Anfitriona- giorno 1 parte 5

Sia Eiji, sia Hikari rimasero senza fiato una volta dopo essersi trovati davanti all'enorme e maestoso edificio che appariva davanti ai loro occhi.
Da amanti della cultura nipponica ed in generale con geni provenienti da lì, entrambi avevano istantaneamente collegato tale villa in stile imperiale, definibile anche come un tempio per certi versi, alla bellissima città di Kyoto.
Sembrava loro di essere tornati nella loro terra natìa.
Proprio per questo, ormai, i loro occhi sembravano sprizzare quasi scintille luminose e i loro volti, irradiati in una ammirazione tale da sembrare totalmente fuori dall'ordinario -soprattutto parlando di Hikari- , risultavano quasi comici.
O almeno, Eiji era comico per Ninphadora e Bow, mentre Caterina osservava Budino di sottecchi con un lieve disappunto, emozione che la biondina dovette sentire, tanto che istantaneamente si ricompose, arrossendo come un pomodoro e scuotendo la testa, ordinandosi almeno un poco di autocontrollo.
-É davvero questa?- domandò Eiji con tono estremamente euforico, guardando Missis B.
La donna sorrise dalla reazione dell'alunno ed annuì -Sí, questo è il luogo dove starete per un intero mese- la donna si cacciò una ciocca di capelli dietro all'orecchio, dando una rapida controllata a tutti gli studenti, mentre mr.Rouge faceva tutto l'opposto, mettendosi a contarli, a fissarli e strizzando le palpebre a ripetizione, come per essere sicuro che nessuno di loro fosse sparito nella sua distrazione da stanchezza-per-quella-stupida-salita o robe del genere.
Missis B si lasciò solo un istante per guardare l'aspetto generale dell'abitazione, poi, prendendo tutto l'ossigeno che le era possibile, si avviò verso l'entrata, salendo i tre scalini iniziali, trascinandosi a dietro le proprie borse, pronta a bussare per permettere all'Anfitriona di dare loro il benvenuto.

Lorenz si cacciò una sigaretta tra le labbra nel mentre gli occhi verdi chiari misti al grigio seguivano apaticamente la figura della donna, non provando nulla di più che noia nei confronti di quello che stava accadendo.
Fin in partenza, al ragazzo, l'idea di partire e passare in un posto sconosciuto un mese della sua vita era qualcosa che lo aveva infastidito, anche perché avrebbe preferito fortemente restarsene a casa a giocare con i videogiochi, ma i suoi due padri gli avevano detto che avrebbe dovuto... E lui non aveva voluto mettersi a discutere con la sua famiglia.
Il ragazzo inspirò ed espirò il tabacco, alzando leggermente il sopracciglio al vedere, in seguito ad un rapido bussare della professoressa, una donna anziana che faceva capolino, sistemandosi gli occhiali da vista sul naso e sorridendo amabilmente.
-Ah, allora siete arrivati- asserí, sempre esibendo quell'espressione, slegando rapidamente il grembiule rosa che era allacciato alla sua vita, su cui vi era disegnato il muso di un panda.
L'anfitriona era una donna magra, non troppo bassa né troppo alta, con i capelli ormai ingrigiti raccolti in una treccia lasciata sulla spalla.
Si capiva che era anziana, ma il volto non tradiva troppe rughe: erano semplicemente i capelli a dimostrare la sua età... E le vene evidenti che spuntavano sulle sue mani.
-Prego. Entrate pure- fece, inclinando leggermente il capo, spostandosi dentro all'edificio e permettendo dunque agli studenti di inoltrarsi in esso a loro volta.
Lorenz fu uno degli ultimi ad entrare, se non quasi proprio l'ultimo, escludendo Mr.Rouge.
Il docente aveva un espressione alquanto delusa, la quale - a deduzione del ragazzo, a cui erano bastati tre secondi o forse anche meno per fare due più due- era tale siccome la donna a cui apparteneva il posto non era una giovane ricca, piacevole e bella fanciulla a cui porgere le proprie avances da scapolo sempre a ricerca di "pollastrelle" abbordabili, ma un anzianotta con cui un qualsiasi tipo di flirtare avrebbe portato sicuramente una risata fragorosa di presa di fondelli da parte di chiunque, perfino da Lorenz stesso -ed era dire tanto contando quanto apatico lui riusciva ad essere, sul serio, non era una cosa da sottovalutare-

Una volta dopo essere entrato, Lorenz lasciò perdere l'aria depressa da cane bastonato del professore per puntare lo sguardo invece su Cane Rabbioso, il quale cercava di avvicinarsi -abbastanza lentamente- a Quentin, circumnavigando il gruppo Ashley-Caterina-Hikari, fingendo di prestare attenzione alle parole dell'anfitriona, la quale li stava salutando in maniera più "lunga", presentandosi con il nome di Francisca e chiedendo in seguito la presentazione degli studenti.
Xavier infatti si avvicinò in maniera definitiva al castano dagli occhi oro, mettendosi al suo fianco e sbirciando con la coda dell'occhio la sua espressione.
Queen all'inizio non doveva averlo notato, ma dopo un po' voltò la testa con un aria perplessa, aria che si stese in un radioso sorriso angelico in meno di un istante, facendo diventare paonazzo il ragazzo dai capelli biondi, tanto da provocare rossore perfino sulle sue orecchie, strappandogli uno sbuffo animale a cui il castano ridacchiò appena, mantenendo lo sguardo su di lui con quel che da cerbiatto che lo contraddistingueva fin dal primo giorno di scuola.
-Bene, ora vi mostro i corridoi che portano alle vostre stanze. Potete dividervi da voi, in generale, ma maschi e femmine devono dormire divisi, ovviamente. Sono sicura che andremo d'amore e d'accordo- fu l'ultima frase di Francisca prima di voltarsi e far riprendere l'avanzata dentro all'edificio, con tutti e diciannove alunni che quasi scalpitavano per potere mettere via le proprie borse, abbastanza esausti dal sollevare ed appoggiare discontinuo.
Dalla principale stanza in cui erano sbucati, passarono - mettendosi in fila siccome il corridoio iniziale era troppo stretto- in una seconda stanza con un evidente lunga tavolata, molto bassa, con sotto un tappeto, da cui si vedeva una porta marrone-gialla da un lato e una marrone-verde dall'altra, tutte e due posizionate su un unica parete, ma distanziate il più possibile.
-Questa- Francisca indicò quella che aveva sfumature gialle -É per le femmine. Mentre l'altra è per i maschi. Troverete tre stanze per ogni reparto.-
Il gruppo annuí, poi la donna andò a prendere il braccio di Missis B con un sorriso stampato sulle labbra -Venga con me e le mostro la sua... E lei, signore, beh, anche lei deve seguirmi che la destinazione è più o meno la stessa-
-Sí... Certo-

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top