Canzone di campane per dimenticarmi di te.
-Brì, quindi come mi sta?-
Ermal si girò velocemente verso di lui, indossando il suo bellissimo abito elegante con un'espressione un po' imbarazzata, essendo che c'erano già parecchie persone nel negozio, nonostante fosse mattina presto.
Fabrizio, dal canto suo, che era stato tutto il tempo a giocare con il proprio telefono, appena alzò lo sguardo e lo posò sul riccio, storse nuovamente il naso e scuosse la testa in disappunto.
-Uffa Brì, che palle però! Non ti va mai bene niente! È la decima volta che mi fai cambiare.-
-Ermalì, porta pazienza però, ma quel coso c'ha i brillantini! Te metti ntesta che sei lo sposo e non la sposa? Sennò poi pensa Silvia!-
Improvvisamente l'altro, sentendosi offeso dal commento dell'amico, gli lanciò velocemente una scarpa, che il moro prese al volo, lasciandosi andare a una risata contagiosa.
In poco tempo il negozio venne riempito dalle risate dei due amici, che finirono qualche minuto dopo, facendo sì che Ermal tornasse al suo broncio, con gli occhi alzati al cielo.
-Dai piccolè, prometto che se metti qualcosa de sobrio te do nconsiglio sincero!-
-Ma..- Ermal sbuffò, imbronciandosi se possibile ancora di più -Io volevo i brillantini..-
-Ma seriamente te stai a sposa? A me sembri ancora er bambino che al primo superiore nun sapeva ncazzo della lingua mia..-
Ermal iniziò a tossire, arrossendo in modo violento a causa del doppio senso che aveva colto.
-Nemmeno adesso so un cazzo eh.. della lingua tua..-
-Vatte a cambia va, ricciolì!-
Ermal rise mentre andava nel camerino a cambiarsi, ignaro di ciò che aveva appena scatenato in Fabrizio, nel suo cuore e nel suo stomaco.
Con una semplice frase in riferimento a un loro possibile bacio, Ermal lo aveva mandato in tilt, il pensiero di baciarlo lo aveva mandato in tilt.
Semplicemente Ermal lo faceva, sempre, Fabrizio non riusciva a pensare razionalmente quando si trattava di lui, la sua più grande paura era quella di perdere il suo piccolo frammento di felicità.
Cosa che, almeno in parte, stava succedendo..
Tutto era iniziato parecchi anni prima, quando Ermal era andato ad abitare nello stesso quartiere di Fabrizio, così lui era stata la prima persona con cui il riccio aveva socializzato.
Il suo primo amico, il suo primo punto di riferimento, semplicemente il suo Fabrizio.
Col tempo poi crearono anche il loro grande gruppo di amici, unendo conoscenze del romano e conoscenze del più piccolo, e le cose andarono bene.
Andarono bene, sì, finché non arrivò lei.
Avete presente Malefica?
No no, di più!
La strega cattiva di Biancaneve, quando diventa una vecchia rinsecchita che va in giro a spargere mele avvelenate.
Lei, Silvia Notargiacomo.
O come piaceva dire a Fabrizio, il male assoluto.
Fino a quel momento aveva avuto molte ragazze, si vantava delle sue conquiste con i propri amici, soprattutto con Ermal, che spesso gli metteva il muso (niente che un po' di coccole non potessero risolvere), però non aveva mai avuto una relazione seria con nessuna, mai..
Si divertiva a dare al riccio consigli per le ragazze, ma quando arrivò Silvia si sentì mancare la terra da sotto i piedi, perché la consapevolezza di non essere più il detentore assoluto del cuore del riccio lo faceva stare male.
Ermal non gli aveva mai dato segni di preferire lei, e non lo aveva mai trascurato dopo essersi fidanzato, il romano di questo non avrebbe mai potuto rimproverarlo, diede semplicemente la colpa al fatto che lui e il riccio avessero un rapporto molto stretto, quindi agli inizi era normale un po' di sana gelosia.
Sarebbe tornato tutto alla normalità, o meglio così ingenuamente credeva, o forse sperava.
Gli bastarono pochi mesi per capire che il problema era un altro, lui non voleva semplicemente un posto nel cuore di Ermal, perché quello già lo aveva.. lui voleva quel posto, quel posto speciale, quello che al momento era già occupato da una ragazza che, secondo la sua modesta opinione, non meritava affatto un dono prezioso come Ermal.
Era stata lei lì con lui a rassicurarlo la sera prima del primo giorno di liceo?
Quando a stento Ermal aveva imparato le basi dell'italiano durante l'ultimo mese d'estate?
Quando per la prima volta una ragazza osò spezzargli il cuore?
Quando, in preda agli attacchi di panico, gli serviva qualcuno che gli insegnasse come fare a gestirli?
A calmarlo durante la notte, quando il suo passato lo tormentava nei sogni più dolci e ingenui?
No, non c'era stata, perché tutte quelle cose era stato lui a farle, lui e solo lui.
Lui, già, quel ragazzo che fin dalla tenera età si era ritrovato ad avere la nausea dell'amore, della vita di coppia.
"Er matrimonio? Eresia, e chi ce pensava a sposarse, ma chi ce pensava ad innamorarse 'ngenerale, l'amore porta solo problemi fratè"
Questa era la frase che ripeteva sempre quando qualcuno gli chiedeva il motivo della sua decisione di non avere una relazione stabile, cosa ne pensasse del matrimonio, lui rispondeva sempre così.
E ora.. si ritrovava a pensare che per rispondere a quelle domande sarebbe bastato pronunciare un solo nome, guardare una sola persona, perché si era irrimediabilmente innamorato del suo migliore amico.
Già, triste pensiero vero? Beh, di sicuro ancora più triste se lo si formula mentre il tuo migliore amico si sta cambiando, chiuso in un camerino, mentre prova vestiti per il suo matrimonio con un'altra.
Fabrizio sospirò, prendendosi il viso fra le mani e cercando di regolarizzare il suo respiro, che si faceva sempre un po' più accelerato quando ripercorreva tutte le tappe del suo innamoramento per Ermal.
Sapeva, sentiva che la natura di quelle emozioni era paura, eppure nel pensare quelle cose si sentiva comunque sbagliato.
Sbagliato perché per Ermal non era evidentemente lo stesso, e anche se spesso aveva pensato all'eventualità di dichiararsi, aveva subito accantonato l'idea per non rovinare la loro amicizia, soprattutto dopo il matrimonio imminente.
No, sarebbe stata una pessima idea, Fabrizio lo sapeva, eccome se lo sapeva, ma dentro di se il bisogno di lasciarsi andare e urlare a squarciagola i suoi sentimenti cresceva di giorno in giorno.
-Allora, se mi dici che questo non ti piace io- Brì Hei, ma che hai?-
Fabrizio si riscosse dai suoi pensieri, stringendo le mani in due pugni e costringendosi ad alzare la testa.
-È.. è tutto okay, so solo npo' stanc-
Il groppo di parole che si era mentalmente costruito nella sua mente, però, venne spazzato via da quell'ondata di bellezza che il riccio portò con se, quando gli si parò davanti con indosso quell'abito, un'ondata così forte che fu capace di fargli tremare il cuore.
-Oh andiamo, sto così male?!-
Fabrizio deglutì a vuoto, prendendosi qualche minuto in più per osservarlo e per notare piacevolmente come quell'abito lo fasciasse alla perfezione, risaltando tutte le sue forme, seppur poco presenti nel suo corpo esile.
-Sei.. sei bellissimo cespugliè, dico davvero.. a Silvia piacerà sicuramente vederti co quest'abito..-
Ermal arrossì lievemente, mentre Fabrizio ridacchiò imbarazzato e si avvicinò piano, aggiustandogli il colletto della giacca, ritrovandosi così pericolosamente vicino all'amico.
In un attimo i loro sguardi si incrociarono e in pochi secondi furono capaci di comunicare con gli occhi, con la luce che essi sprigionavano ogni volta che incontravano quelli dell'altro.
Si sussurrano parole dolci, inaudite, cose che mai avrebbero avuto il coraggio di dirsi ad alta voce, segreti che nessuno a parte loro ha visto mai.
Nessuno, ovviamente, oltre le loro iridi... e oltre la signora al bancone che li stava fissando incantata da almeno una decina di minuti.
-Ermal, io..-
-Che carini che siete, fra quanto vi sposate?-
In un attimo i due diventarono subito rossi, iniziando a pronunciare parole a caso, completamente in panico.
-No, nun ce sposiamo fra de noi.. lui se sposa co la ragazza sua fra otto giorni..-
-Sette, Brì.-
-Ao, e sticazzi Ermal!-
Il più piccolo si lasciò andare a una risata, scuotendo la testa e poggiandola sul petto di quello che ormai considerava il suo pilastro.
-Magari alla fine scappo via e mi sposo con te, che ne sai..-
Fabrizio sgranò gli occhi e poi annuì impercettibilmente, sentendo la gola seccarsi improvvisamente.
Aveva bisogno di un po' d'aria, subito, così si chinò verso Ermal e gli lasciò un piccolo bacino sulla fronte, allontanandosi definitivamente da lui.
-A cì, devo anna a fa na cosa pe Romina, ce sentimo dopo.-
Ermal annuì triste, come ogni volta che doveva separarsi da lui, seppur per poco, negandosi piccoli momenti di felicità in più.
-Peccato però, formate una bella coppia insieme..-
"A signò, nce se metta pure lei che già so dolori"
E così Fabrizio, col cuore a brandelli e la mente ancora in quel camerino, lasciò quel negozio, maledicendosi quando si ritrovò a pensare che avrebbe tanto voluto essere lui ad aspettare Ermal all'altare, vederlo arrivare con quel vestito, sorridergli come solo lui sapeva fare.
Lasciò quel negozio con la promessa fatta al riccio di rivedersi presto, di sentirsi, ma quella promessa non l'avrebbe mantenuta.
Fabrizio infatti decise che il dolore che stava provando era troppo forte per essere nascosto, non voleva rovinare ad Ermal gli ultimi giorni prima del suo matrimonio, e pensò che fosse giusto sparire per un po'.
Non aveva calcolato, però, di avere un migliore amico molto testardo.
——————
Cespuglietto💛: Brì?
Cespuglietto💛: Hei, ci sei? Perché scatta la segreteria?
Cespuglietto💛: Non so cosa tu abbia combinato, magari ieri sera hai bevuto e stai dormendo ora.. ma appena sei sveglio chiamami, ti prego.
Cespuglietto💛: Sono passati due giorni, ma dove cazzo sei?
Cespuglietto💛: Ho incontrato tua madre dal fruttivendolo oggi, dice che vuoi stare un po' da solo.
Ma noi siamo sempre stati soli insieme, perché mi stai tagliando fuori?
Sono come tutti gli altri ora?
Ho fatto qualcosa di male?
Richiamami..
Cespuglietto💛: Quattro giorni senza di te non credo di averli mai passati, sebbene sapevo che sarebbe stato difficile, non immaginavo così tanto.
Mi sento come diviso a metà.
«La mia parte più debole, quella migliore, che forse nemmeno esiste o forse l'hai tu..»
Cespuglietto💛: Basta, ho deciso, sono sotto casa sua e ti citofono finché non mi apri.
Cespuglietto💛: Sono le quattro di notte, sono fuori e fa tanto freddo.. ti prego, mi apri?
Cespuglietto💛: Fabrizio..
Cespuglietto💛: Sono davanti al nostro bar, quello dove mi hai offerto la prima colazione.
C'è poca gente, sono in orario di chiusura e la saracinesca fa un rumore assurdo, ma dimmi perché il rumore più forte ha lo stesso silenzio che sento di noi?
Assordante, il tuo silenzio è assordante.
Richiamami.
Cespuglietto💛: Sei proprio uno stronzo, lo sai?
Domani mi sposo e tu, il mio migliore amico, non ci sei.
Questa notte dovevamo passarla insieme, tutti i nostri giorni dovevamo passarli insieme.
Lo avevi promesso.
Vaffanculo Fabrizio.
Cespuglietto💛 ti ha bloccato
3 minuti dopo
Cespuglietto💛 ti ha sbloccato
Cespuglietto💛: Okay, ultima possibilità...
———
Se a causa dei messaggi insistenti dell'amico, o a causa dell'alcol ormai in circolo nel suo corpo da un bel po', Fabrizio non lo seppe mai, ma dopo qualche ora si ritrovò sotto al balcone di Ermal, tutto barcollante e con una chitarra in mano, mentre urlava il suo nome.
-A ricciolì hai rotto il cazzo fino a mo! Affacciate!-
Prese un sasso e lo lanciò contro la finestra, forse con troppa forza visto che ruppe il vetro, facendo subito uscire Ermal impanicato.
-Ma che cazz- Fabrizio?!-
-Scusame, giuro che t'a ripago!-
Ermal storse il naso, guardandolo preoccupato e severamente.
-Brì, ma sei ubriaco?-
-No, sono completamente pazzo di te.-
Ermal arrossì violentemente, sgranando gli occhi e fissando la chitarra.
-Sei solo ubriaco, e cosa fai con quella?-
Fabrizio sorrise in modo dolce, prendendo la chitarra e iniziando a suonare.
-Allora quindi è vero, è vero che ti sposerai..
Ti faccio tanti, tanti cari auguri, e se non vengo capirai.
E se la scelta è questa, è giusta lo sai solo tu, è lei la donna perfetta che volevi e che non vuoi cambiare più.-
-Fabrizio..-
-Ti senti pronto a cambiare vita, a cambiare casa, a fare la spesa, a fare i conti a fine mese, a la casa al mare, ad avere un figlio, un cane.-
Ermal ridacchiò e scosse la testa, facendo spallucce.
-A Silvia non piacciono gli animali!-
-Ed affrontare suocera, cognato, nipoti, parenti, tombola a Natale,
mal di testa ricorrenti e tutto questo.. perché sei coglione.-
Ermal sgranò gli occhi per il cambio di frase all'ultimo, mettendo il broncio e guardandolo male.
-Hei, io non.. okay sto zitto.-
-E grazie per l'invito, ma proprio non ce la farò, ho proprio tanti, tanti, troppi impegni e credo forse partirò.
Se avessi più coraggio, quello che io ti direi.. che quell'uomo perfetto che volevi tu non l'hai capito mai..-
Ermal lo guardò dolcemente mentre gli occhi iniziarono a farsi lucidi, non riuscendo più a contenere l'emozione.
-Io sarei pronto a cambiare vita, a cambiare casa, a fare la spesa e fare i conti a fine mese, a la casa al mare, ad avere un figlio, un cane.
Ed affrontare suocera, cognati, nipoti, parenti,, tombola a Natale, mal di testa ricorrenti e tutto questo...per amore.-
Il riccio trattenne il respiro a quella parola e subito rientro in casa per precipitarsi di sotto dal suo amato Brì.
-E forse partirò per dimenticare, per dimenticarti
E forse partirò, per dimenticare, per dimenticarmi... di te, di te, di t-
La serenata del romano venne interrotta prontamente dal riccio, che gli saltò letteralmente addosso, riempiendolo di baci sulla guancia.
-Dove credi di andare tu, eh?-
Fabrizio mise la testa nel suo collo, iniziando a singhiozzare come un bambino contro la sua pelle, tremando sempre di più.
-D-doveva esse il mio modo pe ditte addio m-ma nun posso anna da nessuna parte perché.. tu me lasci sospeso fra terra e cielo e io nun so capace de ricomincia a camminare e lasciarti i-indietro..-
Ermal, al suono di quelle parole, sentì il proprio cuore spezzarsi mentre cercava di consolarlo in tutti i modi.
-Sssh, sta calmo, sono qui ora.. andrà tutto bene..-
-N-No! Perché domani tu ti sposi con quella e io ti perdo per sempre..-
-Fabrizio..-
Fabrizio scosse la testa, cercando di calmarsi e stringendogli le mani.
-T-ti prego non sposarla, io posso renderti felice.. p-posso farti stare bene, posso diventare migliore, te lo prometto..-
Ermal si lasciò scappare qualche lacrima, mentre gli lasciò piccoli baci a stampo e lo strinse forte a se.
-Io non voglio che diventi migliore, a me tu piaci già così come sei.. altrimenti non mi sarei innamorato di te se tu fossi diverso..-
-Ma Silvia.. il matrimonio..-
-L'ho annullato.. in questi giorni ho capito che non mi serve niente, se non t-
Ma Ermal non finì mai quella frase, venendo prontamente interrotto dalle labbra di Fabrizio che accarezzarono le sue in un bacio dolce, che sapeva di felicità, che semplicemente sapeva di amore.
-Me sa che devo vomita-
-E proprio mentre ci baciamo me lo devi dire?? Andiamo in casa va.-
Nel frattempo, la signora del negozio di abiti da sposo, vicina di Ermal a sua insaputa, era stata svegliata dalla voce di Fabrizio e si ere goduta tutta la scena con occhi sognanti e sorridendo felice.
-L'ho sempre detto io che il vino fa miracoli!-
Ma io ti amo a te, l'unica cosa di una vita indecente, l'unica cosa che mi ha fatto capire dentro che non sono un perdente.
Io non sono un perdente.
Nananana.
Spazio biscotto 🍪:
Sono tornata con una nuova Storia, più che altro una raccolta, che spero possa piacere dato che mi riesce più facile portare avanti queste piuttosto che le fan fiction (che richiedono tempo e trame più articolate, quindi ne farò una per volta).
Ringrazio come sempre la mia squad che mi sostiene unaMETAfincheMORO e in particolare la mia _lelucidiroma che ieri, tramite foto e scleri, mi ha dato l'ispirazione per questa piccola opera.
Vi voglio bene!
Grazie per essere arrivate fino qui.💙💛
Erika 😈.
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