2.7

Mi accascio sul letto sconvolto.
Mio padre, l'uomo che mi ha sempre detto di stare lontano da quella merda, la vende su una specie di Amazon in nero.

<<Nico? Tutto okay?>> mi chiede Will.
<<Lasciami assimilare tutto >> dico quasi senza respiro, gli occhi fissi al soffitto.

Lui viene a sedersi accanto a me e non dice niente, tiene solo le mani in grembo e sorride leggermente.

<<Vuoi una mano ad alzarti? >> mi domanda e annuisco.

Mi tira su e mi circonda le spalle con un braccio.

<<Andiamo a cercare tuo padre, che ne dici? E chiudi la bocca che entrano le mosche>> dice.

Mi riscuoto e prendo un respiro profondo. Devo scoprire dov'è e costringerlo a spiegarmi tutta questa storia.

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Will e io abbiamo chiesto a Hazel dove trovare papà. Non lo sa nemmeno lei.
Ho sempre odiato il suo modo sfuggente, il fatto che appena capisci dove si trova, lui sia già dall'altra parte del continente.
È snervante.
Ma non posso farci niente, solo sperare che torni presto.

<<Nico stai tranquillo, lo troveremo. Ora goditi questa vacanza>> dice Will accarezzandomi i capelli.

Siamo sul letto della nostra camera e mi sono sdraiato sopra di lui in cerca di calore e magari qualche bacio, ma il mio ragazzo è troppo pigro anche solo per provarci.
Mi aggrappo al suo collo e cerco di spingergli la testa in giù per trovare un contatto qualsiasi, però lui mi sfugge ridendo.

<<Vaffanculo Will>> sbotto dopo un po' tornando con la testa sul suo petto.

<<Eddai piccoletto, non fare così >> dice ridacchiando.

<<Solace, pensavo avessimo superato la fase dei soprannomi imbarazzanti>>

<<E io pensavo avessimo superato anche quella dei cognomi, Di Angelo>> ribatte.

Sbuffo mandandolo a cagare e lui ride più forte. Mi circonda la vita con le braccia e sento la sua risata che vibra nel suo petto.
Il momento magico che si era creato si infrange quando sentiamo un'imprecazione e le grida di mia sorella al piano di sotto.
Scatto in piedi riconoscendo la voce di mio padre e corro giù dalle scale prima che faccia qualcosa ad Hazel.

<<Papà >> lo chiamo mentre sta per alzare una mano su mia sorella.

Lui si volta a guardarmi e sorride in modo strano.

<<Oh ma guarda chi c’è>> dice. <<Il frocetto ha deciso di onorarci della sua presenza>>

Lo guardo esterrefatto. Will e gli altri sono scesi sentendo le urla e ora ci guardano dagli scalini con preoccupazione.

<<Cosa?>> chiedo solo non sapendo cosa dire.

<<Forse non mi sono spiegato bene. Che ci fai in casa mia?>> mi domanda.

<<Papà...>> dice Hazel.

È sconvolta. Ade non ha mai trattato così nessuno, né me né mia sorella.

<<Stai zitta!>> le grida contro.

Poi barcolla ed è come se tutta la rabbia che ha dentro in questo momento lo facesse cadere.
Un tonfo segue la caduta del suo corpo a terra.
Will si precipita a vedere che ha e con l'aiuto di Jason e Percy lo porta sul divano nel salotto.

<<È ubriaco >> dice dopo avergli annusato la bocca.

È l'unico ad aver seguito un corso di primo soccorso qua ed è la nostra unica risorsa al momento, quindi dobbiamo fare ciò che ci dice.

Con ordini precisi, Will ci manda a cercare delle pastiglie per il dopo sbronza, un asciugamano, dell'acqua e un cestino della spazzatura nel caso vomitasse.
Dopo che gli abbiamo portato tutto, ci dice di andare a fare cena e che lui si sarebbe occupato di mio padre.

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Dopo aver mangiato, decido di andare in salotto a portare la cena anche a Will.
L'unica cosa già pronta che ho trovato in cucina è un piatto di lasagne che ho fatto riscaldare nel microonde e spero gli basti perché io non so cucinare.
Lo trovo seduto per terra che tiene un pezzo di stoffa bagnato sulla fronte di mio padre.
È la perfetta immagine del medico, con la maglia bianca e pulita e lo sguardo preoccupato tipico di chi è in apprensione per il paziente.
Entrò di soppiatto e gli poso una mano sulla spalla mettendogli davanti al viso le lasagne.
Lui le prende con una mano e con l'altra ricopre la mia sulla sua spalla.

<<Come sta?>> gli chiedo.

<<Febbre, ma niente che un buon brodo non possa curare. I metodi classici sono sempre i migliori >> mi risponde sorridendo.

Tolgo la mano da sotto la sua e gli avvolgo la vita con le braccia, sedendomi a terra con lui. Appoggio la testa sulla sua spalla e gli lascio un bacio sul collo.

<<Mi serve del riposo >> sussurra buttando la testa all'indietro.

Chiude gli occhi e mi sembra un angelo.

<<E anche del meritato sesso notturno>> aggiunge ridacchiando tenendo sempre gli occhi chiusi.

Sembrerà anche un angelo, ma è veramente un maiale
Ma chi si rivede!
Ti sono mancata vero?

<<Will c'è mio padre!>> lo riprendo dandogli uno schiaffo sulla spalla.

<<Che dorme. Tuo padre dorme e non ci sente. Anche se lo facessimo adesso non se ne accorgerebbe>> replica lui e per enfatizzare il concetto, ribalta le posizioni e mi fa sedere sulle sue ginocchia tenendomi i palmi aperti sul sedere per non farmi cadere.

Si sporge per rubarmi un bacio e lo accontento subito.

<<Tu non farai cose con mio figlio nel mio salotto!>> dice una voce roca e assonnata dietro di noi.

Ci voltiamo entrambi e troviamo mio padre a fissarci.

<<Queste sono le situazioni che vorrei evitare>> mi sussurra Will all'orecchio.

<<Signor di Angelo, si sente bene? Mi sono occupato di lei per tutta la sera e stava male proprio un attimo fa. Ha un certo colorito verdognolo...>> dice Will provando a sdrammatizzare con poco successo.

<<Io ho sempre un colorito verdognolo, William. E per favore, non parlarmi così. Ho delle cose da dirvi e preferirei farlo come se fossimo alla pari di importanza>> esclama mio padre interrompendolo.

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Mio padre è andato in bagno a darsi "una rinfrescata", come dice lui, e Will e io lo stiano aspettando seduti al grande tavolo in cucina. Il biondo continua a ripetere come un mantra che andrà tutto bene e che non ci taglierà le palle. Tra poco gli taglio io le palle se non la smette.

<<Che poi le palle non ci servono nemmeno a tanto, non ti scopo con quelle>> dice mettendo in funzione il suo brillante cervello inesistente.

Lo guardo socchiudendo gli occhi.

<<Se mio padre ti ha sentito, ti picchio>>

Lui sbuffa.

<<Tanto è in bagno>> replica lui.

<<L'hai detto anche la scorsa volta>>

<<Ma se ti facessi un pompino adesso non se ne accorgerebbe. E dobbiamo ancora fare qualcosa su questo bel tavolo>> dice accarezzando la superficie del ripiano con le dita lunghe.

<<William, mani a posto>> dice Ade entrando.

Si siede davanti a noi e ci guarda attentamente. Poi sorride. Inaspettatamente.
La sua barba lascia intravedere gli angoli della bocca che si sollevano leggermente e gli occhi luccicano un po'.

<<Nonostante tutto, sono felice che mio figlio ti abbia scelto>> dice poi tornando con la faccia seria.

<<Papà... Non è che potresti spiegarci perché ho trovato il tuo nome su un sito di mercato nero?>> gli domando.

Si rabbuia leggermente, ma sembra deciso a parlare. Incrocia le mani prima di parlare.

<<Molto bene. Semplicemente, non sono io che lavoro in quel campo, ma hanno usato il mio nome perché così una parte dei soldi arriva a me. Ultimamente il lavoro non da i frutti desiderati, bisogna arrangiarsi come si può.  E, onestamente, questo lavoro mi fa ricavare molto di più>>

Lo guardo interdetto. Allora perché ha fatto scrivere a Nakamura un messaggio in cui mi diceva di lasciare Will?
Glielo chiedo e lui mi dice che c'è una specie di concorrenza tra Apollo e mio padre.

<<Di che genere?>> gli domanda il mio ragazzo.

<<Beh, ovviamente commerciale. Appena ho saputo che Nico usciva con un Solace, ho provveduto subito a correre ai ripari. Avevo paura che William cercasse solo di trarre informazioni sul mio commercio>>

Ora tutto ha un senso. E, stranamente,  mio padre non ha fatto molti danni in tutto questo. Ade si congeda dicendoci di non usare il tavolo da cucina e Will mi guard à con un sorrisetto che di innocente non ha proprio niente.

<<Abbiamo risolto tutto alla fine e ora possiamo goderci la vacanza>> dice prendendomi per i fianchi e facendomi sedere sul tavolo.

Gli avvolgo il collo con le braccia e mi avvicino a lui.

<<Già. E ora che si fa?>> gli chiedo.

<<Direi che abbiamo programmi per sta sera. E includono un tavolo, te, me e il fare il contrario di ciò che ha detto tuo padre>> risponde baciandomi.

E il resto lo potete solo immaginare.

Fine

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Ehi persone
E così siamo arrivati alla conclusione di questa storia. Mi scuso per tutti i ritardi negli aggiornamenti, gli errori grammaticali e lessicali e per il mio modo di scrivere a volte inappropriato😂
Questa storia è durata un anno ed è cresciuta con me, come si può notare se si confrontano i primi capitoli con gli ultimi.
Detto questo, aggiungo che no, non ho finito di scrivere solangelo.
Le fanfiction scritte per ora sono:

-Give Me A Reason To Stay (CONCLUSA)
-Two Times (OS CONCLUSA)
-I Kissed A Boy (OS SONG-FIC CONCLUSA)

Andatele a leggere :)

Tra poco (oggi o domani) pubblicherò la mia seconda long-fic, ma questa sarà un po'  "particolare". Vi consiglio di darci un'occhiata se vi va, la trovate sul mio profilo con il titolo "Don't Be Caution With Me"

Ora comincerò a revisionare questa storia e forse avrete ancora delle sorprese legate alla prima long-fic che io abbia mai scritto.

Grazie ancora per tutti i voti, le visualizzazioni e i commenti che mi fanno sempre scassare💘
Vi amo, siete fantastiche (o fantastici, se c'è anche qualche fanboy è pregato di commentare perché siete una specie in via di estinzione)

Passo e chiudo, alla prossima
||Choco💕

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