Si diplomarono insieme come si erano ripromessi, ma mentre Irene sceglieva la facoltà universitaria Michele sapeva già quale sarebbe stato il suo futuro imminente, aveva superato brillantemente il provino per entrare a far parte di una squadra che giocava in C1,proprio grazie all'interessamento di Roberto.
Era sempre stato il suo sogno diventare un calciatore professionista, era quello il lavoro che gli calzava addosso a pennello;si era diplomato come volevano i suoi e ora era il suo momento, avrebbe dimostrato a tutti di potercela fare e gli anni a venire gli diedero ragione.
Non fu facile per Federico accettare la scelta di suo figlio,ma dovette ricredersi quando lo vide realizzato e capace di mantenersi grazie alla sua passione.
Irene invece scelse la facoltà di economia,l'università era a metà strada tra casa sua e la nuova residenza di Michele, non voleva allontanarsi troppo dai suoi affetti ,l'idea di sentirsi distante le creava delle ansie.
Gli attacchi di panico erano ricomparsi dopo essere spariti per qualche anno,forse causati proprio dall'instabilità e dalle incertezze del suo futuro,ogni volta che doveva affrontare un esame si agitava in una maniera smisurata .
Finché Michele rimase lì vicino a pochi chilometri da lei,le cose nonostante le difficoltà oggettive andarono piuttosto bene,lei programmava i suoi esami in base agli impegni di Michele.
Quando era in ritiro approfittava per studiare e continuava ad andare a vederlo giocare anche nelle sue trasferte accompagnata da suo padre e da suo fratello.
Sembravano avessero trovato un equilibrio,lei era in linea con gli esami e tutto procedeva secondo i piani.
I guai per loro cominciarono quando
Michele passò in un'altra squadra,questa volta molto più distante;Irene comincio' a viverla male ,le mancava quella presenza costante nella sua vita,necessaria come l'aria e fu in quel periodo che conobbe Giuseppe che diventò in seguito suo marito.
Lui era un suo compagno di corso e piano piano la loro amicizia si trasformò in qualcosa di più; non era un amore folle come quello che aveva provato per Michele, ma era una figura rassicurante,presente che riusciva a darle una sicurezza per il futuro.
Continuare a rincorrerlo in giro per l'Italia non era più possibile, non era compatibile con il suo stile di vita,aveva bisogno di stabilità,di concretezza per realizzare la sua ambizione.
Erano state queste le parole, le ragioni che aveva usato quando decise di affrontarlo e di lasciarlo;mentre parlava piangeva come se fosse stata costretta a prendere quella decisione.
Si era sentita morire dentro, lasciare Michele significava rinunciare al suo primo grande e unico amore,rinunciare ad una parte essenziale della sua vita.
Era arrivato il momento di voltare pagina e di scriverne una nuova.era necessario,lo doveva a se stessa.
Michele rimase in silenzio ad ascoltarla,troppe volte avevano litigato in quegli ultimi mesi e in cuor suo sapeva che Irene aveva ragione;lui era troppo assente ma non poteva farci niente,non poteva rinunciare al suo sogno,era un treno che non sarebbe più passato e lei neanche mai glielo chiese;
in quel momento non c'erano soluzioni o compromessi che non avessero già provato e lui a malincuore la lasciò andare senza fare niente per cercare di trattenerla ,non era giusto che lei rinunciasse ai suoi sogni per lui.
Così finì la loro storia,si arresero a quel destino che li portava lontani uno dall'altro un'altra volta,non perché l'amore tra loro fosse finito ed è per questo che fu ancora più doloroso da accettare.
Irene sapeva che suo padre continuava a seguirlo e gli chiese di non parlargli più di lui,non voleva sapere niente di cio' che lo riguardava,era una ferita che faceva ancora male e lui esaudì il suo desiderio.
Lo rivide soltanto il giorno del funerale ,lei era una sposa novella ma nonostante questo rivederlo fu come aprire un cassetto pieno di ricordi,avrebbe voluto abbracciarlo essere confortata dalle sue braccia e si sentì in colpa per quei sentimenti che riaffiorarono intatti per quel ragazzo che non aveva mai dimenticato.