Passeggiata con la misteriosa Rosalya
«Buongiorno Kim»
«Come stai?»
«Kim, che succede?»
«Perché non mi rispondi? Dormi ancora per caso?»
Kim fissò muta lo schermo del proprio telefono. Per qualche motivo Kyle aveva ripreso a scriverle dalla sera prima, durante la seconda parte di Jurassic Park. All'inizio aveva iniziato con un emoji di una scimmia che salutava, poi era passato ai messaggi. Forse era per questo che a venticinque minuti dalla fine del film aveva preso e se era andata a casa di Byorn, usando i biscotti come scusa.
Appena sveglia, Kim si era ritrovata anche una foto di Kyle che accompagnava i messaggi di poco prima. La ragazza sorrise lievemente e passò l'indice sui tratti virtuali dell'ex, osservando gli occhi verde-azzurri e i capelli biondi, il viso allungato e le labbra sottili. Le inconfondibili orecchie a punta spuntavano da alcuni ciuffi spettinati, e la faccia stanca del ragazzo faceva sempre ridere Kim.
Alcune volte, quando in passato avevano condiviso la notte insieme, Kim aveva passato minuti interi a osservare il volto del suo ex mentre dormiva rilassato. Ma dopo la loro rottura definitiva, aveva smesso di rispondere ad ogni suo tentativo di contatto. Era stata anche tentata di bloccarlo sui social, ma aveva sempre rimandato inventando scuse su scuse: al momento era occupata, era troppo impegnata con i compiti, era troppo occupata a evitare che i gemelli distruggessero casa e mille altri impegni.
"E come potrei?" pensò. Non aveva neanche tutta quella voglia di rispondergli, e buttò frustata il telefono sulle coperte.
Si alzò dal letto, e girandolo si diresse verso la porta. Forse, se avesse parlato con una delle ragazze, sarebbe stato meglio. Sporse la testa dalla camera e guardò il corridoio vuoto, poi con passo esitante iniziò a incamminarsi verso la direzione delle scale.
Kim varcò la soglia della cucina, e trovò Rosalya con una bellissima camicia da notte addosso, intenta a bere una tazza di tè, accompagnato da qualche biscotto preparato dai gemelli Evans. "Eccoti qui Kim. Ti stavo aspettando. Va subito a versarti il caffè nella tazza: il latte l'ho già scaldato io" disse il demone appena la vide.
Lo sguardo stanco di Kim si posò sulla teiera che andava sui fornelli, che lanciò un acuto fischio insieme a del fumo. Si fiondò verso di essa, e con un gesto chiuse i fornelli e versò il contenuto della teiera nella tazza li vicino. Facendo attenzione a non scottarsi le dita, portò la tazza sul tavolo e guardò Rosalya dritta negli occhi. "Come facevi a sapere che sarei scesa ora?" chiese diretta.
"Segreto professionale: finché Byorn non mi darà il permesso, io non ti dirò nulla sul mio potere. Mi spiace" disse. "Che scocciatura" rispose Kim in risposta. "Intanto fa in fretta a bere quel caffè, che tra un po' dobbiamo uscire" disse Rosalya mangiando un altro biscotto. Kim sorseggiò il suo caffè, chiedendosi dove dovesse andare con quella strana figura che era Rosalya.
Prima che potesse chiedere altro, la demone si alzò con grazia e le sorrise. "Vado un attimo alla toilette. Tra venti minuti, spero di trovarti con i denti lavati e pronta in salotto. La tazza lasciarla pure nel lavandino: a pulire le cose ci pensa sempre Lives" spiegò. Detto questo uscì dalla cucina, e Kim si chiese se era a conoscenza del fatto che la sera prima era venuta solo con un piatto pieno di biscotti e senza nessun cambio.
"Se una delle ragazze è sveglia, potrei chiederle di prestarmi qualcosa" pensò. Fu quasi tentata di farlo, ma si rese conto che non poteva chiedere una roba del genere a delle persone che conosceva da poco più di un mese: con le sue amiche a scuola, aveva iniziato a scambiarsi vestisti dopo due anni di adeguata conoscenza.
"Che palle" pensò Kim guardandosi i vestiti da serata film. Solo in quel momento si rese conto che non era stata una genialità uscire da casa senza un cambio, ma le serviva una motivazione per uscire a quell'ora così tarda della sera per non rispondere a Kyle, e andare da Byron era stata un'ottima scusa per farlo.
"Vabbè, senti, ormai è fatta" disse alzandosi. Con un ultimo gesto, finì il caffè in un sorso e si mangiò due biscotti in pochi secondi. Poi si avviò verso camera sua a recuperare il telefono e per sistemarsi un po'.
Alle otto e mezzo del mattino c'era una via di mezzo tra poca gente e una gran folla: persone con i cani, masochisti che correvano e i proprietari dei negozi che aprivano le serrande.
Per una volta Kim fu felice di svegliarsi di nuovo a quell'ora a Orchidea della Luna: di solito, durante l'anno scolastico, l'idea di svegliarsi alle sei e mezzo non la appagava moltissimo. Poi, quando iniziava la primavera e quindi il caldo...
Li, a Orchidea della Luna, almeno era più piacevole perché potevi sentire l'aria frizzante del mattino passare lentamente a quella più afosa del pomeriggio sulla tua pelle.
Passando davanti a una gelateria artigianale, a Kim brontolò lo stomaco per la fame (di solito la sua colazione era più sostanziosa, al contrario che una semplice tazza di caffè e due biscotti) e si passò la lingua sui baffi immaginando un bel cono con fragola e stracciatella accompagnato da un kilo di panna. Quella si che era una bella colazione, e si voltò verso Rosalya per proporle l'idea.
"Vuoi un gelato?" Chiese. "A quest'ora?" chiese lei stupita. "Beh, ci sta sempre il gelato. Quindi, seguimi: non te ne pentirai" disse Kim entrando. Rosalya la fissò, poi guardò l'insegna della gelateria, si tocco leggermente la maschera e annui: non avrebbe intaccato in qualche modo il corso degli eventi entrando li dentro, e sorridendo sollevata raggiunse Kim, che al contrario, le teneva aperta la porta con fare impaziente.
"Comunque, è strano vederti mangiare un gelato" osservò Kim. "Come mai?" chiese Rosalya. Mentre la ragazza aveva preso i suoi gusti preferiti di gelato, la demone aveva preso una coppetta con Fior di Latte e nocciola, e aveva sulle labbra un leggero sorriso. "Non sembri la tipa da prendere un gelato come merenda: pensa che neanche una volta ho visto mia nonna prenderlo, e non riesco proprio ad immaginarla con un cono in mano. Capisci?" spiegò Kim.
Rosalya rise. "Ti capisco. Infatti anche per me questa è un'esperienza nuova" disse guardando la coppetta. Kim si fermò di colpo e la fissò con una faccia improvvisamente morimonda. "Mi stai dicendo che in vita tua non hai mai mangiato un gelato? Ma sei pazza?!" esclamò. Un gruppetto di bambini, il cui più grande poteva avere come massimo dieci anni, si fermarono per guardare male Rosalya, che mosse la mano libera per spiegarsi velocemente. "Certo che mangio il gelato, ma agli incontri tra aristocratici ci viene dato con coppe di vetro. Non ho mai assaggiato il gelato in strada, specialmente in una coppetta di carta: è un concetto nuovo per me" disse.
"Ah ecco. Sennò ti dovevo far visitare da uno bravo" dichiarò Kim. Il gruppetto dei bambini corse via, e la ragazza si tuffò letteralmente nel gelato. "Che comunque, perché questo giro solo noi due?" chiese Kim in un momento in cui si fermò per prendere fiato. "Ecco... Dovevamo vedere la Collina dei Sindaci. A quanto pare hanno rimesso le statue mia e di Byron. E a quest'ora, la luce sulle statue è una meraviglia" spiegò Rosalya con un enorme sorriso. "Aspe. Vi hanno tolto le statue? E perché ci sei anche tu scusa? Mica sei sindaco" replicò Kim. "Alla prima domanda posso risponderti facilmente: Orchidea della Luna volevano togliere le nostre tracce in ogni modo possibile. Alla seconda domanda, essendo anche un Demone Superiore nobile insieme a Byron, mi hanno creato apposta una statua insieme alla sua" spiegò la demone.
Kim inarcò le sopracciglia. "Sta cosa non ha senso: anche il resto della corte e le guardie sono Demoni Superiori, eppure non vengono quasi mai calcolate come se non contassero. Questa cosa non torna" disse. "Si, lo so. Ma loro non hanno le macchie come me o Byron" disse Rosalya come se quella frase potesse spiegare tutto.
Con un ultimo movimento, Kim fini il gelato e divorò il cono con la stessa veracità di uno squalo. "Scusa ma ti devo lasciare" disse. Rosalya la guardò stupita. "E dove? E le statue?" chiese. "Scusa, ma dovremo vederle un'altra volta: ora devo andare da Byron per chiederle un po' di cose a proposito delle maschere" disse Kim prima di scappare, lasciando Rosalya in mezzo alla strada e rigida come una statua.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top