Serata con dinosauri
"E questa sarebbe La Rosa Perla? Ma è bellissima" disse Bartholomew. Il tritone, con addosso un vecchio maglione verde ma tenuto in ottima forma, guardava con meraviglia la foto che Kim aveva fatto tre ore prima: una semplice rosa dell'aspetto, ma dal color bianco e rosa perla.
"Infatti, e pensare che l'hanno scoperto solo da tre anni!" esclamò Kim. "Se non lavorassi qui, sicuramente avrei fatto l'esploratore. Almeno qualche riconoscimento a livello mondiale lo riceverei anche io!" esclamò Bartholomew. "Bart, ti sto rovinando lentamente. Fa piacere che i miei consigli vengono ascoltati qualche volta" disse Kim ridendo. In tutta risposta Bartholomew gli diede un piccolo pugno sul braccio della ragazza, e si alzò dalla sedia un attimo prima che Arthur entrasse in cucina.
"Ciao ragazzi. Che sta succedendo qui, un club del libro?" chiese Arthur con un sorriso. "In realtà un club di giardinaggio. Tu zio come stai? E da tutto il giorno che non ti vedo, che succede?" chiese perplessa la nipote. L'uomo sorrise ma in modo tiepido. "Volevo un po' rilassarmi da solo. Ho fatto un giro al di fuori di Orchidea della Luna: dovresti vedere i paesi e i monumenti che potresti trovare così all'improvviso. Una vera sorpresa" spiegò.
Effettivamente poteva starci come spiegazione, ma Kim notò comunque il viso tirato dello zio e le leggere occhiaie sotto gli occhi. Sembrava che non dormisse bene da un po', e all'improvviso tutta la rabbia e il fastidio che Kim provava nei confronti dello zio sfumò in vera e propria preoccupazione. Davvero la sua relazione con Byorn stava causando tutto questo allo zio?
Arthur, con lo sguardo accusatore della nipote puntato addosso, sorrise in modo ancora più tirato e si diresse verso il frigo. Ne tirò fuori un salame e lo mise su un tagliere, spostando alcuni pezzi di pane che Camille voleva usare quella sera per la cena. Usando lo stesso coltello per il pane iniziò a tagliare a piccole fette il salame, e ne distribuì tra Kim e Bartholomew quando ne ebbe tagliato abbastanza.
"Allora, mi racconti come è andata oggi? Ti rivedrai con quel ragazzo del sito di incontri?" chiese Arthur con finta curiosità nella voce. "In realtà no. Lo picchiato dopo che mi ha insultata. Quindi sicuro non lo rivedrò più quello stronzo" rispose netta la nipote. Stavolta la reazione dello zio fu realistica, e osservò la ragazza con stupore.
Al contrario, il tritone scoppiò a ridere. "L'avevo detto che non ti avrebbe domata con il carattere che ti ritrovi. Ci sarà qualcuno di così fortunato da riuscire a non farsi pestare da te?" chiese. "Non credo. Forse. O forse no. Neanche James non ci é riuscito" replicò secca Kim. La risata del tritone continuò, palesemente non capendo la battuta, e Kim uscì dalla cucina prima che lo zio potesse dire qualcosa.
Sinceramente non era in vena di sentirsi fare discorsi emotivi dopo quello di Byorn, e decisamente il discorso dello zio non faceva lo stesso di come lo diceva il demone. Che due coglioni.
"Decisamente questa zuppa di cipolle è buonissima. Complimenti Camille" disse Kim finendo la sua terza porzione con un sorriso soddisfatto in volto. "E pensare che non hai ancora assaggiato lo spezzatino di carne: ci ho messo tre ore per farlo. Quindi, se qualcuno dice qualcosa di negativo, non mangia direttamente: non ho voglia di sapere di aver sprecato tre ore della mia vita per niente" affermò Camille con aria truce.
"Non preoccuparti!" esclamò subito Arthur. "Fai con calma. Amo la carne" rispose a sua volta Bartholomew. "Viva la carne!" esclamarono i gemelli. "Adoro lo spezzatino" disse Kim. "Ecco, bravi" disse Camille prima di alzarsi e dirigendosi verso la cucina.
Sorridendo Kim sorseggiò il proprio bicchiere d'acqua, e osservò i due gemelli, profumati e lavati dopo una doccia di venti minuti ognuno, con addosso delle bellissime magliette di Jurassic Park e dei pantaloncini in jeans per cercare di sembrare dei duri. Non da meno quella era la serata Jurassic Park, e i due bambini sarebbero resisti fino alla fine del film senza scappare via urlando o senza addormentarsi a metà film.
Per rimanere ancora più in tema, appena Camille si materializzò in sala da pranzo con lo spezzatino in un piatto, i due gemelli iniziarono a ruggire cercando di sembrare dei perfidi T-Rex dalle "considerevoli" dimensioni. "Smettila subito! I ruggiti sul divano!" esclamò subito Camille. Per prenderla in giro, Bartholomew iniziò a ruggire a sua volta, rischiando però di beccarsi un mestolo in un occhio che la Mutaforma aveva lanciato senza successo.
Ma ormai Nathan e Oliver erano partiti, e con crescente agitazione (e con crescente esasperazione di Camille) iniziarono a girare intorno al tavolo imitando i movimenti "graziosi" di un temibile T-Rex e di un Velociraptor.
"Kim, non potresti aiutare?" chiese Arthur esasperato. "E perché dovrei? Mi sto divertendo" rispose Kim ridendo. Scuotendo la testa, Arthur si sporse per afferrare l'ormai abbandonato mestolo, e Kim si alzò di scatto per correre in camera sua e tornare con una specie di rametto in mano.
Era a conoscenza della mira micidiale dello zio, e come una leonessa con i propri cuccioli si mise davanti ai gemelli con aria seria mista a sfida. "Provaci e ti lancio questo in faccia" disse indicando il rametto. Gasati come non mai, Nathan e Oliver si misero in posa eretta, urlando qua e là: "Mazza da baseball magica!".
Infatti, da più di un anno, Kim possedeva un'arma di autodifesa creata da un elfo durante il corso di falegnameria. L'arma che possedeva era solo un prototipo, ma funzionava alla grande quando si voleva prendere alla sprovvista la gente. Schiacciando un piccolo tasto alla base del rametto, quello cresceva fino ad una mazza da baseball sui due metri, e se presa in faccia poteva addirittura romperti la mascella.
"Raga, ma che sta succedendo?" chiese Camille perplessa. Non essendo venuta a conoscenza di quell'arma, si chiedeva come mai Kim si stesse difendo dallo zio brandendo un rametto mentre i gemelli urlavano: "Mazza di baseball magica!". "Niente, niente. Ragazzi, tutti a posto che ho così fame che mi trasformo io nel T-Rex. E vi mangio per bene, dopo avervi arrostito per bene sulla griglia" disse Kim indicando i gemelli. "Seriamente? Ora non riuscirò più a guardare lo stufato nello stesso modo" replicò Bartholomew mentre fissava il piatto con aria sospetta.
I due, continuando comunque a ridere, si sedettero ai loro posti. Kim invece aiutò Camille, fece la linguaccia a Bartholomew mentre gli passava la sua porzione di spezzatino, e quando lasciò la porzione ad Arthur gli poggiò davanti anche il rametto.
Poteva anche sembrare un gesto fatto a caso, forse Kim voleva avere le mani libere, ma Arthur capì subito il suo messaggio: Provaci un'altra volta a fare una cosa del genere, e non ti risparmierò dalle botte. E conoscendo la nipote, Arthur sapeva che non scherzava per niente.
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