8. Una Serata Ambigua
Michele per quell'appuntamento indossò un paio di jeans neri stretti e una camicia bordeaux,si guardò allo specchio soddisfatto, si era appena rasato e aveva abbondato col dopobarba,dopotutto erano più di due settimane che non si vedevano e voleva essere sicuro di fare colpo.
Si vedevano così di rado ormai che aveva paura che lo dimenticasse.
Prese le chiavi del suo scooter,il casco e si avviò .
Anche Irene voleva lasciare il segno e si vesti' con molta cura,come sempre del resto;era l'occasione giusta per indossare quel vestitino a fiori che aveva comprato qualche giorno prima sulla spiaggia e che stava benissimo con la sua intensa abbronzatura.
-Ah,ci dobbiamo trovare marito questa sera?-disse sua nonna vedendola uscire.Era il suo modo di dirle che stava veramente bene.
-Ti piace?-disse abbracciandola cercando la sua approvazione
-Sei bellissima,mi raccomando fate attenzione-Marco e Irene si avviarono verso il lungomare, si erano già messi d'accordo su come avrebbero passato la serata, lei a passeggiare con Michele e lui nella sua sala giochi preferita,con 5euro di gettoni in più nella tasca il tempo per lui sarebbe volato.
Michele li trovò subito, erano lì che lo aspettavano all'imbocco del grande viale alberato,si fermò, scese dallo scooter,cercando un posto per parcheggiare.
Appena si tolse il casco Irene lo bacio' sulla guancia,intimorita dalla presenza di Marco,ma Michele la tirò a sé cingendole la vita baciandola appassionatamente.
Marco tossi'ricordando la sua presenza
-Andiamo, dobbiamo accompagnarlo alla sala giochi-disse svincolandosi dal suo abbraccio
-Ok-Michele sembrava un po'deluso da quella tiepida accoglienza,dopo tanti giorni di lontananza si sarebbe aspettato po'più di entusiasmo; d'altra parte pensò potesse essere imbarazzata dalla presenza del fratellino.
-Mi raccomando non muoverti da qui!Se hai bisogno chiamami, ma solo se é importante ok?-
Le raccomandazioni di Irene fecero sorridere Michele che era rimasto serio e silenzioso per tutto il tragitto, ma appena lo lasciarono lì Irene gli si buttò al collo,baciandolo e lasciandolo senza fiato,cancellando così i suoi pensieri.
-Scusami, sai...mio fratello...-
Michele non le lasciò finire la frase,riprese a baciarla stringendola forte lì in mezzo alla piazza,incurante dei passanti,sussurrandole quanto le fosse mancata,la guardava negli occhi come fosse stata la prima volta con la stessa emozione.
Passeggiarono un po' tra le bancarelle guardandole distrattamente,finche'non arrivarono davanti a un banchetto dove incidevano i nomi su dei braccialetti in cuoio.
-Ne voglio regalare uno a te-disse Irene entusiasta
-No,ne facciamo fare uno a testa-rispose Michele che aveva avuto lo stesso pensiero.
E così fecero incidere i loro nomi con un piccolo cuoricino al centro e lo indossarono immediatamente.
-Così ora tutti sanno che sei mia-
-Tutti sanno che sei mio!-gli fece eco Irene.
- Ti va di mangiare qualcosa? Io ho una fame!-chiese avvicinandosi al camioncino del fast-food
-Delle patatine magari-
-Non vuoi anche un panino? -
-No grazie-
Michele ordinò un panino con la salsiccia, due porzioni di patatine e una maxi cola con due cannucce.
Si sedettero al tavolino e consumarono la loro cena,Michele stava letteralmente divorando il suo panino e Irene lo guardava divertita,era sempre così buffo quando mangiava che quella scena le fece tornare in mente i giorni di scuola,quando si guardavano ancora di nascosto e condivise con lui quel ricordo.
Chiacchierarono amabilmente mano nella mano per tutta la sera,mangiandosi con gli occhi,quel tavolino manteneva le distanze fra i loro corpi e da una parte Michele ne era quasi sollevato; la loro conversazione pero' fu ad un tratto interrotta da una voce maschile
-Ciao Irene-era Francesco che si stava avvicinando con un sorriso poco raccomandabile
-Ciao...-rispose Irene non riuscendo a nascondere un certo imbarazzo,per fortuna dietro di lui spuntarono salutando anche gli altri,stemperando all'istante quell'attimo di tensione
- Tu devi essere il famoso Michele,Irene non fa che parlarci di te-disse Angela venendo in suo soccorso e passarono alle presentazioni:
-Questi sono gli amici di cui ti ho parlato Angela,Luigi,Serena,Mirko e Francesco.-disse indicandoli uno per per uno.
-Piacere-Michele aveva intuito che si trattasse di loro dal forte accento romano,ma questo non gli tolse la strana sensazione che aveva avvertito nel saluto di Francesco,aveva colto quel lieve imbarazzo nell'esitazione di Irene e voleva vederci chiaro.
-Sedetevi qui con noi-li invitò Michele-anche se noi abbiamo già mangiato-
-No,grazie-fecero eco Angela e Serena-non vogliamo disturbare, facciamo un giro al mercato,se volete potete unirvi a noi-continuò Angela
-Perché no-rispose Michele cogliendola di sorpresa
-Ok se ti va...-
Si alzarono e si unirono al gruppo.
Angela notò i loro braccialetti ed esclamò
-Bellissimi,dove li avete presi?-
Irene spiegò del banchetto presente lì nel mercato indicandone la posizione
-Ce ne facciamo uno anche noi?-disse rivolgendosi a Luigi
-Va bene-e si diressero tutti al banchetto dove entrambe le coppiette si fecero fare i braccialetti, tutto questo nell'insofferenza di Francesco l'unico single del gruppo .
Michele lo osservava da vicino,così a pelle non gli piaceva per niente.
Irene si chiedeva come mai avesse preferito stare in gruppo,piuttosto che stare solo con lei e coccolarsi un po'.
Non riuscì a nascondere del tutto la sua delusione e fu per tutto il resto della serata molto silenziosa,facendo inconsapevolmente crescere i dubbi nella mente di Michele,convinto ormai che gli nascondesse qualcosa;doveva indagare.
-Domani pomeriggio possiamo vederci al mare se vuoi-
-Davvero ?Certo che voglio-
-Allora ci vediamo tutti al mare domani-annunciò ad alta voce al gruppo
-Sicuro-risposero in coro tutti tranne che Francesco per niente contento di quella notizia.
-Ok ragazzi,devo andare a riprendere mio fratello-e dopo aver salutato tra di loro scese un profondo silenzio,come se entrambi fossero presi dai propri pensieri.
Arrivati alla sala giochi trovarono Marco tutto preso ancora dal gioco,per niente annoiato anzi,vedendoli arrivare esclamò
-É già ora di andare?-
Irene si chiedeva come facesse a non stancarsi mai di giocare anche se per lei rappresentava un vantaggio,lo svantaggio era solo di tipo economico.
Accompagnarono Michele a prendere lo scooter e arrivati lì si salutarono con un bacio che riscaldo'un po'il cuore a tutti e due.
La serata che era cominciata magnificamente, senza una ragione apparente si era conclusa con mille interrogativi.
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