1.1
ATTENZIONE: in questo capitolo sono descritte scene di sesso esplicite racchiuse tra le linee tratteggiate!
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<<Ehy Nico>> mi saluta Jason appena entro nella camera che dividiamo.
È un lunedì mattina freddo e pigro. Fuori non c'è nemmeno un raggio di sole e, stando alle previsioni del tempo, farà brutto fino a mercoledì.
Gli rispondo con un grugnito e vado verso il mio letto zoppicando. Ho ancora malissimo al lato b nonostante siano passate parecchie ore.
Mi sdraio esausto e chiudo gli occhi con l'intenzione di dormire ancora un po'.
<<Nico che hai?>> mi chiede il mio amico preoccupato avvicinandosi.
<<Solace>> mugugno mezzo addormentato.
Jason sbuffa.
<<Dai, è lunedì, oggi abbiamo lezione. Quindi su! Andiamo altrimenti arriviamo in ritardo>> dice cercando di tirarmi su.
Naturalmente ci riesce perché sono molto magro e leggero. Leo mi ha detto che credeva che fossi anoressico.
Appena Jason mi lascia il braccio io mi ributto sul letto.
<<Nico!>> dice esasperato.
Si passa una mano tra i capelli e si siede inaspettatamente sul letto vicino a me.
<<Almeno mi spieghi cosa centra Will in tutto questo?>> mi chiede.
Io scuoto la testa e istintivamente mi giro a fissare il soffitto. I ricordi della serata passata in compagnia del biondo invadono la mia mente.
<<Jason, andiamo a prenderci un gelato?>> gli chiedo ad un tratto.
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<<Buona giornata>> dice la cassiera prima che noi usciamo dalla porta.
Certo, prendere un gelato quando ci sono 7 gradi non è il massimo, ma ne avevo voglia.
<<Andiamo a sederci là? >> mi chiede indicando una panchina mezza imboscata.
Dopo mezz'ora di viaggio in macchina, siamo arrivati a New York e Jason mi ha portato in una gelateria appartata molto piccola. Il mio gelato al cioccolato si sta sciogliendo rapidamente tra le mani di Jason, quindi decido di prenderlo io.
<<Sai, Leo lo scalderebbe di meno>> dico osservando le sue grosse mani sporche di cioccolato, alludendo alla passione per il fuoco del ragazzo.
<<Certo certo>> ridacchia lui.
Ci sediamo sulla panchina a mangiare in silenzio. Jason guarda fisso davanti a se e concentrato su qualcosa.
Credo sia strano vedere due ragazzi completamente diversi l'uno dall'altro che mangiano un gelato di lunedì mattina quando ci sono 7 gradi, ma non ci do molto peso.
Lecco il mio gelato lentamente e mi torna in mente Will.
Arrossisco d'istinto.
Jason deve averlo notato perché mi chiede cos'ho.
<<Niente>> gli rispondo ancora rosso e con un sorrisino in faccia.
<<Nico, so che ci conosciamo da una settimana, non siamo proprio migliori amici, ma a me puoi raccontare ciò che vuoi. Ti prometto che non lo dico a nessuno. Anzi, te lo giuro sullo Stige>> afferma sicuro.
Io sospiro.
<<Okay. Hai presente che ieri sono stato tutto il tempo fuori? Ero con Will Solace...
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Mi afferra con le lunghe dita il collo e comincia a comincia a leccarlo e a soffiarci sopra mentre io mi sento in paradiso.
Will ha un modo tutto suo di farti sentire speciale, fatto di passione, frasi perverse, segni sul collo e parole dolci.
Mi stringo a lui mentre con una mano mi alza la maglietta.
Io lo stacco prontamente da me e mi allontano leggermente.
<<Piccoletto, se non ti senti pronto non lo facciamo>> dice con sguardo amareggiato.
<<Non è questo. Dei Will, non sai quanto vorrei andare a letto con te, ma...Mi vergogno>> ammetto arrossendo e stringendo le braccia attorno al mio corpo.
Mi sento abbastanza patetico.
<<Ti vergogni di me? Ma non lo sa nessuno quindi...>>
Lo fermo prima che finisca.
<<Non mi vergogno di te, cosa vai a pensare? Mi vergogno di me stesso, e non del fatto che sono gay. È che...non credo ti piacerò >> dico sussurrando.
E non lo credo veramente.
Will mi guarda, per poi avvicinarsi a me e levarmi le mani dal corpo.
Mi alza lentamente la maglietta fino a togliermela.
Io abbasso lo sguardo. Non sono un bello spettacolo, lo so. Troppo pallido, troppo magro, con pochi muscoli.
Will mi alza la testa e mi da un bacio sul naso.
<<Sei bellissimo piccoletto>> dice per poi baciarmi sul serio.
Mi aggrappo a lui come se fosse la mia unica salvezza e tolgo anche a lui la maglia che va ad ammucchiarsi sul pavimento.
Mi stacco un attimo solo per ammirarlo: la pelle costantemente abbronzata, i muscoli ben definiti e le piccole lentiggini che gli coprono anche l'addome lo fanno sembrare un dio. È fottutamente bello e io sempre la ragazzina arrapata davanti al poster degli One Direction.
Mi afferra per la schiena e ricomincia a baciarmi. Scende lungo la linea del collo, la sua bocca va sul mio petto e comincia a mordermi. Sono sicuro che domani sarò ridotto peggio di una puttana se continua a farmi succhiotti ovunque.
Non te li ha ancora fatti ovunque.
Certe volte preferirei che stessi zitta.
Mi lascia un segno e scende ancora lasciandomi una leggera scia di baci mentre io mi lascio trasportare dalle mille emozioni che sto provando adesso.
Emetto un mugolio di dissenso quando Will toglie le sue calde labbra da me per guardare l'orario sul display del cellulare.
<<Abbiamo ancora una ventina di minuti prima che Austin torni>> dice per poi farmi sdraiare sul letto e salirmi addosso.
<<Will, venti minuti sono pochissimi>> lo ammonisco non del tutto convinto.
<<Non per quello che voglio fare io>> dice malizioso.
Ormai i pantaloni mi sembrano di almeno due taglie in meno e sembra che Will se ne accorga perché me li tira giù velocemente prima di ricominciare a baciarmi. Cerco più volte di stare io sopra, ma lui non me lo permette e mi tiene giù.
Si alza solo per togliersi i jeans, interrompendo la catena di baci che si era creata.
<<Allora piccoletto, se ti fa male, me lo dici e ci fermiamo, okay?>> mi chiede.
Io annuisco ancora sdraiato sul letto.
Lo voglio fare seriamente?
Si!
Cosa penseranno i miei amici?
Basta non dirlo
E se a Will non piacesse?
Massì dai
Mi costringo ad alzare la testa verso il biondo che viene di fianco a me.
<<La prego di girarsi principessa>> sussurra nel mio orecchio.
Io mi volto di scatto.
<<Come mi hai chiamato?>> gli chiede incazzato.
Will intanto ride.
<<Dai girati>> dice ancora ridendo.
Faccio come mi dice lui.
Respiro lento.
Non sento più Will ridere.
Il biondo mi dice di tirarmi giù le mutande, dei boxer neri con una piccola striscia rossa che li attraversa da un lato.
Non sento rumore, solo il fruscio di abiti.
Il letto cede leggermente sotto il peso di Will, segno che si è seduto.
<<Rilassati Nico>> mi dice lasciandomi un leggero bacio sulla testa.
Divento scarlatto.
Ad un tratto sento qualcosa di bagnato tra l'apertura del mio fondoschiena e sussulto. Sento qualcosa che entra dentro, probabilmente un dito del biondo. Fa male, ma un dolore piacevole dopotutto.
Mi costringo a non imprecare e stringo il cuscino tra le mani.
<<Se vuoi ci fermiamo>> dice Will da dietro.
<<No!>> dico urlando.
Mi accorgo di quello che ho fatto e divento ancora più rosso.
Lui ride e aggiunge un altro dito.
Presto il dolore è sostituito dal piacere.
<<Dei>> gemo mentre sento che sto per venire per la direzione dove le dita di Will stanno andando.
Lui non si trattiene dai gemiti e noto con la coda nell'occhio, che sta frizionando la sua erezione con una mano.
Dopo qualche secondo non sento più la sua presenza dentro di me e mi giro.
Il biondo è in piedi e si sta pulendo le mani con dei fazzolettini .
Arrossisco il triplo a quella visione, ma l'imbarazzo viene sostituito dal dolore che mi provoca l'essere non ancora soddisfatto.
<<Merda>> impreco sottovoce mentre cerco di darmi piacere da solo senza che il biondo mi veda.
Ma il mio piano fallisce dato che Will si trova davanti a me.
<<Faccio io>> dice con un sorriso in volto prendendo la mia erezione tra le mani.
Alzo gli occhi al cielo dal piacere mentre mi stringo a lui.
Dopo poco vengo tra le sue mani.
Will ridacchia mentre si pulisce.
Lo prendo per le spalle e lo sdraio sul letto preso dalla passione dei pochi minuti passati con lui.
Lo bacio sulle labbra, sul collo, sul petto, sempre più in giù.
Gli lascio vari succhiotti sul corpo.
Quando ho finito la mia opera d'arte, lo bacio con trasporto.
Sento il cellulare di Will suonare, ma lo ignoro stringendolo di più a me.
Il cellulare squilla ancora e stavolta Will risponde.
<<Ciao Austin>> dice facendomi segno di rivestirmi.
Mi precipito a prendere i miei vestiti.
Will stacca la chiamata e mi guarda sorridendo.
<<Austin ritorna domattina>> dice con un sorriso malizioso in viso.
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Jason mi guarda sbigottito.
<<Quando ho scoperto che Austin non ci sarebbe stato, l'abbiamo fatto veramente>> dico ancora sorridendo leggermente.
È strano parlare delle mie esperienze sessuali con Jason.
Ovviamente non gli ho raccontato tutti i dettagli.
Jason si sporge verso di me e mi tira giù la scollatura della maglietta.
<<Ti ha conciato proprio per bene>> dice ridendo guardando i succhiotti lasciati da Will.
Rido anch'io.
Jason è quello che si avvicina di più alla definizione di mio migliore amico. Non mi giudica, anzi ci ride sopra.
Mi rimette a posto la maglietta, poi fa un gesto inaspettato: mi abbraccia.
<<Sono contento per te Nico>> dice.
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Scusate se faccio veramente cagare a scrivere le lemon haha
Per questo capitolo, ho avuto l'aiuto del più biondo, figo, gay ragazzo che esista: il mio migliore amico Theo (applause applause)
Ho scritto capitoli un po' dolciosi yas e adesso ci saranno i casini.
EEEEEEEE....HO CAMBIATO COPERTINA!
ve gusta quella nuova?
||Choco🍭
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