32) Contributo

Bakugou's POV
Non voglio che s'illuda...perché gliel'ho chiesto?
"Sicuro?" Domanda lui.
"Sì."
È come se la mia bocca si muovesse da sola...!
Non lo voglio, dannazione!
Penso impanicato.
O forse...sì?
Mi sposto tra le coperte per fargli spazio e mi rendo conto di star mentendo a me stesso.
Perché ho bisogno di qualcuno fino a questo punto?!
Da quando sono diventato così insignificante?
Così debole?
Kirishima si stende titubante accanto a me, rivolto verso l'alto, rigido e tinco, per paura di fare il passo più lungo della gamba.
Sento alcune lacrime salire fino ai miei occhi, creando un velo che mi offusca la vista.
Pian piano, Kirishima prende a rilassarsi, fino a chiudere gli occhi e cadere in quella che definirei una dormiveglia.
Vederlo così sereno mi rassicura, tanto da farmi smettere di essere scosso fino a questo punto.
Kirishima si addormenta nel giro di qualche minuto, la bocca leggermente aperta, emette un sibilo che accompagna il suo respiro tranquillo.
Mi avvicino pian piano a lui ed appoggio la testa vicino alla sua spalla, avvicinando i nostri corpi, approfittando del suo sonno per non sembrare ridicolo.
L'incoerenza del genere umano non ha limite...
Mi godo il suo calore e cerco di apperrazzare il più possibile la sua presenza visto che, saperlo qui, mi rende molto più tranquillo.
Mi rannicchio in posizione fetale, sempre rimanendo a contatto con lui, per poi riprendere a dormire.

Kirishima's POV
Le coperte accanto a me si muovono di scatto, svegliandomi.
Qualche verso, qualche gemito soffocato e delle parole sconnesse.
"Lasciatemi...no! Lasciatemi!"
Di nuovo...?
Bakugou è girato verso la finestra della stanza, mi da le spalle e trema dalla testa ai piedi.
Mi affretto a prendere con una mano la sua spalla e ad attrarlo verso di me, prima che inizi ad urlare ed a piangere e che subisca l'ennesimo attacco di panico.
Mi giro su di un fianco e porto la sua schiena a contatto col mio petto, circondandolo dall'alto col mio braccio sinistro e stringendolo a me.
Sussurro al suo orecchio di tranquillizzarsi, gli dico che ci sono e che è tutto a posto.
"Tranquillo Bakugou..." mormoro.
Stringe le sue mani sul mio braccio in cerca di contatto e pian piano il suo corpo smette di tremare.
"Bravo..." dico, "Bene così."
Mi concedo un piccolo premio, spostando la testa ed immergendo il naso nei suoi capelli, anche troppo puliti per la sudata che si è fatto in preda agli spasmi.
Che buon profumo...
Appoggio la mia testa sul suo cuscino, proprio dietro i suoi capelli biondi e ritti.
Rimango in quella posizione visto che le sue mani non se la sentono di mollare la presa.
Per una volta non ho strani pensieri su di lui.
Per la prima volta riesco semplicemente a godermi la sua presenza.
Senza volerlo, senza desiderarlo.
È questo ciò che accade quando si è innamorati?
Basta la sola presenza dell'altra persona a farti sentire...pieno?
Sospiro, felice.
Vorrei potesse non finire mai...

Bakugou's POV
Mi sveglio da me, senza stimoli esterni.
Senza rumori nè movimenti improvvisi.
Mi volto di scatto verso il resto del letto.
È vuoto.
Dov'é...Kirishima?

Scendo al piano di sotto, avvolto in una delle coperte poiché in casa fa davvero freddo.
"Buongiorno!" Mi saluta Kirishima tutto sorridente con in testa un cappellino rosso e bianco e sul volto una folta barba da Babbo Natale.
Mi stringo maggiormente nelle coperte.
"B-Buongiorno..." Borbotto.
"Hai freddo non è vero?" Chiede poi, avvicinandosi a me, "Scusa, pare ci sia stato un problema. Sto facendo sistemare l'impianto giusto ora...pensi di riuscire ad aspettare?" Domanda poi.
Annuisco avvicinandomi al tavolo della sala per poi sedermi ad una delle sedie laterali.
"P-Posso avere un thè caldo, per favore?" Chiedo rabbrividendo.
"Ha qualche preferenza?" Domanda la cameriera messa al posto di Kaminari.
"T-Thè verde." Borbotto.
Non è una vera e propria preferenza...è semplicemente la prima cosa che mi è venuta in mente.
Lei annuisce e si dirige con passo svelto verso la cucina.
Kirishima si siede dinanzi a me.
"Come ti senti?" Chiede poi.
Scruto la sua espressione.
Sembra seriamente interessato.
"Beh...a parte il freddo, suppongo di stare bene."
La ragazza rientra poco dopo con una tazza di thè, lasciandomi intuire che l'acqua fosse già pronta quando gliel'ho chiesto.
È stata anche troppo veloce...
"Desidera altro?" Domanda servendomi.
"Due o tre biscotti. Grazie..." mi affretto a dire.
La ragazza esegue.
Mi porta dei biscottini rotondi dell'impasto friabile ed il ripieno in marmellata di albicocca, che finisco per mangiare con gran gusto.

Sospiro soddisfatto, bevendo l'ultimo sorso di thè.
Il calore della bevanda si diffonde per tutto il mio corpo, ramificandosi, coccolando le mie membra.
Mi serviva proprio.
"Senti Bakugou...tu credi in Babbo Natale?" Chiede allora Kirishima, non appena vede che ho terminato la mia colazione.
La domanda mi lascia intederdetto.
Come potrei mai...?
"Eh? Ah...beh, non esattamente..." dico, troppo stanco per urlargli addosso e chiedere cosa cazzo stia dicendo.
"Okay, beh...in un modo o nell'altro, si da il caso che Babbo Natale ti abbia fatto un regalo!" Esclama alzandosi dalla sua sedia ed allargando le braccia.
Fa lo stupido, gridando OH OH OH come un coglione e massaggiandosi la barba con fare saggio ed idiota.
Ma che diavolo...?
Troppo entusiasmo in un posto solo per il sottoscritto.
Continuo a guardarlo con sguardo neutrale, domandandomi cosa diavolo stia facendo.
Aggira il tavolo a grandi balzi e viene dal mio lato.
"Avanti, seguimi!" Dice, invitandomi ad alzarmi con i gesti.
Mi alzo con fatica dal tavolo e lo seguo con passi pesanti, trascinadomi la coperta appresso.
Gli sto dietro fino al salotto, ove si erge l'albero di Natale, pieno di luci e decorazioni.
Sotto i rami più bassi vi é un singolo regalo, grande quanto una scatola da scarpe, impacchettato con della carta rossa.
"Per te!" Esclama indicandolo.
Mi siedo atterra, mi avvolgo nella coperta e mi porto il pacchettino in grembo.
"So che non è molto, però spero che possa bastare." Dice mentre io strappo la carta senza ritegno, fregandomene dei tanto vani insegnamenti di mia madre, la quale ha speso sangue e sudore per insegnarmi a scartare i regali preservando la carta.
"Buon Natale." Dice poi lui, non appena sollevo dalla carta un paio di guantoni da Boxe nuovi di zecca.
Wow...
Dentro la scatola vi sono anche il talco e le bende, il che mi ricorda l'episodio avvenuto nella palestra e mi strappa un leggero sorriso.
Esamino i guantoni, composti da del tessuto nero, con lo strappo di un arancio vivo, cuciti ed imbottiti alla perfezione.
Meravigliosi...
"Quanto è stato difficile per te evitare di comprare qualcosa di colore rosso?" Domando sorridendogli.
Lui ricambia il sorriso e ridacchia un poco.
"Piu di quanto immagini." Risponde.
Successivamente si avvicina e si siede accanto a me, porgendomi un secondo regalo.
Il pacchetto (sempre rosso) è molto più piccolo e, non appena lo scarto, ricordo bene dove l'ho già visto.
"Questa non è né una sorpresa né una novità..." inizia lui, mentre apro il cofanetto, "ma mi farebbe davvero un enorme piacere, se tu la indossassi..."
La collanina in piccoli anellini d'oro splende dinanzi ai miei occhi.
"Kirishima...non posso accettarla..."
"Un regalo non si rifiuta." Risponde lui.
Vendendo la mia espressione aggiunge:
"Bakugou se fosse stata fuori dalla mia portata, non l'avrei mai presa, credimi."
Spende e spande per me...non posso accettare...
"Kirishima...davvero..." dico piano, "Non voglio più essere a spese tue...non senza far niente..."
"Bakugou...veramente non c'è problema..."
"Kirishima, dammi qualcosa da fare."
Lui mi guarda stranito.
"Che intendi?" Domanda.
"So che hai trascurato la tua compagnia per occuparti di me e per starmi dietro. Dammi qualcosa da fare così almeno non ti sarò d'intralcio."
Kirishima sposta lo sguardo da un'altra parte.
"Facciamo così: tu indossa quella collana ed io ti prometto che troverò qualcosa da farti fare."
Vuole davvero che l'abbia io?
Guardo la catenina e penso che se mai dovessi riuscire ad andarmene la lascerò qui, che la metterò solo per farlo contento.
La prendo con la punta delle dita per paura di rovinarla e me la lego con destrezza attorno al collo.
Nonostante il freddo iniziale, a contato con la mia pelle, l'oro da cui essa è composta assume in poco tempo la stessa temperatura del mio corpo.
Perché un semplice gioiello mi fa sentire così...importante?
"Bene! Ora, visto che desideri così tanto dare una mano, vado a chiedere ad Hatsume se ha qualche cosa da farti fare."

La ragazza dai dred rosa raccolti in una crocchia e gli occhiali a fondo di bottiglia mi scruta attentamente.
"Contabile?" Domanda.
"Faccio schifo in Matematica."
Si massaggia il mento.
"Qualche esperienza in Ingegneria?"
"No."
"Architettura?"
"Nemmeno."
Lei volge lo sguardo a Kirishima, seduto alla sua destra.
"Sei serio?" Chiede.
Non so se a lui o a me.
Il rosso sorride imbarazzato.
Cavolo mi sento a disagio.
"Come te la cavi nel gioco di squadra?" Domanda.
"In genere lavoro meglio da solo."
Lei sbuffa per poi picchiettare la penna sul tavolo.
Mi sono già pentito...
"Mai guidato un macchinario pesante?"
"No."
Si porta due dita alle tempie.
"Ah...ma stiamo scherzando?" Borbotta.
Si gira verso Kirishima e dice:
"Non ho un posto da dargli. Non nell'azienda."
Non è stato un colloquio normale, eppure mi ha dato proprio l'impressione d'essere stato appena scartato...
Kirishima si afferra il mento e pensa, ma non conclude granché.
"Kirishima, posso sempre lavorare altrove..." dico, poi mi viene in mente un'idea.
Cosa ho fato per tutta la vita?
Boxe.
E allora, perché cambiare?
"Potrei anche partecipare a qualche incontro..." accenno, titubante.
Era da parecchio che pensavo di tornare a combattere, ma ancora non avevo trovato né la motivazione né il coraggio per farlo.
Hatsume si rallegra di colpo.
Si rivolge al rosso ed esclama:
"Ottima idea! Che ne dici? Ti tiro giù una lista dei posti in cui potrebbe compet..."
"Hatsume esci un attimo." La interrompe lui.
La ragazza si spegne all'istante ed esce dall'ufficio.
"Bakugou...ne sei sicuro? Anche dopo tutto quello che hai passato?"
Annuisco deciso.
"Sarei un pugile da niente, se mi tirassi indietro adesso..."
"Non ho certo bisogno di aiuto economico, non è necessario arrivare a farti combattere pur di aiutarmi." Dice lui, preoccupato.
"Io voglio rialzarmi, Kirishima. Voglio poter dire di aver subito l'inferno ed essermi risollevato. Voglio poter vivere a casa tua, mangiare il tuo cibo," afferro la collana appesa al mio collo, "accettare i tuoi regali riuscendo comunque a guardarti negli occhi." Dico.
Sono venuto qui da scroccone, ma dopo quello che hai fatto pur di aiutarmi, io non riesco più a pesare sulle tue spalle.
Il rosso sorride.
"Va bene, e sia."

Angolo autrice
Qui si apre un arco che ho chiamato (non lo nascondo, giuro, è pensato apposta per questo) avviciniamo-questi-due-al-costo-di-fare-un-casino.
Ecco l'ho ammesso.
Spero che il cap vi sia piaciuto :3
Buon Natale a tutte!

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