Capitolo 3: Il giorno più bello💕
È mattina! È mattina! Siiiiiiii!!!!
È il giorno che aspettavo da molto. Mi alzo immediatamente dal letto al primo segno che la sveglia sta per suonare, cosa non da me ma dettagli. Mi lavo, mi metto la mia solita maglietta Pyrex e dei leggings neri, con le mie adorate scarpe Adidas per poi scendere per fare colazione con papà prima di andare alla mia nuova scuola. Cosa che ho dimenticato di dirvi, ho 16 anni e quindi inizierò il 3° anno di liceo. Finalmente una vita normale.
TS:"Buongiorno piccola."
L:"Giorno pa'."
Faccio colazione e in un batter d'occhio già sono alla volta della scuola. Mio padre mi ha dato il permesso di andare a scuola a piedi da sola, fortunatamente.
Durante il tragitto mi feci un sacco di domande: sono vestita bene? Piacerò agli altri? E se non piacessi? E se mi prendono in giro? E se mio padre ha combinato qualcosa? Riuscirò ad avere degli amici?
Tutti i miei pensieri furono interrotti quando arrivai davanti il cancello del liceo. Entro nel cancello e vado dritta verso la struttura: già conoscevo l'intera scuola visto che mio padre mi fece vedere tutto quanto così da non sentirmi persa. Mi incamminai verso il mio armadietto dove appoggiai lo zaino per prendere i libri di matematica: adoro la matematica. Chiudo l'armadietto, guardando basso, e sbatto contro...qualcuno. Mi cadono i libri. Guardo chi è con molto imbarazzo.
X:"Scusami ero distratto."
È un ragazzo alto quanto me (forse un pelino di più), capelli rossi e occhi marroni, magro e un po' impacciato.
L:"Tranquillo anche io ero distratta scusa."
Mi abbassai per prendere i libri.
X:"Oh lascia fare a me."
Mi raccoglie i libri da terra e me li porge.
L:"Grazie"
X:"Sei nuova di qui?"
L:"Si vede tanto?"
X:"Hahaha no tranquilla. Comunque sono Peter, Peter Parker."
L:"Piacere Lavinia."
P:"Di che anno sei?"
L:"3° anno, ma non so in quale classe sono o almeno non conosco nessuno."
P:"Anche io sono del tuo stesso anno. Ora devo andare a lezione però."
L:"Ok, ciao Peter."
Se ne va e io anche. Neanche sono arrivata che già faccio conoscenza. Forse neanche ha capito che sono la figlia di Stark, meglio così.
Vado verso l'aula dove già mi dovrebbero aspettare i miei nuovi compagni e dove la prof mi deve presentare. Sono molto, molto, molto, moooolto ansiosa.
Sento da fuori l'aula che la prof sta facendo il solito discorso:
Prof:"Da oggi abbiamo con noi una nuova alunna che starà nella vostra classe."
Entro nella classe e tutti mi guardano. Non sono abituata a certe attenzioni. L:"Salve a tutti."
Noto in fondo all'aula un ragazzo magro con i capelli rossi: Peter.
Prof:"Date il benvenuto a Lavinia, Lavinia Stark."
Quella è la frase che ha segnato la mia intera giornata. Tutti che mi guardavano ancora più stupiti di prima, compreso Peter che stava vociferando con il suo compagno di banco un ragazzo basso e un po' cicciottello. Mi siedo al banco di fronte al loro e vicino a me c'è una ragazza che faceva dei disegni.
A un certo punto della lezione mi guarda e mi dice a bassa voce.
MJ:"Piacere MJ"
L:"Piacere Lavinia."
Al suono della campanella del cambio lezione ci alziamo e parliamo un po' per i corridoi.
È simpatica MJ. Ovviamente non vado molto lontano che qualcuno mi si fionda addosso per parlare e presentarsi. Posso dire che non mi aspettavo molte conoscenze in così poco tempo.
La giornata passa e devo dire anche molto in fretta. Alla fine delle lezioni tutti se ne vanno con i loro amici, solo io sono da sola. Prendo il mio zaino dall'armadietto e vado verso l'uscita. Fuori dalla scuola, come se non bastasse, Flash (uno che mi sta altamente sui nervi) fa la sua "bella uscita" con la sua auto.
F:"Hey Stark vuoi venire a farti un giro?"
Quanto non lo sopporto!
L:"No vado da sola, grazie."
Filo via prima che qualcun altro mi fermi e mi dirigo verso la Stark Tower (dove vivo). Lungo la strada intravedo dei ladri in una banca. Come primo istinto sarei entrata lì e avrei fatto piazza pulita ma un altro ci ha pensato prima di me. Secondo me è un supereroe come mio padre visto che indossa un costume rosso e blu con la maschera, sembra un ragno. Cerco di avvicinarmi di più... l'eroe usava degli spara-ragnatela come arma e...come mezzo di trasporto. Infatti appena legati i criminali se ne andò saltando da un palazzo all'altro con quei fili di ragnatela.
Ritornai sulla strada di casa ripensando a ciò che avevo visto: sarebbe bello fare l'eroina!
A casa mi precipito in camera mia, entusiasta della giornata appena trascorsa. Mio padre entra dopo poco.
TS:"Com'è andato il primo giorno?"
L:"Benissimo."
TS:"Bene."
Ci fu un attimo di silenzio poi ricomincia a parlare.
TS:"Ti sei attardata nel tornare a casa, qualcosa ti ha ostacolato?"
L:"No, mi sono fermata a guardare un uomo-ragno sventare una rapina."
Ora la sua espressione è diventata più seria del solito.
TS:"Ah sì? Spiderman?"
L:"Tu lo conosci?"
TS:"No, non so assolutamente niente di lui, so solo che si chiama così."
L:"Ok"
Sta per andarsene ma lo blocco.
L:"Papà, voglio fare la superiroina anche io."
Ora è molto preoccupato, molto preoccupato.
L:"Sono grande ormai e so gestirli meglio di chiunque i miei poteri."
TS:"Non se ne parla, neanche per sogno!"
Se ne sta andando ma non ho intenzione di finirla così.
L:"Se non mi aiuterai tu, lo farò da sola."
La porta si richiude subito dopo e io sono fiera di quello che ho appena detto. Se mio padre è riuscito a farlo, lo farò anche io.
"Rapina alla banca sventata da Spiderman il misterioso uomo-ragno. La città è fortunata ad avere un eroe..."
E ora ne potrà avere anche due, pensavo tra me e me, mentre al telegiornale parlavano solo di questo avvenimento. Scendo nei laboratori di mio padre e inizio a mettermi al lavoro...
*Spazio autrice*
Ed ecco un altro capitolo pieno di soddisfazione. Forse un giorno farò anche degli immagina sui personaggi Marvel, ma per ora vi dovete accontentare di questa storia :-)
Se vi piace lasciate dei commenti o magari delle stelline •_•
Ora vi lascio...bye💕
~Giuly🖤
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