Bacon e Bacone -giorno 2 pt. 2
Ciò che i ragazzi si ritrovarono in sala, come colazione, fu una piacevole ed alquanto interessante quantità di piatti con dentro uova in tutte le fasi, comprese quelle ad occhio di bue, würstel, bacon, pancakes e vare altre preparazioni sfiziose che risollevarono quasi istantaneamente l'umore degli svegliati, seppur quelli che avevano ricevuto la secchiata mostrassero parecchia diffidenza o perfino bronci accompagnati da occhiatacce ai compagni che se la ridacchiavano appena sotto i baffi, palesemente sbeffeggiandoli, seppur smettendo al veleno che era negli occhi di tutti e quattro, preferendo concentrarsi sul cibo e sulle salse.
Si misero dunque tutti a tavola, mangiando chi in poco tempo, chi con un che di rallentato dall'essere ancora assonnati, concludendo con il sentire lo sguardo dell'insegnante posato su di loro, mentre un sorrisetto le dipingeva il volto.
La donna aveva i capelli corti raccolti in una codina ed era vestita con una maglia, la stessa che Caroline le aveva intravisto in mano per qualche breve istante, quella con la bandiera dell'Inghilterra sopra, piccolo dettaglio che le fece realizzare come tutto quello che avevano mangiato si basava in principio sulla cultura britannica.
La ragazza inclinò la testa, guardandola con perplessità, mentre ella continuava a sorridere come se niente fosse, guardando solo ogni tanto la porta.
Porta da cui, dopo una serie di secondi, comparve il professore di italiano, il quale sorseggiava un caffè, i vestiti parecchio in disordine rispetto al generale tipo di abiti che portava davanti agli studenti e le ciabatte rosa con le orecchie da coniglio - un dettaglio che decisamente non passò inosservato, strappando qualche ennesima risatina-
Anche altri notarono la similarità tra il menù mattiniero e la maglia indossata da Missis B, bisbigliandolo ad un compagno per poi ricevere uno scrollare di spalle disinteressato od un semplice alzare di sopracciglia, non sapendo se interpretarlo come un punto casuale, qualcosa che era capitato, ma che non aveva significato alcuno, o se magari centrasse con un qualche piano della giovane insegnante.
-Scusi- si intromesse dunque April, troppo curiosa per rimanere in silenzio e soprattutto non volendo dover arrovellarsi il cervello a lungo per una richiesta che avrebbe potuto tranquillamente porgere, agitandosi sulla sedia nel suo dondolare le gambe avanti ed indietro -Qual'é l'obbiettivo di questa giornata?-
-É molto semplice.- rispose la donna, scostandosi una ciocca di capelli da un occhio con un frettoloso gesto di mano -Parliamo di filosofia. Qualcuno sa dirmi il nome di un famoso filosofo inglese, particolarmente influente nel seicento?-
"La bandiera inglese dunque c'entrava davvero" pensò Caroline, ridacchiando nervosamente.
-Uhm- Queen inclinò leggermente la testa, la fronte appena un po' aggrottata, indicando poi il suo stesso piatto, contenente un uovo alla Coque ed una coppia di fette di Bacon.
-Sta intendendo per caso Francis Bacon? Il filosofo latinizzato in Bacone?-
Michael ruotò gli occhi alla precisazione finale di Queen, ma si limitò a scrollare le spalle, evitando di puntare la cosa, preferendo aspettare che Missis B desse conferma o negasse.
Gli sarebbe piaciuto tantissimo che ella sbattesse al castano un 'No' dritto in faccia, cosí da vedere se il perfettino avrebbe almeno mostrato del fastidio.
Ma purtroppo la donna non andò incontro alle sue speranze, semplicemente annuendo.
-Esatto, Quentin. Stiamo proprio parlando di Bacone-
-Ho una domanda- fece di colpo Ninphadora - Ma il Bacon si chiama cosí per Bacone? Ogni volta che lo sento nominare mi sale su l'interrogativo-
-Oh... No. Proviene da bacoun che deriva dalla parola proto-germanica bacho che significa posteriore del suino o prosciutto- commentò la donna, ridendo un poco - Me lo ero chiesta anche io, sai. Ma poi basta un viaggetto su libri o su Wikipedia e ti si chiarisce tutto.-
-Okay. Ora sono triste- intervenne Ashley, mettendo alquanto sarcasmo nel tono -Il suo nome era l'unico motivo per cui mi ero impegnata a leggere le prime tre righe della sua filosofia prima di addormentarmi sul volume-
Mr. Rouge le lanciò un occhiataccia, la professoressa parve invece non udire il commento.
-Bhe. Oggi parliamo di Bacone. Non tanto perché ci interessi la sua parte di filosofia che si basa sulla scienza, un idea che potrebbe definirlo un profeta dell'arroganza su certi punti di vista, siccome a suo parere l'uomo non fa parte della natura, ma deve conoscerla e dominarla- la professoressa fece una pausa, girandosi e sorridendo nel momento in cui comparve l'anfitriona sulla soglia -Ma la nostra giornata sarà basata su gli Idola. Su come andare contro agli Idola. Qualcuno che si ricorda, oltre a Quentin ... Lo so che lo sai... Che cosa sono gli Idola? Viktor?-
Il ragazzo batté lievemente le palpebre, facendo una smorfia, per poi provare ad azzardare una risposta con voce alquanto irritata, quasi in un falsetto.
-Gli idoli? Personaggi di kpop o stronzate del genere?-
Ashley e Caterina emisero un verso che era una palese risata soffocata, una delle due quasi soffocandosi in delle uova strapazzate, l'altra a tratti sputando la bevanda.
L'espressione del prof di italiano era furente, tale che era diventata violacea, nel mentre che sbatteva la tazza del caffé sulla mensola, cercando con andatura a mo' di scimmione incazzato di raggiungere l'alunno, ma Missis B appoggiò una mano al petto dell'uomo, fermandolo.
-Nah. Non sono gli idoli, anche se ad un certo punto, nella teoria degli idola vi é un dettaglio che può riportare agli idoli-
Viktor accavallò le gambe sotto al tavolo, guardando l'insegnante con seccatura, assaltando con la forchetta un pezzo di uovo e portandolo alle labbra, non dicendo nulla.
-Vuoi ritentare?-
-No- sbottò lui, secco.
-Okay. Allora la domanda passa ad Eiji. Secondo te cosa sono gli Idola? Ti do un piccolo indizio. É ciò che ti fa pensare una cosa automaticamente, appena ne vedi un altra-
Eiji si morse il labbro -L'idea?-
-Fuochino-
Si formò una lieve smorfia sul volto bambinesco del ragazzo, nel mentre che cercava di ripensare al filosofo e alle sue teorie.
Sapeva che quello era un razionalista nato, che aveva tre facoltà principali, ovvero memoria, fantasia e ragione.
Ma parlando di Idola, aveva un vuoto totale.
-Non lo so- si arrese, vagamente frustrato, assaltando l'albume di un uovo sodo, stando attento a masticare bene.
-Nessun problema- Missis B sorrise di nuovo, caldamente, dirigendo la sua attenzione a Zoe, nominandola in immediato.
-... Non erano i pregiudizi?- azzardò lei, abbastanza insicura, difatti se era rimasta in silenzio prima era semplicemente stato per la poca certezza nella sua tesi.
-Giustissimo, Zoèlie- la professoressa di filosofia sorrise ancora di più -Parliamo proprio di pregiudizi-
NDA: Mi scuso per la gigantesca attesa *cries*
Avevo più o meno le idee chiare su questo capitolo, ma non ero cert* di cosa buttare giù.
E poi ovviamente ho avuto problemi di cui preferirei non trattare troppo.
Hope You like It.
Come al solito...
Se volete commentare, commentate! Il supporto che mi portate dai vostri commenti non lo immaginate neanche.
E soprattutto... Commentare non costa niente!
Come quelle cose gialle che dovrebbero essere stelline.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top