~12~
Dopo quell' "evento" la giornata passó in fretta.
Quando venne l'ora di andare a casa Harry mi prese da parte con uno strattone:
-"Vieni da me... Ho la casa libera e poi andiamo alla festa di Niall. "- disse.
-"Ok, ma prima passiamo da casa mia che devo prendere i vestiti, la piastra, i trucchi, la borsa, il...-"- potevo continuare all'infinito se Harry non mi avesse tappato la bocca con una mano.
-"Shh, hai chiarito il concetto. Ma quante storie per una festa. "- sbuffó Harry.
-"Non é una semplice festa, é la festa del mio migliore amico! "- sbottai. Ma quanto poteva essere irritante!
-"Piccola dai, scherzavo. Non prendertela... "- mi stampò un dolce bacio sulla bocca e mi fece salire in macchina.
Odorava di ciliegia e cioccolato, due gusti che io amo. Senza farci caso mi avvicinai a lui con il naso per inspirare di più il suo profumo.
-"Che c'è piccola, ti piace il mio odore? "- chiese Harry sorridendo.
Trasalii. Non me ne ero neanche accorta.
-"No... ehm... "- balbettai imbarazzata. Finalmente arrivammo di fronte a casa mia. Appena la macchina si fermò, uscii in fretta e mi diressi verso la porta d'ingresso.
-"Ilaria, che cos'hai? É da quando eravamo in bagno che cerchi di evitarmi. "- urlò Harry arrabbiato.
Non gli risposi. Non sapevo nemmeno io cosa avessi. Ero di malumore, e non sapevo neanche per che cosa.
Presi una borsa capiente e ci misi dentro un po' di vestiti da sera a casaccio. Poi la trousse, tre paia di scarpe col tacco e la piastra.
Ci misi dentro anche una pochette e una borsa gucci per sicurezza.
Poi uscii di casa e andai verso la macchina di Harry, che ancora aspettava pazientemente.
Non so, avevo la brutta sensazione che sarebbe successo qualcosa.
-"Ilaria, cazzo rispondimi! É da un quarto d'ora che ti chiedo cosa hai! "- disse Harry cercando di trattenere la rabbia.
-"Scusa cosa hai detto? Mi sono persa. "- ammisi a malincuore.
-"Lo sapevo. Sicuramente avrai un altro e ora non hai il coraggio di mollarmi. "- disse Harry sicuro di sé.
Lo guardai sbalordita. Davvero aveva così poca fiducia in me? E cosa dovrei pensare io con ogni ragazza del pianeta che lo guarda sbavando.
-"Harry ma che cazzo dici? Lo sai che ti amo. E che non so, mi sembra che stia per succedere qualcosa di brutto, ma non so cosa. Ho questo presentimento."- a queste parole Harry sembrò calmarsi. Mi si avvicino' e mi diede un dolcissimo bacio al gusto cioccolato. Accostò la macchina e mi fece sedere sopra di lui.
-"Scusami piccola. É la paura di perderti che mi fa parlare così. In questi giorni ho pensato a una frase da dedicarti, e mi é venuta in mente questa:"sono geloso della pioggia perché puó toccarti. Geloso del sole perché puó baciarti. "
Lacrime silenziose a scorrevano sul mio viso. Lacrime di gioia. Amavo Harry. E nessuno me lo avrebbe portato via.
Harry rimise in moto la macchina e ci avviammo verso casa sua.
Parcheggiammo e poi entrammo.
Rimasi a bocca aperta. Casa sua era una stramegameravigliosa villa, con la piscina e una palestra. Ci credo che poi Harry era così muscoloso. Poteva allenarsi quando voleva!
Harry mi condusse verso la sua camera, e con voce auroritaria disse:-"Su, provati tutto e fammi vedere."- poi chiuse la porta a chiave in modo che io sia costretta a cambiarmi dentro. Alzai un sopracciglio e per tutta risposta Harry fece un sorrisetto.
Rassegnata mi iniziai a spogliare: indossavo un completino rosso di pizzo. A quella vista Harry spalancó la bocca e si mise una mano sul cavallo dei pantaloni.
Mi divertiva farlo patire, così decisi di giocare un po' alla troia.
Lentamente mi abbassi, piegandomi a novanta, mettendo bene in vista il culo.
Presi il primo vestito e lo indossai. Era un vestito blu notte, corto, scollato e attillato. Faceva vedere ogni cosa.
A quella vista Harry sbarrò ancor di più gli occhi se era possibile.
Non avevo voglia di provarne altri e quindi decisi di tenermi quello.
Presi un paio di scarpe con il tacco a spillo nere, la trousse e andai verso di Harry.
Probabilmente era ancora sotto shock, perché quando gli chiesi le chiavi della camera, me le diede senza problemi.
Fu quando ero a metà corridoio che capii che Harry si era ripreso. E sembrava anche parecchio arrabbiato.
-"Dove credi di andare? "- disse una voce alle mie spalle.
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