Capitolo 17
Victoria
-Mangiate qui?- domando senza pensarci. Siamo tutti riuniti a casa mia, sono assieme alle persone con le quali ho legato di più, Lelila, Leo e in fondo in fondo, un legame c'è anche con Dylan nonostante le nostre litigate idiote e i nostri sguardi che sembra vogliamo ucciderci l'uno con l'altra. Anche se dopo quello che è successo questo pomeriggio sul suo balcone non so come descriverci. Siamo seduti sul mio divano a L nell'attesa che arrivino le pizze che ho ordinato da una pizzeria che Leo mi ha consigliato e che si è offerto di pagare, ma non glielo permetterò. Io almeno pagherò la mia. Non mi piace che le persone, per quanta confidenza possa averci, debba pagare, e quindi usare i suoi soldi anche per me.
-Ma quindi..tu e lui..- inizia Leila seduta sopra Leo nonostante tutto lo spazio che il divano offre.
-Io e lui cosa?- dico mentre Dylan ride. Ride, ancora! Assurdo! Non ha smesso neanche dopo tutti gli schiaffi che gli ho tirato...sembra che non senta dolore.
Forse perché hai dei muscoli invisibili e la tua forza è uguale a quella di un pulcino appena nato o meglio, di una tartaruga.
Antipatica di merda.
-Dai, tu e lui..capiscimi..!- quasi urla.
-No- dico subito capendo il suo discorso-No, no e poi no- continuo.
-Oh ma dai, gli opposti si attraggono- dice Leo ridendo.
-Ehi tu, stai zitto- lo indico e lui alza le mani in segno di resa. È un ragazzo simpatico e dolcissimo, ho visto in queste settimane che l'amore che prova nei confronti di Leila è immenso e che è anche un ragazzo leale e sincero. Non abbiamo parlato molto, è vero, ma sono certa che lui ed io abbiamo legato molto, come d'altronde, è successo con Leila. Durante queste settimane, infatti, io e lei siamo state spesso insieme e anche lei è una ragazza molto dolce e con una parlantina assurda. Non smette mai e spesso mi fa morire dalle risate perché arriva, in un solo discorso, a parlare di un'altra cosa completamente diversa e distante da quello che intendeva.
-Victoria vorresti dire che non mi trovi attraente?- chiede Dylan ridendo ancora. Ma perché non la smette? Mi sto per alzare e prenderlo a pugni, giuro.
-No, affatto- mi volto un attimo verso di lui e il sorriso ebete sul suo volto scompare lasciando lo spazio ad un altro sorriso, il suo tipico sorriso, quello malizioso.
-Tuo padre non c'è?- chiede Leila.
-No, è partito per lavoro e non so quanto starà fuori- dico sistemandomi meglio sul divano.
-Allora potremmo mangiare sempre insieme in questi giorni, ovviamente, non sempre a casa tua, ma potremo fare a turni, magari domani mangiamo da me, dopodomani da Leo e dopodomani ancora da Dylan- dice velocissimo.
-Tu respiri mentre parli?- chiedo facendo scoppiare i due uomini in una fragorosa risata e arrossire Leila guadagnandomi una sua linguaccia.
Il campanello suona e io corro ad aprire. Il fattorino mi guarda e dopo avermi sorriso lo riconosco: è Chris, il ragazzo che ho conosciuto oggi a mensa. Mi porge le pizze.
-ciao, Victoria giusto?- sorride assottigliando per un istante i suoi occhi.
-si, tu sei Chris, giusto?- sorrido anche io. Mi sta particolarmente simpatico.
- Esatto- ridacchia- hai ordinato queste pizze- dice.
-Si, quanto ti devo?- domando.
-Venticinque dollari e ottanta- risponde e io gli porgo i soldi.
-Grazie- mi sorride ancora -tutto bene?- mi chiede dopo un momento di esitazione.
-si, benissimo- gli rispondo -non sapevo lavorassi come fattorino-
-bhe è una cosa nuova anche per me, è il mio primo giorno di lavoro, sai..per aiutare la mia famiglia- dice.
-capisco, è un gesto carino..-gli sorrido-allora non ti faccio perdere altro tempo- gli dico.
-domani veni a scuola?- mi chiede improvvisamente.
-Victoria? Ma quanto ci vuol..- Dylan spunta da dietro le mie spalle e non appena vede Chris si blocca -che ci fa lui qui?- chiede avvicinandosi.
-Ha portato le pizze- e le agito davanti ai suoi occhi.
-domani allora vieni?- mi chiede di nuovo Chris alla porta.
-Sì viene a scuola, ciao- Dylan risponde al posto mio e chiude la porta in faccia al fattorino.
-Ma che cazzo fai?- quasi urlo.
-Victoria! Smettila di dire parolacce! Sembri un maschio- mi richiama Leila dal salone. Lancio un ultima occhiata a Dylan e dopo avergli lanciato le pizza nelle sue braccia apro la porta, ma troppo tardi. Vedo Chris salire su di una macchina rossa e partire in un nano secondo.
-sei un coglione- insulto di nuovo Dylan.
-che c'è?- chiede lui con le pizze ancora in mano.
-che cazzo gli vai a dire così. Ma che ti dice il cervello e soprattutto che ti ha fatto quel ragazzo?-
-Victoria! Le parole!- urla ancora Leila.
-Niente, solo che non mi sta simpatico- si giustifica facendo spallucce.
-E questa dovrebbe essere una cazzo di giustificazione valida?-chiedo portandomi una mano al fianco. Lo faccio sempre quando sono nervosa.
-Victoria..- Leila sembra volermi strozzare.
-Sì, per me lo è- Dylan è impassibile. Ma davvero pensa di aver agito bene? Ma cosa gli passa per la testa? Perché comportarsi così!?
-Dylan, per l'ultima volta, perché hai risposto così male a Chris?- chiedo.
-Mi sta sul cazzo- risponde semplicemente -e poi che problemi hai? Ti piace per caso? Ti sei innamorata di lui?- chiede alzando un pò la voce.
-No, certo che no- grido quasi io- ed anche se lo fossi non lo direi di certo a te-
Bhe certo, dire alla persona davanti a te che ti piace è molto avventata come cosa, già.
-e allora perché te la prendi così tanto?- chiede e Leo spunta all'ingresso con noi.
-Ragazzi? Che succede? -chiede.
-Niente- risponde semplicemente Dylan.
-succede che questo ragazzo è un coglione nato- mi arrabbio perché ha cacciato in malo modo Chris, un ragazzo che sembra buono e per bene. Mi arrabbio perché non capisco il perché l'ha fatto.
Non riesci a capire se lo ha fatto per il motivo che ti ha detto oppure per la gelosia?
Esatto, non capisco se è geloso.
Cioè, aspetta un attimo, non intendevo dire questo, volevo dire che non capisco. Non capisco più niente.
Non negare l'evidenza.
Non la nego, non c'è niente fra noi due. Stop.
-Victoria!-mi chiama Leila, è fissata che le ragazze non devono dire le parolacce. Ma come faccio a non dirle dopo le stupidaggini che sta dicendo Dylan?!
-andiamo a mangiare- e ci dirigiamo nel salone.
-Non hai dovuto pagare?- chiede Leo.
-No, mi ha fatto la grazia- rido-sta tranquillo, è tutto apposto-.
-Come sei simpatica- mi sfotte Dylan.
-zitto tu. E non mangi pizza!- urlo puntandolo.
-Cosa? Non puoi!- si alza dalla poltrona e viene verso di me.
-Posso invece!- e faccio il giro del divano consegnando le pizze a Leila e Leo che cercano di darmi i soldi ma che rifiuto apertamente mandandoli a quel paese e beccandomi qualche insulto femminile.
- la mia pizza..- dice Dylan.
-Non ne mangi- grido- me la mangio tutta io, oggi sento di avere molta, molta fame- concludo aprendo il primo scatolo.
- Acida- e si avvicina lentamente.
-Non provarci- quasi grido ma niente, si avvicina e ,dopo avermi spinto di lato,si prende il suo scatolo e si risiede sulla poltrona.
-Stronzo merdoso- lo insulto.
-Acida e bisbetica- continua e addenta il suo primo trancio di pizza. Si inizia così una discussione sulla professoressa di Economia Aziendale che secondo loro assomiglia ad un orco e non posso dargli torto. è abbastanza bassa e ha dei capelli rossi ,che sembrano costantemente sporchi, tirati su da una molletta nera. Indossa sempre dei completi che vanno dal verde militare al nero. Non usa colori allegri e viene a scuola truccata come una trent'enne, un rossetto rosso fuoco e spesso con una linea spessissima di matita che si stampa, puntualmente, sulla palpebra mobile.
In tutto questo io osservo Dylan e dire che sembra un bambino in certi momenti è dire poco. Seduto su quella poltrona che è metà di lui sembra un gigante, ma con la pizza sulle ginocchia ride alle battute di Leo come un bambino. L'ho colto fissarmi o per lo meno rivolgermi qualche occhiata un paio di volte ma la cosa non mi ha dato affatto fastidio, anzi, sono più che sicuro di essere arrossita un paio di volte. Ripenso a come si è comportato con Chris e vorrei ammazzarlo di pugni ma i suoi occhi mi dicono di non farlo. Il suo sguardo è talmente profondo, talmente dolce e freddo in alcuni momenti...che mi manda in escandescenza e in profondi dubbi. Non sono mai stata così curiosa di una persona.
A volte sembra felice mentre altre perso: cosa gli succede? Cosa ha di così brutto e pesante da renderlo a volte così...perso? Sorrido ad una battuta di Leo e poso di nuovo i miei occhi su di lui. Anche lui mi sta osservando. Mi sorride appena e poi distoglie lo sguardo.
Il mio cuore accelera.
Spazio autrice:
Ho aggiornato prima, mooolto prima per farvi una sorpresa❤❤
Grazie mille per il sostegno,le visualizzazioni,le stelline e i commenti! ❤
A domani! ❤🎈
Xoxo
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