16. Una Verità Scomoda

Michele l'aveva scampata bella quella sera,quella visita inaspettata di Irene si sarebbe potuta trasformare in una tragedia.
Quando vide Laura parlare con lei,pensò che fosse arrivata la fine per loro e questo lo fece riflettere molto.
Stava rischiando di rovinare tutto perché non era riuscito a trattenere i suoi ormoni,eppure con Irene nonostante la desiderasse molto, riusciva anche se a fatica,a controllare le sue pulsioni,perché aveva ceduto così facilmente alle tentazioni della carne?
Laura si era rivelata una grande stronza, non era stata sbagliata la prima impressione che aveva avuto su di lei,eppure si era fatto intrappolare come un cretino.
C'era qualcosa che avrebbe potuto fare ora per rimediare a quel casino?
I messaggi con Irene erano sempre più telegrafici,temeva di dover affrontare argomenti a cui non avrebbe saputo rispondere o meglio a cui non voleva rispondere.
Irene si fece molte domande in quei giorni, non riusciva a togliersi di dosso quella brutta sensazione che le aveva lasciato quella Laura,definita bruttina dal suo Michele.
Non riusciva a credere nella sua buona fede ,lui così geloso ed esigente,era il primo a nasconderle la verità.
Voleva chiedergli delle spiegazioni,ma non voleva farlo per telefono, lo avrebbe fatto appena ci sarebbe stata l'occasione di parlarsi a tu per tu e ormai mancavano un paio di giorni alla fine di quel turno serale.
Intanto Laura marcava sempre più stretto il povero Michele che se la ritrovava davanti, nonostante facesse di tutto per evitarla.
Faceva in modo di essere sempre in compagnia di qualcuno per evitare di affrontarla.
L'ultima volta che gli aveva parlato sembrò quasi minacciarlo e tutta quella situazione stava diventando davvero pesante.
Quel giorno infatti lo seguì persino nel bagno degli uomini, arrivò a pensare che avesse qualche problema serio
- Sei pazza? -gli urlò contro trovandosela alle spalle.
- Tu hai bisogno di me-
-Non voglio più stare ai tuoi stupidi giochetti!-
- So che lo vuoi,ti do quello che la tua bambina non ti può dare-Laura continuava a mettergli le mani addosso, cercando da lui una reazione alle sue carezze.
-Non mi costringere a dire tutto al nostro datore di lavoro,fammi uscire di qui-
Laura si scosto' e fece una risata.
-Tu fallo e io racconto tutto alla tua bambina-
Michele se ne andò furioso per quell'ultimo affronto subïto e pensò fosse arrivata l'ora di trovare una soluzione.
Decise di chiedere consiglio a Luigi,in fondo erano diventati buoni amici e pensò di confidargli quello che ormai da giorni lo tormentava.
S'incontrarono l'indomani mattina, Michele gli chiese di tenere segreto
il loro incontro anche con Angela
- So che non é giusto chiederti di mentire ad Angela ma é veramente una cosa seria.
Luigi capì dal tono della sua voce che non stava scherzando e promise di non dire niente.
Trovò una scusa e s'incontrarono in un bar come deciso .
Michele fu sollevato nel vederlo arrivare, aveva davvero bisogno di confidarsi con qualcuno, quel peso gli stava divorando l'anima.
Luigi ascoltò tutta la sua storia e alla fine non lo giudico',per questo.
-Ti capisco sai,purtroppo però hai trovato proprio una bastarda...cosa pensi di fare?-
-Non lo so,é per questo che te ne ho parlato...tu cosa faresti?-
-Amico mio non é una situazione facile,devo essere sincero.Potresti provare a dire tu la verità ad Irene,prima che lo faccia lei.Dille che eri ubriaco e che lei ne ha approfittato,é rischioso lo so,ma almeno puoi dare la tua versione dei fatti...se lo fa lei ti butterebbe tanta di quella merda addosso,che non credo ti salveresti-
-Sono stato proprio un coglione!-
Michele si teneva la testa tra le mani trovandosi letteralmente schiacciato da quella situazione assurda
-Dai non fare così,magari una soluzione la troviamo-
-E se lascio il lavoro?-
--Potrebbe essere una soluzione ,ma i tuoi come la prenderebbero?-
Malissimo,mio padre mi rinfaccerebbe di non riuscire a portare a termine niente di quello che comincio me lo farebbe pesare e poi sinceramente quei soldi mi fanno davvero comodo...c'é quasi un altro mese di lavoro.
-Non vorrei proprio essere nei tuoi panni,se decidi di parlarle io e Angela possiamo cercare di aiutarti a farle digerire meglio la cosa-
-Grazie sei veramente un amico,ci penserò ancora un po',é che non voglio perderla...-
-Tienimi informato,ci vediamo presto-
Luigi se ne andò pensando che si fosse cacciato in un bel guaio,non aveva voluto infierire ma una soluzione indolore  non c'era.

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