11. Un Regalo Particolare

Irene tornò a casa con gli occhi gonfi di lacrime, con suo fratello aveva concordato una storia da raccontare alla nonna che sicuramente,vedendola arrivare così le avrebbe fatto mille domande e fu così infatti.
Le raccontò di aver litigato con un amica per un malinteso e che ci era rimasta molto male e Marco confermò tutta la storia.
Mandò decine di messaggi sperando che Michele le rispondesse e potessero chiarire e fare pace,ma lui non lo fece.
Era davvero finita così?
Solo il pensiero la gettava in un profondo stato di disperazione, non riusciva a capire come fossero arrivati a quel punto e cominciò a colpevolizzarsi pensando, che se fosse stata sincera con lui dall 'inizio tutto quello non sarebbe successo.
Per lei Francesco era solo un amico,ma sapendo le sue intenzioni avrebbe dovuto tenerlo alla larga.
Michele  era arrabbiato con Francesco,con Irene e con se stesso, per come le cose erano precipitate a causa della sua gelosia, ma nessuno gli toglieva dalla testa che stesse cercando di baciarla addirittura davanti a lui;
l'immagine di lei tra le braccia di quell'essere così viscido lo tormentava e non lo faceva ragionare.
Non riusciva a parlare sentiva come un mattone sullo stomaco che non lo faceva respirare, i messaggi arrivavano di continuo e decise di spegnere il telefono ,doveva staccare da tutto e da tutti.
La mattina quando riaccese il telefono
trovò decine di messaggi di Irene,li lesse tutti ,cercava disperatamente di avere un confronto con lui ma non era ancora pronto.
L'immagine di lei in lacrime lo rattristava,ma non riusciva a non pensare alla sua delusione per come aveva difeso quello stronzo.
Al lavoro quella mattina combino'alcuni guai ai tavoli,aveva le mani che gli tremavano dal nervoso e Laura vedendolo in difficoltà ,arrivò in suo soccorso e prese il suo posto mandandolo dietro al bancone del buffet.
Alla fine del turno di lavoro lo trovò seduto nello spogliatoio, gli altri erano già andati via da un po'e lui non sembrava avere fretta come al solito.
-Non vai al mare oggi?-
Fece cenno di no con la testa e si alzò intento a prendere le sue cose.
Era chiaro dalla sua espressione che avesse litigato con qualcuno probabilmente con la sua ragazza.
Gli si avvicinò e gli poggio'sfacciatamente la mano sul cavallo dei pantaloni,premendo sul sesso.
-Tu hai bisogno di una donna non di una ragazzina-disse sussurrandogli all' orecchio
Michele fece per andarsene,ma Laura si mise davanti alla porta e la chiuse a chiave .
S'inginocchio' davanti a lui e gli sbottono'i pantaloni, lui rimase lì immobile senza dire niente, sentì scendere la lampo e in un attimo il suo sesso fu lambito dalla sua bocca e dalle sue mani che sapevano bene come muoversi,Laura ci sapeva fare.
Chiuse gli occhi abbandonandosi
a quel piacere intenso,cercando di cancellare le frustrazioni di quei giorni ed eccitato lasciò che lei si saziasse e venendo, che bevesse dal suo sesso scosso dagli ultimi fremiti di piacere.Appena si riprese un po,si richiuse i pantaloni e se ne andò senza dire niente,lasciandola lì ancora inginocchiata a terra.Michele tornò a casa più rilassato,Laura gli aveva fatto un regalo o forse lui lo aveva fatto a lei,fatto sta che quell'atto era riuscito a scaricare tutta la tensione e la frustrazione accumulata da quei rapporti mancati.
Trovò nuovi messaggi di Irene che invano aveva aspettato sulla spiaggia che si presentasse per chiarire,non rispose alle sue richieste ma si limitò a mandarle la buonanotte.
Quando Irene lo ricevette ne fu felice e spero'che fosse un primo segnale di pace.
Michele ripenso'a quello che era successo nel pomeriggio,non sentendosi per nulla in colpa,tutto quello non aveva niente a che fare con lei e il loro rapporto.

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