Capitolo 25
Victoria.
Non so perché, ma sento che tutto quello che faccio io si potrebbe ripercuotere sugli altri in maniera catastrofica.
A scuola mi guardo sempre intorno, cerco di scrutare i volti di tutti e in particolar modo di coloro che sento che mi guardino o mi osservino. Stamattina mi sono svegliata fra le braccia di Dylan, di soprassalto, a causa di un incubo legato a mia madre.
Ricordo la sua figura e il buio totale, uno dei miei soliti incubi legati a lei. Immagino che, adesso che mi ha lasciato di nuovo, non mi libererò tanto facilmente di tutti questi problemi che mi legano a lei, ma tutto il contrario, mi renderanno più fragile ancora. Siamo saliti in macchina dopo aver fatto colazione e siamo partiti per arrivare qui, fra i banchi di scuola, dove esattamente in questo momento, siamo seduti. Come ho detto anche prima non faccio altro che guardarmi intorno e sembra che Dylan lo abbia notato. Mi guarda in maniera strana e interrogativa e non so come gestire le situazione.
Il telefono vibra nella mia tasca e un brivido d freddo mi percorre tutta la colonna vertebrale.
Un messaggio.
Messaggio da Sconosciuto:
"non pensare che io mi sia dimenticato di te. Inizia il gioco. Non proferire parola con nessuno del nostro "rapporto" e preparati. Ho molti progetti per te".
Mi si gela il sangue.
Ho paura e vorrei scappare.
Ho paura e vorrei fuggire il più lontano possibile, in capo al mondo, in qualsiasi posto dove poter vivere felice.
Possibile che io debba soffrire sempre? Mi manca mia madre. Pensavo non avrei mai potuto dirlo, ma mi manca da morire. Mi manca poterla vedere seduta sul divano con un libro nelle mani, mi manca poterla vedere preparare la cena e mi manca poterla osservare intenta a fare qualcosa.
Mi ero quasi abituata a lei. Anzi, mi ci ero abituata. Mi sentivo bene, avevo una famiglia felice, di nuovo, Dylan, i miei amici. Mi sentivo al mio agio e adesso tutto sembra di nuovo, per l'ennesima volta essere sprofondato nell'oblio.
Vuoto.
A tutto c'è una soluzione, si dice, ma adesso, non so se riuscirò a trovarla.
Sono spezzata dentro.
****
-Ashley, come stai?- chiedo entrando. È peggiorata, ancora. È molto più magra e scarna, i capelli sono quasi del tutto scomparsi e le sue lunghe dita sono ridotte ad ossa e basta. Sembra finta, sembra morta, ma non lo è. Non ancora.
-potrei stare meglio- sorride. È bella, anche così, distrutta e sfinita. È la bellezza della sua forza, la rende invincibile, determinata, pronta anche se si è arresa alla malattia.
-già- mi siedo vicino a lei.
-aggiornami su tutto quello che è successo- mi chiede. Le racconto un po' di tutto, le racconto della scuola, i quanto mi manchino le sue lezioni e i quanto sia stanca. Non le ho detto nulla dei messaggi ma le ho detto dell'aggressione che Lory e Dalila hanno subito e del fatto che non sappiamo chi è stato.
-povere ragazze, devono aver sofferto tanto..-
-già..- mi sento ancora più in colpa.
-ti vedo proprio stanca e assente- mi dice.
-si Ashley, sono veramente stanca-
-e non solo, hai qualcosa che vuoi dirmi?- chiede toccandomi la mano. Un brivido mi percorre il corpo. È come se mi leggesse dentro la testa in alcuni momenti. Forse faccio trasparire troppe emozioni, forse sono troppo strana per ora ma non mi biasimo. Ho paura e non posso nasconderlo ormai.
-no- mento. Una fitta nel petto.
-so che menti- un altro brivido. Le bugie hanno le gambe corte, l'ho sempre saputo. Ho sempre saputo anche che mentire non è una cosa bella da fare nei confronti di chi hai sempre amato. So che tutto questo non centra con lei, ho così tanta voglia di liberarmi di questa paura, di sfogarmi, di raccontarle tutto, ma poi penso. Penso al fatto che potrei metterla in pericolo, più di quanto non lo sia già per i fatti suoi, e...mi tengo tutto dentro. So anche che tenersi tutto dentro fa male, si rischia di esplodere, ma...in alcuni momenti penso che sia la cosa migliore. Non contagiare le persone della tua tristezza, piuttosto contagiale della tua felicità.
-perché dovrei?- mi sto arrampicando sugli specchi.
-perché forse è un qualcosa di troppo grande per te- i suoi occhi sono delle fessure adesso, sembra che cerchi di studiarmi, di capire, di affrontarmi e farmi capire che c'è. So che lei c'è. L'ho sempre saputo e la cosa,, in un certo senso, mi tranquillizza.
-n-no- cerco inutilmente di non balbettare ma non ci riesco.
-Victoria..-
-è okay- taglio corto e mi alzo.
-non mi fido molto ma comunque, quando vorrai, potrai dirmi tutto- dice sorridendomi ma, allo stesso tempo, rimproverandomi con gli occhi.
- va bene- le sorrido- adesso vado, ho molti compiti da fare e ho poco tempo- mento e mi allontano.
-torna a trovarmi- sorride ed esco incapace di reagire. Le ho detto più di una bugia, mi sento in colpa ma..non potevo fare altro.
Dylan.
-ehi- la porta della stanza di Victoria si apre.
-ehi- sorride debolmente. Ha qualcosa che non va, soffre, lo vedo ma non mi dice nulla, penso a volte che sia per colpa dell'assenza della madre ma, in altri casi, penso ci sia ben altro di sotto. Qualcosa che non mi dice, qualcosa, forse, più grande di lei.
-eri da Ashley?- chiedo avvicinandomi.
-si- mi risponde e si siede sul letto. Le fa male anche vederla in quello stato. È una sua grande amica e immagino quanto lei possa soffrire anche per questo. La vedo così, piccola e indifesa adesso, ma forte e coraggiosa allo stesso tempo. Chissà quanto dolore ha nel suo cuore adesso. Quel cuore fatto di mille colori. Chissà.
Sono nella sua stanza da circa un ora, la mia fortuna è che John sia al lavoro per ora.
-come sta?- mi siedo accanto a lei che si porta una mano ai capelli.
-non bene, anzi peggiora sempre di più-
Le circondo le spalle con il braccio e la stringo a me. Lei non si oppone e si lascia cullare.
-andrà tutto bene-
-l'ho già sentito così tante volte che adesso, ora come ora, mi sembra una grandissima cazzata- sussurra. Ci sdraiamo l'uno accanto all'altra senza slacciarci dal nostro abbraccio.
-non è una bugia-
-sembra di si, per ora-
-hai qualcosa da dirmi e che ancora non mi hai detto?- silenzio.
-no- sussurro appena - niente- mi accarezza una guancia lentamente.
-voglio fidarmi, ma non ne sono affatto convinto-
-come sta Bea?- chiede.
-anche lei non cambia, è sempre in bilico fra il vegliarsi ora o non si sa quando-
-sarei voluta passare oggi ma ero e sono troppo stanca-
-sono passato io- dico- hanno detto che si è mossa ancora ma che non è stato nulla di eccessivo: le mani, i piedi, il viso contratto.. nulla di che.- sospiro. Mi stringe la mano e sento che quella era l'unica cosa che avrei voluto fin dall'inizio. Mi fa sentire bene, averla così vicina a me, così mia..
****
Victoria
Mi sveglio accecata dalla luce del sole: è lunedì. Mi stiracchio un po' prima di alzarmi. Mi lavo, mi vesto,faccio colazione e il telefono vibra. È un messaggio, un messaggio che non vorrei aprire. Non so da parte di chi è. Sblocco il telefono, entro sui messaggi e ...Leila, Dio...è solo Leila.
Messaggio da Leila:
"muoviti a prepararti, ti aspetto sotto".
Vorrei che fossero sempre questi i messaggi.
Esco di casa e la trovo vicino alla mia macchina -andiamo a prendere le altre, almeno passiamo un po' di tempo assieme- ride.
-salta a bordo- sorrido.
****
Dopo aver fatto da autobus ci siamo seduti nel bar accanto alla scuola. Dalila, Lory e Leila sono accanto a me e mangiano i loro cornetti caldi, io invece, mi gusto il mio cappuccino dolce. I lividi sul volto di Lory sono meno visibili, opachi, quasi nulli, mentre quelli di Dalila sono leggermente più visibili ma rispetto a due giorni fa sono molto meglio.
Mi sento perdere ogni volta che i miei occhi si posano su quei rossori e mi sento terribilmente in colpa perché so che,, dopotutto, la colpa, appunto, è anche mia e soprattutto mia.
-i vostri genitori hanno sporto denuncia?- chiede Leila.
-si, si sono incontrai e poi insieme sono andati alla polizia-
-hanno scoperto qualcosa?-
-no, nulla-sospira Lory -ma spero che una cosa del genere non accada mai più, che sia stata solo un brutto evento che supereremo- conclude e le mie mani tremano.
Sono io la causa di tutto questo dolore: fisico e morale.
-sarà così- dico decisa.
Adesso sarà così. Ho fatto ciò che ha voluto il mittente dei messaggi.
-sono uscita con Taylor ieri- dice Dalila.
-e ce lo dici così?!- urla Leila balzando in piedi e tutti coloro che sono dentro al bar si voltano verso di lei. Silenzio.
-scusate..- sussurra sedendosi.
-non ho avuto altro modo...e tempo- sbotta addentando il cornetto.
-come no?! Tu dovevi!- quasi urla Leila, si sta contenendo.
Io sono un po' assente, devo dire la verità, non riesco a non pensare a quello che ha detto Lory e alla sua voce pensierosa e desiderosa i dimenticare " spero che una cosa del genere non accada mai più, che sia stata solo un brutto evento che supereremo."
Mi sento in colpa a soprattutto, ho paura. Ho paura di quello che succederà. Sono stati in grado di far del male alle mie amiche e chissà cos'altro potrebbero fare.
****
-ciao Matt- saluto Matt seduto accanto a Bea. Ultimamente sono venuta a trovare la professoressa Ashley e non ho potuto fare a meno di notare la costante presenza di Matt.
-c-ciao Victoria- si alza.
-non scomodarti, starò pochissimo..- tocco la mano di Bea, è calda e soffice, fa un odore buono, semplice, odore di fresco. Matt si risiede e le tocca ancora la mano.
-scommetto che te lo stai chiedendo- sorride amaramente.
-cosa?-
-perchè sono qui?-
-non voglio mentirti, ci ho pensato. Ma penso che avrai i tuoi motivi- dico, anche sapendo il perché lui si trovi qui, non è mai stato lui a dirmelo, e non voglio forzarlo proprio adesso.
-tutti hanno i propri motivi per fare qualcosa, bella o brutta che sia, sono sempre spinti da qualche strana ragione, da qualche strano motivo, magari importante per loro, ma inutile per altri.- continuo osservando il viso angelico di Bea.
Chissà se ci sente, se riesce a percepire la nostra presenza, se quando si sveglierà, saprà chi siamo e cosa abbiamo fatto.
-hai ragione- Matt mi osserva per un attimo- ho i miei motivi- continua- io...mi sento particolarmente legato a lei- fa un cenno verso Bea- molto, molto legato- le stringe la mano -è una delle cose più belle che questa vita mi ha regalato- sorride appena -ma sembra che la stessa vita stia cercando di portarmela via- quel piccolo accenno di sorriso scompare del tutto. Si sta aprendo a me, il ragazzo che ha voltato le spalle a Dylan e agli altri si sta aprendo a me, alla ragazza di uno dei diretti interessati. Non se ne rende conto, probabilmente. Quando ci si tiene troppe cose dentro è normale scoppiare. E sembra che in questo momento neanche io me ne stia rendendo conto.
-qualsiasi cosa io faccia mi trovo a pensare a lei, alle sue condizioni di ora e...di prima...e mi sento talmente a terra delle volte e talmente felice delle altre- ammicca un sorriso -non mi capisco neanche io- non si capisce. Come non mi capisco io. Come non capisco se voglio ancora bene a mia madre, come non capisco il perché di tutto quello che sta succedendo sta accadendo proprio a me.
-capisco- parlo ma mi pento non appena lo vedo sobbalzare leggermente- capisco le tue emozioni..- so che tra le tante c'è anche la paura, la sua: la paura che Bea possa non risvegliarti più. La mia: la paura di non sapere quello che succederà. Guardo l'orologio sul display del cellulare, è già tardi e non mi sembra il caso di disturbare ancora Matt.
-Vado, ci si vede- dico.
-ehi Victoria, volevo dirti che qualunque cosa ti sta succedendo...si risolverà. E qualunque cosa io faccia, c'è sempre un motivo- ritorna a guardare Bea dormire.
Sorrido, forse è proprio vero che chi ha sofferto vede negli occhi degli altri la sofferenza.
Io l'ho appena vista negli occhi di Matt.
Spazio autrice:
Ecco il nuovo capitolo!!
Sono in ritardo...lo so...ma non ci sono per niente a casa in questi giorni e ho appena trovato uno spazietto per poter pubblicare!!🌹❤
Vi penso sempre!!
Mi scuso se non sono molto attiva neanche per quanto riguarda le vostre storie ma proprio non ho tempo...
Da lunedì in poi cambierà tutto visto che non avrò più tutti questi impegni🙈
Che ne pensate del capitolo?
Del personaggio di Matt invece??💕
Spazio libero per insultare lo sconosciuto e la sua frase "inizia il gioco" e....VIA!!
Prossimo aggiornamento:venerdì❤
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