||Capitolo 8||

Luna si appoggiò al cornicione della porta, alzando un sopracciglio vedendo suo nonno intento a leggere un libro, che non aveva mai visto in giro per la casa - È ora di andare a scuola - da quando i ruoli si erano invertiti, era lei quella sempre in ritardo non lui pensò - Aspetta un attimo - la nipote alzò gli occhi al cielo, solo quelle tre parole le fecero capire che ci avrebbe messo una più di vita, guardò l'orologio sbuffando quando vide che erano fuori della tabella di marcia, era la prima volta che non la rispettavano. Se fosse stata lei a fare una cosa simile l'avrebbe fucilata. Prese telefono messaggiando Sasha, per dirle che stava facendo tardi e che cercava di fare il prima possibile, mentre le sue amiche erano già sul posto.

Sasha sorrise posando il telefono in tasca mentre meditava su uno dei piani che aveva escogitato, Evangeline la guardò sospettosa, forse il suo ragazzo l'aveva fatta impazzire definitivamente pensò. Su di lei sentì una stana sensazione sulla su schiena, qualcuno aveva gli occhi dritti su di lei, si guardò in torno è vide Xavier a pochi metri da lei, incrociò il suo sguardo tagliente. La piccola omega si girò, inizialmente, indietro per capire chi o cosa stava guardando, ma si rese ben presto conto che il suo obiettivo era lei, deglutì rigirandosi mentre lo sguardo di lui non perdeva un suo movimento. Aveva i pugni serrati, le nocche bianche e la mascella stretta, Evangeline si irritò e si spaventò, cosa voleva ancora da lei. Ora non faceva più parte del suo branco, aveva trovato la libertà in quello dei Forester, era sicura che ci fosse lo zampino di Luna, meglio per la sua incolumità. Lui non poteva più giocare con lei, non la poteva più toccare e non poteva più spezzarle il cuore e ingannarla a suo piacimento, non più. Sostenne il suo sguardo sapendo che gli avrebbe dato fastidio, nessuno lo guardava negli occhi, veramente, erano tutti intimoriti, ma aveva imparato qualcosa dalla sua amica, doveva combattere i suoi demoni fino alla morte. E dopo anni di prese in giro era pronta.
Sasha notò lo strano scambio di sguardi tra i due, prese il polso dell'amica e l'allontanò, volendo evitare un imminente scontro la branchi, Xavier non era un tipo molto loquace, soprattutto con chi lo sfidava, e ora che non aveva più il suo giocattolo preferito avrebbe usato qualsiasi scusa per scattare.
Scarlett si avvicinò al loro, vedendo la mora non demordere - Eva non tirare fuori gli artigli - le prese la testa staccando definitivamente il suo sguardo da quello dell'Alfa, vide una lacrima sulla sua guancia e con il pollice la tolse - Sei forte... - Evangeline annui, ripensando a quello che aveva passato, e ancora peggio era staccarsi dalla famiglia, per cambiare branco aveva dovuto abbandonare tutti, non era obbligata a non parlare più con i genitori ma erano direttive di Xavier e i suoi erano costretto ad ascoltarlo essendo l'alfa. Ma prima o poi sarebbe riuscita a parlare con i suoi genitori, ci sarebbe voluto un pò di tempo.

Dopo una ventina di muniti, la macchina con texsture militare parcheggio vicino al loro, le lezioni erano già iniziate e adesso erano costrette ad entrare alla seconda ora. I finestrini si abbassarono scoprendo la figura di Luna e di Jack. Sasha si fiondò vicino al finestrino, seguita dalle altre due, pronta ad attuare il suo piano - Salve nonno di Luna - iniziò a parlare come una bambina innocente, il problema era che la ragazza fosse più che maggiorenne. La castana si voltò verso di lei sconcertata dal suo tentativo di convincere in qualche modo il suo tutore - È un piacere conoscerla, sono Sasha Forester non ché la migliore amica di vostra nipote, loro - indicò le compagne dietro di lei - Sono Evangeline Müller e Scarlett Schumacher - Jack le sorrise - È un piacere - la nipote lo guardò con ansia - Luna le avrà sicuramente parlato di sabato, ma volevo chiederle se potesse venire a dormire da noi, sa le feste sono stancati - face gli occhi dolci unendo le mani, Luna deglutì con gli occhi sbarrati. Quella era una novità anche per lei, se il giorno prima suo nonno era contrario a una festa figuriamoci a dormire a casa di sconosciuti. Si sporse in avanti per vedere il volto di suo, stupendosi nel trovarlo con un sorriso stampato in faccia - D'accordo - sua nipote divenne sospettosa e sorpresa della sua risposta. Perché con lei aveva fatto tante storie? Forse il suo discorso l'aveva fatto ragionare? Non credeva, non era il tipo di cambiare pensiero cosi tanto in meno di ventiquattro ore  - Ma - continuò aggiustandosi il capello da cowboy che aveva indossato, quella mattina - Promettetemi che controllerete Luna ogni minuto, voglio una telefonata ogni ora intesi? È come se vi affidarsi la mia stessa vita in mano. Posso fidarmi del branco Forester, vero? - guardò negli occhi la giovane bionda che stava iniziando a sudare freddo. Sapeva che stava recitando una parte, e sapeva anche che lo aveva riconosciuto dal momento che aveva abbassato il finestrino  - Non sì preoccupi sua nipote è in buone mai! - disse la trascinandola fuori dall'auto, mentre lui le salutandole guardandole entrare nell'istituto. Il sorriso di Jack si spense quando sparirono dalla sua vista, il giorno prima, quando Luna si era assentata da casa, aveva colto l'occasione per parlare con Aron Forester, senza scendere nei dettagli e pregandolo di non affettare le cose con sua nipote è suo figlio, mantenendo nascosta la sua vera identità e mettendo le cose in chiaro fin da subito.

- Spiegatemi perché con voi è tutto più facile! - Luna sbuffò dopo aver accompagnato Scarlett nella sua classe - È il mio fascino - si pavoneggiò Sasha, sventolando la coda alta davanti ai loro occhi, in verità se la stava facendo addosso, aveva avuto il più grande cacciatore di tutti i tempi a un palmo dal naso e aveva fatto la parte della bambina davanti a lui - Che lezione abbiamo? - domandò Luna cambiando discorso - Prepara i pennelli! - Evangeline salutò la bionda, prendendo la mano della compagna di banco, trascinandola in aula, quel giorno non avevano Sasha come supervisore.
L'aula era spaziosa, la luce filtrava dalle enormi finestre, dalle poche che aveva visto quella era l'unica con una struttura più antica, neoclassica, al centro della stanza, posti a cerchio, dei cavalletti su cui erano posti delle tele, il professore di quell'ora entrò. Stando a scuola, e avendo molto più contatti con le persone e creature magiche, aveva imparato a distinguere le aure, capendo prima di parlare chi o cosa fossero, e davanti a lei come insegnante aveva uno stregone - Benvenute ragazzi. Quest'oggi faremo una lezione soft, non inizierò a darvi pressioni, sfoderate i pennelli e dipingiate quello che più vi appartiene, che sentite nel cuore. Scarabocchiate qualsiasi vi venga in mente, voglio vedere cosa c'è nelle vostre testoline! - Luna guardò l'amica affianco a lei, mentre quest'ultima fece un gesto con la mano per non farla preoccupare troppo. Era un ossessione di chiunque praticasse mangia o stregoneria sapere cosa chi fosse nelle persone. Prese il pennello dal contenitore posto al suo affianco iniziando a spennellare di qua e di là sulla tela bianca, il risultato mostrava un concetto chiaro è preciso. Una ragazza che guardava negli occhi un lupo, non proprio definito, perché non sapeva come poteva essere una sua ipotetica trasformazione, la foresta le faceva da sfondo. Chissà quando arriverà il suo momento. Sospirò, guardò la sua opera percependo una mancanza in esso, alzò il braccio per chiamare il professore, che stava aiutando un'altra ragazza - Secondo voi manca qualcosa? - lui guardò il quadro è sembrò stupefatto dalla sua bravura - Dove hai imparato a dipingere in questo modo? - le chiese mettendola una mano sulla spalla - Da sola - sì portò una ciocca di capelli dietro all'orecchio, imbarazzata, mostrare a qualcuno quello che sapeva fare con la pittura e il disegno in generale era troppo intimo per lei, si sentiva troppo esposta - Complimenti signorina Wood, lei ha un talento naturale, ora le basta solo mettere la sua firma - le indico il punto,  lei disegnò, infondo a destra del quadro, una piccola luna e il suo cognome, ogni suo disegno lo firmava cosi, da quando era piccola - Sei stata eccezionale, adesso potresti andare a lavare i pennelli, per favore? - lei annuì prendendo il cestello dove erano contenuti tutti i pennelli della classe, l'insegnate aveva fermato la lezione dando un quart'ora di riposo a tutti e pulire l'aula. 

Luna usci dalla classe diretta verso i bagnai i corridoi erano deserti, riusciva a percepire una strana tensione nell'aria, improvvisamente sì sentì osservata, deglutì guardandosi attorno e cortese nei bagni. Fece un respiro profondo e velocemente lavò le setole dei pennelli, sentendosi oppressa in quel spazio ristretto, voleva tornare il prima possibile in classe, non si sentiva al sicuro. Uscì dal bagno svoltando l'angolo andò a sbattere contro qualcosa o qualcuno - Scusa....mi. - si irrigidì quando alzò lo sguardo sulla persona, sentendo la rabbia ribollire in lei - Luna - la sua voce era ferma la guardò dall'alto in basso - Xliver- disse a denti stretti era l'ultima persona che voleva incontrare, e non era in vena d'iniziare un altro scontro. Lo sorpassò ma fù blocca e presa per il gomito, tornando dove era prima - Che vuoi? - domandò acida, lui alzò gli occhi al cielo, come se lei non avesse il diritto di aprire bocca, però in qualche modo doveva riuscire ad avvicinarsi nuovamente ad Evangeline. Mise a freno la lingua cercando di seguire il copione che si era stabilito, doveva entrare tra le grazia della ragazza - Parlare? - ripose, il suo tono di voce infastidì Luna, come se avessero qualcosa da spartire, dicerto non si era scordata di come ha trattato pover omega, pensò - Parlare? E' di cosa Xavier? - assottigliò lo sguardo, incrociando le braccia e appoggiandosi su di un lato all'armadietto, pronta a sentire quello che voleva dire per levarselo il più in fretta dalla sua vista, una cosa di pochi minuti pensò - Lo so che non mi sopporti- lei annui, ancora infastidita arricciando le labbra - Abbiamo iniziato col piede sbagliato - - Si nota così tanto? - lo rispose con ovvietà - Non dovevo maltrattare qualcuno del mio branco - - Te ne accorgi solo ora? - il suo modo di esporsi fece innervosire l'alfa - Sei pessima, sto provando a chiedere scusa - scandì bene le ultime parole, doveva essere convincente. Luna lo guardò dall'alto in basso sorridendola, non credeva manco lui alle sue parole, ma voleva concederci il beneficio del dubbio dopo una ramanzina imminente, pensò - Non devi chiedere scusa a me, avresti rischiato tu la vita, sono pur sempre un'abile cacciatrice - lui roteò gli occhi al cielo - Scusati con te stesso e le persone che hai maltrattato - si raddrizzò guardandolo negli occhi - Ti volevo chiedere di ricominciare d'accapo, come amici? - allungò la mano sperando in una risposta positiva, Luna fece la difficile, solo per capire quanto ci tenesse. Per lei se qualcuno aveva capito i propri errori, dargli una seconda possibilità non faceva male a nessuno, anche se qualcosa gli puzzava e la fantomatica amicizia aveva un arma a doppio taglio e lo sapeva, ma dall'altro canto diventare amica con il proprio nemico era il miglior modo per tenere Evangeline a sicuro o almeno e quello che credeva - Amici - ricambiò la stretta. Xavier si senti meglio con se stesso, aveva raggiunto uno dei punti della propria scaletta e adesso toccava alla seconda fare, ovvero scoprire di più sulla nuova arrivata- Che facevi in corridoio, tutta sola, lupacchiotta? - domandò iniziando a seguirla - Lupacchiotta? - la ragazza lo guardò stranita - Sei un licantropo, no? Perché in caso contrario non so come o quale modo, sei riuscita maciullarmi il polso con le unghie  - indicò la sfasciatura che portava ancora al polso da giorni, Luna cercò di rimanere impassibile - Non doveva essere già guarito? Per essere un alfa sei lento - guardò la fasciatura per un attimo per poi riportare l'attenzione su di lui - E quello che mi domando da giorni, rispondi - di certo lui non si era immaginato quel ringhio provenire alla ragazza, mentre i suoi occhi diventavano d'orati. Luna doveva uscire da quella spiacevole situazione, ad ogni costo, e sicuramente erano iniziate a circolare strane voci al suo arrivo ed erano arrivate alle orecchie del ragazzo. Doveva entrare in modalità bambina di cinque anni per uscirsene da lui  - Decidi tu - parlò di punto in bianco - Decido io cosa? - la guardò come se fosse pazza - Cosa ti sembro un licantropo o una cacciatrice - disse superandolo saltellando, come se stesse in un campo fiorito - Non puoi semplicemente dirmelo? - i giochetti della ragazza non lo facevano impazzire, ma aumentavano la sua curiosità di certo - Adoro il mistero - gli fece una linguaccia andandosene per la sua strada facendo ringhiare il ragazzo - Tieniti per te i tuoi segreti! Alla fine li scoprirò! - le urlò dietro guardandola entrare in aula, pensò di torturala per un momento, aveva bisogno di informazioni. L'alone di mistero che avvolgeva la ragazza era incredibile, non sapeva se era un pericolo per il suo stesso branco e l'avvicinanza ad Evangeline, la sua compagna destinata, era un problema. Solo in quel momento Xavier si rese conto di ciò che il giorno prima era successo, lei lo aveva abbandonato è fù un colpo cosi basso per lui, aveva sbagliato tutto fin dell'inizio ed era passato solo un giorno è sentiva già la sua lontananza, la odiava per questo, per come lo faceva sentire.

Xavier, sì intromise a fatica, qualche ora dopo, nel gruppo delle ragazze affiancando Luna, mentre l'omega dietro di lui gli lanciava occhiate di fuoco, non poteva credere ai suoi occhi. Finalmente si era trovata una amica e lui si intrometteva anche lì, come ha sempre fatto e non poteva credere che la sua amica avesse stretto chissà quale patto con lui. La campanella dell'asilo dell'istituto suonò, dalla loro posizione, che era un altra area che si trovava apposta a l'entrata che usavano di loro gli studenti del liceo, riuscivano a vedere piccoli gruppetti di bambini diretti verso i rispettivi genitori - Ma che carini! - esclamò Luna con gli occhi a cuoricino, i bambini le facevano perdere letteralmente perdere la testa - Sono stupendi! - Xavier deglutì sentendo la voce nostalgica di Evangeline, mentre si affiancava all'amica. La guardò in mentre gli apparve d'avanti a gli occhi, come un flashback, uno dei suoi ricordi più belli che aveva trascorso con l'omega. Di quando la ragazza fece da babysitter a uno dei piccoli del branco e la trovo nel giardino della tenuta, ebbe un turbine di sensazioni quando la trovò e lontano da occhi indiscreti l'aiuto tutta la giornata - Luna non sapevi che in questa scuola che anche un asilo? - Sasha interruppe i ricordi del ragazzo, affiancandosi alla ragazza - Ecco perché è così enorme questo posto - disse guardandosi attorno, notò lo strano sguardo che Xavier riservava per Evangeline che ignorava del tutto il ragazzo - Ragazze oggi dobbiamo andare a fare shopping per la festa di Herry - disse stringendo il quaderno che aveva in mano - Non è sabato a che serve fare shopping giorni prima? - - Xavier non capisci proprio niente di organizzazione femminile - Scarlett si avvicinò a lui con nonchalance - Ma mancano ancora giorni - - È quello che dico anche io! - l'appoggio di Luna fece sentire Xavier più al sicuro.

Luna sì guardò a torno notando in lontananza, ma palesemente diretti verso di loro Bernhard, Alexander è un altro ragazzo che non conosceva - Sasha c'è il tuo amore - le disse, ma nemmeno il tempo di dirlo che lei era già su di lui, i nuovi arrivati cambiarono umore quando videro una presenza che non gli andava a genio - È LUI CHE CI FAI QUI? - sbraitò Alexander, facendo fischiare le orecchie dei ragazzi, si avvicinò a loro a grandi falcate con gli occhi che si accendevano ad ogni passo, la sua aurea aumento a dismisura - Ma che hai da urlare?! Siamo a meno di due metri di distanza! - gli urlò contro la sorella - Non devo risponderti per forza - gli rispose Xilver, il biondo gli lanciò un occhiataccia avvicinandosi - TU COM - prima che potesse completare la frase, Luna si mise fra di due interrompendolo - Alexander! - lo richiamò guardandolo negli occhi, lui abbassò lo sguardo su di lei  - Io ed Evangeline lo abbiamo perdonato, e nostro amico ora! - la ragazza sentendosi nominata le lanciò un occhiataccia - Solo io l'ho fatto - si corresse guardando l'amica, alzò gli occhi al cielo allontanando i due ragazzi, creando più spazio tra i due, questi ultimi si guardarono negli occhi intensamente. Avevano iniziato a comunicare tra di loro, telepaticamente. Il biondo emise un ringhio mentre l'altro sorrideva - Smettetela ora! Non siete dei bambini! - Luna portò l'attenzione su di lei - Facciamo come dice, in fondo ha ragione non siamo mica bambini - Xavier  gli sorrise beffardo riprendendo le stesse parole della ragazza, lei ricambiò con un cenno del capo. Alexander strinse i pugni vedendo la loro troppa confidenza, Luna gli diede una gomitata sul braccio, lui sbuffò in risposta - Comunque ragazze, dopo domani alle cinque - si voltò verso di loro, cercando di buttare l'attenzione su qual cos'altro - Io starò a lavoro, vi aspetterò - parlò Scarlett mentre le due annuirono - Io vado - fece un cenno a tutti prima di andarsene, ma venne fermata dopo pochi passi, abbastanza lontano dal gruppetto che si stava sciogliendo - Dove dovrete andare? - le sussurrò all'orecchio Alexander, Luna sentì un brivido lungo tutta la schiena inalando il profumo del ragazzo, ne stava diventando ossessionata - Segreto -gli fece una linguaccia uscendo dalla sua presa, fare la scema era diventato l'unico modo per uscire da quella situazione che non riusciva a controllare. 

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https://youtu.be/4Q46xYqUwZQ


Nella foto di sopra appare Xavier.

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