LAVINIA//POVS
Tornata a casa dopo la scuola mi sedetti sul divano per ascoltare un po' di musica in santa pace. Però dopo poco arrivò mio padre che mi tolse le cuffiette dalle orecchie senza chiedermi niente.
TS:"Dobbiamo andare."
Strano. Sì, strano. Non è da lui programmare le cose senza dirmelo, eppure così è successo: mi ritrovai sul jet per la base degli Avengers e non mi ribellai.
L:"Papà, perché siamo qui? Intendo dire, perché ora?"
TS:"Perché non puoi continuare così."
-Bene, non mi vuole dire il motivo- pensai -sono grande perché non lo posso sapere?-

[Dopo il viaggio]

Scendo e vado nella mia stanza, come avevo detto a papà. Però... lasciai la porta aperta per sentire cosa dicevano dai corridoi.
CA:"...perché non vuoi lasciarla che...?"
TS:"...non può andare..."
CA:"...cosa ti costa?"
TS:"La sua salute..."
-si certo da qui riesco a sentire tutto ovvio- mi dissi tra me e me -sicuro l'argomento sono io, ci metterei la mano sul fuoco-

Dalla porta sbucò Nat però, che mi prese alla sprovvista.
N:"Lavi, non si origlia."
L:"Ops..."
N:"Tranquilla stanno parlando tra uomini, io sto qui con te."
L:"Parlano di me."
N:"Si e di quello che stai facendo."
L:"Sto solo rendendo utili i miei poteri. Niente di ché."
N:"Stai facendo preoccupare Tony."
L:"Io gliel'ho detto che se lui non mi aiutava lo facevo comunque da sola, e così ho fatto."
N:"Io non ti sto dicendo che non va bene, ti ho detto che a lui non piace questa idea."
L:"Ho questi poteri per una ragione, non posso nasconderli per sempre."
N:"Sai c'è anche Thor che sta valutando la cosa con tuo padre e gli altri."
L:"Ha proprio chiamato tutti!"
N:"Sì, proprio tutti. E solo per te."
L:"Se andrà bene mi farà tornare a casa viva presumo."
N:"Ma, se ti andrà male, rimarrai qui con noi ad allenarti."
L:"Bel punto di vista Nat."
N:"Hahahaha"

Natasha mi ha sempre sostenuto e ridato il buon umore in ogni caso.

Questa volta però non è tornata del tutto la felicità. Voglio essere come mio padre, come Iron man, perché non capisce.

TS:"Natasha, puoi lasciarci?"

Natasha se ne va e io rimango sola, con lui. Non so se essere più arrabbiata o triste.
TS:"Piccola, ho parlato con Cap e gli altri. Rimarrai qui per un po', ti devi addestrare."
L:"O più semplicemente, vuoi che in questi giorni non vada lì fuori a combattere."

Rimase in silenzio per un po'. Avevo centrato in pieno.

TS:"Si... Per la scuola ci andrai con Happy in jet ogni mattina."
L:"E tu rimarrai alla Stark Tower per sistemare le utime cose per il trasloco."
TS:"Esatto, ci trasferiamo qui e vendo la Stark Tower."
L:"Bene, così che ora non posso neanche più tornare in città. Spero tu sia felice..."

Me ne vado atterrita. Vuole tenermi lontano dalla città solo perché ora la proteggo?!

Le lacrime cominciavano a farsi sentire. Cerco di trattenerle e di non farle uscire. Tutto inutile. Inizio a singhiozzare e mi dirigo fuori, verso il giardino. Fortunatamente non incontro nessuno e mi siedo su un tronchetto.

Cerco di smettere di piangere più e più volte senza il minimo risultato. Riesco solo a ripensare ai miei amici che ora non potrò vedere se non per scuola. Il mio sogno di diventare un eroina svanito in un semplice trasloco. Come se la vita volesse andarmi contro ogni volta, ogni giorno.

T=(Thor)

T:"Allora, Tony ti ha detto che rimarrai qui con noi?"
L:"Si..."

Si accorge subito che non è quello che voglio e si siede vicino a me sull'erba.

T:"Senti, tutti abbiamo una vita difficile all'inizio. Anche tuo padre ne ha avuta una molto difficile. Perdere tua madre lo ha fatto diventare troppo protettivo con te."
L:"Lo so, lo capisco e anche io ho perso qualcosa di molto importante."
T:"Tua madre, come Tony, senti la mancanza di-"
L:"No."
T:"E allora cosa?"
L:"La mia vita, ho perso una vita normale che avrei tanto voluto."

Thor era allibito dalla mia risposta. Non si aspettava una cosa del genere da una adolescente.

Mi alzo dal tronchetto e vado nella palestra ad allenarmi, sfogandomi su qualche ologramma. Non mi accorgo però che Happy è appena tornato con il jet, e con lui c'è Spiderman.

Distruggo un altro ologramma con le mie solite spade che Nat mi aveva regalato per Natale due anni fa. Mi ero messa il mio mantello, che praticamente è il mio costume da eroe, per allenarmi con esso a cercare di non inciamparci, cosa che a volte è successa.

Continuo l'allenamento senza dare la minima importanza a una figura che stava sbirciando dalla porta la mia esecuzione dei colpi.

Essa entrò nella stanza e io, pensando che era un altro ologramma, gli saltai addosso con nessuna accortezza.

Sp:"Ops...forse non dovevo entrare di soppiatto."
L:"Penso proprio di no."

Ho il mantello cavolo! Non posso levarmelo se no Spiderman saprebbe chi sono. Non è che mi fidi tanto di lui, non so chi è, quindi non può avere la mia fiducia facilmente. Rimarrò con il mantello, è la scelta migliore.

Sp:"No aspetta, tu sei quella che mi ha rubato il posto di eroe della città."

Dal suo tono di voce deduco che non gli sto simpatica.
Si alza da terra riprendendosi dalla caduta poco aspettata.

L:"Mi vorrei allenare, potresti andartene?"
Sp:"Quindi sei un Avengers?"
L:"Non proprio, sono alle prime armi."
Sp:"Da come mi anticipi direi di no."
L:"Senti non voglio discutere con uno che non so neanche chi è, lasciami stare."

Esce dalla palestra e io ricomincio a distruggere ologrammi su ologrammi in quelle ore. Noto però che lui continuava a guardarmi.

Cosa vuole da me? Che mi tolga il mantello? Col cavolo che me lo tolgo! A costo di rimanere così per tutta la giornata! Non farò scoprire di certo a lui la mia identità.

La giornata finisce e io ho davvero un gran sonno. Vado diretta in camera mia e, dopo aver guardato se quell'imbecille mi stava osservando, mi tolgo il mantello e lo metto nella mia borsa di scuola (non si può mai sapere) per l'indomani. Mi preparo per andare a letto e subito crollo dalla stanchezza.

*Spazio autrice*
Ciao guys, sono riuscita finalmente a finire questo capitolo. So che non aggiorno da molto tempo ma ora eccomi qui! Oggi sono stata abbastanza libera e ho aggiornato con un po' di capitoli. Spero vi piaccia :-)

~Giuly🖤