||Capitolo 4||

Luna arrivò in classe scoprendo di essere nella stessa di Evangeline. Si catapultò nel posto, vuoto, accanto a lei, collocato di fianco alle finestre che prendevano gran parte della parete, tra i primi posti. Le sorrise posando lo zaino sul banco. Guardò fuori, osservando la pista di atletica, intravide delle ragazze confabulare tra di loro, mentre si posizionavano su gli spalti. In quel momento scese in campo una classe o due, almeno era quello che pensò era molti, alcuni si divisero in file iniziando una serie di stretching, mentre i due professori correggevano gli alunni meno capaci e altri, distanti da loro, oziavano all'ombra.

Solo uno attirò l'attenzione di Luna, mentre scambiava alcune parole con il professore lanciando sguardi indagatori su gli studenti, Alexsander iniziò ad aiutare un docente, si mise vicino ad una studentessa spiegandole l'esercizio. Una sensazione mista tra fastidio e invidia si impossessò di lei, quando vide la ragazza mordersi il labbro inferiore iniziando a toccare i bicipiti del biondo. Sperò che cadesse un meteorite da cielo dritto sulla sconosciuta, stupendosi un attimo dopo, quando una palla la colpì alla testa. Un sorriso compiaciuto comparve sulle sue labbra - Ti sta iniziando a piacere? - domandò una voce alle sue spalle, lì si rese conto di ciò che stava pensando e provando, agitò la testa cercando di negare tutto a se stessa, arrossendo. Si girò verso la compagna di banco guardandola  male, mentre, quest'ultima, rideva sotto ai baffi - Piacere chi? - domandò, facendo finta di non aver capito, sotto lo sguardo divertito dell'amica - Ah l'amor - esclamò spensierata, Evangeline, con un sorriso sulle labbra prendendo un quaderno, all'arrivo professore di chimica con alle calcagna una chioma di capelli biondi.
Sasha entrò nell'aula chiudendosi la porta alle spalle, sorrise vedendo le due ragazze confuse mentre si dirigeva in fondo alla classe - Che ci fa lei qui? - sussurrò Luna, rigirandosi in avanti - È il nostro super visore - le rispose, Evangeline - Non era solo assegnato uno per branco? - la ragazza rise sotto i baffi - In una scuola tanto grande non credo che bastino solo dieci supervisori - fece cenno con la testa verso la bionda - E lei adesso è soprattutto il tuo di supervisore - alla grande pensò - Inizia a prendere appunti, te lo consiglio vivamente - continuò. Il professore iniziò ad illustrare la lezione, gli alunni si zittirono al suono della sua voce e anche lei rimase incantata, appoggiò la testa sulla mano, mentre, con l'altra segnava i concetti più importanti o almeno ci provava, i suoi pensieri vagavano tra i ricordi e si persero nella fantasia, costruendosi un sogno ad occhi aperti. A risvegliarla fù una pallina di carta, proveniente da dietro le spalle, che le colpì la nuca. Si voltò trovando lo sguardo infuocato di Sasha, che con un cenno del capo le indico il bigliettino.

𝚂𝚎𝚐𝚞𝚒 𝚕𝚊 𝚕𝚎𝚣𝚒𝚘𝚗𝚎, 𝚜𝚎 𝚗𝚘, 𝚜𝚊𝚛ò 𝚌𝚘𝚜𝚝𝚛𝚎𝚝𝚝𝚊 𝚊 𝚝𝚘𝚛𝚝𝚞𝚛𝚊𝚝𝚒.

𝙿𝚂: 𝙵𝚊𝚒 𝚕𝚊 𝚋𝚛𝚊𝚟𝚊, 𝚗𝚘𝚗 𝚟𝚘𝚐𝚕𝚒𝚘 𝚝𝚎𝚗𝚎𝚛𝚎 𝚖𝚒𝚘 𝚏𝚛𝚊𝚝𝚎𝚕𝚕𝚘 𝚗𝚎𝚕𝚕𝚎 𝚘𝚛𝚎𝚌𝚌𝚑𝚒𝚎. 𝙱𝚊𝚌𝚒!

Rimase leggermente perplessa leggendo quelle poche righe, non erano mica in un carcere, ma un feroce sguardo continuò a posarsi insistentemente sulla sua schiena, deglutì costringendosi a seguire la lezione. Era meglio non opporsi, già aveva rischiato la vita due volte, è una terza sarebbe stato il colmo.

- Luna non credi di star esagerando? - le chiese una voce affianco a lei, dopo ore di lezioni sentì le mani formicolare - Sto prendendo solo dei appunti - - Anche sulla vita privata del prof? - domandò, si fermò per un momento ripensando alla minaccia di Sasha - E se ci fa un interrogazione anche su quello? - Evangeline sospirò strappandole il quaderno da sotto gli occhi, lasciandola interdetta - Hey! Sono seria - - Sasha ti ha minacciato? Vero? - sbuffò roteando gli occhi e prendendo le sue cose, annuì quando vide lo sguardo persistente dell'amica. La campanella segno la fine della lezione, sbadigliò alzandosi dalla sedia e mettendo lo zaino in spalla pronta per abbandonare l'aula seguita da Evangelina. Il professore le sorrise prima che uscissero dall'aula, Luna ricambio per cortesia, qualcuno l'afferrò per il braccio portandola di lontano di lì - Sei impazzita? - Sasha le urlò contro, la nuova arrivata la guardò perplessa, domandandosi che aveva fatto di sbagliato - È un vampiro! Luna! - la guardò male mentre la strascinava nell'aula dove si teneva la prossima lezione, seguite da Evangeline che era rimasta indietro - Non puoi fare certe discriminazioni - le disse scappando dalla sua presa - Non sono discriminazioni, per lui sei un cucciolo indifeso - le rispose a tono, guardò la bionda per un attimo, corrugando la fronte - Scusami, ma chi mi dice che mi posso fidarmi di te?  Ti conosco da qualche ora, e credo che ci siamo prese un pò troppa confidenza, non credi? Qui sembra che stiamo correndo troppo! - le disse, non voleva sembrare troppo dura o cattiva, ma aveva bisogno di spazio, doveva mettere le cose in chiaro. Sasha rimase immobile guardandola sospirando, iniziando a farsi un esame di coscienza e sussurrò delle scuse. Luna soddisfatta cercò di entrare nella classe - Prima dammi il tuo numero e poi puoi andare - disse fermandola, lei alzò gli occhi al cielo prendendo il telefono dalla tasca, non credeva che queste persone fossero cosi insistenti - Nokia? Sei seria? - domandò alzando un sopracciglio - Lo vuoi si o no? - disse frustata da quella situazione, e il solo pensare che le mancavano altre quattro ore in quel manicomio non era il massimo, maledi tutti i libri e film che facevano apparire la scuola in un luogo di divertimento. Sasha caricò il suo numero sul telefono datato, per le sue abitudini ,e lo riconsegno alla proprietaria - In caso di emergenza - disse prima di andare nella direzione opposta alla loro. Entrarono sedendosi nei posti più vicini - Nuova aula, nuovo professore, nuovo super visore, cerca di non ottenere l'attenzione di quest'altro - le disse Evangeline scompigliandole i capelli - Lo spero - rispose Luna mettendo la testa sul banco coprendosi con le braccia. Che la Dea sia con me, pensò.

Dopo gli equivoci delle prime ore la giornata proseguì serena. Si ritrovò in auto, con la testa appoggiata al finestrino e la radio accesa - Come è andata il tuo primo giorno di scuola? - Jeck sorrise alla nipote, curioso di sapere cosa le era accaduto quella mattina, vedendola immersa nei suo pensieri - Ho fatto amicizia due ragazze, anche il fidanzato e il fratello di una di queste - rispose notando il buon umore del nonno, sperando in un riscontro positivo che non arrivò, poiché il suo umore che cambiò nel giro di secondi - Ma... hai ascoltato ciò che ti ho detto stamattina? - il suo tono non era dei migliori - Comprendi che non parlare con dei ragazzi sia abbastanza difficile? Sei troppo protettivo, e devo fare amicizia! Se no rimanevo nella foresta solo io - gli rispose facendolo sbuffare - Erano dei licantropi? - chiese preoccupato -Emm... - - Luna - la guardò assottigliando lo sguardo - Capita - disse facendo un sorriso innocente - Mi ci hai mandato tu in una scuola mista, se non volevi che incontrassi creature magiche, mi mandavi in una altra scuola? - si difese, non poteva darle sempre la colpa a lei se era lui la mente - A questo punto ci manca solo il futuro fidanzato - borbottò il nonno, poi alcuni pensieri gli iniziarono a frullare per la mente, notando lo strano silenzio della nipote, che non portava a nulla di buono - Non hai trovato un compagno, vero? E solo il tuo primo giorno - iniziò a sudare freddo non avendo una risposta - Uh Santo! Dimmi chi è? E a che branco appartiene! - urlò agitato, attirando lo sguardo indagatorio di Luna.
Fin da piccola quando ha cercato di salvarla da altri branchi, clan di vampiri, villaggi di streghe aveva una strana reazione, che la porto a sospettare di qualcosa di grosso nel suo passato, sulla sua famiglia o solo il motivo per cui non si era ancora trasformata - Non capisco questa tua agitazione, non eri tu a dire che dovevo prendere la mia strada? - incrociò le braccia al petto, mentre il cacciatore si passava una mano tra i capelli frustrato - Si, ma non cosi, cioè é cosi affrettato, forse non avrei dovuto ascoltarla - sussurrò alla fine, Luna appizzò le orecchie. Intendeva la sua vecchia conoscenza? Penso tra se e se - Alexsander Forester - parlò, dando il colpo di grazia. Al udire il nome lui si passò una mano sul volto stringendo le mani sul volante - Non credevo... proprio quel lupo... non posso nemmeno eliminarlo, se no.... - parlò a tratti sbuffando frustato ogni tanto - Luna devi stare attenta alla loro famiglia e cerca di non essere marchiata - Jack credette che qualcuno dall'alto lo stava punendo, per i peccati che aveva commesso, guardò la nipote negli occhi, per un attimo vide il migliore amico di una vita - In che senso marchiata? - la voce della nipote lo risvegliò - È un morso che i rispettivi compagni si fanno per sigillare il loro legame - spiegò, facendola rabbrividire - Fa male? - chiese preoccupata - Alcuni dicono di si, il dolore ti può portare alla morte, altri dicono il contrario, lo sai che non sono un lupo, ma è meglio non rischiare - le rispose facendola impaurire, ed era quello che lui voleva. Sono troppo giovane per morire, pensò lei - C'è una scappatoia? - - Si può rifiutare, ma quando lo incontri rinunciarci è impossibile, quando il proprio compagno muore tu muori insieme a lui, pochi sono riusciti a liberarsene, ma il ricordo rimarrà per sempre - parcheggiò nel viale - Non sei stata scoperta vero? - la guardò dritta negli occhi - No, tranquillo e l'unica cosa che sono riuscita a controllare oggi - commento, togliendosi la cintura di sicurezza. Jeck analizzò le sue parole, ma non continuò la conversazione, non voleva sapere e fosse successo altro in quella giornata, aveva già saputo troppo. Doveva fare altre due chiacchiere con la sua vecchia conoscenza, il suo istinto sapeva che lei si aspettava ciò e anche di più, e lui stupido che non aveva fatto domande, come un burattino.
Il pranzo non fù uno dei puoi rumorosi, Luna si sentiva spossata, diede la colpa al suo mestruo scappando, come suo solito, dai suoi problemi. La stanza in quel momento le sembrò che le togliesse l'aria, prese lo zaino per andare al lago della luna e studiare lì, in tranquillità e non con la costante ansia che suo nonno stava tramando qualcosa alle sue spalle, non ci voleva pensare ed era meglio allontanarsi da lui per qualche ora - Nonno io esco - aprì la porta - E si può sapere dove vai? - la sua voce la fermo, da quando faceva tutte quelle domande?
- Vado al lago a fare i compiti voglio stare un po' da sola - sbattè la porta e uscì di casa.

Iniziò a correre e ad arrampicarsi su gli alberi, come una scimmietta, è cosi che avvolte si paragonava. Essere stata allevata come cacciatrice aveva i suoi vantaggi. Arrivò vicino alla sponda del lago prese il quaderno di algebra, si distese sull'manto verde, facendo una preghiera alla dea, prima di incominciare con gli esercizi più semplici.
Sentì alle sue spalle un fruscio, si volto ma non trovo nessuno, la sembrò un dejaviù, annusò l'area e alzo gli occhi al cielo capendo di si trattava. Quella giornata sembrava non finire più, prima o poi avrebbe dato di matto. Ma in fondo come poteva biasimarlo se lei era la sua "compagna" - Alexsander so che sei qui - tornò al suo studio, i passi del ragazzo di fecero più vicini, per poi sedersi affianco a lei - Come hai fatto a scoprirmi? -  chiese stupefatto - Intuizione femminile? - alzò la testa dal quaderno guardandolo diritto negli occhi, mentre lui le sorrideva facendo uscire una piccola fossetta sulla guancia, il suo cuore battè più forte - Matematica? - prese il suo quaderno leggendo le tracce degli esercizi, da una delle pagine cadde in fogliettino, cercò di prenderlo al volo ma la precedette - Ma è bellissimo - Alexsander rimase incantato dal paesaggio che era riportato sulla carta, ammirò i tratti della penna e le sue sfumature. Le guance si riscaldavano mentre dalle sue labbra uscì un flebile grazie, nessuno aveva visto i suoi disegni, nemmeno suo nonno, si sentì spoglia quando sposto lo sguardo su di lei.
- Sai, però, c'è una cosa ancora più bella - lei incuriosita si mise seduta ascoltandolo attentamente - Cosa? - lui si avvicinò riducendo la distanza tra di loro - Tu - una semplice parola che fece fare al suo cuore delle capriole minacciandola di uscire dal petto, avvertì una strana sensazione allo stomaco. Era solo un complimento, perché si sentiva cosi?  Si coprì il volto con le mani, mordendosi il labbro per sono sorridere, lui gliele tolse - Non coprirti sei bellissima anche quando arrossisci - non staccò lo sguardo dal suo, era questo che si provava quando si veniva corteggiati? O si stava prendendo in giro da sola? 
- Mi vuoi uccidere vero? - disse senza pensarci, era incerta i suoi sintomi potevano essere scambiati per qualsiasi cosa - È l'ultima cosa che farei - le disse a cuore aperto, lei riusciva a staccarsi da quelle iridi azzurre, ma uno scricchiolio la fece tornare alla realtà. Si guardò in torno ricordandosi che aveva varcato i territori della foresta e sobbalzò di colpo - Non dovresti essere qui! - quasi urlò allontanandosi - Sei scappata letteralmente da scuola senza salutarmi - rispose lui in sua difesa - Ma perché dovevo salutarti? - lesse negli occhi del ragazzo un senso di delusione, forse aveva esagerato a parlargli in quel modo, per lei si erano conosciuti quella mattina, ma per lui era la persona che aspettava da tutta la vita. Era tutto troppo nuovo non aveva molto tatto su queste cose. Un altro campanello d'allarme suono nella sua mente - A proposito come hai fatto a sapere  che  io ero qui? - fece uno scatto verso di lui attendendo una risposta - Ho seguito il tuo profumo - rispose sulla difensiva. Era ovvio pensò, i lupi hanno un fiuto più che sviluppato, ma la fece pensare - Arancia e muschio - disse a bassa voce, ripensando a due giorni prima - Che? - il giovane non capì, la ragazza ripete ad alta voce, avvicinandosi per sentire meglio il suo odore, lui sì irrigidì sul posto, all'improvviso era diventata audace - E' diventato uno dei miei gusti preferiti - disse senza pensare, come se fosse in una sorta di trans. In realtà era il legame che prendeva possesso di lei. Lui deglutì per la vicinanza, non voleva saltarle addosso come un lupo in calore. Luna era annebbiata dal suo profumo gli si avvicinò ancora di più eliminando la distanza , era arrivata sotto al collo inalando ancora di più, gli sfiorò il collo con le labbra, lui ringhiò per l'eccitazione, la sua pelle bruciava sotto le labbra di lei. Luna si risvegliò, dal suo stato di trans, spalancò gli occhi e lo spinse via da lei buttandolo al suolo, non prima che lui la portasse con se sul prato verde. Le sembrò l'inizio di uno dei quei video hard che suo nonno si vedeva a sua insaputa, risalì a questa scoperta, non gradevole, frugando sotto al suo letto qualche anno fa. Alexsander la prese per i fianchi facendola sedere a cavalcioni su di lui - C.. che cosa stai f..facendo? - le si avvicinò mettendo la testa nel incavo del suo collo e bloccandola con la mano dietro al nuca, ispirò profondamente - Odori di fragola - disse mentre le diede un casto bacio sul collo. Lei si irrigidì, sentendo una scarica elettrica su tutta la schiena,  cercò di liberarsi - Che cos'era?! - chiese preoccupata, mettendosi una mano sul collo. Non era sta marchiata a mia insaputa? Adesso morirà? domandò alla sua voce interiore - Un bacio? - ripose lui guardandola incuriosito, lei si diede della stupida in quel momento. Lui la prese per il mento costringendola a guardarlo negli occhi - E' una cosa nuova per te? - il suo sguardo fù misto di tristezza e felicità. Luna non capiva quanto questo fosse importante per lui, d'altronde non sopportava l'idea di essere incatenata a lui, senza il suo volere. Fece spallucce per lei la cosa era irrilevante - Per fortuna che sono arrivato io - commentò con un sorriso a trentadue denti - Sono ancora indecisa - diede vita ai suoi pensieri, qualcosa stava cambiando - Ma non per molto! - la strinse a se trascinandola nuovamente sull'erba con lui. Le gambe di lei, attorno al suo stomaco e le braccia a torno al suo collo, la testa sul suo petto intenta ad ascoltare il ritmo del suo cuore, che diventa come una dolce ninna nanna, circondata da un calore insolito. Era un bel momento ammise a se stessa, erano sensazioni nuove, e de qui che quando si stava iniziando a rilassare che la mente prendeva il sopravvento della situazione. Si diede uno schiaffo mentale per la situazione, c'era uno estraneo, non del tutto estraneo, nella foresta nera. Lui non doveva essere li, nessuno doveva varcare i confini, perché se qualcuno lo avrebbe scoperto avrebbe conquistato un territorio senza branco - Eri tu due giorni fà? - disse alzandosi - Cosa intendi? - anche lui si tirò su, tenendosi con i gomiti - Arancia e muschio, non fare il finto tonto so che eri tu, sono pur sempre una cacciatrice, so come trovare i miei obbiettivi - incrociò le braccia la petto. Lui alzò gli occhi al cielo - Non si può mai stare tranquilli con te eh? - lo sguardo di lei divenne più insistente - Si, ero io contenta? - - E come ti è venuto in mete di varcare i confini di un altro branco? - disse con tono accusatorio - Ho seguito l'odore della mia compagna - difendendosi - Quindi mi stai pedinando da due giorni - si alzo iniziando a prendere le sue cose - Hey cosa te lo fa pensare!? - disse cecando si fermarla - Istinto da cacciatrice - menti, non poteva mica dirgli che sentiva il suo odore con l'olfatto lupo - Certo, come no! Tu non me la racconti per niente giusta ragazza - lei si volto verso di lui con un sopracciglio alzato - Stiamo nella foresta nera, credi che non lo sappia? Territorio del branco più misterioso al mondo, e non vedo nessuno qui oltre me e te - continuò, Luna si irrigidì sul posto, doveva inventarsi una scusa plausibile per depistarlo - Chi sei? - lei si volto verso di lui - Non hai già spiato nei registri della scuola per sapere vita e morte mia? E immagino che hai visto anche chi mi e venuto a prendere a suola, giusto? - lo guardo dritto negli occhi, tutti e due erano fermi nelle loro posizioni - Certo, Jack Wood, uno dei più grandi cacciatori al mondo, la sua fama lo precede da ogni cosa - ammise, Luna si portò lo zaino in spalla - Bene, questa è una risposta più che valida - disse prima di voltarsi per andarsene - Si una risposta alla mia seconda domanda, ma la prima? Perché qui sembra che non ci sia nessuno - Luna sospirò, inventandosi l'ennesima cazzata del giorno - A te sembra cosi, in verità loro sanno che sei qui per me. Quindi non vogliono disturbarci, e meglio che te ne vada prima che iniziano a scaldarsi - lo guardo cercando di capire se lo aveva convinto in qualche modo, lui sembrò cambiare espressione ma non si mosse da li, manco quando quando lei stava iniziando a fare i primi passi. Che testa dura, pensò. Alzo gli occhi al cielo - Vai a casa Alexander, ci vediamo domani promesso -  disse voltandosi continuando a camminare, lui sorrise, e per completare l'opera lei ci mando un bacio volante, ululò di gioia prima di trasformarsi e venendo coperto da un manto bruno molto scuro. Luna si blocco un attimo non aveva mai visto nessuno trasformarsi davanti a lei, soprattutto un mannaro. Gli sorrise completando l'opera, stava facendo di tutto per convincerlo ad andarsene, si rilassò solo quando lo vide sparire tra gli alberi, e con il suo udito da lupo attraversare i confini. Non era mai arrivata a tanto nella sua vita. Tornò a casa sperando che i giorni a venire potessero essere più tranquilli. 

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https://youtu.be/2S24-y0Ij3Y


Lupetti e lupette il ragazzo nella foto di sopra e Alexsander.

PS: Le BLACKPINK in questa canzone si sono superate alla grande!!!
Chi è la vostra preferita? Io amo Lisa💕

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