Capitolo 29
Dylan.
Sono incazzato, amareggiato e in un certo senso anche deluso ma so che c'è dell'altro sotto e che lei non ha intenzione di dirmi nulla. È spesso guardinga, si guarda sempre intorno, cerca di mascherare i suoi sentimenti in qualche modo e oggi ha respinto tutti noi in maniera troppo brusca. Anche fin troppi per essere la vecchia Victoria Mason.
Lei è abbastanza brusca già di suo.
Lo so, ma adesso lo è molto di meno. È cambiata tantissimo, e lo sai anche tu.
Già, hai ragione su questo...ciò non toglie però che tutto sembra riavvolgersi, come se si tornasse nel passato.
Si, hai ragione.
-Dylan!- mi chiama Leila -dov'è Victoria?-
-è andata a casa, ha detto che era molto stanca-
-mmh..- si siede vicino a Leo. Sono tutte coppie al mio tavolo e ovviamente manca la mia metà. Mi sento tremendamente solo adesso.
-cosa le succede ultimamente?- chiede Lory.
-non lo so..- ammetto appoggiando la testa sul tavolo.
-sembra distante e,non so, ha qualcosa che non va anche il suo comportamento. Non è mai stata così..così..non so come dirlo- Zac parla ma io non lo ascolto più di tanto. Cerco di capire cosa possa affliggerla a questo punto. Sembrava andare tutto bene, tutto tremendamente bene. Tutto è cambiato da quando...da quando? Non ricordo...non da molto, comunque.
-sappiamo tutti com'è Victoria, ma allo stesso tempo non la conosceremo mai del tutto se non con il tempo- Dalila parla e io sollevo il mio sguardo per poterla vedere. Il suo viso è ancora violaceo su di uno zigomo e leggermente gonfio ma per il resto è sempre la stessa. Lory è in condizioni migliori di lei, è meno gonfia e più tranquilla, entrambe riescono a mascherare un po' tutto con il trucco. Mi passo una mano fra i capelli, una, due, tre volte. Quando sono nervoso tendo a farlo in continuazione.
-quanta forfora hai?- chiede Taylor accanto a me e poi ride. Ottimo tentativo per riportare su di morale tutti. Mi unisco anche io alla risata generale.
Victoria.
Non va, non va, non va affatto. Odio tutto questo. Odio dovermene stare qui, chiusa per paura che qualcuno possa scrivere qualcosa, entrare in casa o far del male a qualcuno. Osservo fuori dalla finestra. La strada è deserta e tutto è silenzioso. I bambini sono a scuola e la maggior parte della case sono chiuse e buie visto che tutti sono al lavoro. Mio padre dovrebbe tornare per l'ora di pranzo e io salgo le scale per arrivare nella mia stanza. Non ho nulla da fare se non escogitare qualche modo credibile per poter allontanare i miei amici da me. Non potrò evitarli per sempre, questo lo so, ma per ora mi sembra la cosa più normale e sensata. Oggi, non so come, mi sono uscite quelle parole di bocca e me ne pento tantissimo. Ho ancora paura. Sarò ripetitiva ma ho paura, veramente paura, questa volta.
Devo abbandonare i miei amici, devo farlo per forza. Non posso metterli in pericolo. Devo essere fredda e distaccata, allontanarmi, dividermi. Ho paura per tutti, non voglio che soffrano, nessuno. Ne fisicamente né mentalmente.
Dylan
-ho bisogno di un allenamento molto intenso- dice Taylor.
-anche io, devo mantenermi in forma per la mia ragazza- Zac si butta a terra, in mezzo alla palestra e di fronte alla porta d'entrata e inizia a fare flessioni e in un batter d'occhio anche Taylor è accanto a lui ostruendo completamente il passaggio. Ebeti..
-tanto ti batto, femminuccia- lo stuzzica e continuano senza sosta.
-perché siete cosi?- Leo parla.
-così?- chiede Zac mentre continua ad abbassarsi e ad alzarsi.
-come?- chiede Taylor facendo la stessa cosa.
-ci rinuncio..- Leo si allontana e si siede sulla panca.
Io mi avvicino ad un sacco, infilo i guanti e inizio a saltellare sul posto per riscaldare i miei muscoli. Davanti a me non c'è più il sacco, c'è un qualcuno, c'è qualcosa. Sono sicuro che Victoria si comporta in quella maniera per un qualche motivo strano e che non mi dirà mai. Inizio a picchiarlo. Vedo Chris, vedo il prof Richard, vedo Matt, vedo l'uomo ubriaco che ha travolto me e Bea, vedo Bea senza forze, i miei genitori...ho tanta rabbia addosso e tanto di quel senso di colpa che potrei morire da un momento all'altro. Ultimamente sto cercando di allontanarli il più possibile da tutti questi pensieri. Ho veramente, veramente, tanto bisogno di allontanarmici ma allo stesso tempo, anche se non lo do a vedere, mi sento cadere a pezzi dentro. Ho ancora i sensi di colpa. Sono sicuro che avrei potuto fare qualcosa, deviare il colpo, evitare l'impatto, non ridurre in fin di vita mia sorella. Adesso sembra esserci uno spiraglio di luce, i suoi movimenti anche se piccoli e brevi. Sembra che si stia per svegliare in un momento e che invece non si svegli più nell'altro. Che mi senta quando sono con lei? che mi senta quando io...talmente frustrato e di mal umore chiedo, imploro il suo perdono?
-Dylan- mi chiama una voce. Mi blocco e solo adesso sento i muscoli che mi fanno male, sento la testa girarmi e il corpo pesante.
-Dylan.- mi chiamano di nuovo, mi volto e vedo Zac seduto per terra, assieme a Taylor e Leo che mi osservano -vacci piano, dobbiamo allenarci, non fracassare tutto- continua gli addominali.
-scusate ragazzi..è solo che..- mi bloccano.
-lo sappiamo Dylan, non hai bisogno di scusarti. Siamo tutti preoccupati per Victoria- Leo ha capito già tutto e sembra che anche gli altri abbiano capito.
-non so che fare- cedo ai miei innumerevoli pensieri- non so che fare, che pensare, che dire.. è tutto troppo terribilmente confuso.- mi siedo per terra e appoggio le spalle al muro.
-ci sarà un motivo, e anche ben preciso, per il quale lei si comporti così. Non è il tipo di ragazza che vuole attenzioni, e lo sappiamo tutti.- parla Taylor.
-già, ma c'è qualcosa di troppo losco sotto. Sembra che tutto sia iniziato dal'incidente a casa di Leo. Quando hanno praticamente ridotto a brandelli il contatore elettrico..qualcosa non quadra ragazzi- mi passo una mano fra i capelli.
-anche io l'ho notato, ma per quanto ci siamo impegnati, non siamo riusciti a trovare il colpevole.- sbotta Zac.
-tutti abbiamo notato che c'è qualcosa di uguale a qualcuno di nostra conoscenza, la camminata, il modo di correre, di agire....ma nessuno di noi riesce a ricordare di chi- Leo cerca di riflette.
-in realtà io un sospetto cel'avrei..- parla Taylor. Io alzo gli occhi verso di lui, cerco di studiare la sua espressione.
-parla, scansafatiche- sbotta Zac.
-io penso che sia Emilio o Ash..pensateci bene, visualizzarli un attimo agli allenamenti. Sono entrambi svelti e fin troppo agili per non essere in grado di effettuare un piano del genere.-
-Emilio il mangia caccole?- chiede Zac.
-si, lui- Taylor porta una mano al mento e sembra riflettere.
-e Ash lo scorreggione?-Zac continua.
-esattamente lui..- Taylor sembra pensarci bene. Dovreste vederli, adesso, seduti l'uno accanto all'altro con la faccia assorta nei loro pensieri, e talmente seri da far ridere. Non è roba loro.
-no- esclama poi Taylor guardando in faccia Zac -non può essere- e ritorna a fare gli addominali.
-già- con una scrollatina di spalle anche Zac lo segue. Che vi avevo detto? Non sono affatto in grado di mantenere la serietà.
Victoria.
Buongiorno, la sveglia suona e io come al solito mi trascino fino al bagno. Dylan è ancora nel mio letto, sta dormendo e ho il tempo di farmi una doccia calda per poi poterlo svegliare. Mi sfilo i vestiti e mi infilo nella doccia, apro l'acqua e inizio ad insaponare il mio corpo. Ieri non ho fatto nulla di particolare. Ho solo ed esclusivamente ripassato biologia e aspettato Dylan che, puntuale, ha varcato la soglia della mia finestra. Ci siamo addormentati assieme, come d'altronde accade ormai da parecchio tempo e, sempre insieme, ci siamo svegliati. Penso che ormai dormire nel suo letto sia un optional per lui. Ho ancora pochi giorni a mia disposizione per allontanarmi del tutto di miei amici e l'unica consolazione che mi rimane è l'avere accanto a me Dylan...ancora. Non so se avranno altri progetti in mente nei quali includere anche lui. È una cosa che mi preoccupa parecchio. Continuo ad insaponarmi e dopo aver aperto l'acqua sento la porta aprirsi e un ombra avvicinarsi. Possibile che non si accorgano che c'è qualcuno, nudo e sotto la doccia? Scosto la porta scorrevole e vedo Dylan.
Oh che meraviglia.
Oh Dio mio che cosa sto vedendo? !
La luce!
Dylan è sul cesso e ha gli occhi semi-aperti, i capelli scompigliati, una maglia bianca e i pantaloni della tuta..
Abbassati.
Già..abbassati.
E le gambe pelose.
Anche questo è vero.
Peggio delle tue quando non hai voglia di depilarti.
-Dylan..cosa stai facendo?-
-Victoria?- si volta verso di me- oh cazzo Victoria!- quasi urla.
-perché non bussi mai?- chiedo.
-ringrazia il cielo che non sono entrato dalla finestrella- la indica.
-ci mancava pure questa..- chiudo la porta scorrevole. Un momento ma io..
Sei nuda.
Cazzo.
Sotto la doccia.
Cristo.
E lui avrà voglia di vederti ormai.
Madonnina.
-Victoria- mi chiama. Deglutisco.
Sei una suora.
Ma che dici?!
Una suora.
Perchè?
Con un manzo del genere tu ancora ti nascondi? Dovresti già aver tromb..
Zitta.
-Victoria?- chiama di nuovo.
-si?- apro la porta scorrevole ed esco solo la testa. Lui è di fronte a me. Con un sorrido malizioso sulle labbra, il suo sguardo percorre la sagoma del mio corpo pienamente visibile.
-visto che ci siamo...perchè..-
-esci-
-ma..- non lo lascio finire di parlare.
-Vuller, esci- lui sorride ancora, non smette di fissarmi e la cosa mi mette in soggezione.
-solo un'occhiatina-
-c'è mio padre in casa, butto un grido e lui arriva subito- sbotto. Alza le sopracciglia e io apro la bocca intenzionata a gridare e lui si fionda addosso a me e me la tappa. La porta scorrevole di apre ancora di più ma penso di essere coperta.
-zitta, zitta,zitta. Me ne vado! Ma non finisce qui, Mason- esce dalla stanza e poi rientra dopo appena dieci secondi -e comunque..hai delle tette niente male-
-Dylan!- quasi urlo mentre lui chiude la porta facendomi la linguaccia.
Vorrei morire.
Ha un culetto niente male.
Dylan.
Sono estremamente eccitato.
Hai visto già abbastaza.
Esattamente.
Lei ti ha visto sul gabinetto.
Già, ma non fa nulla.
A te non cambia niente, come al solito.
Hai afferrato il concetto. È appena entrata avvolta nell'asciugamano e ha preso le mutande dal cassettone.
-sicura di non voler fare nulla?- chiedo ridendo.
-sicurissima, tesoro- esce di nuovo dalla stanza per poi rientrare vestita come suo solito. Un paio di jeans chiari e un maglione di lana bordeaux il doppio di lei.
-Vado a farmi una doccia- dico alzandomi.
-va bene- si sistema i capelli guardandosi allo specchio e prima di uscire la osservo un momento. È talmente bella, bella che potrei pensare di morire. La sua figura è esile ma non troppo, il suo viso rotondo e i suoi occhi, adesso puntati su di me, sono la parte che preferisco. Di un verde talmente vivo da riuscire a vedere le foglie i quegli alberi in fiore. Talmente vivi da riuscire a cogliere la pienezza della loro vita. Non mi stanca mai osservarla e ammirare tutto quello che mi sfugge.
-tutto bene?- mi chiede con un affare in mano che prima passava sulle ciglia.
-ti stavo solo guardando- diventa rossa.
-ho notato- sussurra sorridendo lievemente. Mi avvicino a lei e le stampo un bacio sulle labbra.
*****
Quando arriviamo a scuola tutti ci aspettano fuori. Scendiamo dalla sua auto e varchiamo il cancello. Lei si guarda intorno più volte e mentre camminiamo sembra assente. Io mi fermo davanti a Leo e Zac mentre Victoria prosegue il suo cammino fino ad arrivare dentro la scuola.
E adesso che le prende? Santissimi sbalzi d'umore...
-cosa le hai fatto?- chiede Leila avvicinandosi.
-io? Niente- rispondo.
-che ha allora? Devi c'entrare per forza tu- sbotta Lory.
-non è.. – sto cercando di spiegare che non ho niente a che fare con il suo malumore ma tutti mi bloccano.
-non negare l'evidenza- mi punta un dito contro Dalila.
-vado a vedere cos'ha, ho capito- mi addentro nella scuola e mi reco nella classe di letteratura, la materia della prima ora. La trovo lì. Seduta al nostro banco, con il cellulare in mano e l'aria preoccupata. Ho già detto che è bellissima? Con il sole che le colpisce la pelle e gli occhi intenti a pensare a qualcosa?
Riprenditi, svegliati, devi parlarle e capire cosa non va.
Si, okay.
-Ehi- la chiamo e lei sobbalza.
-ehi- mi risponde subito.
-non sembri stare molto bene- mi avvicino e lei posa il cellulare in tasca.
-ho molto, molto sonno- dice appoggiandosi al banco.
-così tanto sonno da non poter dire neanche un "ciao" ai nostri amici?- chiedo.
-Dylan..io..-
-tu cosa?- chiedo desideroso di capirla.
-io..- i suoi occhi sembrano parlare ma non capisco cosa vogliano comunicarmi. Forse non sono ancora riuscito a cogliere tutte le sue sfaccettature.
-Dylan...lasciami in pace- volta di scatto la testa.
Ma che le passa per la testa? Cosa ha che non va? Non riesco a capirla.
-Victoria..è da parecchio tempo che non ti comporti in maniera normale. Cos'hai? Che ti succede?- chiedo.
-niente Dylan. Ho solo bisogno di stare lontana da tutti per un po'.-
-da me non sembra che tu stia lontano- sbotto.
-tu, per ora, sei la mia unica certezza- mi sciolgo. Mi sciolgo letteralmente. Sono la sua unica certezza. È una cosa bellissima.
-Victoria..questa storia deve finire però- cerco di ritornare serio anche se un sorrisetto ebete, sono sicuro, è nato sul mio volto.
-Dylan, per favore, per il tempo che mi rimane, lasciami in pace-
-quale tempo?- sono confuso. Cosa dice? Cosa ha? La sento imprecare sotto voce.
-niente Dylan. È tutto okay. Non ho voglia di parlare con nessuno, e se tu vuoi comprendere quel " nessuno" accomodati pure.- sbotta. Seduta diritta sulla sedia, sembra una bambola di porcellana ben determinata. So che non scherza.
-è una minaccia?- chiedo.
-vedila come vuoi- mi risponde incrociando le braccia al petto.
-bene, allora vuol dire che il "nessuno" si allargherà- vedo i suoi occhi dilatarsi leggermente. Proviamo con la psicologia inversa a questo punto no?
-quando avrai voglia di fidarti di me dimmelo- la cosa che mi da più fastidio non è il fatto che lei non saluti gli altri, ma il fatto che lei, nonostante tutto, di me non si fida affatto ultimamente.
So di poterla aiutare se solo mi parlasse. Su di me potrà sempre contare. E lo sa.
Spazio autrice:
Ecco a voi un altro capitolo! Come lo avete trovato??😘😛
Come ho accennato anche nei miei spazi autrice nei precedenti capitoli tutto sta per cambiare e non è detto che lo faccia in bene...
Chi vincerà? L'anonimo e i suoi scagnozzi? Oppure l'amore dei nostri Vilan? Riusciranno a trovare una soluzione prima che tutto degeneri?
Sta sempre a voi scoprirlo, continuate a leggere e vedremo.
Un bacio.
GRAZIE PER L'IMMENSO SOSTEGNO CHE MI DATE E PER LE VISUALIZZAZIONI
Prossimo aggiornamento: lunedì❤.
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