||Capitolo 6||

Il rumore assordante della sveglia rimbombo per tutta la stanza, cosi forte che si senti, anche, al piano inferiore della piccola casa ai confini della foresta.
Luna sobbalzò è non riuscendo a capire da dove provenisse il fastidioso suono, che le stava facendo sanguinare le orecchie, cadde, vergognosamente, dal letto finendo con la faccia sul pavimento, della sua stanzetta, si alzò ancora frastornata notando che il suono proveniva dal suo telefono. Lo prese cercando di spegnere la sveglia, sbuffò quando non ci riuscì, lo guardò mentre una malsana idea le sfiorò la mente, non ci pensò due volte a scaraventarlo per le scale colpendo suo nonno - Scusami! - lo raggiunse immediatamente, guardò il telefono vedendo che non aveva smesso di suonare - Perché l'hai lanciato? - disse, Jack, prendendo il vecchio Nokia da terra massaggiandosi la nuca- Come si spegne quell'affare?! - Luna si coprì le orecchie con le mani, nella speranza di alleviare il suo dolore. Lui schiaccio un pulsante e il silenzio tronò a governare la casa - Il buon giorno si vede dal mattino - il nonno le sorrideva - Allora, abbiamo già iniziato male - la ragazza salì in camera sua, con un diavolo per capello, iniziò a prepararsi per la giornata scolastica che l'attendeva.

Il tragitto da casa all'istituto lo passo cantando a squarcia gola, le canzoni che passavano alla radio. Ma prima che potesse scendere dall'abitacolo suo nonno la fermò - Tutto bene? Sembri diversa - l'atteggiamento della teenager lo incuriosì, Luna rimase per un po' in silenzio prima di rispondere, rimuginando si se stessa, non so da voleva doveva iniziare, a preoccuparla era il fatto che era stata quasi sgamata dal suo ipotetico compagno, ma quello che Alexander scatenava in lei la distraeva da ogni possibile pericolo, sorrise ripensando a la parte bella del loro incontro il giorno prima, le famose farfalle nello stomaco si stavano facendo vive  - No... sono solo felice - si rigirò verso di lui - Ah, dopo e torno a piedi - suo nonno la guardò mentre la giovane iniziava a scendere dall'auto - Perché? - non capiva i motivi della nipote, ogni ragazzo vorrebbe un sottospecie di autista, che lo portasse in qualunque posto - Non ti voglio farti fare troppa fatica - sua nipote lo bloccò prima che protestasse - Il discorso è chiuso, pensa al tuo lavoro - si voltò dirigendosi all'entrata della scuola. Il nonno riaccese il motore, inserendo la prima diretto nella seconda contea, per rincontrare la sua vecchia conoscenza.

Luna si fermò quando intravede, tra gli studenti, una figura conosciuta qualche tempo addietro - Hey Scarlett! - la salutò, mentre la commessa del centro commerciale si girò e le sorrise quando la riconobbe - Guarda chi si ti vede! La ragazza con il corpo da favola! - disse avvicinandosi a lei facendola arrossire - Chi avrebbe un corpo da favola? - una voce si intromise, una voce che conosceva fin troppo bene, la ragazza balbettò cercando di inventarsi qualcosa, guardando le sue scarpe. L'imbarazzo cresceva dentro di lei e si rese più evidente sul suo volto, quando il ragazzo le si avvicinò - Stavamo parlando solo del fisico di Luna - disse, Scarlett abbassando lol sguardo e assumendo un espressione innocente, mentre la giovane la maledisse mentalmente, capì che anche la ragazza era anch'essa un lupo da come chinava il capo - Come mai Scar ha visto il tuo corpo e io sto ancora aspettando? - Alexander si avvicinò di più a lei e di conseguenza diventò, ancora, più rossa, iniziando a balbettare parole incomprensibili guardandosi intorno. Non sapeva perché stava iniziando a sentire cosi era una cosa normale avere un corpo infondo, ma pensare che il giovane potesse vederla in intimo non era contemplato da lei. Intanto nella mente perversa del ragazzo, egli immaginò tutte le cose che potrebbe fare da solo con lei. Scarlett li guardo divertita, sapeva che era la futura luna del branco Forester, le voci erano iniziate a girare. Quel teatrino finì quando Luna non adocchiò, da lontano, una chioma bionda.
- Uuhh guardate chi c'è! Sasha! Devo proprio andare, ciao! - in completa agitazione si allontanò dai due, rischiando possibili cadute, prese il polso di Sasha sotto lo sguardo confuso del fidanzato, strattonandola nella scuola tra i corridoi - Grazie del supporto - disse affannata, quando arrivò difronte al suo armadietto - Buongiorno anche a te eh? - disse ironicamente la bionda - Non volevi andarci piano?- continuò guardandola divertita. Luna si voltò di scatto sentendo la frecciatina per il discorso del giorno prima - Scusa... mi dispiace averti disturbato... ero in una situazione abbastanza imbarazzante, avevo bisogno di qualsiasi tipo di aiuto - aprì l'armadietto prendendo i libri che le serviranno per la prima ora - Che tipo di situazione? - Sasha si avvicinò indagatrice a lei, ascoltando i suoi drammi e i suoi dubbi andando verso l'aula di matematica. Sasha pensò di psicoanalizzarla come faceva la sua psicologa, quando litigava con il ragazzo, potendo ottenere maggiori informazioni su di lei per poter usare il fratello a suo piacimento. Luna si fermò arrivata a destinazione - Come conosci Scarlett? - - Lunga storia - le sorrise entrando sedendosi in fondo alla classe, la bionda la seguì, anche se non era la sua classe assegnata come supervisore poteva fare quello che voleva più o meno - Comunque, so che tu è il mio "adorato" fratello avete passato il pomeriggio insieme - il viso di Sasha assunse un espressione maliziosa. Luna capì che non l'avrebbe lasciata andare tanto facilmente, anche quel giorno, sospirò e annui, in fondo cosa c'era di male se due persone che "teoricamente" dovrebbero stare insieme, passano del tempo da soli? Nella speranza che il ragazzo non avesse spifferato qualcosa delle loro conversazioni  - Avete fatto qualcosa di piccante? - lo sguardo divenne più insistente, Luna capì la ragazza fosse interessata solo alla vita sentimentale del fratello - Non so cosa vuoi dire, ma basta guardarmi cosi - mise una quaderno tra di loro, come se fosse un muro, si pentì amaramente incontrato Sasha e non Evangeline, lei le avrebbe fatto meno domande - Con quale sguardo - abbassò il quaderno e la guardò in faccia - Così - la imitò e il risultato non fù dei migliori visto che scoppiò a riderle in faccia. Luna sbuffo alzando gli occhi al cielo - Chissà quando inizierai con i primi preliminari - canticchiò ingenuamente pur di provocare una reazione nella ragazza - Cosa? - si girò verso di lei non capendo, lei rise in risposta  - Seriamente non ho capito - Sasha con uno sguardo di chi la sapeva si morse il labbro, per non iniziare a ridere nuovamente, iniziando a immaginare la sua amica, alle prime armi, in atteggiamenti intimi con suo fratello, non poteva credere che davanti a lei aveva l'unica ragazza che non conosceva niente sul sesso, era vero per alcuni poteva essere normale che una ragazzina di quindici anni non aveva provato nulla, ma addirittura non conoscere era pazzesco  - Ora capisco perché Alexander ci vuole andare piano - mormorò tra se e se, sotto gli occhi confusi di Luna - Non sai nulla sul sesso o delle cose che si fanno in coppia, sei completamente vergine anche di mentalità - le posò l'indice al lato della testa spingendola leggermente all'indietro. Luna si guardò attorno pensando al suo segno zodiacale, che non era vergine, ma non volendo continuare quella conversazione, non disse nulla riportando l'attenzione sulla lezione, che era già iniziata - Hai mai dato un bacio? - le pizzicò la guancia annoiata - A tuo fratello - rispose, nervosa, senza pensarci troppo, voleva darle ciò che voleva, pur di non continuare - Divertente - mormorò pensando che stava scherzando, il silenzio della ragazza la fece ricredere - Cosa? Veramente? Come ha fatto? Come e successo? - le domande della bionda, sovrastavano le parole dell'insegnante, fecero spazientire Luna, pronta per la cazzata che stava per fare, ma per levarsela di torno era disposta a tutto. Prese, tra le mani, la testa di Sasha e la baciò sulle labbra come nei film - Io l'ho baciato cosi, adesso, fammi seguire la lezione! - quasi urlò esasperata. Alcuni studenti si girarono verso di loro sentendo un brusio, e Luna non poté fare a meno di arrossire coprendosi il volto con il quaderno. Sasha rimase di sasso dal gesto della sua salvatrice, non se lo aspettava per niente - Guarda un po' la verginella - un sorriso prese vita sulle sue labbra - Sei pronta per il bacio alla francese - mise un braccio attorno al suo collo portandosela vicino a lei - Come crescono in fretta - commentò, Luna cercò di scappare dalla sua presa - La differenza? - disse seccata, per lei uno valeva l'altro. Tutto ciò che voleva in quel momento era seguire la lezione, non si immaginava che Sasha si era svegliata cosi insistente, il giorno prima le aveva minacciata se si fosse distratta un secondo dalle lezioni e il giorno dopo eccola lì, pronta a sapere ogni cosa riguardante il fratello - La lingua - le rispose - Spero di non prendere una malattia con lo scambio di saliva - mormorò Luna mettendosi una mano sulla faccia - Stai tranquilla non prenderai niente, sarà solo piacevole - le sussurrò divertita - Wood! Forester! Avete finito il vostro teatrino!? - la voce furente del professore arrivò alle loro orecchie facendole annuire. Luna ringraziò la Dea quando la bionda rimase in silenzio facendo il suo lavoro da supervisore, l'intervento del professore fù una benedizione per lei.

L'ultima campanella era suonata, Luna, Evangeline e Sasha uscirono insieme dall'istituto. Alcuni studenti correvano per andarsene per primi, come fossero stati rinchiusi in un carcere di massima sicurezza, altri avevano sguardi spenti, molti a testa bassa - Eva come mai sei arrivata alla seconda ora? - Luna si voltò verso l'omega, curiosa da comportamento di quella mattina. Era entrata in classe a testa bassa, mettendosi lontano da lei, intravede gli occhi arrossati, in quel momento non disse nulla pensando che sarebbe stata meglio da sola lasciarle i propri spazi. Evangeline si strinse i quaderni al petto e rispose solo dopo pochi minuti - Mi sono svegliata solo tardi - fece un sorriso sforzato che attirò, anche, l'attenzione della chioma bionda affianco a loro, che in quel momento stava chattando al cellulare. Le due si scambiarono uno sguardo preoccupato, capendo che aveva appena mentito, forse Sasha intuì la causa del malessere della ragazza, pensando a Xavier, ma non disse nulla, tutti sapevano dello strano rapporto tra i due e Luna era l'unica ad aver preso le difese della ragazza a differenza di tutti che preferivano farsi gli affari propri e non intromettendosi in quelli del branco Atena - Ragazze! Avete sentito che sabato sera c'è una festa a casa di Herry! - Sasha cambio discorso su un qualcosa di più futile, cercando di scaricare la tensione che sia era creata - Ehm... No? - rispose Luna, non sapeva chi fosse il tizio ed era certa che suo nonno le avrebbe dato il permesso di andare ad una festa, già aveva creato troppo scompiglio - Oggi che giorno è? - chiese Evangline rivolvendosi alla bionda stranamente interessata alla questione - Mercoledì- - Bene, abbiamo pochissimo tempo per decidere il tutto - Sasha si parò difronte a loro, iniziando a elencare tutto quello che avrebbero indossato e fatto quella serata - Mancano ancora tre giorni non c'è bisogno di tutta questa fretta - disse Luna fermandosi davanti a lei  - E poi, non ho detto che vengo - continuò ricevendo un'occhiata di fuoco da Sasha - Cosa hai detto? - si avvicinò minacciosamente a lei - Tu devi venire per forza! - le urlò facendole sanguinare le orecchie - Venire dove? - una voce, riconoscibile tra mille, si intromise nel loro discorso - Alla festa di Herry caro fratellino - disse Sasha continuando a guardare male Luna - Voi due non andrete da nessuna parte - prese posizione Alexander incrociando le braccia al petto e stringendo la mascella, con l'intenzione di intimorirle, questo fece storcere il naso alla sua compagna che lo guardò con la coda del occhio  - Non sei il mio capo! - si lamentò Sasha facendogli la linguaccia - Teoricamente lo è, sono d'accordo anche io con lui - si intromise Bernhard nella discussione, Luna mise una mano sulla spalla dell'amica spostandola leggermente di lato, se prima non voleva andare a quella fantomatica festa adesso aveva un motivo - Cosa sono queste prese di posizione? - domandò acida guardandoli negli occhi per sfidarli, il loro comportamento la infastidiva profondamente, i ragazzi si scambiarono qualche sguardo tra di loro - Se voi mi, anzi, ci dite cosa fare o non fare, ve la vedrete con me, non siete nessuno per darci degli ordini. Alfa o non alfa, permettetevi di togliere la libertà a qualcuno difronte ai miei occhi e non finirà bene! Chiaro? - continuò prima che loro potessero controbattere puntandogli il dito contro, il giochetto padrone e sottomessa, non le andava a genio.
L'aria si stava surriscaldando attirando l'attenzione dei passanti. Sasha si mise davanti a lei - Di sicuro voi due ci andrete e noi dovremmo stare a casa preoccupate? - disse mettendo il secondo piano le parole dell'amica. Luna non capì, in un primo momento, poi si suo sguardo cadde su Evangeline che era rimasta a testa china da quando erano arrivati i due, la tirò per il polso portandosela di fianco a lei - Abbassa la testa, per rispetto anche se e il tuo compagno - le sussurrò all'orecchio, lei le rispose guardandola con occhi spalancati - Manco morta - disse a denti stretti. Non riuscita a capire la sua sottomissione cosi spietata verso chiunque, si, c'erano dei ranghi tra i lupi, pero, il rispetto era una cosa e la paura di non alzare mai la testa era un altra cosa. Sposto lo sguardo su Sasha - Preoccupate per cose? - domandò il fidanzato, lei si  avvicinò minacciosamente a lui - Perché probabilmente qualche cagna in calore ci proverà con voi! - incrociò le braccia al petto - Non accadrà - rispose sicuro Alexander, la bionda la guardò con un sorriso che non prometteva niente di buono, prima di girarsi completamente verso il fratello- Dobbiamo parlare di Tiana? Eh? Alex?- disse con un ghigno in volto, lui sbiancò completamente - Non è un problema, è storia vecchia, adesso sto con Luna - disse come a giustificarsi e alzando il mento. Sentendosi nominata, Luna assottigliò lo sguardo verso di loro, non solo lei aveva degli scheletri nell'armadio, a quanto pareva. E poi da quando era ufficialmente fidanzata? La bionda si girò verso di lei facendole un cenno - Sicuro Alexander? -disse Luna con un leggero tono di disprezzo, non per cattiveria, ma per il suo atteggiamento, quelle partole arrivarono dritto al cuore del ragazzo. Alexander pensò di togliere la maschera da duro per lei, ma farlo d'avanti a tutti non era facile, qual cosa stava cambiando - Avrete il mio consenso - disse arrendendosi alle parole della compagna, lei si allontanò da Evangeline diretta verso lui guardandolo dritto negli occhi - Ci saremmo andate anche senza - gli diede una pacca sulla spalla prima di voltarsi e andarsene verso casa. Diretta verso la strada principale, che attraversava le diverse contee. Canticchiò durante il tragitto, ripensò al nome di Tiana e provò un certo fastidio, non sapeva il perché ne di quello che provava, ne il perché ci stesse effettivamente provando. Non aveva senso provare gelosia per una persona che non conosceva nemmeno, e poi era lei che continuava a mettere le distanze con Alexander. Scosse la testa , voleva passarci sopra, ma quando qualcosa le frullava per la testa nascevano sempre altre domande e perplessità. Il pensiero si spostò sui branchi e al forte maschilismo che c'era, sperò che non tutti erano così, e che al meno il suo che aveva perso fosse migliore e di certo una lupa che non si poteva manco trasformare non aiutava mica a creare una sorta di rivoluzione, non era al massimo delle sue forze.  All'improvviso si fermò, percependo diverse auree provenienti dai boschi adiacenti alla strada, si guardò attorno accorgendosi di aver sbagliato direzione, troppo persa nei suoi pensieri. Si rese conto di trovarsi nella seconda contea, quella appartenente al branco dei Forester. E le auree che percepiva erano quelle di altri lupi, molto probabilmente sentinelle, abbassò del tutto la sua, e le restò fare il giro più lungo. Sicuramente qualcuna l'aveva sentita ma essendo la compagna predestinata del figlio del alfa, non l'avrebbero fermata. Quando arrivò ai confini della foresta della luna, ancora vagando tra i suoi pensieri, non face caso al profumo che la mandava in estasi ogni volta, e che la stava pedinando da diverso tempo. Lei proseguì tranquilla entrando in casa e salutando il nonno.

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https://youtu.be/bo_efYhYU2A

Lupacchiotti e lupachiotte nella foto di sopra che Scarlett

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