||Capitolo 16||

Luna cercò di prendere fiato per non piangere, non perché era triste, ma era per il nervosismo che stava sentendo, della rabbia che le ribolliva nelle vene - Senti! - si alzò, di scatto, dalla poltrona - Tu! Chi ti credi di essere!? - le puntò il dito contro, sotto lo sguardo altezzoso della ragazza - Qualcuno molto più importante di te! Ora sparisci nullità! - sputò velenosa in faccia, sotto lo sguardo esterrefatto di tutti. Luna la guardò per un secondo, stringendo i pugni, pronta a farle vedere chi comandava e di sottolineare il suo territorio. Voleva scatenare la sua furia, ma le sue intenzioni furono fermate dalla voce del suo compagno - Tiana va vai - disse freddo, passivo, alzandosi dal divano. Luna appizzò le orecchie sentendo quel nome, che dava ragione a uno dei suoi dubbi, sposto lo sguardo ripetutamente su loro due, cercando di capire cosa, in passato Alexsander avesse trovato di bello il lei - Ma, amore, perch - lui la interruppe bruscamente - Va via - ripeté ancora una volta, incrociando le braccia al petto, serrando la mascella. La ragazza si accigliò - Prima mi fai credere che vuoi rimetterti con me! E' poi mi bidoni? - sbraitò come una furia, lui alzò un sopracciglio con fare interrogativo - OH Tiana, ma facci il piacere, sei tu quella che non capisce niente - si intromise Sasha, un pò brilla, per prendere le difese sia dell'amica che del fratello, non l'aveva mai sopportata. Tiana la ignorò passando lo sguardo tra Alexsander e Luna, impuntandosi su quest'ultima - Tu cosa gli hai fatto?! - disse facendo un passo verso di lei, facendo uscire i suoi artigli - Tiana! Smettila! - Alexsander la prese per la spalla con il tentativo di allontanarla, lei scivolo via dalla sua presa - Noi ci dovevamo sposare, poi è arrivata lei! - la indicò con rabbia - Mi dispiace, ma non l'ho deciso io! - disse spazientito dal suo comportamento, conosceva le regole del branco e dei lupi, le aveva già parlato e credeva di essere stato chiaro. Luna si sentì il vuoto sotto hai piedi all'udire quelle parole, il cuore stretto in una morsa, lui stava con lei solo per il legame, pensò. Niente amore o altro che si era immaginata lei, era una pedina per attendere al suo potere da alfa e rafforzarlo, e lei ci stava cadendo mischiando l'amore e i suoi sentimenti con l'influenza del legame. Doveva andarsene da lui, doveva prendere una boccata d'aria, le lacrime minacciavano di uscire, nuovamente, la delusione le stava annebbiando la vista - Io devo andare - sussurrò pensando di non aver detto niente, attirando l'attenzione di Alexsander e dei suoi amici sparendo tra la folla - Complimenti! - disse Sasha, applaudendo le mani ironicamente verso il fratello - Il mio piano per farvi avvicinare è andato bellamente in fumo - continuò mandando occhiatacce a Tiana - Grazie mille - disse velenoso Alexsander verso quest'ultima - Il patto tra i nostri genitori è stato annullato quando io ho incontrato la mia compagna predestinata, credevo di ser stato chiaro - lei incrocio le braccia la petto - Non l'hai ancora marchiata - - Non sono affari tuoi - lei fece una smorfia - Invece si, fin quando non la marchierai il patto e sempre valido e io faro di tutto per non farlo accadere - lui ringhio basso, l'idea di marchiare Luna solo per liberarsi da quei patti presi senza il suo consenso, non gli andava a genio e avrebbe rispettato la sua compagna - Non costringermi a caciarti dal branco - la minacciò facendo diventare i suoi occhi più scuri, lei gli rise in faccia - Sei sicuro che i membri del consiglio te lo permetteranno? - lui serrò la mascella avvicinandosi prendendola per il mento e costringendola a guardarlo degli oggi - Non sfidarmi - sibilò - Lo sai che posso diventare molto cattivo - lei tremò guardando il futuro alfa del banco Forester, lui la lasciò bruscamente prima di voltarsi vero il resto del gruppo - Voi rimanete qui e non muovetevi! - ringhio brusco prima di scomparire, anche lui, tra la folla.

I corpi si muovevano l'uno contro l'altra, strusciandosi a ritmo di musica, sotto le luci stroboscopiche. Luna cercava di sgusciare fuori da li, per prendere una boccata d'aria, spinta dalla folla scontrò il fianco su un bancone di ferro, lo massaggiò con la mano guardandosi in torno. Non sapeva dove andare in quel momento, non sapeva come comportarsi e cosa fare. Era la prima volta che si trovava in una situazione del genere. Era un turbine di emozioni mai affrontate prima, doveva essere una serata tranquilla, da normale teenager. Accecata dalle luci stroboscopiche, trovo un volto famigliare, altre il bancone che serviva li alcolici. Tamponò le mani sotto gli occhi, per controllare se qualche lacrima era scappata al suo controllo, prima di avvicinarsi - Hey Axel! - disse appoggiandosi sul bancone, incrociando le braccia - Ciao splendore! - si volto con un sorriso a trentadue denti, ma aggrottò la fronte scrutando il volto della ragazza - Che ci fai qui? - - Sono venuta con delle mie amiche - si affrettò a dire una mezza verità. Cosa avrebbe fatto una ragazza della sua età in quella situazione? pensò, mentre guardava il ragazzo difronte a lui armeggiare bottiglie di alcol colorate. Si chiari la voce - Per superare una delusione d'amore cosa bisogna fare? - Axel la guardò perplesso - Domando per un'amica! - continuò mettendo le mani avanti, il ragazzo si sporse leggermente dal balcone - La tua amica dovrebbe parlare del problema con persone fidate, no? - allungò la mano per spostarle una ciocca di capelli dietro all'orecchio, lei gli sorrise timidamente - OH! Ma dai! smettila di dire stronzate! - una voce estranea, si intromise nel loro discorso. Una giovane ragazza sbucò da dietro al balcone, era un'altra barman - Axel da quando sei cosi ingenuo? - continuò dandogli una leggera spallata, mentre appoggiava altre bottiglie sul bancone, prese in qualche scaffale in basso - Consiglio da donna a donna - disse iniziando ad aprire bottiglie -L'amore è una spina nel fianco. Se fossi la sua amica ci berrei su è una delle cure migliori - le avvicino un bicchiere, con all'interno un liquido rossastro da cui fuoriusciva del vapore. Luna lo guardò perplessa. Se era il modo più veloce per affrontare quella situazione, non c'era nulla di male, pensò. Sposto lo sguardò sulla ragazza - Portalo alla tua amica, poi mi ringrazierà - le fece l'occhiolino - Non credo sia il caso - intervenne Axel, fermando la mano di Luna vicino al bicchiere. Lei lo guardò per un attimo, ancora indecisa, non credeva che quella bevanda avrebbe risolto tutti i suoi problemi come voleva lei - E' per una mia amica - lo rassicurò prendendo il bicchiere di plastica - Grazie - alzo il bicchiere verso l'altra barman prima di andarsene da li. Camminò vicino al muro per un pò guardando l'intruglio, decidendosi sul da farsi, ormai lo aveva tra le mani. Che doveva effettivamente fare? Le ragazze intorno a lei bevevano e sembravano divertirsi da matti, lei voleva essere come loro, spensierate e allegre. Perché era ancora li? Tanto avrebbe passato la notte alla casa dei Forester, quindi avrebbe dovuto affrontare Alexsander e lui non l'avrebbe lasciata di piede. Si porto il bicchiere alle labbra, bevendolo tutto si un sorso, nella speranza di assumere più grinta in qualche strano modo. Ma non ebbe l'effetto desiderato. Iniziò a girarle la testa e la vista le diventava sfocata ed il quel momento la sua mente si spense.

Il futuro alfa del branco Forester, girovagava nel abitazione, in cerca della sua compagna. Come un lupo in cerca della sua preda, effettivamente era cosi. Non riusciva a rintracciarla con il suo fiuto per via del forte odore di alcol. Diventava sempre più nervoso ad ogni passo che faceva, maledicendosi. Doveva trovarla in fretta, non si sarebbe mai perdonato se le fosse successo qualcosa di brutto. Continuò spostarsi tra la gente, controllò l'esterno dell'abitazione, ma nulla. Mandò a controllare i bagni da un membro del suo branco, ma niente. Su i divanetti sul retro del bancone degli alcolici, dove c'erano ragazzi di ogni età baciarsi e scambiarsi effusioni, ma era sparita. Qualcuno gli tozzò la spalla, una ragazza, Alexsander sposto lo sguardo su di lei, era una barman - Cerchi qualcuno? - lui allargò gli occhi, deglutendo - Si - la ragazza lo guardò perplessa aspettando qualche informazione in più, che sembrava non arrivare e fece un gesto della mano per incitarlo a parlare - E' una ragazzina bassina, con frangia, capelli lunghi, occhi verdi, molto bella - la barman rise al ultima affermazione, mettendosi una mano davanti alla bocca - Mi stai descrivendo una ragazza come le altre, hai qualche dettaglio in più? - - Indossa un vestito nero - - Come chiunque qui, guardati attorno - lui lo fece, era come trovare un ago in un pagliaio, doveva pensare a qualcosa - Abbiamo litigato - lei lo guardò stupita - Finalmente! Lo potevi dire prima! La ragazza con la delusione d'amore! - Alexsander la guardò perplesso - Delusione d'amore? - la giovane annui - E' salita di sopra, poco fa ti conviene affrettarti, prima che qualcuno se ne approfitti - la guardo impietrito. Qualcuno si poteva approfittare di lei? Aveva bevuto? Un brivido gli attraverso la schiena e si diresse di corsa verso le scale, volando su i gradini. Percorse il corridoio, da alcune porte si sentivano suoni di orgasmi accompagnati da letti che sbattevano contro i muri. Deglutì, sperando che in una delle stanze non ci fosse la sua compagna. La villetta non era in mensa e arrivò alla fine del piano superiore, trovando, ringraziando la dea, la sua compagna. Con una mano appoggiata al muro e l'altra occupata da una bottiglia quasi vuota, mentre si dirigeva verso l'ultima stanza. Lei alzo la testa, sentendolo arrivare verso di lei. Gli fece un sorriso, prima si intrufolarsi nella stanza, seguita a ruota libera da lui. La bloccò alla porta e presto su investito dal suo odore, deglutì sentendo la gola secca, era più forte del solito, ricco di feromoni femminili. Stava andando in calore? In quel momento? Davanti a lui? pensò, sbiancando. Ma come era possibile? Non era un lupo o almeno era quello che gli aveva detto e fatto credere. Scosse la testa, forse era solo eccitata. Eccitata da cosa? Da lui? Deglutì, mentre la guardava intrappolata tra lui e la porta. Non doveva perdere il controllo. Ad interrompere i suoi pensieri fu Luna che chiuse la porta a chiave, nascondendola nel suo reggiseno, gesto che non passò in inosservato dal giovane. Spostò immediatamente lo sguardo altrove, provocando una risata da parte della compagna. Era in trappola, penso il ragazzo. Lei si avvicinò, lui indietreggiò, sapeva benissimo che in quel momento non era in sé, non voleva che facesse qualcosa di cui si sarebbe pentita in seguito, lui doveva mantenere il controllo. Luna si tolse i tacchi mente continuava ad avanzare - Non trovi che fa caldo qui - sussurrò spostandosi i capelli di lato. Alexsander non seppe come o quando si ritrovò disteso sul letto, con lei a cavalcioni su di lui, mentre faceva scivolare le mani sotto la sua maglietta, con l'intendo di levargliela. Lui cercò di assumere un tono fermo, ma la voce lo tradì. Luna alzò lo sguardo verde su di lui - Non credo che sia il caso - sussurrò sudando freddo, prendendole le mani intrappolandole nelle sue. Cercando di contenersi, per non capovolgere la situazione e farla sua, in quel momento, su quel letto. Lei aggrotto la fronte - Perché non mi vuoi? - disse con voce tremante, stringendo le mani nelle sue. Alexsander, perplesso, la guardò negli occhi mentre si riempivano di lacrime - Cos... - sussurrò, vagando sul viso della ragazza. Luna prese il suo silenzio come una risposta, si stizzò, con uno scatto, liberò le mani da quelle di lui cercando di alzarsi - Ti piace quella - disse con fermezza. Il ragazzo la seguì, più confuso di prima - Ma che cosa dici!? - l'afferrò per le spalle per non farla andare altrove - SI! È vero! - si dimenava mentre la teneva ferma - E cosa te lo fa pensare - - Non facciamo mai cose che fanno le altre coppie! - Alexsander spalanco gli occhi, la partita di tetris era appena iniziata nel suo cervello. Non sapeva se era l'aiuto dell'alcol a farla parlare o aveva perso definitivamente la testa. Ma la conversazione si stava iniziando a farsi interessante, doveva sfruttare ancora una volta la situazione, per sapere veramente cosa le passasse per la testa, cosa pensava veramente di lui - Ad esempio? - incrociò le braccia al petto lasciandola libera, lei lo sguardo stizzata, andando avanti indietro per la frustrazione - Perché non capisci - lui alzò le sopracciglia sorpreso - Se tu non parli - lei lo fulmino con lo sguardo - Tu non capisci - - Tu non parli - Luna si morse il labbro dal nervoso, alzando gli occhi al cielo, trattenendosi un urlo, sotto lo sguardo divertito di lui. Perché era tanto difficile? pensò continuando a girovagare per la stanza - Se tu fossi più diretta - sussurrò con finta innocenza il ragazzo. Luna inchiodo, di nuovo, la sua camminata - Io sono diretta! - quasi urlò - Non è vero - lei lo guardò con gli occhi spalancati - E' vero! - - Allora fammi vedere - disse alzando il mento verso di lei, per incitarla. Lei accolse l'invito, si inumidì le labbra. gesto che non passo in osservato al ragazzo, che aggrottò le sopracciglia non capendo in un primo momento. Luna si avvicinò a lui come un fulmine, prendendogli il viso tra le sue mani unendo le loro labbra in un bacio a stampo. Alexsander, in un primo momento, restò immobile con gli occhi sbarrati per la sorpresa, prima di lasciarsi cullare da esso accarezzandole la guancia. Dentro di Luna nacque una forza che la spingeva a volere di più. Il legame che stava prendendo il controllo è stava legando definitivamente le loro due amine, l'una al altra. Schiuse le labbra, facendo scivolare e scontare la lingua contro quella di Alexsander, iniziando una danda famelica tra il dominio dei due. Lui appoggio una mano dietro la nuca di lei, avvicinandola ancora di più, in risposta lei si mise di nuovo a cavalcioni su di lui, sentendo il suo cuore battere all'impazzata. Non credeva a quello che stava provando, era un turbine di emozioni. Sentire le mani di lui sulla sua pelle, sul suo corpo, le sembrava bruciare sotto di esse. Lui mordicchiava e tirava le sue labbra facendole scappare qualche mugugno di piacere, che la mandava in estasi. Le mani di lei si introfularono tra i suoi capelli, tirandoli leggermente.
Si staccarono leggermente, per guardarsi, per perdersi nei loro occhi. Luna senti un vuoto nel petto per quella leggera distanza, voleva di più, voleva provare di più e lo ammise a se stessa. Sentiva che era fatta per stare con lui, le piaceva, le piaceva troppo, più di quanto fosse in grado di immaginare è per questo che aveva paura. Aveva paura di cosa fosse ingrando di fare, con lui o per lui - Perché ti sei fermato? - domandò mordendosi leggermente il labbro inferiore, mentre passava lo guardo su tutto il suo angelico viso. Alexander, deglutì fortemente, mentre spostava ripetutamente lo sguardo dai suoi occhi alle sue labbra. Avrebbe continuato all'infinito, si sarebbe perso mille volte tra quei occhi verdi, era quello che aveva sempre sognato. La sua compagna, farla sono sua, in quel momento e per sempre. Ma non in quel modo, non quando era sopraffatta dal alcol è la stava spingendo oltre, perché sapeva, che se fosse stata completamente lucida avrebbe aspettato molto di più, anche per un semplice bacio. Stava lottando ancora contro se stesso, per il suo bene - Tu non vuoi - sussurrò lentamente, mentre continuava a scrutare il suo viso arrossato, che risaltava le adorabili lentiggini.
Luna aggrottò le sopracciglia, in un primo momento, prima di scoppiare a ridere - Ma quanto sei buffo - disse, scivolando di lato appoggiandosi sul letto. Alexander sospiro, guardandola, l'alcol l'era salito di nuovo in testa, pensò passandosi una mano dal volto ai capelli. Vide lo sguardo di lei diventare cupo, da un momento all'altro, le sue risate si erano improvvisamente fermate guadando la luna al di fuori della finestra. Alta in cielo è splendente. Una lacrima solitaria le rigò il viso - Selene dimmi che riuscirò a ritrovarne uno ancora vivo - susurrò alzandosi leggermente verso la finestra, rapita, ipnotizzata dal bagliore che le accarezzava il viso. Le sue parole attirarono più del dovuto l'attenzione del futuro alfa, che aggrotto le sopracciglia - E' ora questa storia da dove esce? - pensò, mentre la ragazza si avvicinava alla finestra, le lacrime cadevano a fiumi, facendo preoccupare il compagno, che la seguiva con lo sguardo. Luna aprì la finestra, credendo che se si fosse avvicinata alla luna avrebbe avuto risposte - Dimmi come faccio a ritrovare i benedetti, ti prego - continuò mettendo un piede sul cornicione cercando di alzarsi - Ma che stai dicendo? - Alexsander si alzò di scatto, prendendola per la vita, cercando di riportarla dentro, ma lei si manteneva ai lati della finestra, come se fosse stata in gioco la sua vita - Non voglio rimanere sola! - urlò piangendo, prima che il ragazzo riuscì a portarla indietro, cadde sopra di lui. Con più domande di prima sulla sua compagna - Luna, ma che ti succede? - disse accarezzandole la testa, guardandola preoccupato, lei nascondeva il volto tra le mani continuando a singhiozzare e a ripetere che non volesse rimanere sola - Luna ci sono io con te - disse spostandole i capelli all'indietro, scosse la testa - No - -Come no? Sono qui! - cercò di staccarle le mani dal volto, non capiva cosa intendesse. Ritrovare i benedetti? Perché erano morti? La sua mente fu travolte da domande su domante. Luna si agitò ancora di più sotto il suo tocco - No - - Perché? - alzò leggermente il tono di voce, lei tirò su con il naso, prima di staccare leggermente le mani dal volto, girandolo leggermente verso di lui. Fece scontrare le sue iridi verdi, affogate dalle lacrime, con le sue ghiacciate e preoccupate - Non posso dirti niente. Tu non devi sapere niente - sussurrò con voce tremante. Fù come una doccia fredda per Alexsander, anzi era ghiacciata. Come non le poteva dire niente? Perché doveva nascondergli qualcosa? Cosa centravano i benedetti? Erano morti? Lui serrò la mascella, non poteva accettare che la sua compagna gli nascondesse qualcosa. La sua mente era in conflitto con il suo cuore. Da una parte era deluso è dall'altra era estremamente preoccupato per le condizioni un cui si trovava la sua compagna. Quella sera aveva toccato il cielo con un dito e il fondo della delusione, in poco tempo, è adesso doveva capire quale dovesse avere il sopravvento in quel momento. Luna vide il suo cambio di atteggiamento, si asciugò le lacrime velocemente con l'intento di uscire da quella stanza, le mancava l'aria - Dove credi di andare? - Alexsander la blocco al muro, mettendole le mani ai lati, intrappolandola tra le sue braccia. Lei tirò su con il naso - Devo uscire - disse con sguardo basso - Dove credi di andare? - ripeté scandendo bene le parole, Luna deglutì fortemente, sentiva dei leggeri crampi allo stomaco - Esco - disse con voce flebile, lui ringhio, ringhio che la fece schiacciare ancora di più al muro - Guardami - lei si portò la mano sulla pancia, sentendo il senso di nausea  salire - Credo che vomiterò - sussurrò portando una mano alla bocca, spalancando gli occhi, sentendo salire tutto quello che aveva bevuto quella era. Alexsander capi che non stava scherzando, allentò la presa su di lei prima di essere spinto dal suo corpo. 

Luna si catapultò dal bagno più vicino, che era a pochi passi da quella stanza, notato prima di sfuggita. Si piegò sopra la tavoletta del wc, è cacciò il mega intrugliò che si era bevuta, la gola le bruciava come non mai. Senti i capelli alzarsi - Potevi mangiare qualcosa prima di bere - commentò stringendo i capelli in un pugno, mente l'altra mano portava all'indietro i capelli più ribelli è piccoli. Luna credeva di star cacciando anche l'anima dal corpo, sudava freddo. Una volta finito Alexsander l'aiutò ad alzarsi e a sciacquarsi il viso. Lei si guardò allo specchio, aveva rovinato tutto il lavoro di Sasha - Mi ammazzerà - commentò. Alex capi a cosa si stesse riferendo e le mise una mano sulla schiena - Non ti preoccupare - l'accarezzò. Lei annui tornado nella stanza di prima, era stanca, voleva dormire. Si distese sul letto, senza proferire parola, chiuse gli occhi. Dall'altro canto Alexsander con fece domande, quello che era successo gli era bastato, e non voleva mette in difficolta la sua compagna. Il cuore aveva preso la maglio. Si distese accanto a lei guardandola, i suoi occhi esaminarono la curva della sua schiena, alzò una mano toccandole i capelli. Assaporando il profumo, mentre Luna sotto il suo tocco si addormentò  - Sei un mistero -

______________________________________

Allora nella foto di sopra troviamo un nuovo personaggio cioè Tiana!
E ora cosa succederà, visto che la nostra protagonista si è sbronzata e come al solito si e fatta scappare qualcosa dalla bocca.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto 💕

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top