Lord Byorn
"Chi cavolo erano quelli?" sbottò Nathan. Erano seduti intorno al tavolo in cucina, bevendo una tazza di tè caldo nel silenzio più assoluto. Arthur aveva una faccia cadaverica, Kevin fumava, Camille aveva gli occhi sgranati, Kim aveva lo sguardo fisso sul proprio tè mentre Bartholower era seduto malamente su una sedia a piedi nudi.
"Zio! Mi rispondi?!" disse Nath scuotendogli il braccio per cercare di smuoverlo. In tutta risposta Arthur sorseggiò rumorosamente il proprio tè. "Smettila" replicò Kim in tono sgarbato. "Ma che vuoi te?! Ti ho sentito, sai? Quel coso vuole un appuntamento con te. Non te la passi male, eh?" ribattè Oliver fissandola con sguardo accusatorio. Kim lo guardò malissimo. "Infatti non ci vado" fu la risposta.
"E invece devi andarci assolutamente. Non sai quanto sia pericoloso Byorn" disse Arthur. Era la prima frase che diceva dopo l'attacco. "E ci vuoi spiegare come mai o dobbiamo restare nella più totale ignoranza ?" sbottò Kevin. Per una volta Kim era d'accordo con lui.
Arthur sospirò. "Allora... Quello che non sapete e che quando le creature magiche sono comparse, ogni demone che aveva un certo potere e prestigio aveva iniziato a prenderne possesso di una città a loro piacimento diventandone il padrone assoluto. I vari governi non potevano farci nulla perché erano troppo veloci e troppo forti per essere cacciati o uccisi, così i demoni iniziarono ad avere sempre più potere senza essere contrastati. Era come vivere una vasca con uno squalo. Anche se alcuni demoni erano gentili e amministravano i loro "territori" in modo pratico e del tutto rassicurante, altri usano gli abitanti come i propri giocatoli. Byorn era il demone che controlla Orchidea della Luna e letteralmente ci terrorizzava, soprapponendo momenti di pace a momenti in cui uccideva il minor numero di persone possibili. Nessuno sa il perché, forse aveva solo delle crisi esistenziali, e in fondo a quei tempi aveva solo cent'anni"
"Esattamente ventitré anni fa, quando Kevin aveva a malapena un anno, Byorn entrò in casa nostra e uccise Miriam, vostra zia. L'avrebbe fatto anche con Kevin se in quel momento io e Camille non fossimo arrivati, rinchiudendolo con un incantesimo sia Byorn che la sua corte sotto forma di maiale. Un'ottima punizione per un torturatore, no? L'intera città ha tirato un sospiro di sollievo dopo la sua scomparsa".I ragazzi restarono a bocca aperta per la sorpresa e per la strana situazione. A Kim venne in mente quello che gli aveva detto Byorn poco prima: "Sono il demone che controlla questa città. Non lo sapevi?". Adesso aveva molto più senso.
Inoltre gli venne in mente Miriam: non l'aveva mai conosciuta tranne nelle foto che zio Arthur conservava in giro per casa, e fino a quel momento aveva creduto che li avesse abbandonati per qualche motivo. Ma in quel momento seppe che non era così.
"Ma perché avete trasformato anche la corte? Loro non avevano fatto niente, giusto?" chiese Kevin in tono serio, interrompendo i pensieri della ragazza. "Byorn è molto protettivo verso la sua famiglia: non avrebbe mai accettato di starsene intrappolato senza sapere che cosa stava succedendo alla sua corte. Avrebbe fatto di tutto pur di raggiungerla" spiegò Camille. "E Kim, meglio che tu ci vada a quell'appuntamento: sarebbero casini per tutti" disse Arthur. Kim strinse i pugni per la rabbia, fissando l'uomo con freddezza.
"Sei debole zio" disse solo. Arthur si paralizzò. "Tu hai deciso di arrenderti subito. Col cavolo che mi arrendo come voi. Se ci andrò a quell'appuntamento sarà una mia decisione , ok?" sibilò Kim con rabbia. Uscì dalla cucina e si precipitò in camera sua, chiudendo la porta con forza. Si stese sul letto e strinse a sè il cuscino. Pensò ai suoi genitori e poi a quello strano appuntamento. "Ma perché succede tutto a me?!" gridò Kim, scoppiando a piangere nel silenzio della notte.
Orchidea della Luna di notte era stupenda. Il cielo era di un blu zaffiro, dalle sfumature così profonde da renderlo quasi nero, con migliaia di stelle che brillavano come diamanti.Le luci colorate delineavano i profili delle case e illuminavano di poco le strade, mentre dai vari ristoranti fuoriuscivano le risate e gli odori dei piatti speziati. Nessuno dei passanti però sembrò notare le figure che correvano sui tetti. "Ci siete ragazze? Rosalya, c'è la fai?" chiese Byorn. Rosalya, un demone dai capelli color fucsia scuro e con una maschera identica a quella di Byorn, si teneva l'orlo del vestito per saltare da un tetto all'altro. "Ci sono mio signore" disse. "Perfetto! Ragazze, ci siamo quasi!" disse il demone.
Il quartiere in cui erano arrivati era per di più formato da ville in marmo bianco. Tra una casa e l'altra c'erano due metri buoni di distanza. "È la terza la nostra casa!" disse una delle ragazze, dai fluenti capelli color smeraldo. Due
case... una casa... "Siamo arrivati! Spero solo che Lives ci sia" disse secca la ragazza che aveva risposto scortesemente a Kim. "Non preoccuparti Erycan, deve esserci. Me lo ha promesso che avrebbe curato la casa mentre eravamo via" disse Byorn.
Saltò sulla strada sottostante, atterrando davanti alla porta della casa. Altri tonfi, e il resto della corte era di fianco a lui. Byorn bussò con forza alla porta, che si aprì lentamente. Un demone dalla pelle dorata, così come i lunghi capelli, guardava il suo padrone con stupore. "Lord Byorn! Signore, ragazzi! Che ci fate qui?" chiese balbettando. "Siamo tornati Lives! Siamo tornati a casa!" disse la ragazza dai capelli verdi. Lives era così stupito che non riusciva a muoversi. "Lives, possiamo entrare?" chiese Byorn spazientito. "Oh! Emh ...Subito capo!".
I passi riecheggiarono nel salone che veniva usato come pista da ballo, grande più o meno dieci metri, ora fredda e vuota sotto la luce lunare che entrava dalle larghe finestre che coprivano il lato opposto della sala. "Che meraviglia!" disse Rosalya guardandosi attorno. "Ma è più grande dall'ultima volta in cui l'ho vista"disse il demone dai capelli fucsia, molto più giovane di Rosalya sia di aspetto che dal carattere genuino e simpatico. "E perché ne è passato di tempo dall'ultima volta" disse Byorn abbracciandola da dietro. La ragazza rise. "Ragazze, venite qui! Ho un annuncio da fare!"disse .
Quando furono tutte riunite, Byorn sorrise e disse:"Questo è un momento speciale: non solo riprenderemo ciò che è nostro e verremo guardati con la stessa ammirazione e timore di una volta, ma si aggiungerà una nuova compagna con noi. Sarà un momento indimenticabile". Tutte le ragazze furono assolutamente d'accordo. Byorn prese Erycan per un braccio e gli baciò la guancia. "Torneremo a essere felici e anche la nostra vita, e magari senza occhi indiscreti".
Byorn fece uno scatto con il braccio destro e una lunghissima lama, fatta di una materia simile ad un cristallo e comparsa all'improvviso nelle sue mani, colpì qualcuno intento ad osservarli dalla porta. "Chi è?!" gridò la ragazza dai capelli verdi. "Sicuramente qualche umano. Guardie! Portatelo via!" gridò Byorn. Due guardie arrivarono sul posto e trascinarono via l'intruso, che effettivamente era un ragazzo umano. Byorn rise. "Una bella entrata in scena! Domani sarà ancora più divertente".
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