Capitolo 7: Padre protettivo 😒

LAVINIA//POVS
Oggi è andato tutto bene (fortunatamente) ed anche velocemente. Ned e Peter mi hanno invitata a casa di quest'ultimo per costruire la Morte Nera. Io ho accettato non curandomi della reazione di mio padre e del suo parere. Forse dovevo riflettere prima...mi faccio troppi scrupoli.

[...]

L:"Papà ti prego, è solo per un'oretta e poi non è pericoloso. Daiii"
TS:"No, tu non ci andrai soprattutto a casa di quel Parker. No!"
L:"Per favore... tornerò presto a casa. Te lo prometto."
TS:"No, non cambio idea. La mia risposta è no."
L:"Perché non vuoi che vada? È solo per divertirsi, come fanno le ragazze normali."
TS:"Anche tu sei normale, non dire queste cose."
L:"No, io non sono normale e tu lo sai. Lo sai meglio di tutti. Non sarò mai normale."
TS:"Tesoro io..."
L:"Fammi andare, ti prego."
TS:"Ok, ma per le 23 a casa!"
L:"Certo signor Stark ahaha"

Ero riuscita a convincerlo. Ancora non ci credo, c'ero riuscita veramente.

Corro nella mia stanza colma di felicità e emozione. Mi vesto con un jeans nero e una maglietta grigia con il mio solito giacchetto nero.

Esco di casa e vado dritta verso la strada che mi aveva indicato Ned per raggiungere la casa di Peter. La raggiungo in fretta visto che avevo preso il mio hoverboard viola metallizzato che papà mi aveva regalato per il mio 10° compleanno. È come uno skate ma fluttua e ha dei propulsori inseriti da mio padre.

Busso alla porta di casa.
X:"Arrivo" mi risponde una voce femminile dentro.
Mi apre la porta una donna dell'età di mio padre (più o meno a occhio).
L:"Salve sono qui per vedere Peter, mi ha inviata insieme a Ned un suo amico."
X:"Oh si, lei è la signorina Stark. Peter parla di continuo di lei. Prego entri."

Mi fece accomodare nel salotto mentre lei urlava a Peter di sbrigarsi.
Dopo poco scese il ragazzo con tutti i capelli scompigliati.

P:"Ciao...Lavinia...vieni ecco..."
Scese anche Ned che forse era qui prima di me e aiutò l'amico che continuava a blaterare qualcosa.
N:"Lavinia vieni che iniziamo il lavoro."

Li seguii fino in camera di Peter dove Ned aveva già predisposto i pezzi per iniziare. Appoggiai l' hoverboard dietro la porta ma Ned lo aveva già visto.
N:"Questo è-è...UN HOVERBOARD! Quelli del signor Stark ancora non in vendita."
L:"Me lo ha regalato qualche anno fa. Sono abbastanza brava."
N:"Viola metallizzato, perfettamente intatto, ha anche il turbo?"
G:"Si, anche quello."
N:"Aaaaaaaaaaaa..."
Me lo aspettavo che Ned reagisse in quel modo, in fondo a lui piacciono un sacco le cose tecnologiche di mio padre il che non mi sorprende.

L:"Allora come va?"
N:"Bene direi."
P:"Si, molto bene."
L:"Voi avete studiato per il test di matematica di domani?"
P:"Test di matematica?!"
N:"Si amico, ma non te lo ricordi?"
P:"Oh no! Non lo sapevo."
Gli appoggiai una mano sulla spalla.
L:"Tranquillo Pete, sono sicura che andrà bene."
P:"Spero..."
L:"Cambiando discorso... avete sentito di Spiderman?"
N:"Oh si ne abbiamo sentito parlare tanto."
Fece un occhiolino isterico a Peter che lo guardò con aria assassina.
N:"Tu cosa ne pensi di Spiderman?"
Perché quella domanda? Bah sarà curioso e in fondo sono io che ho preso il discorso.
L:"Io penso che sia abbastanza imprudente ad andare addosso ai criminali senza un piano. Per di più dovrebbe lasciar fare ai professionisti."
N:"Si ma è bello secondo te?"
L:"Non l'ho mai visto in faccia, non posso giudicare da fuori una maschera."
N:"Secondo me è responsabile e maturo."
L:"Non sono d'accordo, secondo me è più brava la ragazza incappucciata."
P:"Ragazza? Ne sei sicura?"
L:"Si, un uomo non si mette gli stivaletti di pelle neri da ragazza."
Non era esattamente giusta come scusa ma nessuno doveva saperlo.
P:"Però quella è davvero invisibile, non si fa vedere, e se fosse solo una cattiva travestita che fa cose buone per poi tradire la città dopo che ha avuto la sua piena fiducia?"
Stavo per alzare la voce e quasi non mi scappò di tirare un fulmine a caso, ma mi trattenni e con molta calma dissi la mia.
L:"No, impossibile, un cattivo nasce cattivo, se fa cose buone vuol dire che lo vuole fare. Forse non si fa vedere perché non si vuole far riconoscere da qualcuno che...non vuole farglielo fare."
Ero andata troppo sul personale dovevo cambiare argomento, subito.

"Rapina alla banca, tre uomini in nero avvistati mentre la svaligiano."

Era la radio che Peter, forse per caso, aveva sincronizzato sul canale della polizia. Non sapevo cosa fare: andavo? Non andavo? E se dopo sospettavano? E se non ci andavo?
P:"Ragazzi io vado un attimo in bagno, aspettatemi qui."
Fece una faccia in cerca di un complice a Ned che sembrava aver capito. Vi dirò: secondo me era strano.

Dovevo trovare una scusa per andare via da lì, ma Ned mi teneva d'occhio e non mi faceva uscire.
L:"Ned, devo andare un attimo a prendere una cosa a casa. Mi sono scordata di prenderla e mio padre sarà in pensiero se non la prendo."
Usai la solita scusa: mio padre.
N:"Ok, vai io rimango qui."

Uscita mi misi immediatamente il mantello che mi portavo ormai dappertutto (non si sa mai).

[...]

Avevo appena sventato la mia seconda rapina nella vita. Spiderman era intento a non far bruciare tutto mentre io ho sistemato i criminali con qualche fulmine. Facile. Spiderman mi sembra rimbambito certe volte. Ogni volta però riesce a bloccarmi prima che me ne vado, ogni volta. Ora però devo tornare da Ned e Peter, li ho lasciati lì come nulla fosse. Non mi levo il mantello così che nessuno mi riconosca. E arrivo velocemente a casa di Peter, levo il mantello e entro.
Pericolo scampato, penso.

*Spazio autrice*
Ciau raga. Spero non vi stiate annoiando nel leggere la mia storia. Detto questo do un grande abbraccio alle mie follower che mi stanno seguendo. Grazie vi adoro!
Byee!

~Giuly🖤

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top