelle erbe che ho preso sono le più forti, non può stare peggio di ieri" si era intromesso Wire.
Erano carini, dopotutto.
"Ha ragione, ho dormito bene e mi sono rilassata molto" avevo precisato infine.
Quelle parole lo avevano rasserenato, facendogli mantenere il buon umore per tutto il pasto.
Poi era arrivo Harvey.
Non lo avevo ancora visto da ieri.
Portandogli il piatto mi ero avvicinata a ringraziarlo.
"Grazie per avermi sforzato a mangiare ieri, sei stato davvero gentile e grazie anche per avermi rimboccato le coperte"
A quella frase era arrossito.
"Non ho fatto nulla del genere! Ti eri scoperta e visto il sonnifero ti saresti svegliata ore dopo con una polmonite" aveva precisato lui guardando altrove.
Gin vedendo quella reazione era scattato con gelosia.
"Sapevo di non doverti lasciare da solo con lei, vuoi tenerla tutta per te, ammettilo" lo aveva letteralmente punzecchiato con una bacchetta.
Era un bel clima.
Poi era arrivato il Boss.
Tutti si erano zittiti e lo avevano salutato con rispetto.
"Devo insegnarti le buone maniere?" Aveva domandato lui vedendo che ero ferma lì senza fare nulla.
Di fretta avevo chinato il capo in un rispettabile saluto e mi ero messa a sedere.
Killer lo aveva servito in fretta, con una porzione più abbondante.
Che relazione avevano, quei due?
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