||Capitolo 13||
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Fidati di te stessa, fidati del tuo istinto,
di chi altro potresti fidarti?
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Luna spalancò gli occhi, si era scordata dell'appuntamento, che era già stato rimandato a giorni a venire e si erano ridotte all'ultimo minuto Sasha l'avrebbe fatta a fettine, se avesse dato furfé. Prese il telefono, guardando le numerose chiamate senza risposta da parte dell'amica, le si gelò il sangue, digitò il numero numero dell'amica portandoselo all'orecchio, sentendolo squillare, iniziando a mangiarsi le unghie delle dita - Luna Wood dove DIAVOLO sei FINITA!? Ci hai fatto preoccupare! - allontanò leggermente il telefono dall'orecchio per non diventare sorda - Scusami Sasha ho avuto alcuni problemi - sentì un sospiro frustato dall'altra parte del telefono - Spero nulla di grave - - È tutto risolto - Ci incontriamo direttamente al centro commerciale? Sai voglio evitare ancora un tuo fratello - - Fa come vuoi ma non puoi scappare da lui per sempre - era vero il loro destino era più che segnato, non poteva fuggire, ma adesso portava un segreto ancora più pesante di quello precedente - Ci vediamo dopo Ok? - - ok - chiuse la chiamata sospirando. In quel momento era già diretta al centro commerciale, lei è suo nonno avevano stipulato un patto, lui le avrebbe dato più informazioni sul suo branco e lei doveva continuare a nascondere la sua vera natura, ancora per un pò fin quando gli eventi e il suo temperamento l'avrebbero permesso. Sperò che le poche parole che si era fatta scappare con Alexsander, non fossero un grosso problema, per il momento.
L'aria che tirava quel giorno era gelida, annunciava l'arrivo dell'inverno che era alle porte e ben presto le strade sarebbero state ricoperte di neve, arrivata lì affettò il passo raggiungendo le sue amiche - Spero di non aver fatto tardi - mormorò - Sei in perfetto orario - Evangeline la prese per le spalle spingendola dentro il centro - Dopo passeremo da Scarlett, e forse compreremo qualcosina - Sasha lanciò un occhiata maliziosa verso Luna, mentre quest'ultima alzò gli occhi al cielo - Su su ora muoviamoci - Evangeline prese per il polso Sasha costringendola a camminare - Qualcuno qui é impaziente - commento la bionda, lei annuì, emozionata. Da quando aveva abbandonato il suo branco, la sua vita era incominciata d'accapo e in meglio sotto molti aspetti, non per un certo alfa che le stava alle calcagna.
Possano due ore e i piedi di Luna iniziarono a farle male - Ragazze possiamo fare una pausa? - due annuirono sedendosi a un tavolino di un bar Sasha colse l'occasione di ordinare per tutte e tre. Luna si trovò davanti ai suoi occhi un cappuccino e una ciambella alla fragola, alzò lo sguardo verso di lei per ringraziarla, mentre la mora addentava dei biscotti al cacao e Sasha si godeva il suo cappuccino. Luna addentò la sua preziosa ciambella godendosela ad ogni morso, fin quando un paio di scatti non catturarono i sui gesti. Sasha con il telefono i mano che rideva sotto ai baffi insieme ad Evangeline, la ragazza alzò un sopracciglio sospettosa - Che cosa avete fatto? - cercò di sembrare minacciosa, ma non fù affatto credibile - A mio fratello piacerà molto - mormorò Sasha, Luna spalancò gli occhi - Dammi quel cellulare subito! - cercò di prenderlo ma era troppo tardi, la bionda sogghignò quando le foto arrivarono al mittente - Sasha! - - Non c'e niente di male tanto tra un pò lo rivedrai - parlò senza pensare, Evangeline sgranò gli occhi guardando l'amica - Che c'è? - si voltò verso di lei non capendo cosa aveva fatto di male - Non lo doveva sapere! - disse la mora, la bionda aveva fatto saltare il piano, lo stesso piano che aveva creato lei - Un motivo in più per andarmene all'istante - rispose Luna cercando di alzarsi, ma glielo impedirono - No signorina, non puoi scappare sempre dai problemi é ora che li affronti - disse Evangeline. Da quando Luna era venuta, all'improvviso, alla casa branco, Alexsander era intrattabile e per questo Sasha credeva che per risolvere i problemi della giovane coppia bisognata avvicinarli in qualche modo, bisognava che si mettessero a nudo furono queste le parole della bionda, Evangeline sera sicura che le reali intensioni dell'amica erano spingere i due ad andare a letto insieme e quindi iniziare già a mettere il pepe quel pomeriggio. Provava pietà verso il futuro alfa del suo nuovo branco, perché sapeva cosa si provava quando il legame con il compagno predestinato non era dei migliori, Xavier glielo aveva fatto capire troppo bene. Ed era per quello che si trovano nel negozio di Scarlett - Allora cosa vi porta in questo negozio - disse ironica la ragazza, ovviamente anche lei a conoscenza del piano ideato da Sasha - Dobbiamo trovare qualcosina che faccia girare la testa ad Alexsander - le sussurrò Sasha e per poco Luna mi strozzo con la sua stessa saliva, cercò di ribattere venendo fermata da Evangeline, che la infilò in un camerino lanciandole qualche capo. Era una situazione nuova per Luna, e tutto ciò non le sembrava normale pensava infilandosi il reggiseno. Usci spostando la tendina, mettendosi difronte ad un enorme specchio all'entrata dai camerini. Sasha non si fece sfuggire un commento sul seno dell'amica, lei alzò le braccia stiracchiandosi guardando il suo riflesso, doveva ammettere che quel intimo rosso le stava bene, veramente bene. Si rilassò al passaggio di odore famigliare - Allora ragazz- quasi le venne un colpo nel girarsi, incontrando due occhi azzurri che conosceva fin troppo bene - Alex! - strillò, facendo qualche passo indietro, coprendosi il più possibile con le mani, il ragazzo rimase immobile sullo spintone dai camerini a scrutare ogni centimetro della ragazza. Sasha si avvicinò a lui schiaffeggiando leggermente la nuca risvegliandolo dal suo stato di trans - Va fuori e aspetta li! - gli urlò, lui aggrotto la fonte - Ma sei stata tu a farmi entrare - mormorò, lanciò ancora qualche occhiata dalla compagna, sorrise vedendo le guance della ragazza diventare rosse pomodoro. La sorella lo prese per il gomito strattonandolo per i braccio facendolo uscire dal negozio con le proteste di lui in sottofondo - Sei un pò bipolare - commentò - Tu preparati per sta sera - lui aggrottò la fronte guardando la strana espressione della sorella, non volle chiedere cosa avesse in mente basta che non causava problemi alla sua relazione già abbastanza complessa con Luna.
Il due ragazzi aspettavano nel parcheggio appoggiati al auto, uno giocherellava con il propri capelli e l'altro smanettava con il proprio telefono, il gruppetto di ragazze si avvicinò a loro, Luna per una frazione di secondo guardò gli occhi del compagno, abbassandoli immediatamente.
Salutò, ma dalla sua bocca sembrò uscire un bisbiglio indefinito, continuò a guardare i suoi piedi trovandoli stranamente interessanti. Due dita le sfiorano il mento costringendola ad alzare lo sguardo incrociando due pozze azzurre - Tutto bene? - le accarezzò la guancia, gesto che la fece rimanere incantata, annuì energicamente - Hey, hey calma se sei diventata muta per quello che e successo prima ti assicuro che non ho visto niente - andò dritto al punto cercando di convincerla, capendo il suo disagio in quel momento, Luna alzò il sopracciglio con disappunto, le aveva fatto la radiografia era inutile mentirle.
Aprì la portiera salendo, in macchina, mettendosi vicino al finestrino per guardare il panorama, memorizzando strada che stavano percorrendo, quasi la stessa di qualche giorno prima.
Sasha iniziò a sbuffare ripetutamente - Io non c'e la faccio più! C'è troppo silenzio! - sbottò accendendo la radio iniziarono a canticchiare ogni canzone che passava, mentre lei rimase in silenzio, studiando l'amica era troppo agitata quella giornata. Sposto lo sguardo su Bernhard, il fidanzato della bionda per capire cosa ne pensasse, ma lui era divertito dalla situazione, Evangeline intuì cosa stesse cercando di capire la ragazza - Luna e tutto normale - le sussurrò all'orecchio, lei la guardò stranita, era vero che la conosceva da pochi giorni, ma quel comportamento era fuori dalla portata della bionda - E' solo in calore - rispose allo sguardo perplesso dell'amica. In calore? pensò, non voleva andare in fondo alla questione anche se le domande stavano salendo a galla, ma si limitò ad annuire.
Guardo fuori dal finestrino osservando la fitta vegetazione, giocherellò con le ciocche dei suoi capelli intravedendo le siepi di rose che divideva il suo territorio e quello dei Forester, non le sfuggì all'occhio qualche sentinella. Non stavano andando a grande velocità, sembrava un viaggio turistico, e questo le permise di assottigliare lo sguardo sulla boscaglia. Notando una figura guardare nella loro direzione con i mano una macchina foto grafica, si concentro sui suoi sensi sentendo alcuni scatti provenire dalla macchina - Ragazzi avete visto? - disse, abbassò il finestrino cacciando la testa al fuori, guardandosi in dietro, mentre la figura spariva sotto la sua vista - Visto cosa? - Evangeline le appoggiò una mano sulla spalla, facendola ricomporre sul sedile - C'era qualcuno lì in mezzo con una macchina fotografica, credo che ci stia spiando - si girò preoccupata verso di loro. Lo sguardo di Alexsander si sposto sullo specchio retrovisore guardando la ragazza. Gli altri scoppiarono a ridere, mentre Alex rimase in silenzio concentrandosi sulla guida, Luna si sentì presa in giro - Che c'è? - era infastidita dal loro comportamento - Sarà solo un fotografo che voleva ammirare e immortalare la natura, probabilmente quando stava per scattare ci siamo passati di fronte, capita a volte, non essere paranoica - le rispose Bernhard sorridendola per rassicurarla, lei cercò di autoconvincersi appoggiandosi allo schienale del sedile. Se non fosse così? pensò, guardando nuovamente fuori, pure il giorno prima aveva visto qualcosa di simile, non credeva che stesse diventando pazza, la conversazione muori lì mentre arrivarono alla cosa branco.
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