Piccole scoperte

Mi ero lavata nella doccia, districando bene i capelli pieni di nodi con quello che era un balsamo ed usando una saponetta per pulire la pelle.
Ero stata dentro molto tempo, godendomi quella calda e rilassante dispensa di acqua, mi sembrava un sogno.
Era un attimo di pace all'interno di tutto quello che stava accadendo.

Non capivo nulla... Questi mozzi non sembravano poi così crudeli eppure gli altri tre, decisamente più spaventosi, stavano parlando di uccidermi a sangue freddo, pensando a me come ad una bambola di pezza.
Non volevo accettarlo, nella mia testa c'era ancora così tanta confusione che nemmeno comprendevo affatto come dovermi comportare con loro.

Una volta finito mi ero avvolta in un morbido asciugamano ed ero uscita.
"Hai finito finalmente, queste sono le tue cose!" Aveva esclamato lo scontroso un po' stizzito dall'attesa.
Sarebbe potuto essere il mio ultimo bagno e me lo sarei goduto fino in fondo.

Il ragazzo mi stava mostrando degli oggetti a me incomprensibili.
"Sono prodotti per la cura della persona, servono..." aveva iniziato a spiegare Gin con calma e scrupolosamente.
Erano tutti prodotti per la cura personale, alcuni completamente nuovi per me, ma usare quel dentifricio non sembrava una cattiva idea.

"Devi usarli assolutamente con cura! Il Boss vuole vedere il tuo potenziale e ne vale della tua sopravvivenza!" Aveva precisato uno dei fratelli.
Potenziale? Sopravvivenza? Cosa significava quella frase?
Scacciandola dalla mia mente avevo preso quella roba e mi ero chiusa in bagno ad usarli.

Mi ero sistemata con tutti quegli oggetti, impiegandoci un'infinità.
Ora ero pulita e liscia come una pesca, cicatrici a parte, e, poteva non sembrarlo, ma avere vestiti puliti e la pelle dolce era totalmente differente, ti faceva sentire in paradiso.
Dopodiché, con ancora l'asciugamano indosso, avevo aperto la porta e, immediatamente, Gin mi aveva dato qualcosa.

"E questo cos'è?" Avevo chiesto nella mia ingenuità.
"Wire mi ha dato un suo vecchio paio di calze a rete e stoffa e visto il tempo che ci hai messo li ho cuciti in modo che fossero della tua misura" aveva spiegato lui.
"Si occupa sempre di rattoppare i vestiti che si rovinano in battaglia e sa anche cucirli" aveva spiegato uno dei fratelli.

Così mi ero vestita con queste calze a rete con piccoli buchi che ricoprivano sia le braccia che le gambe.
Poi mi ero messa una maglia a maniche corte azzurra con qualche quadrato rosso e dei pantaloncini neri piuttosto stretti.
Infine mi aveva dato anche un paio di comodi sandali azzurri.
"Forse non ho ben valutato il giro vita, cerca di dimagrire e scusami, non ho più stoffa" aveva affermato Gin come se nulla fosse.

Successivamente mi avevano portato allo specchio e finalmente mi ero vista.
Avevo degli occhi gialli luminosi, proprio luminescenti e dei capelli lunghi e lisci, la pelle era color sabbia ed ero meno fragile di quanto pensassi, difatti avevo delle fasce di grasso e muscoli che mi proteggevano.
"Per fortuna che hai quel fisico o saresti già morta" aveva commentato lo scontroso mentre ero assorta dall'immagine che vedevo ritratta.

"Dai è quasi sera, spalma l'unguento che il Boss sta per tornare, non devi mai farlo aspettare!" aveva affermato Gin portandomi il barattolo.
Provavo davvero molta ansia, e se non gli fossi piaciuta?
Avevano detto che ne valeva della mia sopravvivenza...
Mi ero sbrigata e, insieme a loro, avevo iniziato a salire le scale.
"Chiamalo Boss o Eustass-sama, è importante"

Con titubanza ero arrivata nella parte superiore della nave.
Finalmente vedevo la luce del giorno da vicino e non da dietro un vetro.
C'era uno splendido tramonto sul mare e vi era molta calma, anche giù al porto.
L'acqua era tranquilla ed i gabbiani si sentivano in comunione al suono delle persone che passeggiavano ed agli uomini che compievano i loro compiti.

Ad un tratto avevo visto Heat, poi di fianco Wire e Killer, il biondo mascherato, che era insieme ad un altro uomo grande e muscoloso, con una pelliccia rossa e nient'altro sul petto, davvero spaventoso.

Era truccato con labbra viola e unghie nere, la sua pelle era bianca come un gatto ed aveva un'espressione minacciosa.
Ora capivo quanto fosse importante il suo buon umore.
Quell'uomo spaventoso avrebbe dovuto "gradirmi"? Ora ero convinta più di prima che stessero sicuramente scherzando!

"Inginocchiati" mi aveva sussurrato Gin una volta che loro erano sul punto di salire.
"Eustass-sama, abbiamo seguito gli ordini, ora è perfetta" aveva continuato lui prendendomi per un braccio e portandomi su.
"Ho cucito io i vestiti datomi da Wire" aveva specificato.

Avevo paura.
Il suo sguardo era fisso su di me e mi valutava come se fossi un pezzo di carne in vendita al mercato, ne ero certa.
Dopodiché mi aveva preso il volto nello stesso modo sgraziato del primo giorno.
Mi aveva sollevato proprio come all'ora, lo riconoscevo chiaramente, era lui.

"Kidd rischi di romperle un osso se la stringi così" aveva affermato il suo compagno con la maschera serio.
Lui l'aveva ascoltato e mi aveva messo giù, facendomi riprendere aria.
"La teniamo, divertitevi con lei come volete, non mi interessa cosa fate voi mozzi"
Era andata tutto sommato bene...
Bruciava solo un po'...
Sputavo ancora aria dentro e fuori dai miei polmoni a causa di quella stretta, però ero viva per oggi, mi bastava questo.

"La voglio domani a servirci a tavola, visto che sta bene non ha ancora bisogno di riprendersi" aveva continuato.
Non avrei dovuto riposarmi? A quanto pare aveva già cambiato idea.
"E datele del trucco, quelle labbra carnose hanno bisogno di un rossetto" aveva concluso per poi voltarsi e scendere al piano di sotto, diretto probabilmente alle stanze.

"Al Boss sembra sia piaciuta, non sei geloso Killer?" Aveva domandato Wire ridacchiando un po'.
Il biondo si era voltato verso di lui mantenendo il tono rilassato.
"Non è affatto male ora che è pulita, sicuramente i mozzi se ne approfitteranno presto, prima che Kidd cambi idea" aveva risposto il biondo.

"No, sono curioso di provarla prima io" aveva continuato l'uomo incappucciato.
"Anche a me piacerebbe" aveva aggiunto Heat con un sorriso, ma mantenendo comunque la sua aura tetra.
A cosa alludevano, esattamente?
La mia testa era presa da molte cose, tuttavia, con un po' di sforzo credevo di aver compreso...

No, non volevo!
"Aspettate, io non voglio fare nulla del genere!" Avevo esclamato scaldandomi in volto e facendo scendere qualche lacrima.
Gli altri stupiti, si erano voltati guardandomi come se avessi affermato un'assurdità mista ad una certa preoccupazione.
"Non sei tu che decidi, ma il Boss" aveva affermato uno dei due fratelli.
"Il mozzo ha ragione, sono gli ordini di Kidd" aveva aggiunto il biondo.

Certo, erano tutti bei ragazzi e dall'aria molto minacciosa, non potevo negarlo, e mi faceva pensare anche che fossero abituati a farsi dire di sì, ma questo non gli dava il diritto di pretendere me stessa!
E poi ero anche una sacerdotessa e non potevo fare certe cose, nemmeno per assicurarmi la sopravvivenza!

"Sono una sacerdotessa!" Avevo esclamato con forza.
"Dimenticati il prima, ora sei un mozzo sottoposto di Eustass Captain Kidd e devi ubbidire" aveva affermato Wire con fare solenne.
Per loro sembrava davvero importante la faccenda.

Non ero più una sacerdotessa nella mia piccola foresta, in questo momento, ero diventata un mozzo di questa nave e dovevo seguire gli ordini... tuttavia non ci pensavo nemmeno!
"Vieni qui, cena con noi che la notte è appena iniziata" aveva affermato Wire prendendomi per un braccio e portandomi via prima che potessi rendermene conto.

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