Chapter 5
Evelyn scivolò tra le coperte color azzurro cielo del suo letto, ancora con la testa alla scatola di foto di quel giorno. Con gli occhioni blu, si guardò attentamente intorno, forse perché si annoiava o forse perché cercava di capire il motivo dell'assenza di suo padre. Era davvero strano per lei, il suo aspetto era davvero strano.
Chiuse gli occhi cercando di dormire, invano. Una leggera corrente le investì il viso. Riaprì gli occhi e si guardò intorno, constatando che la finestra era spalancata. Impossibile, quando era entrata nella camera era chiusa.
Si alzò dal materasso e si diresse ad essa; la chiuse, stando attenta a non incastrarvi le tende, come le aveva insegnato la mamma.
Guardò oltre il vetro,vedendo solo il resto della città, illuminato dalle luci che non venivano mai spente.
Un rumore di passi soffocato proveniente da un angolo adombrato della stanza attirò l'attenzione di Evelyn, che si diresse di nuovo a letto, in punta di piedi. Alzò le coperte, per poi riabbassarle sulla sua testa. È da tutti sentirsi più protetti sotto le coperte, no?
Mentre cercava di calmarsi, un peso fece abbassare il letto vicino ai piedi della bambina. Lentamente, lei tolse le coperte dalla faccia, quanto basta per guardare all'esterno di quello che lei vedeva come un rifugio sicuro. Vide una figura umana, tutta nera seduta ai piedi del suo letto. La osservò attentamente, mentre il misterioso individuo, ricambiava insistentemente lo sguardo.
Portava una maschera blu, priva di tratti somatici apparte i fori per gli occhi, da cui scendeva una strana sostanza nera e viscida, a mo' di lacrime.
Evelyn strinse le coperte tra le sue mani, sperando quello fosse tutto un brutto sogno. Quello che sembrava un uomo, allungò una mano magra nella direzione del viso della bambina, che lasciò andare le coperte. La mano si posò solamente sulla guancia rosea della piccola, lasciandole una carezza.
Sempre in assoluto silenzio, la figura sfilò via la maschera, lasciando vedere a Evelyn il suo volto. Un viso scarno, pallido e stanco, rigato da lacrime nere.
Allora, lei si fece coraggio; strisciò lentamente fuori dalle coperte, e si mise seduta accanto alla figura, che aveva qualcosa di vagamente familiare.
Rivolse il viso a quello dell'uomo, che sorrise lievemente, mentre poggiava una mano sulla testa della bambina. Cominciò a accarezzarle i capelli dorati, osservandola con un'ombra di nostalgia sul volto.
-assomigli molto alla mamma, sai?- disse in un sussurro, di punto in bianco.
-me lo dicono tutti, solo non so da chi ho preso il colore degli occhi.- rispose a voce bassa la bambina.
-lo hai preso da me.- disse lui, continuando a passarle le dita tra le ciocche dei capello biondi.
-ma tu li hai neri.- controbatté lei, con un'espressione stranita.
-io non li ho più, gli occhi, ma quando li avevo erano blu come i tuoi.- rispose tranquillamente.
Evelyn sbadigliò, spalancando le braccia per stendersi.
-hai sonno?- chiese lui, rivolgendole uno sguardo preoccupato.
-un po'.- rispose lei, poggiando la guancia sul cuscino. L'uomo la prese e la mise sotto le coperte, avvicinandosi lentamente. Le lasciò un bacio sulla fronte, poi si alzò, riprese la maschera e la mise.
-buonanotte Evy.- le sussurrò.
-buonanotte papà.- rispose la bambina, che aveva già cominciato a prendere sonno.
Lui uscì dalla finestra, così come era entrato, preoccupandosi però di chiuderla quella volta.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top