Jenna Phinner

Il soggetto di questa intervista è la signorina Jenna Phinner.

- Salve.
- Ciao (Sorride).
- Noi ci siamo già viste.
- Sì. All'intervista di Rebekah. Ora si sta allenando, altrimenti ci avrebbe raggiunte. Ma chissà, forse riuscirà a farlo comunque (Sorride).
- , ma certo. Iniziamo?
- (Annuisce) Non vedo l'ora. Sono così agitata.
- Ma no, stai pure rilassata.

- Jenna Phinner è il tuo nome completo? No. Il mio nome completo è Jenna Andrea Phinner (Sorride).

- Quanti anni hai? Trentadue.

- Bene. Da dove vieni? Allora, io sono nata nel Connecticut, dove ho sempre vissuto, dove anche il mio papà ha sempre vissuto, mentre la mia mamma è italiana. Andrea era il nome di mia nonna. Purtroppo se n'è andata poco dopo la mia nascita, quindi ha voluto darmi per secondo nome proprio il suo. Erano molto legate.

- Capisco. Mi dispiace.
- (Annuisce) Grazie.

- Se potessi usare una parola per descriverti, quale sarebbe? (Sbuffa) Devo proprio sceglierne solo una? (Sorride) E va bene. Allora, sognatrice! (Sorride)

- Quali sono i tuoi pregi? (Riflette) Vediamo. Per iniziare, riesco a trovare quasi sempre il lato positivo delle cose. Sono sincera. Mi prendo cura delle persone che amo. Sono abbastanza pacifica (Annuisce).

- E i tuoi difetti? Essere gelosi è un difetto? (Sorride)

- Credo che dipenda dal grado di gelosia. C'è qualcosa in particolare che ti piace? (Solleva lo sguardo, sognante) Stare in compagnia di Rebekah. Accarezzarle i capelli, mentre guardiamo insieme la tv. Baciarla e... (S'interrompe) Scusami, sto divagando (Sorride).

- Va bene, tranquilla. La tua visione dell'amore è bella. Hai avuto altre storie importanti? Solo una. Sono sempre stata una ragazza introversa. Da ragazzina mi prendevano in giro perché non avevo seno, ero magra come un chiodo e portavo l'apparecchio ai denti. Questo mi ha portato a essere poco aperta nei confronti delle persone. Poi il mio corpo ha iniziato a cambiare e, dopo un'estate passata a lavorare in un bar, ho scoperto che in realtà, ci sapevo fare con le persone. Complice anche il fatto che fossi molto cambiata, un giorno, tre anni fa, una ragazza si è avvicinata a me. Denise mi ha corteggiata in modo sfacciato e io ci sono cascata con tutte le scarpe. Era sempre amorevole con me, mi faceva sentire una principessa. Tornava sempre a casa con dei fiori, quando siamo andate a convivere. Non sapevo che quei fiori fossero un modo per sentirsi a posto con la coscienza.

- In che senso? Nel senso che mi ha tradita. Con una che faceva parte del suo gruppo musicale. Diceva di andare alle prove e ogni volta che tornava era sempre stanca. E non era di certo colpa della prove.

- Capisco. E Rebekah, invece? (Il suo viso torna a distendersi) Rebekah mi fa sentire donna, desiderata, appagata. È sempre presente e mi rende partecipe di ogni momento della sua vita. E mi protegge, sempre (Sorride).

- Sei felice, quindi? (Sorride) Sì, molto.

- C'è qualcosa che odi? La mia ansia, quando si parla del lavoro di Rebekah.

- Di che lavoro si tratta? (Si sistema) Lavora per un'agenzia di sicurezza privata (Sorride).

- Ok. Hai delle passioni? Sì! Mi piace creare nuovi drink e prepararli. Facevo la barista, proprio quando ho conosciuto Rebekah. Era il mio piccolo mondo. Poi Becky mi ha fatto conoscere il "vero" mondo, quello che sa essere davvero crudele, a volte. Però con lei mi sento al sicuro (Sorride).

-Cosa sogni per il futuro? Condividere le giornate con Rebekah e, non glielo dire, ma un giorno vorrei che avessimo una famiglia.

- Lei non vuole? (Diventa seria) In questo momento ha altro per la testa (S'intristisce). Sono sicura che anche lei voglia le stesse cose che voglio io.

- Vorresti liberarti di un peso? (Scuote il capo e riprende a sorridere) Niente degno di nota. Ho ancora le valigie da disfare! (Si prende il viso tra le mani) Si farà tardissimo.

- D'accordo, allora direi che siamo a posto. Ti ringrazio per il tempo che ci hai dedicato. In bocca al lupo. In bocca al lupo anche a te (Sorride).

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