13. Paura di Perdersi

Adesso erano una coppia e tutti a scuola dovevano saperlo. Quando stavano insieme Michele la teneva sempre per mano come se volesse mettere in chiaro e rivendicare il fatto  che fosse sua,gesto rivolto soprattutto ai suoi corteggiatori che in quei mesi aveva visto ronzargli intorno.
Alcuni di questi,si erano nascosti dietro il sentimento d"amicizia pur provando un'attrazione ,solo per starle accanto.
Michele si fidava solo di Giulio, perché era quello che in fondo aveva sempre dimostrato di tenere a lei,in modo sincero e disinteressato; aveva sempre manifestato simpatia per lui,facendo il tifo e si vedeva che era veramente contento per loro .In altri invece aveva letto delusione o rassegnazione a quella nuova situazione,come potergli dare torto, Irene era veramente una ragazza fantastica e lei aveva scelto lui.Si sentiva molto fortunato ma anche geloso ,delle attenzioni e degli apprezzamenti che le rivolgevano;in quei mesi l'aveva osservata molto, aveva sempre ammirato il modo in cui riusciva a tenere a bada quei ragazzi, per questo la sua delusione fu tanta nel sentire quelle storie su di lei,come se in tutto quel tempo avesse visto una persona diversa.
Marta e Sara avevano veramente esagerato e lui era disgustato per quello che le avevano fatto.
Quando la verità era uscita fuori,si sentì sollevato ma in colpa,per averne anche solo dubitato.
Ora era tutto passato pero' e lei lo aveva perdonato, ora insieme stavano vivendo quel momento bellissimo.
A Irene non sembrava vero, lo aveva desiderato così tanto che la realtà superava il sogno.
Com'era bello stare fra le sue braccia, sentire il suo profumo, il sapore dei suoi baci,era tutto troppo fantastico e temeva che tutto potesse finire da un momento all'altro.
Aveva sempre avuto paura di essere felice,perché prima o poi,avrebbe dovuto pagarne il prezzo, non era quello il tempo dei pensieri negativi però, anche se la scuola stava per finire,avrebbero sicuramente trovato il modo per vedersi ogni tanto.
Non si sarebbero potuti vivere così quotidianamente come ora,ma se era amore avrebbe resistito a tre mesi d'estate no?
Lei era molto gelosa e solo il pensiero che qualcuno ci provasse con lui,la mandava fuori di testa.
La domenica aveva cominciato ad andare a vederlo giocare e avrebbe strozzato volentieri quelle oche che cercavano di mettersi in mostra, sculettando e chiamandolo dagli spalti
anche se lui la rassicurava in ogni modo dicendole che non aveva occhi che per lei e che nessuna sarebbe riuscita a distrarlo .
Quando segnava le mandava un bacio e lusingata ,sentiva su di lei gli sguardi invidiosi di quelle sue ammiratrici e dentro sorrideva.
Dopo la partita di solito passavano un po' di tempo insieme ,per festeggiare la vittoria o per consolarlo in caso di sconfitta; l'unica cosa che desiderava era stare con lui ,anche stando lì solo a stringergli la mano e ascoltare la sua voce.
Mai come in quell'estate che stava arrivando,le sarebbe mancata tanto la scuola...

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