21. La Magia Del Falò
Al ritorno dalla passeggiata Luigi ed Angela, li trovarono seduti chiusi nel silenzio dei propri pensieri.
Quando lo riaccompagno' a casa,Luigi chiese a Michele cosa fosse successo
-Lei non mi crede,pensa che le cose stanno diversamente da come gliel'ho raccontate,pensa che tra me e Laura c'é stata una storia-
-C'era da aspettarselo...-
-L'ho delusa troppo, non so se mi perdonerà mai-
-Non ti scoraggiare dai,é stato solo un primo confronto, tu insisti é l'unico modo-
-Già...ci vediamo domani?-
-Certo, ti aspettiamo ciao-
Michele ripenso'alle parole e al rifiuto di Irene mentre era sotto la doccia, le sue lacrime si mischiarono insieme all'acqua corrente, era dura per lui averla vicino senza poterla nemmeno sfiorare,non poteva credere di averla persa per sempre.
Anche Angela seppe dello sfogo avuto da Irene e lo trovò del tutto normale, non poteva pretendere che lei dimenticasse tutto così, che facesse finta di niente, l'importante era parlarne per tirare fuori tutta la rabbia che prima o poi sarebbe comunque venuta fuori.
Si ritrovarono nuovamente tutti insieme sulla spiaggia, l'obiettivo di Angela e Luigi era che quei due facessero pace prima della loro partenza,che sarebbe avvenuta a meno di una settimana.
Era un obiettivo difficile da raggiungere ,ma non impossibile.
Mancavano solo un paio di giorni a Ferragosto e sulla spiaggia stavano organizzando la notte bianca, sarebbe stata una notte fantastica da passare vicino ad un falò ascoltando musica e magari facendo il bagno a mezzanotte.
Angela era entusiasta per quel programma e cercò di coinvolgerli,anche se non sembravano dell'umore più adatto
-Vedrai che ci divertiremo-
-Io non credo che mi lasceranno venire-disse Irene rassegnata
-Vengo io a parlare con tua nonna,vedrai che la convinco-
Michele ascoltò tutta la conversazione,non aveva intenzione di partecipare ma se lei ci fosse andata ci sarebbe stato anche lui quella notte.
I due partecipavano scarsamente alle chiacchiere dei loro amici,si scambiavano solo qualche sguardo e i loro occhi erano tristi,le parole faticavano ad uscire.
Non avevano più affrontato l'argomento e Irene continuava a tenerlo a distanza, lui passava il più del tempo sulla spiaggia a giocare a pallone con Marco.
Quella sera Angela si presentò a casa come d'accordo per parlare con la nonna,all'inizio sembrò restia ma ci mise così tanta passione ed impegno,che riuscì ad ottenere che rimanesse fuori fino all'una e mezza,un traguardo insperato per Irene che aveva il coprifuoco per le serate eccezionali mai oltre la mezzanotte.
La rassicuro'dicendo che ci sarebbero stati i suoi genitori,una piccola bugia che non avrebbe mai scoperto.
Quel giorno Angela era veramente eccitata,non vedeva l'ora che arrivasse la sera per fare il falò, informò Michele che Irene ci sarebbe stata di non mancare perché si sentiva che sarebbe stata una serata fantastica.
Michele non ne era molto convinto, ma voleva provare a riconquistarla,
continuava a mandarle messaggi a cui lei rispondeva solo con la parola ciao o buonanotte.
Quella distanza lo uccideva,moriva dalla voglia di abbracciarla,di baciarla,di riprendere il rapporto da dove si era bruscamente interrotto,non voleva per nessun motivo credere che l'avesse persa per sempre per una cosa così stupida.
Angela e Irene arrivarono insieme sulla spiaggia, poco prima che il sole tramontasse,i ragazzi stavano già preparando la legna per accendere il loro falò. Michele la vide arrivare ,era bellissima come sempre,indossava una maglia bianca traforata dalla quale si intravedeva il costume e le lasciava una spalla completamente scoperta,il riflesso del tramonto sulla sua pelle ambrata e sui suoi bellissimi ricci,le donava una luce particolare,avrebbe voluto lasciare tutto per andare ad abbracciarla,ma non avrebbe sopportato un altro rifiuto.
La musica che risuonava nell'aria già dal primo pomeriggio,si mischiava alle grida dei ragazzi che tutt'intorno avevano formato dei piccoli gruppi ognuno intorno al proprio falò.
Quando finalmente accesero il loro rimasero un po'in piedi a guardarlo,come se stessero assistendo ad uno spettacolo meraviglioso e poi vi si sedettero intorno,Irene e Michele erano uno di fronte all'altro e sorridevano alle battute esilaranti di Luigi, che non smetteva di fare il pagliaccio per tenere allegra la compagnia. I loro sguardi s'incrociarono più volte,e in uno di questi Michele avvertì come la sensazione che stesse sorridendo proprio a lui,come se in qualche modo si fosse ammorbidita nei suoi confronti, questo gli diede l'input di non distogliere lo sguardo mantenendolo fisso su di lei.
Irene non sapeva resistere ai suoi sguardi,erano quelli che l'avevano fatta innamorare e si sentì vulnerabile,avrebbe voluto sedersi accanto a lui,sentire le sue braccia stringerla forte e baciarlo con la passione che sempre li aveva uniti,ma quei ricordi ora le facevano male e fecero scendere un velo di tristezza sul suo volto e lui vi lesse anche questo.
-Dai andiamo a fare un tuffo!-esorto' Luigi togliendosi la maglietta
-Tutti però-aggiunse Angela riferendosi ad Irene
Entrarono tutti in acqua ,ma Irene ad un certo punto si fermò
-No ragazzi io torno indietro ho paura, non vedo niente-
-Ci sono io-disse Michele prendendola per mano
Lei si lasciò guidare da lui,l'acqua era calda,Angela e Luigi cominciarono ad agitarla schizzandoli ,cercando di coinvolgerli in quel loro gioco.
Giocarono così per un bel po'finché Irene battendo i denti disse
-Io esco ho un po' freddo-
Michele cammino'accanto a lei accompagnandola fuori, lei si avvolse subito nell'asciugamano e si mise davanti al fuoco,anche lui fece lo stesso e vedendola tremare,gli venne spontaneo avvolgerla con un abbraccio insieme al suo telo.
All'inizio sembrò unpo'irrigidita e non solo per il freddo,questa volta però non lo respinse, lui sentì crollare piano piano il muro che li aveva separati,sentendola arrendere al suo abbraccio fino a farle poggiare la testa sul suo petto.
Angela e Luigi uscendo dall'acqua li trovarono così teneramente abbracciati,la magia del falò si era compiuta.
Rimasero abbracciati in silenzio per il resto del tempo,come se non avessero bisogno di nient'altro che quello.
La riaccompagno'lui a casa e una volta arrivati Irene gli diede la buonanotte baciandolo sulla guancia,lui non provò a baciarla ,non voleva forzare le cose si accontento'di averla potuta nuovamente stringere e dopo quello che aveva sofferto gli sembrò davvero impagabile.
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