6. Un Bagno Di Emozioni
Michele proseguì quella settimana facendo il turno dalle7.30 alle 16.00,questo per consentirgli di apprendere le varie mansioni che gli spettavano.
Laura lo affiancava quotidianamente,cercando di imparargli i trucchi del mestiere, l'organizzazione dei tempi era la cosa più importante, per non farsi prendere dal panico nei momenti di maggior lavoro, cioè quando i clienti arrivavano in massa,il vantaggio era quello di non farsi cogliere impreparati.
Michele era molto attento alle sue spiegazioni, aveva preso molto seriamente questo impegno ,anche per dimostrare a suo padre quanto valesse.
Irene non aveva mai dubitato che sarebbe stato all'altezza della situazione e anche suo padre sarebbe stato orgoglioso di lui e gliene avrebbe dato atto.
Come tornava a casa dopo una bella doccia rinfrescante,prendeva il telefono e messaggiava con lei e se poteva parlare lontana dalle orecchie indiscrete dei nonni ,chiacchieravano liberamente trovando conforto nella voce dell'altro.
Quel giovedì pomeriggio le propose per l'indomani di vedersi sulla spiaggia dove l'avrebbe raggiunta,appena finito il turno al ristorante.
Irene fu felice di quella proposta, ma doveva trovare il modo di non destare sospetti e doveva poter contare sull'aiuto e il silenzio di suo fratello e su questo non ci poteva giurare.
Era molto dispettoso con lei e l'avrebbe potuta mettere nei guai,ma doveva provarci ugualmente.
Quella sera stessa gli parlò, gli disse che aveva bisogno di un grosso favore e per riuscire a convincerlo,dovette comprare il suo silenzio
-Cosa mi dai in cambio?-chiese Marco con un sorriso beffardo
-Ti do un euro se mi aiuti-
-No,ne voglio 5-Marco aveva dieci anni ma sapeva bene come contrattare,aveva capito quanto fosse importante per lei e ci stava marciando.
-5 euro?Non ti sembra un po'esagerato?-
-Allora facciamo 3 o niente-
-Va bene,ma tu non devi tradirmi altrimenti me la paghi!-disse minacciandolo.
Doveva provare a fidarsi,era l'unico modo che aveva e appena raggiunsero
l'accordo,avviso' Michele che ne fu entusiasta.
Come deciso appena finito di lavorare si cambiò, lasciò la sua divisa nell'armadietto e indossò il costume pronto per andare al mare.
Arrivò lì dopo un quarto d'ora di scooter,per fortuna il locale non distava poi così tanto, da casa ci sarebbe voluto almeno un'ora,ma lo avrebbe fatto ogni giorno se solo avesse potuto.
Irene lo aspettava sulla spiaggia già da un po',si trovava un po'più lontano dal solito posto che frequentava con i nonni, per evitare incontri indesiderati qualcuno che vedendola avesse potuto riferire loro qualcosa.
Marco trovò nuovi compagni di gioco, impegnato com'era in una partita di calcio,non le avrebbe prestato molta attenzione.
Irene guardava impaziente verso la duna,dove dopo un po'vide comparire la sagoma di Michele che con la mano sulla fronte si riparava dal sole, cercandola tra la gente.
Gli andò incontro correndo e si buttò fra le sue braccia.Erano passati otto giorni dall'ultima volta che si erano visti e fu davvero un abbraccio liberatorio.
Irene lo stringeva forte quasi incredula di averlo lì e lui sorrideva per quell'entusiasmo che gli dimostrava,la baciava e la guardava pensando a quanto fosse meravigliosa.
- Ho bisogno di tuffarmi in acqua,vieni a fare il bagno con me?-chiese Michele visibilmente accalorato.
Irene fece cenno di sì con la testa e posato lo zaino,si sfilarono gli indumenti.Irene sfilò la maglietta copricostume davanti a lui,scoprendo un corpo ambrato da quei primi giorni di mare, splendidamente esaltato da un bikini color arancio,Michele la squadro' da capo a piedi,provocandole un certo imbarazzo, le sorrise e prendendola per mano si lanciò di corsa verso il mare,trascinandola in un tuffo rocambolesco.
Ridevano,giocavano come bambini a schizzarsi l'acqua,dimenticando il dispiacere di quei giorni che non si erano potuti vivere.
I loro corpi bagnati ora così vicini fremevano di desiderio,occhi negli occhi senza parlare,mentre le mani di Michele scivolavano sulla pelle cosparsa di crema solare che profumava di buono.
Si baciarono assaporando lentamente quel gusto nuovo di labbra salate, che contrastava decisamente con la dolcezza delle loro lingue.
Irene tratteneva il respiro,mentre le dita di Michele s'infilavano curiose in quel piccolo lembo di stoffa che la separava da lui, sentì la leggera peluria solleticargli la pelle aumentando il senso di eccitazione, la stringeva a sé cercando un contatto che gli desse pace.
- Ti amo...lo sai che ti amo...-le sussurrava all'orecchio.
Irene si fermò a guardarlo con gli occhi pieni di emozione,era la prima volta che le diceva di amarla
- Anch'io ti amo...-ma quell'idillio fu purtroppo interrotto da una voce familiare,Marco stava urlando il suo nome a squarciagola dalla battigia e la riportò
alla realtà.
-É quel rompiscatole di mio fratello,scusa-
Marco si stava dirigendo verso loro
-Che ore sono?-chiese a sua sorella
-Le cinque e un quarto-
-Allora ho ancora tempo per giocare-
- Già!-rispose Irene irritata per essere stata così bruscamente interrotta
Uscirono insieme dall'acqua e Irene percorsa da brividi si avvolse nell'asciugamano,mentre Michele la stringeva a sé.
-Mi dispiace per mio fratello-
-Non importa-rispose nascondendo
la sua delusione.
Rimasero distesi sulla sabbia,uno
di fronte all'altro accarezzandosi il viso,evitando il contatto dei loro corpi,quando stavano insieme così vicini erano come una bomba ad orologeria pronta ad esplodere in qualsiasi momento.
Il tempo per loro anche questa volta era scaduto e si salutarono con un piccolo bacio,vista la presenza poco discreta di Marco.
-Fai la brava...-disse Michele allontanandosi
-Ci sentiamo più tardi-
Mentre tornavano verso casa Irene si assicurava il silenzio di Marco,pagando i tre euro pattuiti .
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