Arrivati a terra

Finalmente dopo tanto lavoro eravamo giunti in questa rinomata isola.
Il tempo era bello ed ero così trepidante nel vedere un posto nuovo, tanto da distrarmi un po' durante la pulizia.
Nonostante iniziassi a sentire la stanchezza mi sarebbe davvero piaciuto scendere a vedere quella nuova isola così particolare.
Era così bizzarra! C'erano alberi numerati dalla quale uscivano mille bolle di diverse dimensioni, era così stupendo che avrei tanto voluto giocarci.
L'altra volta ero scesa con Heat, però lui riusciva a malapena a mettersi sul fianco, non mi avrebbe potuto di certo accompagnare a terra.
Ero vicina all'albero maestro e stavo pulendo il pavimento, quando Killer si era avvicinato.
"Wire sarà a riposo questo pomeriggio e Jiro e Ichiro saranno in infermeria, sarai utile se dovessi portarti con me a fare scorte? Dovrai soltanto leggere la lista e non perderti" aveva affermato lui con un tono dubbioso.
Avevo prontamente risposto che sarei stata in grado di tenere un foglio di carta e di seguire un uomo con una così appariscente maschera.
"Questa isola è piena di trafficanti, potrebbero rapirti e ci sono anche molti nobili mondiali alla quale non devi assolutamente avvicinarti" mi aveva bloccato lui poco dopo.
Questo effettivamente mi spaventava un po', anche se non avevo mai visto un nobile, sentendo il racconto di Gin già me li immaginavo orribili e brutti come la divinità serpente.
"Senza armi ed il mio gatto è molto più difficile difendersi..." avevo risposto io per lo più lamentandomi.
"Non puoi difenderti dai draghi celesti, puoi solo nasconderti" aveva risposto Killer, poco dopo mi aveva superato aggiungendo che mi sarei dovuta abituare ad essere più forte.
Infine era sceso dalla nave facendomi segno di seguirlo stando bene attenta.
Così, con un foglio in mano con tutte le scorte da fare, eravamo partiti.
Molti alberi erano numerati ed il Massacratore li osservava bene segnando su un altro foglio il numero e la strada che avevamo fatto per raggiungerlo, di fatto creando una mappa.
Dopo diversi alberi segnati avevamo trovato i negozi, che erano molto più sfarzosi e belli rispetto a quelli dell'isola precedente, oltre che numericamente superiori, difatti c'erano intere strade adibite solamente per la vendita.
E le bolle, erano ovunque.
Rischiavo sempre di distrarmi con quelle bellissime bolle, ne avevo anche toccate alcune, però Killer mi aveva lasciato fare senza dirmi nulla.
I sacchi iniziavano ad aumentare e pesavano, tanto che avevo chiesto di poter prendere una pausa.
Il Massacratore si era guardato un attimo attorno a quella domanda, rispondendo che invece avremmo dovuto nasconderci in un angolo.
Stavano arrivando.
L'ordine era stato chiaro, loro non avrebbero dovuto vederci.
Ero un po' spaventata da questo primo incontro, tuttavia il desiderio di scoprire cosa c'era al di fuori della nostra isola, dalla parte dei forestieri, si stava in ogni modo avverando, dopo tanti anni dalla prima volta che avevo detto a mia madre che io avrei preso il mare da grande.
Anche altre persone avevano fatto la stessa cosa, lasciando il passaggio ad un uomo con una ampolla in testa, una acconciatura stravagante e sorretto da un altro uomo incatenato.
Lo frustrava come se non fosse nemmeno umano, tuttavia io non mi sarei mai comportata così con il mio amato Shiroi!
Le altre persone guardavano lui che passava intimorite e tremanti, come se da un momento all'altro avesse potuto fargli qualcosa.
Nemmeno Killer aveva detto nulla per tutta la durata del suo passaggio, rimanendo il più possibile immobile e aprendo bocca solamente dopo che si era allontanato.
"Quelli sono i draghi celesti di cui ti ha parlato Gin" aveva spiegato mentre riprendevamo il cammino.
"È vero che possono spararti senza che tu faccia nulla di male?" Avevo domandato cercando di comprendere meglio come fosse davvero il mondo al di fuori della nostra isola.
"Non solo, possiedono schiavi e sono riparati dal governo" aveva precisato con lo sguardo altrove.
Com'era possibile che il governo permettesse ingiustizie del genere?
Avevo fatto altre domande, sul governo, sui nobili e sul perché facessero simili gesti e lui con calma mi aveva spiegato tutto.
E più metteva in luce tali verità, più io comprendevo perché il capo tribù non volesse che la Marina ed i forestieri mettessero le mani sul nostro villaggio e sui nostri tesori.
Com'era possibile tutto questo?
Ne ero così amareggiata e disgustata.
"Se un innocente può essere trattato in questo modo da coloro che rappresentano la giustizia, che cosa ha senso in questo mondo?" Avevo domandato io alla fine.
Killer non si aspettava, forse, quella domanda, tuttavia si era voltato per rispondermi.
"È per questo che noi pirati esistiamo: siamo liberi di decidere una nostra morale"
Poche e semplici parole.
Siamo liberi di decidere una nostra morale.
Era questo, quindi, che significava essere pirati?

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