3. Calore eccessivo
ᡣ𐭩Soleil
«Vieni Sol andiamo a bere» urla trascinandomi nel bancone, sorride al barman e poi sussurra qualcosa nel suo orecchio, lui ci rivolge un sorriso e inizia a preparare un miscuglio di alcool che ci porge gentilmente.
«Ecco a voi due margherita per due belle signorine».
Ci sta provando?
Faccio uno sguardo di disgusto al solo pensiero e afferro il mio bicchiere bruscamente, «scusa la mia amica non sa le buone maniere» dice sensualmente Melody facendogli un occhiolino per poi trascinarmi in un tavolo per due persone.
«Quel ragazzo ci stava provando» mormoro arrabbiata, «Sol non prendertela, non ci ha detto nulla di ché»
Forse ha ragione, ma io non sono mai uscita di casa, e figurati se ho mai avuto a che fare con gli uomini, non so mai cosa pensano realmente.
Scrollo le spalle e assaggio il mio cocktail, faccio subito una faccia disgustata quando l'alcol arriva alla gola bruciandomela, «che cazzo c'è messo dentro?» chiedo disgustata.
«Bevilo tutto» così faccio inizio prima a dare piccoli sorsi, ma è troppo amaro così decido di berlo tutto in una volta.
Almeno ora che l'ho finito non continuerò a fare prendere la mia gola a fuoco.
«Soleil» urla entusiasta Melody, mostrandomi il telefono, abbassa di scatto lo sguardo sul mio bicchiere vuoto, «cazzo, l'hai davvero bevuto tutto in una volta?» chiede allarmata.
«Si, perché?» chiedo, «Sol non sei abituata a bere, se lo bevi tutto in un solo sorso ti sale subito e finirai per ubriacarti davvero, poi dovrò essere io a portarti a casa con tuo padre in casa» urla incazzata.
Cosa ne sapevo io?
Scrollo le spalle come una stupida, «sto bene», scuote la testa e inizia a parlare di nuovo, «mi hanno risposto per l'incontro con quel tipo ricco»
«Davvero?» chiedo entusiasta, «domani alle dieci nell'azienda Murphy's» dice, «accetto?»
«Assolutamente sì» dico tutto d'un fiato, sentendo il calore che attraversa tutto il corpo.
Mi chiedo se sia dovuto dall'alcol o dall'appuntamento di domani.
«Devo andare in bagno» urlo, continuando a sentire il corpo in fuoco, ho assolutamente bisogno di una rinfrescata con acqua fredda.
«Vai pure, ti aspetto qui. Nel frattempo vado a prendere altro da bere» urla in risposta.
Mi dirigo verso delle porte nere enormi, suppongo siano i bagni.
Melody non mi ha detto in che direzione andare, entro in una delle porte e ci trovo un ufficio con tre porte.
Mi chiedo cosa ci faccia un ufficio in un locale?
So che è maleducazione ma ho assolutamente bisogno di acqua, qui ci sarà un bagno, giusto?
Apro la prima porta ma ci trovo una cabina armadio con migliaia di camicie coordinate per colore, il proprietario sicuramente sarà un precisino anche sui vestiti.
Richiudo la porta, con il sudore che mi scorre a fontana sulla fronte e apro subito la seconda porta che per fortuna ci trovo un bagno enorme, dò un ultima occhiata fuori per evitare di essere vista ed entro subito in bagno.
Rimango stupita dalla grandezza di un solo bagno, è munito anche di una doccia, quindi perché no?
Inizio a spogliarmi velocemente, non penso che il proprietario si arrabbierà semplicemente per una doccia.
Getto i vestiti per terra e mi intrufolo in doccia.
Chiamarla doccia è un termine vergognoso, si può dire che li dentro ci entrano dieci persone, per mia fortuna è nera quindi se dovesse arrivare qualcuno non mi vedrebbe nuda, l'unica pecca è che non lo vedrei arrivare nemmeno io.
Afferro la spugna alla mia destra e ci metto il bagnoschiuma Hugo Boss, espirando il profumo buonissimo che emana, cerco di non perdere tempo e inizio a massaggiare tutto il mio corpo con la spugna pregna di quel profumatissimo bagnoschiuma.
Apro l'acqua gelata e inizio a sciacquarmi il corpo e la faccia quando sento un tonfo.
Mi sbrigo a togliere la saponata sulla faccia per l'ansia di essere scoperta da qualcuno e di ritrovarmi nuda davanti a un uomo, ma quando apro gli occhi è ormai troppo tardi.
Lancio un urlo coprendo le mie parti nude più che posso con le mani, «che ci fai qui?» sbraito nervosa, «potrei farti la stessa domanda» chiede l'uomo davanti a me.
E cazzo, mentirei se dicessi che non è l'uomo più bello che abbia mai visto in vita mia.
«Sc-usami i-io sentivo troppo caldo» bofonchio, «beh, i-io ho bevuto e poi» balbetto, «ho bevuto e stavo andando a fuoco, così cercavo un bagno.
Ma sono arrivata in questo ufficio, ho trovato il bagno e la doccia» sbotto tutto in una volta.
Sorride malizioso, «andavi a fuoco?» chiede con un cipiglio di malizia entrando in doccia solo con i boxer, io indietreggio non riuscendo a capire in che situazione imbarazzante e pericolosa mi sono cacciata.
«Io.. beh, tolgo il disturbo» dico avanzando per uscire, ma vengo bloccata contro la porta della doccia dal suo corpo da dio Greco.
E solo adesso mi rendo conto di aver bisogno di un'altra doccia con acqua ghiacciata.
Mi fissa con i suoi occhi ghiaccio, «anch'io ho bisogno di una doccia, credo di avere troppo caldo» sussurra sul mio collo, e dei brividi assalgono completamente il mio corpo.
«Anch'io» penso, o almeno lo credevo di pensarlo, visto che l'ho detto ad alta voce, «cioè anch'io avevo bisogno di una doccia, bene buona doccia allora» dico riprendendomi dalla mia trance.
«Non vai da nessuna parte»
Rido sarcastica, «e sarai tu a fermarmi?»
Mi guarda intensamente e per un attimo mi sono persa nel suo sguardo da incantatore.
Riprenditi Soleil, lui vuole solo scoparti e gettarti via, tu non sei una delle sue puttane.
Continuando a tenere le mani sulle mie intimità, mi dirigo verso l'uscita della doccia ma vengo nuovamente fermata «questo è un reato, tenere una persona contro la sua volontà» mormoro abbassando lo sguardo per evitare di incontrare i suoi occhi, «guardami» ordina alzandomi il mento con due dita, facendo incontrare nuovamente i miei occhi nocciola con i suoi occhi color mare.
Alzo il ginocchio per colpirlo dritto nel suo pacco, ma si gira di scatto, scansando la mia ginocchiata, «adesso sei nei guai piccola» dice furioso avvicinandosi troppo al mio viso.
«Se non mi lasci ti denuncio» sbraito, cercando di dimenarmi con una spallata, ma non posso fare molto visto che non posso muovere le mani, altrimenti metterò in evidenzia le mie tette.
Un sorriso sornione sbuca dal suo bellissimo viso, «fallo pure tesoro. Dì che ti ho tenuta prigioniera sotto il mio corpo dentro la mia doccia» mormora facendomi un occhiolino.
«Senta signor non so come ti chiami, mi dispiace che sono entrata nella tua doccia senza il tuo permesso, ma se non mi lasci subito io..» dico, «tu?» chiede sfiorando le sue labbra con le mie, provocandomi uno strano formicolio tra le mie gambe che continuo a tenere strette, «io non sono chi credi di essere» dico, «e chi sei?»
«Mi chiamo Soleil Mulder e non sono una tua puttana» sbraito.
Il suo sguardo si allarga, e si allontana di colpo da me.
E finalmente il respiro che stavo tenendo da troppo tempo adesso è uscito fuori danzando.
«Vai via» dice brusco, io non me lo faccio ripetere una seconda volta e mi dileguo lentamente.
«Aspetta» scatta, bloccandomi proprio mentre stavo per aprire la doccia, si fionda di nuovo su di me con foga, sbattendo il suo petto contro le mie mani ancora sulle tette, e avvicinando il suo cazzo sulla mia fessura.
Sgrano gli occhi quando sento qualcosa aumentare tra la mia figa, e prego Dio che non sia ciò che credo io, «h-ai de-tto che posso andare» balbetto, «cosa vuoi?» oso chiedere.
Si fionda sulle mie labbra senza rispondere, la sua lingua entra bruscamente dentro la mia bocca, danzando insieme alla mia lingua in un ballo sensuale, dolce e divoratorio.
Un ballo così bello che non ne sapevo nemmeno l'esistenza.
✨ Spazio scrittrice ✨
Ecco il primo bacio di Soleil dato da un perfetto sconosciuto, ma come reagirà Sol a questo bacio?
Se vi piace lasciate una stellina✨
Perdonatemi se troverete degli errori appena concluderò la storia, farò un'accurata revisione di tutti i capitoli✨
Ci vediamo mercoledì per il quarto capitolo ✨
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