27) Traditore

Bakugou's POV
"So che Kirishima ti ha già costretto a farlo, perciò vedi di non farti pregare più di tanto." Ordina il verdino.
Sono in ginocchio davanti a lui.
Le gambe sotto di me, legate assieme.
Lo stesso per le braccia, dietro la mia schiena.
Mi chino lentamente sulla sua virilità scoperta e penso che mi sta venendo voglia di vomitargli addosso.
Sento riaffiorare i miei ricordi peggiori del periodo con Kirishima.
La sua mano cala ed efferra i miei capelli, spingendo la mia bocca contro di essa.
"Muoviti!" Scandisce.
Chiudo gli occhi e dischiudo lentamente le labbra.
Sento gli occhi di Uraraka fissi su di me e la cosa non mi aiuta.
Circondo la virilità del ragazzo dagli occhi color smeraldo con la bocca e prendo a muovermi come richiesto.
Di colpo, mi arriva uno schiaffo in testa.
Ma che cazzo...!
"Usa la lingua, dannazione!"
Eseguo, muovendo la lingua sulla pelle come indicato.
Dio, che odore nauseabondo...
La mia repulsione è perfino maggiore di quella avuta con Kirishima, ma mi obbligo a continuare nel mio movimento costante, sentendo dentro di me i conati iniziare a farsi strana su per la mia gola.
Non vomitare.
Non vomitare.
Non smetto di muovermi per un bel po', fino a quando non sento qualcosa uscire da esso.
In grandi quantità, il suo liquido si riversa dritto nella mia bocca e di scatto faccio per allontanarmi, tuttavia, sento le mie ciocche, strette tra le sue dita ed il suo polso ben piantato sulla mia testa.
Mi costringe con la forza a rimanere dove sono, affondando maggiormente la sua virilità nella mia gola e costringendomi a sentire il suo liquido riempirla.
Sgrano gli occhi a quella sensazione di soffocamento così opprimente e mi sforzo maggiormente per allontanarmi, ma la sua mano mi tiene stretto.
In preda al panico, scuoto la testa e d'instinto la mia mandibola si chiude su di lui.
"Ah! Maledetto!"
Nemmeno un secondo dopo, mi strattona per i capelli allontanandomi e facendomi cadere all'indietro come un peso morto.
Mi chino a terra e tossisco, finendo per vomitare tutto, cibo compreso.
Cazzo...!
Mentre lui si tiene il cavallo dolorante e mi urla addosso le peggio infamie, dalla mia bocca ansimante cola un misto di saliva ed altri liquidi che non augurerei di gustare neanche al mio peggior nemico.
Uraraka ci guarda entrambi, sconcertata.
Continuo ad ansimare mentre lui si sforza di assumere un po' di decoro, richiudedo in tutta fretta la patta dei pantaloni e venendo verso di me.
Provo a dire qualcosa, una cosa qualunque pur di non starmene zitto, ma non appena apro bocca Midoriya mi sferra un calcio dritto sul naso.
Un dolore lancinante mi pervade l'intero volto e mi costringe a restare a terra.
Mi chino con la fronte sul pavimento bagnato e sento il mio sangue gocciolare.
Contraggo la mandibola per lo sforzo, digrigno i denti per il dolore.
"V-Vaffanculo..." mormoro piano.
Subito mi arriva un pugno che riapre la ferita sul mio labbro lasciata da Kirishima ed un secondo calcio che in nemmeno un secondo, mi mette KO.

Acqua.
Fredda.
Gelida.
"Bakugou...Bakugou mi dispiace...!" piagnucola la voce ovattata di Uraraka.
Sbaglio o negli ultimi tempi si scusa sempre più spesso?
"Tu sta' zitta!" Ringhia lui e le sferra un pugno con la stessa potenza riservata a me qualche attimo prima, facendola riversare a terra.
La pressione prorompente dell'acqua non smette d'investirmi e man mano che il mio stato di trance svanisce, la percepisco sempre di più.
Mi contorco contro il muro a cui sono appoggiato, mentre l'acqua non smette di arrivarmi addosso in quantità industriali.
Vedendo i miei spasmi ed il mio agitarmi, colui che tiene il tubo interrompe il flusso con un colpo di polso.
"Ah sei sveglio? Bene!" Esclama il verdino.
Ride mentre tremo contro la parete altrettanto fredda.
Capelli e pantaloni zuppi oltre l'inimmaginabile.
Questo non ha niente a che fare con Kirishima...questo è un pazzo...
Sono legato come prima, solo che questa volta, ho le mani in avanti.
Mentre mi muovo e mi rannicchio nel disperato tentativo di riscaldarmi, sento un collare, stretto attorno al mio collo che mi costringe alla parete tramite una catena.
Il naso dolorante, gonfio e di colorito violaceo (per quel che riesco a vedere), ostacola la museruola da Dobermann legata sulla mia bocca.
Trattato come una bestia...
Mi lecco il labbro superiore e sento i residui di sangue secco che l'acqua non è riuscita a sciacquare via.
Un sapore metallico e stranamente piacevole, nonostante il dolore.
Scuoto il capo pigramente, mentre alcune gocce colano dai miei capelli.
Il mio occhio stanco cade su di Uraraka, la quale giace inerte sul pavimento, dietro di lui.
Ha il volto più pesto rispetto a prima, del sangue le cola dal naso e dalla bocca.
È incosciente, ma posso ancora vederla respirare.
Alzo i miei occhi su di lui e lo fisso.
Le mie palpebre pesano così tanto che per quanto più crudele vorrei fosse il mio sguardo, meno lo è in realtà.
"Cos-Cosa le hai fatto...?" Domando rabbrividendo.
"Non credo che tu sia nella posizione di pensare a lei, non trovi?"
No...ma non posso farne a meno...
Digrigno i denti per poi ringhiare:
"Io sarò sempre preoccupato per lei, fottuto bastardo...!"
Contraggo i muscoli sotto la pressione dei lacci stretti attorno ai miei polsi e la guardo di nuovo.
Così innocente e pura, ridotta così male per divertimento.
Senza che io potessi fare alcunché...
"Solo..." faccio per dire, ma le parole mi muoiono in gola.
Solo non sono abbastanza forte per difenderla...
Chiudo gli occhi.
La mano di Midoriya afferra i miei capelli per l'ennesima volta e mi sbatte la testa contro il muro alle mie spalle.
"Dimentichi una cosa..." dice, "tu adesso sei mio...non hai il diritto di provare questo genere di cose. Sono stato chiaro?"
Chiede.
Non rispondo.
Non ho le forze.
"Sei un giocattolo. Una bambola." Spiega, "Finché sarai con me, lei non potrà mai essere tua, nè tantomeno lo sarà la libertà."

Una settimana dopo

Kirishima's POV
Kaminari si accascia esausto accanto a me.
È steso su un fianco, il viso rivolto verso di me.
Io non lo guardo.
Non ci riesco.
Rimango steso a pancia in sù, guardo il soffitto, nero come la notte.
Il silenzio aleggia in tutta la stanza.
Un sospiro da parte sua.
Allunga un braccio e prende la mia mano destra, appoggiata sul mio ventre assieme alla sinistra.
Esamina i tagli, quasi del tutto rimarginati.
"Ti fanno male?" Domanda.
Scuoto leggermente la testa.
"Non più."
Sposta una mano sul mio petto, più precisamente sul sul mio pettorale sinistro, proprio sopra al mio cuore.
"E qui? Ti fa male?"
Grugnisco.
Non voglio parlarne con te.
Non rispondo.
"Kaminari...?" Domando dopo un po'.
"Sì?" Risponde speranzoso.
"Mi faresti rivedere quella foto?"
Il ragazzo si tira su di scatto con i gomiti.
"Ancora?!" Domanda perplesso.
"Sì."
"Ma l'ha già vista innumerevoli volte!" Esclama.
Sbuffo.
"Dammela e basta, Kaminari."
Il ragazzo accende la luce a lato del letto, illuminando un poco la stanza.
Si alza, esponendo il suo corpo magrolino e sudato alla luce della piccola lampada.
Se ne frega del suo essere nudo di fronte a me, ormai.
Si avvicina ad un cassetto e tira fuori un cartoncino bianco.
"Tenga..." dice esausto, tornando verso di me, "l'ho fatta sviluppare, visto che sembra volersela incorniciare."
Torna nel letto per poi imbucarsi sotto le coperte e darmi le spalle, come offeso.
Mi siedo tenendo il cuscino dietro la schiena e le coperte dalla vita in giù.
Inclino la foto verso la fonte di luce, così da vederla meglio.
Ora che ci penso, è l'unica foto che ho di lui...
La esamino bene per l'ennesima volta, anche se ormai la conosco a memoria: la stampa mostra Bakugou, colto nell'atto di baciare la giovane ragazza, mentre lei tiene le baccia sulle sue spalle e rimane avvinghiata al suo collo come se lui fosse la cosa più preziosa che ha.
La capisco...
Nell'arco di tutta la settimana, avrò visto questa foto almeno un centinaio di volte.
Ed ogni volta penso a quanto la invidio.
Mi sfioro le labbra con due dita.
Solo un bacio.
Almeno uno sono riuscito a lasciarglielo...
I miei occhi si spostano dalle due figure centrali ad altri dettagli, sul bordo della fotografia.
C'é un qualcosa di sfuocato dietro la testa di lei, sull'estrema sinistra della pellicola, qualcosa di scuro che ancora non avevo notato.
"Kaminari..." dico.
Il ragazzo si gira curioso e prende a pendere dalle mie labbra come sempre.
Indico l'oggetto sfuocato e gli chiedo cosa sia, dato che la foto l'ha scattata lui.
Il suo volto si spegne alla mia domanda.
Sbuffa e risponde:
"Boh...una pelliccia, credo." Dice, scrollando le spalle.
"Perché ci sarebbe dovuta essere una pelliccia davanti all'obiettivo della macchina fotografica?"
Lui si gratta la testa assonnato e dice:
"Non so...probabilmente perché ero in un guardaroba."
Si ristende e si ricopre con le coperte.
In un guardaroba...
Ci penso sù un secondo.
Aspè...
In un guardaroba?!
I pezzi prendono a collegarsi pian piano nella mia testa.
La macchina fotografica.
La gioia di Kaminari.
Il sorriso di Midoriya.
"Kaminari?"
"Sì?" Domanda il biondino senza girarsi.
Probabilmente ha perso le speranze.
"Che ci facevi in un guardaroba?"
Il suo corpo s'irrigidisce di colpo a quella domanda.
"Ehm..."

Angolo autrice
Salve gente! Come vedete ho pubblicato all'orario promesso!
I'm such a nice person!^^
Che succederà al povero Denki ora che Kiri ha riconnesso i suoi due neuroni?
A domani con il cap al solito orario!
Shiau :3

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