Liar







Vorrei crederci, sai

a quel sorriso che mi porti.

Vorrei amarti, davvero

per i tuoi occhi, le mani forti.


Ma poi ricordo che è inutile

come un quaderno mai usato

è tanto, troppo triste

come un amore mai svelato

e perduto, perduto!

Solo un libro mai iniziato.


Qui seduta, ancora e ancora

assordata dal tuo ridere

mischiando lacrime al tuo disprezzo

accecata dal tuo gridare


E questo palmo ti colpisce

aperto

disperato

rigato di sangue

E la tua pelle di vetro fa male

e rompendosi urla

più delle tue labbra!

...

Le tue labbra

che sono mie.

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