4. Quando Partire... É Un Po'Morire
Irene era particolarmente triste e silenziosa quel giorno,mentre preparava la sua valigia sembrava persa nei suoi pensieri. Sua madre cercò di intervenire dandole una mano,ma fu praticamente cacciata dalla stanza che si chiuse a chiave dietro le sue spalle.
Era arrabbiata Irene con tutto il mondo. La notte precedente aveva chattato con Michele praticamente fino all'alba,l'unico modo che era rimasto loro per condividere i pensieri e i sentimenti e ora era arrivato il tempo di andare.
Stava buttando dentro quella valigia tutto quello che aveva,come se volesse portare con sé tutta la sua vita.
Suo fratello Marco invece non stava più nella pelle,non vedeva l'ora di arrivare al mare e cominciare quelle vacanze e questo,la irritava ancora di più ,sembrava dovesse essere l'unica a pagare lo scotto di quella decisione.
Intorno alle 16.30 il nonno arrivò a prenderli,se ne andò senza salutare nessuno con uno sguardo pieno d'odio verso quei genitori che avevano l'unica colpa di dover lavorare e di aver in quel modo voluto preservare la loro estate.
- Non ti preoccupare,le passerà- tagliò corto suo padre rivolgendosi a sua moglie visibilmente ferita da quell'atteggiamento della loro amata figlia.
- Sì, lo so- il ruolo di madre era difficile lo sapeva, ma a volte lo era davvero troppo...
Irene arrivò alla casa al mare,dove trovò sua nonna intenta a sistemare le stoviglie,quando la vide arrivare si accorse subito che qualcosa non andava
- Sembri una condannata a morte! -disse senza mezzi termini. Sua nonna era così, era sempre molto diretta e molto severa,sua madre non le assomigliava in questo,era sempre più accondiscendente e soprattutto la stava ad ascoltare,ma questa volta si sentiva tradita anche da lei.
- Niente,é che non vedrò più le mie amiche...-cercò di giustificarsi Irene.
- Perché non sono mica morte! - quella sua franchezza era veramente snervante e in quel momento sembrava non rispettare i suoi sentimenti.
Pensava a come aveva fatto sua madre a resistere con lei,chissà quant'era stato difficile quando era giovane far valere le sue ragioni.
A volte ne avevano parlato e lei ricordava sempre questa sua rigidità e ancor oggi,nonostante fosse sposata e fuori casa,lei si sentiva sempre sotto osservazione.
Povera mamma! Ora ripensandoci forse era stata troppo dura,andare via così senza neanche salutarla,decise allora di mandarle un messaggio
- Mamma scusami ,ti voglio bene.-
Appena lesse quelle parole,sua madre sentì gli occhi inumidirsi di lacrime e pensò che in fondo aveva proprio una brava figlia.
- Anch'io ti voglio bene ...baci-
Si sentirono entrambe sollevate da quelle semplici parole,c
ome se si fossero tolte un peso dall'anima.
La prima cena con i nonni fu più rilassante di quanto in realta' si aspettasse,in fondo quando si trattava di cibo,la nonna era sempre la numero uno.
Quella sera chattando con Michele gli racconto' per filo e per segno,come aveva passato quei primi momenti lontana da casa e lui sembrò sollevato dalla calma e dall'ironia che traspariva dai suoi messaggi.
Il giorno dopo avrebbe cominciato a lavorare e Irene gli mandò un ultimo messaggio:
- In bocca al lupo amore mio,vedrai che andrà tutto bene-
- Crepi -rispose Michele pensando alla giornata che lo attendeva con un pizzico di ottimismo in più.
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