Chapter 3

Evelyn finì di mangiare la sua insalata, prese il piatto sporco e lo posò dentro il lavandino. Si andò a sedere ancora una volta al suo posto, davanti alla madre, e mise le braccia conserte con la faccia nascosta tra di esse per metà. Volse lo sguardo al viso solcato da delle leggere occhiaie della donna e aspettò che si decidesse a parlare. Voleva a tutti i costi sapere qualcosa di più sul suo papà, che per chissà quale ragione era andato via.
-il tuo papà era... Veramente bello. La tua bellezza la devi a lui.- disse dopo aver sospirato. Dopo questa frase la bimba rise un poco, tornando poi alla posizione iniziale con un sorriso sulle labbra.
-era forte, alto e protettivo.- riprese a raccontare, fissando il vuoto fuori dalla finestra, come a voler creare una proiezione di quello che aveva in testa.
-cosa vuol dire protettivo?- chiese la piccola con un punto interrogativo dipinto in viso.
-che mi proteggeva da tutto quello che è brutto, come io faccio con te.- le spiegò la giovane donna allungando una mano fino a toccare la chioma dorata della figlia.
-come vi siete conosciuti?- chiese ancora Evelyn, con la voce carica di euforia e tenera curiosità.
-era notte. Io non riuscivo a dormire, così uscii di casa. Poi la fortuna volle che piovesse a dirotto, in giro non c'era nessuno, tranne uno strano ragazzo vestito tutto di nero e...-
-era papà vero?- chiese la piccola interrompendo la madre con la voce sognante.
-sì era lui, ma fammi finire.- disse con un'espressione divertita in viso -io per sbaglio ci andai a sbattere contro perché con la pioggia non vedevo niente. Era... Strano visto in faccia. Ero caduta su una pozza d'acqua, lui mi aiutò ad alzarmi e poi andò via così come era venuto.-
-tutto qui?- chiese Evelyn, riducendo gli occhioni blu a due fessure.
-no. Io ogni sera uscivo, e ogni sera lo incontravo. Iniziammo a parlarci e piano piano io mi innamorai di lui, ed evidentemente anche lui di me. Ci vedevamo sempre più spesso, poi... Beh, poi ho saputo di essere incinta di te. Non sai quanto eravamo felici. Ma poco prima della tua nascita, lui è andato via.- disse sospirando.
-mamma.- la giovane donna mugolò per far capire a Evelyn che aveva la sua attenzione -tu hai detto che papà era strano...-
-avava la pelle molto molto pallida, quasi grigia, i capelli castani e gli occhi... Quelli erano la parte migliore. Erano due grandi pozze nere, che ti facevano venir voglia di tuffartici dentro -disse lei con con un sorriso malinconico.
-wow... Doveva essere proprio bello, papà.- disse la bimba con gli occhi spalancati e la bocca schiusa.
-comunque, il colore blu degli occhi l'hai preso da lui.- la informò lei.
-ma se hai detto che erano neri...- chiese Evelyn, spaesata.
-lui emh... Aveva cambiato il colore dei suoi occhi.- rispose con evidente disagio.- dai è tardi, è ora di andare a dormire.-
La bambina si alzò e si diresse con malavoglia in camera sua. L'indomani era sabato, non doveva andare né a scuola né a danza, la mamma andava a lavorare e la nonna sarebbe venuta a prendersi cura di lei. Avrebbe cercato delle foto del suo papà, con l'aiuto della nonna, che era un ottimo complice.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top