14. L'Ultimo Giorno Di Scuola
Quell'ultimo fatidico giorno di scuola purtroppo arrivò, sarebbe stato sempre troppo presto per Irene in realtà.
Il suo umore stonava con l'allegria che regnava intorno a lei quel giorno.
Ormai l'estate meteorologicamente parlando era arrivata da un po',i ragazzi erano tutti vestiti leggeri ,molti avevano osato più del solito quel giorno, visto che non ci sarebbero state lezioni ma solo una grande festa.
I giochi goliardici li facevano sembrare già tutti pronti per il mare.
Erano giorni che lei e Michele si preparavano una sorta di calendario, segnando i giorni in cui si sarebbero potuti vedere; pochi in realtà, visto che lui avrebbe dovuto lavorare quell'estate. Il padre aveva fatto di tutto per trovargli quel lavoro e lui non poteva certo rifiutare quella richiesta o meglio quell'imposizione;gli aveva fatto tutto un discorso sulla responsabilità, su come anche lui doveva fare la sua parte per guadagnare almeno per coprire i suoi vizi.
- Questi genitori rovinano sempre tutto! -pensò Irene quando glielo disse visibilmente delusa. Cercò comunque di capire e incoraggiarlo ,perché era già preoccupato di suo per quel lavoro di cameriere che andava a fare,senza averne alcuna esperienza.
Quella mattina si sarebbero vissuti intensamente,per tornare a casa con più ricordi possibili che avrebbero riempito i tanti giorni vuoti che sarebbero arrivati.
Michele l'abbraccio' forte quella mattina, lì davanti a tutti senza pudore,in mezzo a quella marea di ragazzi che gridavano come degli esaltati per la fine della scuola.
Irene era proprio carina con quel vestitino a fiori,le dava un senso di freschezza,di estate.
La grande palestra brulicava di ragazzi,c'era una gran confusione e quando i dj attaccarono con la musica,ci fu un vero e proprio delirio.
Rimasero lì per un po' abbracciati cullandosi al ritmo di quella musica infernale.
La vicinanza dei loro corpi con solo quel leggero strato di stoffa a separarli,faceva crescere in Michele il desiderio di toccarla e baciarla,dove ancora non aveva mai osato fare,il loro rapporto appena nato,era ancora così giovane e casto che l'intimità dei loro corpi non era mai stato violato.
Lo desiderava ogni volta che le si avvicinava ,ma amava e rispettava così tanto la sua piccola Irene che non l'avrebbe mai forzata a fare niente che non volesse,anche se diventava sempre più difficile controllarsi.
Anche Irene sentiva crescere la voglia di passare al livello successivo del loro rapporto ,come in quel momento altre volte aveva letto negli occhi di Michele quel desiderio crescente.Sentiva i suoi baci farsi sempre più voraci,il respiro diventava affannoso e le mani la stringevano forte.
Si accorse del suo disagio,lo bacio' e gli sussurro' all'orecchio:
- Andiamo in un posto più tranquillo...-
Michele la guardò per un lungo attimo negli occhi e vi lesse il suo stesso desiderio, la prese per mano e facendosi spazio tra la folla,si diresse verso gli spogliatoi.
Controllo' che non ci fosse nessuno e chiuse la porta a chiave,mentre Irene lo aspettava con il cuore in gola,appoggiata alla parete.
Le si avvicinò e riprese a baciarla,ma teneramente senza il livore di poco prima,come se volesse rallentare il tutto e godere appieno di quel momento d'intimità.
Le sue mani presero ad accarezzarle la schiena,mentre i suoi baci si spostarono lungo il collo,le spalle scoperte e la scollatura, Irene sentiva ad ogni bacio un brivido percorrerle lentamente la schiena,fino a farla tremare dal piacere.
Le sue mani non si fermavano più, scesero lungo i fianchi seguendo la linea morbida delle sue curve e risalendo,le sollevò il vestito;infilò una mano tra le sue gambe accarezzandola piano,mentre affondava il viso fra i suoi seni mordicchiandoli attraverso la stoffa.
Irene gli accarezzava la testa,arruffandogli i capelli, i suoi piccoli gemiti lo facevano impazzire e ad un tratto si staccò da lei.
Lo vide armeggiare con il suo smartphone,tirando fuori dalla custodia un preservativo.
Irene arrossi' e distolse lo sguardo quando sentì scendere la lampo dei suoi pantaloni.
Michele si accorse del suo imbarazzo e vide un lampo di terrore nei suoi occhi e baciandola teneramente la rassicuro':
- Non ti preoccupare,non lo faremo...non adesso...non qui ...-
Tornò a baciarla,i suoi baci si fecero più passionali,più intensi,come se si sentisse libero finalmente di lasciarsi andare ,di dare sfogo a quel suo imminente desiderio;Irene attraverso la stoffa sentiva premere forte il suo sesso e in un crescendo di piacere,i loro respiri si facevano più affannosi fino a soffocare all'apice del godimento i gemiti l'uno nelle braccia dell'altro.
Rimasero abbracciati così finché il respiro tornò regolare.
Dopo essersi sistemati i capelli e i vestiti, uscirono uno alla volta per non dare nell'occhio e si buttarono nella mischia,anche se
dai loro volti traspariva l'appagamento dei sensi per quell'esperienza appena vissuta;Michele era contento di essersi fermato così,perché la loro prima volta doveva essere speciale e non poteva certo consumarsi in uno squallido spogliatoio,Irene meritava di più.
Il momento del congedo dalla scuola arrivò, le sensazioni di quella giornata non avevano fatto altro che aumentare in loro la voglia di rivedersi e di ritrovarsi ancora insieme e con quei pensieri e un po'di tristezza,si salutarono con un lungo bacio.
- Ci sentiamo più tardi...- sussurro'Michele seguendola con lo sguardo mentre lei saliva sull'autobus,quell'estate sarebbe stata terribilmente lunga.
-continua...-
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top