2.Il Primo Giorno Di Scuola
Erano appena le 6.00 e Irene quella mattina era già in piedi,troppo agitata per riuscire a dormire beatamente finché non avesse suonato la sveglia.Era già tanto che fosse riuscita a chiudere gli occhi per qualche ora quella notte,un giorno troppo importante quello,dove avrebbe conosciuto per la prima volta i suoi nuovi compagni e la prima impressione era davvero importante, lo aveva imparato a sue spese. La maglietta e i jeans erano già lì pronti per essere indossati,per arrivare a quella scelta aveva provato e riprovato i suoi vestiti decine di volte,cercando l'abbinamento più azzeccato. Mentre si preparava pensava a come si sarebbe sentita ad entrare in quella che sarebbe stata la sua seconda casa per i prossimi cinque anni della sua vita.E se i suoi compagni fossero stati degli idioti come quelli che aveva appena lasciato dietro di sé ?Questo pensiero la angosciava a tal punto da riempirle gli occhi di lacrime; gli ultimi anni erano stati davvero terribili per lei,con quei bulletti che le si erano accaniti contro senza che potesse darsene una spiegazione.Ma quella era acqua passata e si ripromise che questo non sarebbe più successo,non lo avrebbe più permesso.
Fu pronta con largo anticipo nonostante quei pensieri l'avessero distratta dopo aver dato un ultima occhiata veloce allo specchio, si avviò alla fermata dell'autobus con il cuore in gola.Si guardava intorno spaesata cercando qualche volto familiare, alcuni di quei ragazzi li conosceva già, altri solo di vista.Sentiva gli sguardi curiosi di chi non conosceva,cercando di nascondere l'imbarazzo come meglio poteva e finalmente,dopo venti lunghi minuti d'attesa l'autobus arrivò. Lasciò sfilare uno ad uno tutti i presenti e quando arrivò il suo turno i posti a sedere erano finiti,dovette rimanere in piedi attirando suo malgrado ancor di più l'attenzione dei suoi compagni di viaggio.Quando giunsero davanti all'edificio scolastico,tirò un sospiro di sollievo,quel quarto d'ora di viaggio le era sembrato davvero un'eternità,comunque prima parte era fatta,ora bisognava attendere il suono della campanella che non sarebbe arrivata prima di mezz'ora e allora approfittò, per dare un'occhiatina in giro.Davanti alla scuola e tutt'intorno c'erano piccoli gruppi di ragazzi , alcuni sicuramente dovevano essere dell' ultimo anno,visto la folta barba che sfoggiavano.Presa così da quei pensieri, non si accorse che un gruppo di questi la stava fissando intensamente sorridendole.Si rese conto lì per la prima volta che li avrebbe sicuramente incrociati lungo i corridoi e questo pensiero la fece arrossire non poco.La campanella suonò e la grande marea di ragazzi si
mosse con un gran vociare,dandole l'idea per la prima volta di quanti fossero. Trovo' la sua classe quasi subito,era poco distante dall'entrata,ma anche qui lasciò sfilare gli altri e quando entrò erano rimasti vuoti solo i banchi davanti alla cattedra,si sedette e subito dopo arrivò un ragazzo con gli occhiali che timidamente prese il posto accanto al suo.Dopo essersi presentati,Irene cominciò a guardarsi intorno,studiando i volti di quei ragazzi che sembravano impacciati e imbarazzati quasi quanto lei.Ovviamente quella mattina non fecero lezione,ma i vari professori che si susseguirono fecero l'appello,cercando di prendere confidenza associando i nomi ai volti dei loro nuovi alunni. Era un modo anche per loro di familiarizzare anche se a dire la verità si erano già formati piccoli gruppetti provenienti dallo stesso paese,motivo sufficiente per una prima forma di aggregazione.
Irene si sentiva come un pesce fuor d'acqua,ma pensò che in fondo sembravano tutti dei bravi ragazzi,che come lei cercavano di stemperare la tensione come meglio potevano.In classe erano in ventisei di cui più della metà maschi,constato'che alcuni di loro sembravano più piccoli della loro eta' ,mentre le ragazze erano tutte già ben formate.Notò un ragazzo che stava alla sua destra nella fila appena dietro di lei,era sicuramente il più carino della classe,si chiamava Michele e quel nome le si stampo' subito nella mente.Si ritrovò più volte a guardare verso di lui,non voleva dare troppo nell'occhio ma la posizione in cui si trovava,rendeva difficile essere più discreta.Quel ragazzo entrò da subito nei suoi pensieri e tornò a casa contenta per come si era svolta la mattinata.
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