capitolo 5

POV'S LORENZO

Non chi sia, cosa le sia successo o cosa succederà a me, ma quella ragazza ha bisogno di qualcuno. Mentre cammino mi guardo attorno. Non scorto nulla fino a quando non la ritrovo accasciata su una panchina che piange ancora. Mi siedo a fianco a lei e aspetto che si accorga della mia presenza. Ha le cuffie e quindi non credo mi abbia sentito quando mi sono avvicinato. Le appoggio una mano sulla spalla e i suoi singhiozzi si fanno più forti e poco dopo e piegata sulle mie gambe. Le accarezzo la testa e provo a tranquillizzarla mentre sale il vento. Passano molti minuti prima che si alzi e faccia combaciare i nostri sguardi. È molto carina, pelle chiara, labbra carnose ma non troppo, occhi castani che si scuriscono andando verso i bordi. Mi fissa e si spaventa, non credo centri il mio aspetto, non penso di essere poi tanto un mostro. Si alza di scatto e si leva le cuffiette.

"S-scusa. Non sa-sapevo che..." la interrompo alzandomi e prendendole una mano.

"Scusa tu. Prima mi hai scontrato e ho visto che piangevi così mi sono preoccupato e ti ho seguita"

"Non era necessario"

"Credo di si invece"

"No..."

"Io credo proprio di si invece. Puoi spiegarmi che è capitato?"

Guarda la mano per poi far scontrare una seconda volta i nostri sguardi. Inizia a singhiozzare e molla la mia mano coprendosi nuovamente il viso. Non fa nulla, è lì in piedi a piangere e mi sento colpevole di questo suo stato d'animo. La abbraccio di modo che possa calmarla. Le mie braccia le cingono la vita e dopo non molto le sue cingono il mio collo e lei piange sul mio petto.

"Lo sento" dice ad un certo punto. Le bacio la testa.

"Cosa?" domando.

"Il tuo cuore" la guardo stranito. "Batte veloce e sembra quasi produrre una melodia" alza il viso e per la terza volta riesco a perdermi nei suoi occhi di un colore comune che le dona un tocco di personalità che mi pare nuovo.

"Ti piace?" chiedo.

Appoggia l'orecchio al mio petto sopra il cuore ed annuisce. Sorrido istintivamente e continuo a stringerla, credo che stia meglio. Tira su col naso e scioglie l'abbraccio caldo e quasi dolce direi.

"Grazie" questa parola non la sussurra e sento la sua voce. È ancora un po' nasale, ma ha qualcosa di tenero come retrogusto, sembra che canti quando parla ed è una cosa semplicemente stupenda.

"Prego" rispondo. "Ti va di andare a bere qualche cosa?"

"Non ci sono bar in zona"

"Andiamo in centro, prendiamo la metro"

"Sono cari i bar e la metro costa anch'essa"

"E va beh, te lo offro io, tranquilla"

"Non posso accettare"

"Non puoi o non vuoi?"

"Non ti conosco nemmeno"

"Io nemmeno, ma credo tu abbia bisogno di pace e caldo. Magari mi presento, sono stato un maleducato. Sono Lorenzo Fragola, ho 19 anni e vengo da Bologna"

"Il tuo accento non è Bolognese"

"Io sono nato e cresciuto a Catania, ma da un anno circa abito a Bologna"

"Ah ecco! Mi sembrava del sud"

"Tu anche non hai un accento Milanese"

"Vengo dal Piemonte, ma abito qua per il lavoro di mio padre"

"Che bello! E dimmi... Come ti chiami?"

"Margherita Dalbasi"

"Allora, Margherita. Accetteresti di venire con me a bere un caffè o un qualunque cosa tu voglia?"

"Ti conviene non fare il coglione"

"Già siamo al livello parolacce? Oddio! Stupendo cazzo!" ride e devo proprio ammetterlo, questa ragazza ha un gran bel sorriso ed è molto bella.

"Andiamo?" le chiedo.

Ci prendiamo a braccietto e ci incamminiamo.

POV'S MADH

Straw... Perché mi hai fatto questo? Già di mio ero giù e tu mi fai prendere una cotta fortissima.

Mi manca Alessandro, lui si che mi manca e non posso nemmeno parlarci. È il mio ex, ci siamo lasciati un mese fa e tutto fa così male. Credevo che nessuno mi avrebbe colpito, invece ora sono qui con una fragola nel cuore e un coglione in testa. È possibile che non sia omosessuale? Cioè...

*drrrr drrrr*

Il telefono vibra, segno che mi stanno telefonando e a mia grande sorpresa leggo che è Alessandro. Non so se rispondere o meno, ma non perdo nulla. Ho perso tanto e lui non farà la differenza sostanziale.

Ciao...

Marco. Come stai!?

Che t'importa?

Mi manchi Marco...

Dal nulla?

Stavo ascoltando musica ed è partita quella canzone che era nostra e ho capito che è arrivato il momento di dirtelo

Io non ti manco come dovrei. Vuoi solo sesso vero?

No!

Si... Io e te eravamo solo quello

No!

Ciao Ale, stammi bene. Butto giù e fisso la schermata. Un minuto e tredici secondi per dire la verità a me stesso. Io e lui non eravamo amore, l'amore non è litigare e scopare per recuperare un rapporto che lascia cicatrici.

Mi alzo dal letto in cui ero sdraiato e mi diriggo alla valigia. Quando la apro mi metto a rovistarci dentro. Prendo dei jeans color verde militare e al solo vederli ricordo l'audizione e penso che anche se ho fatto piccoli passi ho conquistato qualcosa. Prendo anche una maglia lunga e larga di colore arancione, cioè il mio colore preferito. Indosso le vans e metto la felpa nera. Guardo la scrivania e vedo le beats e le cuffiette normali, opto per le beats, ho bisogno di pensare a me. Prendo la carta della camera ed esco. Nella hall non ci sono molte persone. Alcune sono sedute sui divanetti e ridono, cosa farà loro ridere? Bah... Esco dall'hotel e guardandomi in giro non vedo nemmeno traffico. Incuriosito guardo l'ora e leggo 12:30. È mezzogiorno, la città è vuota. Inizio a camminare senza meta. In testa rimbomba quell'addio che non ho detto, ma ho sostituito con un ciao. Dovevo dire addio, non ciao, il ciao dà speranza e il ciao non è un taglio netto come l'addio. Ma non potevo dire addio, cioè, a Carbonia lo incorntreró sicuramente! Va beh, è andata. Sento uno strano freddo sulla guancia sinistra e realizzo che era una lacrima che mi affretto ad asciugare. Tiro su col naso e alzo lo sguardo rendendomi conto che sono in un parco. Seguo la strada fatta di ghiaia finché non incontro Lorenzo che abbraccia una ragazza credo, il corpo è troppo mingherlino e pieno di curve per essere di un ragazzo. Respiro profondamente e cambio direzione. Dopo una decina di passi riprendo a piangere e mi siedo su una panchina guardando il suolo. Cerco risposte in sassolini che vanno da toni beige e grigi a toni bianchi e verdi. Che tristezza.

Questa ragazza che è per Lorenzo? E Madh, cosa farà? Dirà a Lorenzo di Alessandro o che lo ha visto al parco?

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