Serata con biscotti e cinema
Camille, Kim, Nathan e Oliver (tutti provvisti di cappellini a tema Jurassic Park) erano seduti tranquillamente sul divano mentre maneggiavano con il telecomando, pronti a far partire il film da un momento all'altro. Arthur invece era seduto sul secondo divano, intento a divorarsi le ultime pagine del libro IL FANTASMA DELL'OPERA.
L'unico ad non essere ancora era Bartholomew, che secondo il rigido programma scritto sulla lavagna in cucina, doveva finire di lavare i piatti e di portare i biscotti che stavano cuocendo in forno.
"Comunque, avete fatto bene a scegliere i Jurassic Park vecchi. Quelli moderni fanno veramente schifo" disse Camille, mentre con interesse guardava le foto stampate sul retro della custodia del CD. "Bhe, puoi dire di tutto, ma intanto gli effetti speciali sono migliorati di molto dagli anni ottanta e novanta" ribattè Kim. "Infatti, guarda La Storia Infinita. Quando c'erano le scene di volo, si capiva che le nuvole erano fintissime" disse Nathan a sua volta. "Già. Era il contrasto che era troppo forte" disse Oliver, specificando in modo netto la parola "contrasto". L'aveva da poco letto in un libro di parole tecniche del cinema, e ogni volta che ne aveva l'occasione continuava a dirle come un forsennato.
"Beh, potete dire quello che volete sugli effetti visivi, ma intanto i film erano stupendi" ribatte Arthur. "Dopo che vedrai Creed I e II ne riparliamo" ribatte a sua volta Kim. "Ceffoni ovunque!" sbottò Oliver. "Kim, Ecco cosa puoi fare di lavoro: la wrestler professionista!" esclamò Nathan. "Ottimo piano: così mi metterà KO appena avrò finito l'ultima tazza di caffè" ribatte Arthur con tono affranto.
"Allora mi stai dicendo che devo rimandare indietro i guantoni da boxe che le avevo preso per Natale?" chiese Bartholomew arrivando nella stanza. "Aspetta, gli hai comprato dei guantoni da boxe? Ma sei matto?!" esclamò Arthur con tono infuriato. "Che gentile, grazie" rispose invece Kim.
"Ecco, e se sei d'accordo penserai a picchiare qualcuno mentre guardiamo Jurassic Park" disse Oliver. "Quindi muoviti a mettere il film" disse Nathan con tono pieno di rimprovero. "Si, si faccio subito. Antipatici che non siete altro" disse Kim prendendo il telecomando e facendo partire il film.
"E con questo faccio scacco macco" disse Byorn con voce serena. "Beh, almeno hai fatto un'altra vittoria rispetto alle mie cinque consecutive" ribattè Caryn ridendo. "Hai completamente ragione" disse Byorn.
I due si trovavano in salotto della villa, intenti a giocare a scacchi da ormai da due ore. Le altre ragazze, dopo aver passato il tempo a fare un tipo di puzzle da più di mille pezzi, erano scomparse da più di dieci minuti nelle loro camere per prepararsi per la notte. Tra poco le avrebbe imitate anche lo stesso Byorn, ma l'improvviso suono del campanello interruppe il normale proseguimento della serata.
"Chi sarà mai a quest'ora?" chiese Caryn. "Non saprei, ma è meglio andare a controllare. Non si sa mai" disse Byorn stringendosi le spalle. I due si alzarono in contemporanea, e ridacchiando tra di loro per questo, si diressero verso il portone. Caryn lo apri con uno scatto e dalla sorpresa lanciò un piccolo grido: Kim, con uno strano capello verde calcato in testa e una maglietta con la scritta "Jurassic Park" a lettere cubitali, teneva davanti a se un piccolo piatto coperto da della stagnola e con un sorriso a trentadue denti in viso.
"Yo gente, come va? Vi ho portato dei biscotti" disse con tono divertito. "Aspetta, hai appena fatto da casa tua fino a qui da sola e alle undici di sera solo per regalarci dei biscotti? Non ti sembra un po' esagerato?" chiese Caryn. "Li hanno cucinati oggi i gemelli e decisamente hanno esagerato con le porzioni. E col cavolo che li lascio a loro: quindi, potete benissimo mangiarli domani a colazione" disse Kim porgendogli il piatto.
Byorn prese il piatto e alzò leggermente la stagnola che lo copriva. "Wow!" disse. Ognuno di varie forme e grandezza, i biscotti dei gemelli Evans erano di cioccolato al latte e con gocce di cioccolato bianco sparsi qua e là. "Sembra un campo fiorito" disse. "Sono così belli che mi dispiace quasi mangiali" continuò Caryn.
A dispetto della frase appena detta, ne afferrò uno e lo addentò. "Accidenti, che buono!" esclamò estasiata. "Ci ho scommesso con Oliver che vi sarebbero piaciuti al primo colpo. Quel bambino mi deve dieci dollari" disse Kim ridendo. "Furba che non sei altro" disse Caryn. "Beh, pensa che ho insegnato così tanto bene a quei due, che ogni volta che dico una parolaccia chiedono due dollari a testa. Strategia di marketing lo chiamano. Stronzetti che non sono altro" ribattè Kim con finta rabbia.
"Posso due dollari?" chiese Caryn ridendo. "No. E comunque non ho il portafoglio dietro. Meglio che vada guarda: se entro dieci minuti non sono in camera mia in pigiama e nel letto, Arthur e Camille rivolteranno Orchidea della Luna come un calzino, mentre Bartholomew si darà malamente alla fuga con Oliver e Nathan. Quindi, Bye" disse Kim.
Fece qualche passo verso la strada principale, ma venne subito fermata da Byorn che le chiedeva: "E se passi qui la notte?". Si girò di scatto verso di lui con un perfetto sorriso da Esorcista in viso. "Davvero posso?" chiese.
"Certo, non mi fido di mandarti a casa tua a quest'ora" disse Byorn. "Allora ho fatto bene a portarmi dietro il caricabatterie! Grazie Byorn!" esclamò Kim fiondandosi verso di lui e abbracciandolo brevemente. "Camera mia, sto arrivando!" sbottò poi correndo al piano di sopra.
"Non so se sia stata proprio una bella idea" osservò Byorn con tono esitante. "Io invece sono molto sicura che ci divertiremo un sacco" disse invece Caryn.
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