||Capitolo 19||

Da quando la sua compagna aveva lascito l'armeria, Alexsander non fu tranquillò, c'era qualcosa che lo teneva allarmato. Aveva appena finito di sistemare gli accordi con il clan di vampiri di Cedric. Sbuffò buttandosi sulla sedia dell'ufficio del padre, stiracchiandosi sopra, prima si chinarsi in avanti davanti a numerose scartoffie, quando diventerà effettivamente l'alfa del branco quello sarà il suo futuro e ne stava avendo un assaggiò. Si chiedeva come Xavier gestiva il suo di branco, visto che la maggior parte la passava a gironzolare attorno a Evangeline, fin quando non era intervenuto lui. Scosse la testa prendendo il primo blocco di una lunga serie, lo sfogliò, era il report del quadro generale degli elebratis, attacchi randomici senza scoprire la provenienza, non c'era un nido da distruggere ed erano stranamente troppo forti. Manco la strega del branco era riuscita a trovare un risposta per il momento, ogni tanto l'aveva vista girovagare per i corridoi con pile di libri aiutata da Jack Wood, sembravano conoscersi da tempo e lavoravano bene insieme. Alexsander si schiarì la gola sentendola leggermente secca, apri il mini frigo al lato della scrivania, prese una bottiglietta d'acqua e se la portò alla bocca, bevendola metà in un sorso. Mentre la richiudeva passo l'occhio su tutta la stanza, soffermandosi su un particolare, appendi abiti. Lui corrugò la fronte doveva essere vuoto, ma era appoggiato un cappotto, il cappotto che era solito usare il padre. Non era solito uscire senza in quel periodo, assottiglio gli occhi pensieroso, si voltò verso la finestra che affacciava sul parcheggiò della casa branco. Deglutì rumorosamente notando la macchina del padre li, ferma al suo solito posto, spalanco gli occhi e per poco non si strozzò - Merda! - imprecò, il padre era lì troppo prima del previsto, doveva rientrare tra due giorni non in quel momento. Scattò all'impiedi, doveva trovare Luna prima che la trovasse lui. Corse tra i corridoi, diretto verso camera della sorella, gli allenamenti di Bernhard erano finiti ed era sicuro che la sorella si trovasse con lui e di sicuro anche la compagna. Mica Sasha era cosi stupida da far girovagare l'amica per tutta la casa branco da sola? Pensò tra se e se, allora perché stava correndo di cosi tanto di fretta e aveva la tachicardia? Apri con troppa foga la porta della stanza senza trovare nessuno, imprecò nuovamente sbattendo la porta per dirigersi verso le stanze del suo beta più fidato. Che stava facendo sicuramente di tutto tranne i suoi doveri da beta. Appizzò le orecchie sentendo dei schiamazzi provenire dalle stanze dell'amico, sperò che si trovasse anche la compagna con loro. Aprì nuovamente la porta, senza bussare, i suoi occhi saettarono su le due figure sul letto. La sorella squittì coprendosi con le coperte e il beta si mise di lato cercando di sembrare il più innocente possibile sfoggiando il miglior sorriso. Alexsander sospirò frustato - E' mai possibile che vi trovo sempre a chiavare? - urlò stizzito serrando i pugni, l'amico lo guardò sbigottito - Fra tutto bene? - domandò il ragazzo sistemandosi meglio sulla spalliera. Sasha si infilo velocemente una maglietta, rimasta tra le lenzuola, e si spose oltre la figura del compagno per guardare accigliata il fratello - E' mai possibile che mi devi interrompere sempre!? - disse alzando un pugno in aria - E' mai possibile che ti trovo sempre a cosce aperte!? - rispose lui stringendo la mascella - E' meglio che a cosce aperte che i cazzo sempre nelle mutande! - risposta che fece serrare definitivamente la mascella di Alexsander, compito nel suo ego interiore, Sasha continuò ad irritarsi mente raggiungeva il fratello sullo spintone della porta - Cosa vuoi adesso - continuò parandosi davanti a lui, puntò gli occhi di ghiaccio sulla bionda - Luna - disse a denti stretti, lei alzò le sopracciglia non capendo - Luna dove è? - ripeté spazientito, Sasha rise irritata - E come potrei mai saperlo? - disse ironica - L'ho mandata da te - rispose incrociando le braccia al petto, la bionda indicò la stanza platealmente - Se fosse arrivata da me, la vedresti qua! - Alexsander sentì nuovamente tutti i peli del suo corpo irrizzarsi - E' con nostro padre - la sorella lo guardò per qualche attimo - Finalmente! - disse sollevata non comprendendo i numerosi problemi che si poneva il fratello - Come fai a dirlo? E' una catastrofe! - urlò , Sasha inclinò la testa di lato incrociando le braccia al petto - E' una catastrofe per te! Non per tutti noi che stiamo aspettando che tu diventi l'alfa - disse schietta - Che problemi hai? - continuò, lui sospirò rumorosamente - Non diventerò l'alfa senza il consenso di Luna - la sorella roteò gli occhi al cielo - Lo so che quello che dirò può sembrare brutto, ma chissenefrega! - disse spingendo il fratello fuori dalla porta - Che bell'amica che sei - commentò ironico lui - Io sono una brava amica, ma al mio discapito ti rimane poco tempo per decidere Alexsander - lei lo guardò dritto negli occhi - O la marchi entro la fine dell'anno o sposerai Tiana, papà è troppo debole per continuare a governare questo branco gli anziani stanno buttando calci lo sai - si fermò quando lo vide fuori dalla stanza - Fai come si è sempre fatto, marchiala è poi risolvete le vostre divergenze, il legame una volta sigillato farà il suo dovere. Da quando ti sei rammollito! - finì prima di sbattere la porta davanti al ragazzo. Sasha sia appoggiò alla porta sospirando, non voleva essere una pessima amica, ma il tempo stava per finire è in questo caso il branco doveva venire prima di ogni cosa.

- Bastarda - disse a denti stretti, quando la porta si chiuse - Che sorella bastarda - continuò ad imprecare tra i corridoi. Ma la sorella non aveva tutti i torti, era ormai ottobre è mancavano solo due mesi alla fine dell'anno, aveva fatto marcia indietro con Luna, erano di nuovo al solito punto, doveva farle cedere al legame più in fretta, ma la situazione che li circondava non era adatta a far nascere la loro storia d'amore. Letteralmente erano attaccati ogni giorno da quelle lucertole giganti. Alexsander si torturò le meningi mentre raggiungeva la posizione della compagna, non essendo marchiata era molto più complicato rintracciarla, l'unica volta che ci era riuscito fù quando la vide la prima volta facendo nascere il seme del legame, legamene che tardava troppo a sigillarsi a differenza di tutte le altre coppie. Forse aveva accheffare con il suo agognato segreto? Moriva dal sapere, la sua curiosità lo stava divorando. Arrivò nella serra della casa, governato da fiori di ogni tipo, si mantenevano bene tutto l'anno grazie alle cure maniacali del padre, dopo la morte della compagna era l'unico modo che aveva per non impazzire è tentare il suicidio, oltre all'amore per i suoi figlie e gli incantesimi della strega protettrice del branco. Alexsander spostò le tende che facevano da separé per diverse aree dell'enorme serra, inchiodo i piedi per terra quando vide il teatrino difronte hai suoi occhi. Suo padre e la sua compagna che sorseggiavano il thè caldo tranquillamente, come due amiche di vecchia data, la sua presenza fù subito percepita dai due, che si voltarono nella sua direzione. Luna gli sorrise invitandolo con un cenno del capo, sotto lo sguardo compiaciuto del grande Aron Forester - Ben tornato figliolo - disse spostando lo sguardo tra lui e la ragazza - Ci hai degnato della tua presenza finalmente - continuò portandosi la tazza di thè alle labbra, Alexsander socchiuse gli occhi in due fessure mentre prendeva posto vicino a Luna - Ti ha fatto qualcosa? - domandò squadrando il viso, ma ottenne una sorriso innocente da parte sua mentre sorseggiava anche lei dalla tazza, il ragazzo scruto ogni suo movimento notando come i raggi del sole, che penetravano tra le grandi vetrate, le facevano risaltare le teneri lentiggini poste per la maggior parte sul naso - Mica me la magio - commentò divertito il padre, lui gli lanciò un occhiataccia, era sicuro che aveva usato i suoi soliti giochetti per cadere nelle braccia della ragazza - Alex va tutto bene - disse Luna, quando vide lo sguardo affilato del ragazzo verso il padre, posandogli una mano sul braccio accarezzandoglielo. Il ragazzo si rilassò al tocco della compagna, era dolce e delicato come un fiore, chiuse per un attimo gli occhi assaporando completamente il gesto, gesto che non passò in osservato a gli occhi da volpe difronte a loro. Aron alzò un ghigno nascosto dalla tazza che reggeva tra le mani mentre si godeva la scena - Stavamo parlando dei casini che combinavi da piccolo - disse Luna, lui strabuzzò gli occhi - Anche dei tuoi problemi di incontinenza notturna - continuò il padre ridendo sotto i baffi contagiando anche la ragazza in una fragorosa risata, Alexsander si irritò e non poco stringendo la mascella - Ah e qualche volta dovrei farti vedere le sue foto da piccolo, dovevi vedere che guance paffute che aveva! - - Ah davvero? Non vedo l'ora di vederle! - rispose entusiasta la ragazza, mentre lo guardava divertita dalla simultaneità di espressioni che stava assumendo il compagno. Perché il padre doveva sembrare una delle più false suocere di tutte le contee? Alexsander scosse la testa leggermente, irritato dagli atteggiamenti manipolatori del padre, era sicuro che prima o poi avrebbe lanciato la bomba, era la quiete prima della tempesta, tutto il suo carattere era cosi con un pizzico diva mancata come retrogusto. Aron si schiarì la gola posando la tazza vuota sul tavolo - Scusami se sono indiscreto cara, ma a che punto state con in vostro rapporto? - mostrò uno dei suoi migliori sorrisi. Ed eccolo li, pronto ad attaccare! penso il figlio alzando gli occhi al cielo incrociando le braccia al petto. Luna dall'altro canto, non si aspettava minimamente il discorso che stava per affrontare - Che intende dire? - domando innocentemente, rigirandosi la tazza tra le mani - Vi siete già marchiati? - Luna spalancò gli occhi, pietrificandosi sul posto con un sorriso stampato in volto. Era fottuta, pensò e senza accorgersene ruppe il manico della tasta per la troppo tensione, si solto verso il ragazzo con quel sorriso pietrificato, aspettando qualche risposta da parte di quest'ultimo. Lui sbuffò - No - rispose secco - Se fosse stata marchiata l'avresti percepito subito - continuò senza mezzi termini, il padre sforzo un sorriso vero il figlio - Questo lo so per certo figliolo, ma vorrei sapere come vai questa dolce fanciulla non avesse ancora adempito ai suoi compiti di futura luna del branco - disse girandosi lentamente verso la ragazza, Luna passò alcuni sguardi tra i due, l'ansia stava crescendo dentro di lei. I suoi doveri di luna del branco? si domando, perché in quel posto volevano tutti che fosse marchiata da Alexsander? E' anche con una fretta non indifferente - Credevo che avessimo chiarito già sulla questione Aron - una voce spezzò il loro silenzio, i ragazzi si voltarono verso l'entrata della serra, mentre l'alfa attuale del branco sbuffò rumorosamente roteando gli occhi al cielo, incrociò le braccia spostandosi meglio sulla sedia alzando il mento indispettito, offeso da quella intromissione non desiderata. Le tende svelarono le due figure dirette verso di loro - Nonno? - disse sorpresa Luna, poi passo lo sguardo alla figura affianco a lui, leggermente indietro - Axel? - - In persona tesoro - disse beffardo, incrociando le braccia, gli occhi furiosi di Alexsander scattarono furiosi verso il giovane protettore, la gelosia si stava facendo viva ma trattenuta dalla presenza di altri, non poteva fare una scenata in quel momento, si limitò a guardarlo di traverso - Cosa ci fate qui? - domandò Luna, mentre i due si univano al tavolo - È per i numerosi attacchi che stiamo subendo - rispose innervosito il compagno mentre lanciava occhiate di fuoco ai due, lei strinse le labbra in una linea vedendo l'atteggiamento del ragazzo, capendo il suo sguardo di odio a chi fosse riferito. I lupi e la loro stupida possessione! Pensò tra se e se - È perché io non ne sapevo niente? - la ragazza si rivolse a Jack, con in finto sorriso che nascondeva la sua irritazione. Lui si posizionò meglio sulla sedia scollando le spalle - Dovresti andare - disse pacato facendo irritare di più la nipote - È per il tuo bene - parlò prima che potesse ribattere nella speranza che non continuasse con il discorso, ma ottenne il risultato opposto - Io sono la miglior protettrice che potresti avere al tuo fianco è lo sia bene! Perché mi escludi? - Il nonno sospirò rumorosamente, si era scordato della testardaggine della ragazza - Appunto perché sei la migliore non voglio sacrificare il mio asso nella manica per un lavoretto veloce - rispose senza trasparire alcuna emozione, appoggiando i gomiti sul tavolo incrociando le mani sotto al mento, guardandola con autorità - Ha ragione - Alexsander spezzò una lancia a favore del protettore, l'idea che compagna potesse farsi male o avere un graffio non gli andava a genio - Oh! Non ti ci mettere anche tu! - sbuffò rumorosamente, incrociando le braccia al petto. Prima che potesse continuare, un altra figura entrò nella serra, con il respiro affannato mettendosi le mani sulle ginocchia, le ciocche bionde le cadevano sul viso rosso per la corsa. Era stata informata da un altro membro del branco della presenza dei due protettori, segno che la riunione per discutere degli eventi era pronta per iniziare, e di certo l'amica non poteva intromettersi, direttive di Jack Wood. Sasha attirò l'attenzione dei presenti, si tirò su, incrociando lo sguardo del fratello che fece un cenno verso la compagna, lei annui non risposta - Tu mi servi - disse prendendo per un braccio la ragazza - Hey! Proprio adesso? - domando spazientita - SI - la strattonò un po' i più per raggiungere il più in fretta l'uscita, Luna lanciò occhiate di fuoco al compagno e al nonno, soffermandosi su quest'ultimo - Ne riparleremo a casa - disse lasciando l'ultima occhiataccia prima di seguire la bionda.
Rimasti soli Jack non perse tempo per avere delle spiegazioni da parte del alfa - Vecchiarda che avevi in mente? - Aron si volse a lui con uno sguardo innocente - Sei sempre così prevenuto, stavo solo conoscendo mia nuora - disse alzando le spallucce - Certo... - il protettore strinse la mascella. Lo conosceva da anni ormai, e sapeva dei suoi metodi manipolatori per ottenere ciò che voleva, in quel momento la pensione - È una ragazza incantevole, sai mi ricorda qualcuno - disse posando un dito sotto la mento, il protettore trasalì per un momento cercando di non darlo a vedere - Dove l'hai trovata? - continuò Jack alzò un sopracciglio - Oh non mi vorrai dire che è veramente tu nipote? - disse gesticolando un po' - Cosa ti fa pensare il contrario dimmi - disse schioccando la lingua contro il palato - Jack quando hai avuto il tempo di fare un figlio e quest'ultimo facesse una foglia - Jack sospiro, quel uomo era una spina nel fianco, il suo ficcare il naso ovunque e dovunque era insopportabile - Sono sempre stato bravo a nascondere la mia vita privata Aron - disse a denti stretti, lui gli rivolte un sorriso diabolico - Chissà chi è stata la fortunata ad incastrare il grande Jack Wood - canzono lui - Sarà stata una vampira, una strega oppure una signora lupa! - continuo con il suo fare, lui irrigidì la mascella il vecchio lupo aveva troppo la puzza sotto al naso - Penso che siamo qui per altro non per parlare della mia vita amorosa di quando ero giovane - spezzo il discorso che stava andando troppo oltre - Ha ragione - Alexsander prese le difese del protettore ottenendo uno sbuffo da parte del padre - Siete così noiosi - disse prima di mettersi composto, impostando la sua postura alfa .
Quello scambio di battute avevano fatto crescere in Alexsander il seme del dubbio, dubbio ovviamente sulla preziosa compagna. Il padre aveva percepito qualcosa che lui ancora non aveva sentito, sarà stato dall'esperienza da capo branco o altro, ma dicerto in quel momento i suoi pensieri erano riservati al giovane protettore difronte a lui. Lo aveva visto da qualche parte ma non sapeva dove, una cos'è era certa là troppo confidenza con Luna, da quel momento l'avrebbe tento sottocchio pronto a staccagli la testa prima o poi.


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