23) Certezza
Bakugou's POV
Ci viene chiesto di ritornare negli spogliatoi, di cambiarci e tornare dai nostri proprietari.
L'atmosfera generale è triste per tutti coloro che non hanno vinto, eccetto per l'uomo chiamato Dabi, il quale sembra essere totalmente neutrale.
Indosso le mutande ed i pantaloni che ho raccolto dal palco a seguito della mia esibizione, per poi togliermi l'accappatoio e rimanere nudo dalla vita in sù.
È sempre piacevole vedere Hagakure e Kyouka fermarsi a fissarmi, per non parlare di alcune delle altre concorrenti, le quali si perdono addirittura in complimenti.
Trovo in poco tempo la giacca, ma la camicia nera sembra sparita.
Prendo a girare per le stanze a piedi scalzi, fino a raggiungere il guardaroba.
Vedo Uraraka mentre ripone il suo accappatoio rosa, le sue labbra si muovono un poco non appena mi vede, ma lì per lì, non ci faccio caso.
"Oh...ciao." Mi saluta, arrossendo alla vista del mio corpo.
"Ah..ecco...scusa, stavo solo cercando la mia camicia...ti lascio in pace..." dico per poi girarmi, ma la ragazza mi richiama:
"Ehm...c-congratulazioni per aver vinto." Balbetta un poco.
Ha un largo sorriso, ma i suoi occhi sono veramente colmi di tristezza.
"Ah, beh grazie." Dico allora.
Uraraka prende a guardare in basso di colpo, gli occhi s'inumidiscono, il labbro trema e lei inizia a tirare su col naso.
"Non ce la faccio..." mormora, forse più a sé stessa che a me.
Mi avvicino a lei con un paio di grandi passi e la traggo a me, abbracciandola.
La sua fronte si appoggia al mio petto e la sento prima sospirare e poi piangere.
Il suo pianto diventa pian piano più intenso e disperato, tanto da intristire anche me.
"Perché Bakugou?!" Urla contro il mio corpo, "Perché non sono stata in grado di vincere?! Perché sono così debole?!"
La stringo ancora di più a me, attento a non farle del male.
Come vorrei poterla salvare, ma...Kirishima non mi aiuterà mai...
Penso.
Neanche se fossi in grado di far leva sui suoi sentimenti per me...
Di colpo mi viene un'idea.
Un'idea fantastica che però, mi condannerebbe in maniera definitiva.
Guardo la ragazza che piange disperata contro di me e sento distintamente le sue lacrime calde scorrere sulla mia pelle.
La ami?
Sono stato con tante di quelle ragazze che non ne ho mai vista nessuna come qualcosa più di un passatempo.
Un po' come Kirishima, ma nel mio caso, la cosa era reciproca.
Divertimento.
Era tutto ciò che cercavo all'epoca e tutte quelle che ci stavano, cercavano la stessa identica cosa.
Non ne ho mai amata nessuna, ma lei...
Non so se la amo, penso, ma so di volerla salvare.
Afferro la busta con dentro l'assegno da 50.000€ posta nella tasca posteriore dei miei pantaloni e gliela porgo.
"Tieni, Uraraka." Dico solo.
La ragazza, sempre piangendo, ma incuriosita dalle mie parole, stacca la testa dal mio corpo e butta un occhio alla busta.
"Ma cosa...?"
La prende in mano e se la rigira tra le dita, esaminandola.
Sgrana gli occhi non appena si rende conto di cosa sia ed esclama:
"Non esiste, Bakugou, non posso accettarla." Risponde fermamente, nonostante le lacrime agli occhi.
"Insisto." Dico.
"Bakugou, tu non capisci! Non puoi darla a me, come farai a fuggire? No, mi spiace, ma no. Non posso proprio."
Fa per allontanarsi, ma io le afferro il polso.
Lei fa una smorfia di dolore, dimostrazione del fatto che Midoriya non ha ancora smesso di tormentarla.
"Uraraka, voglio che l'abbia tu." Dico, "Ne hai molto più bisogno di me."
"Non posso Bakugou, davvero." Si rifiuta lei.
"Uraraka..." dico allora piano, in modo che solo lei possa sentire, "...io voglio vederti salva, più di chiunque altro."
A quelle parole, gli occhi della giovane esplodono in un pianto molto maggiore di quello precedente.
Un pianto di gioia.
Un sorriso incredulo affiora sulla sua bocca ed un timido 'grazie' fa capolino da essa.
Dopo tutto ciò, il tempo si ferma di colpo.
Sgrano gli occhi nel vedere il viso di lei a qualche centimetro dal mio e nel sentire le sue morbide labbra incontrare le mie.
Uraraka mi bacia all'improvviso buttando le sue braccia al mio collo e spingendo il suo corpo formoso contro il mio.
Le mie mani finiscono sui suoi fianchi e mi ritrovo a ricambiare il suo bacio.
Le nostre lingue s'incontrano provocandomi la sensazione migliore del mondo.
No, non so se la amo, penso, ma sono sicuro di volerla salvare.
Kirishima's POV
Ashido corre via sull'orlo delle lacrime e scompare tra la folla.
"Al diavolo, ci penso da solo." Dico, per poi sollevarmi dalla sedia.
La mia mano destra viene attraversata da una fitta lancinante che mi obbliga ad afferrarmela con la sinistra.
L'attrazione che provo per Bakugou vale i nervi di una mano?
"Sono proprio un'idiota.." Mormoro guardando la fasciatura bianca fatta da Ashido con della garza.
Credo che colpire il vetro non sia stata la migliore delle idee.
Cammino lentamente verso il bancone per poi mettermi in fila.
Mi giro e butto un occhio al palco, dove i ragazzi e le ragazze in accappatoio si stanno dirigendo verso i camerini.
Spero che Bakugou non si dilunghi troppo e torni in fretta da me...
"Ehi Kirishima!" Mi saluta Tetsutetsu da dietro il bancone.
Fa per allungare la mano e fare il nostro solito saluto, ma il suo sorriso si spegne non appena vede la mia mano destra.
"Ehi, amico, che hai fatto?" Domanda perplesso.
"Ah...questo?" Domando, mostrandogliela meglio, "Nulla di che, non preoccuparti."
Tetsutetsu non sembra convinto, ma per non lasciar morire la conversazione dice:
"Beh...ci tenevo a congratularmi con te per quel ragazzo...Ashido ha fatto un lavoro discreto."
Discreto un corno, lui è stato fantastico...
Sapere che se ne andrà mi tira ancora più giù.
Ma perché mi sta succedendo questo?
"Ehi bello, non mi piace vederti con quella faccia! Vuoi qualcosa da bere?"
Sono qui per questo.
"Che cos'hai?" Domando, alzando gli occhi stanchi, verso le mensole alle sue spalle.
Lui allarga le braccia ed annuncia fiero:
"Di tutto e di più."
Ah guarda, purché sia alcool, potresti darmi direttamente anche quello puro...
Ci penso un po' sù.
Era da tanto che non ordinavo qualcosa in questo bar?
"Va per un Gin Tonic con ghiaccio." Dico.
Avrei voluto riflettere più a lungo, ma sono finito per prendere la solita cosa.
Infilo la mano sinistra in tasca e faccio per prendere il portafogli per poi chiedere a Tetsutetsu:
"Quanto ti devo?"
Smanettando con i vari bicchieri e le varie bottiglie, l'uomo ridacchia e risponde:
"Sei già ubriaco Kirishima? Te l'ho detto prima, non ricordi?"
La mia mente fa un passo indietro, a quando mi ha testualmente detto che il tutto sarebbe stato offerto dalla casa.
"Ah! Sì, scusa..." Ricordo di colpo.
Come ho fatto a scordarmene?
Penso non appena appoggia il bicchiere pieno fino all'orlo sul bancone.
"Ecco a te." Dice.
Prendo il bicchiere e faccio per portarmelo alle labbra, ma di colpo sento una pressione pari a quella di una tenaglia sulla spalla sinistra.
"Ma cosa...?"
"Devo chiederle di posare il bicchiere." Dice una voce a me nota, anche se al momento non ricordo a chi appartenga.
Le dita iniziano a stringersi sulla mia spalla, distruggendola lentamente.
Appoggio piano il bicchiere mente la faccia di Tetsutetsu sbianca nel notare la scena.
Il viso semi-coperto di una delle due guardie del giovane Todoroki fa capolino da dietro di me.
"Shouji, ma che fai?" Domanda Tetsutetsu.
Ah, Shouji, è così che si chiama.
"Mi è stato chiesto di trattenere il signor Kirishima dal bere, questa sera." Spiega la voce piuttosto profonda della montagna alle mie spalle.
"Chi è che te l'avrebbe chiesto?" Domando allora, digrignando i denti per lo sforzo.
Fa un male cane, temo di star per svenire.
"Il signor Todoroki." Risponde lui, tranquillo.
"Eh?! E a lui chi l'ha detto?!" Irrompo sapendo già che si tratta di Ashido.
"Lo sai benissimo, Kirishima." Dice allora la voce melensa del principino, il quale fa capolino da dietro la guardia.
"Ashido, non è vero?! Come osa quella puttana...ficcare il naso nei cazzi miei!" Urlo provando a liberarmi.
Non esiste nè in cielo nè in terra che lei possa decidere per me!
La presa si fa più forte e quasi mi sento collassare.
"Quella puttana, come a te piace definirla, ha già pagato le conseguenze per i tuoi capricci da ubriaco." Spiega il Todoroki, "Pensi che qui non lo sappiano tutti?"
Mi guardo attorno.
I più vicini a noi ci fissano, visto che ci hanno sentiti, di quelli più lontani, solo alcuni si sono girati.
"Bene Shouji, è abbastanza, puoi lasciarlo." Afferma allora il ragazzo.
Con una smorfia, l'uomo libera la mia spalla malmessa.
Todoroki aggira la montagna, seguito a ruota da Yaoyorozu e dal suo secondo uomo, Satou.
"Ma perché cazzo tieni ancora un tizio del genere? Sarà da trattare così la clientela?!" Mi lamento, giocando sul fatto che Todoroki vanta un certo livello di ospitalità.
"Sono stato io a chiederglielo." Dice, lasciandomi di stucco.
"Che?!"
"Sappiamo dei tuoi precedenti, Kirishima. Non ti conviene metterti a bere dopo i casini che hai già combinato." Spiega il ragazzo dai capelli bicolori, "Ora, da bravo, allontanati dal bancone. Non voglio che crei problemi."
Sorride maliziosamente, tenendo la sigaretta stretta tra le labbra.
Maledetti...
Digrigno i denti e stringo i pugni, ignorando il dolore alle nocche della mano destra, che pulsano e bruciano come l'inferno.
Maledetti, mi avete portato via tutto...
"Fanculo, me ne vado." Dico allora, dirigendomi verso l'uscita.
Prendo a spallate chiunque si pari dinanzi a me, camminando come un carro armato verso la porta.
Chi cazzo se ne frega di Bakugou, tanto se ne andrà in un modo o nell'altro.
Penso.
Ashido è già scappata, se non a casa, da qualche altra parte, ma tanto non me ne frega più in cazzo e...
Inchiodo di colpo dinanzi alla porta.
Merda...
Dove cazzo è Kaminari?
Angolo autrice
Bene! Mentre Kirishima se ne va, ignorante del fatto che Bakugou si sta dando la zappa nei piedi da solo, dov'è finito Kaminari?
Fatemi sapere che ne pensate e vi piace votate!
A domani :3
P.S. Dato che vedo molte di voi soffrire per via della Kacchako, sappiate che è temporanea, non c'è niente da temere^^'
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