Happy Birthday Tom! (parte2)
... Con l'entusiasmo di quel momento, avevo chiesto a Tom se ci fossero altri piccoli desideri da poter depennare dalla sua lista:
mi sarebbe piaciuto poter fare, seppur in piccolo, qualche altra cosa che potesse renderlo felice così come lo era stato in quel momento.
Tom, sorridendomi mi ha raccontato che da piccolo più che desideri aveva avuto dei piccoli rimpianti; cose da voler realizzare e fare, ne aveva eccome sulla sua lista, ma purtroppo a causa degli impegni costanti sui set era sempre costretto a metterle da parte...
Mi ha raccontato di come spesso doveva rinunciare a giocare coi suoi amici di scuola o di come non poteva andare con loro alle gite scolastiche... Insomma, tutte quelle cose che un bambino normale vorrebbe sempre poter fare, delle quali lui invece ha dovuto privarsi.
Ha ricordato, mordendosi il labbro inferiore e abbozzando un tenero sorriso, anche di un episodio in cui sarebbe dovuto venire in Italia per una settimana bianca con la famiglia, ma che a causa delle riprese proprio di Harry Potter, aveva dovuto rinunciare.
Con un velo di malinconia l'ho studiato con attenzione e mentre lo ascoltavo, pensavo a quanto doveva essere dura la vita dei personaggi famosi, soprattutto se catapultati in quella nuova realtà già da piccoli...
Certo, non neghiamo la realtà dei fatti: alla fine hanno sempre il loro lieto fine, ma a quale prezzo?
Nel caso di Tom, parliamo di un bambino che ha dovuto rinunciare a quello che era tutto il suo mondo: rinunciare al tempo libero con gli amici, le uscite, le vacanze, la vita quotidiana...
Non penso che sia stato facile, e infatti ricordo ancora come ne sono restata incantata, vedendo che lui al contrario non sembrava rammaricato da quello che mi raccontava.
Percependo il mio repentino cambio d'umore, Tom mi ha subito rassicurata, garantendomi che del suo passato non avrebbe cambiato nulla e che, anche se da piccolo aveva dovuto fare delle scelte, susseguite a parecchie rinunce, lui era felice lo stesso.
Era vero che molte occasioni perse, sarebbero rimaste tali, ma tante altre a differenza di anni era riuscito in ogni caso a recuperarle.
Sorridendo, mi ha fatto il più semplice degli esempi parlando dei viaggi:
di come quelli a cui aveva dovuto rinunciare, fossero stati rimpiazzati o meglio ricompensati, da quello che poteva fare ora grazie al suo lavoro.
Da bambino magari, avrebbe avuto l'occasione di poterne fare un paio e al massimo restare in Europa, ma ora aveva l'occasione di viaggiare per il mondo intero, e non c'era proprio paragone!
Avevamo trascorso diverso tempo nei pressi del parco esplorandolo quasi del tutto, e tra una chiacchiera e l'altra abbiamo cominciato poi a passeggiare per le vie di Praga.
La temperatura si era decisamente rinfrescata, e il sole che prima splendeva alto nel cielo stava lentamente cominciando a fare il suo rientro, lasciando quella lieve foschia aranciata nel cielo azzurro.
Mentre chiacchieravamo sui nostri trascorsi da bambini, osservavo le strade intorno a noi:
sembrava di vagare a caso per le vie di Praga...
Non che mi dispiacesse, sia chiaro, sarei stata bene dovunque con lui accanto, ma non avevo la benché minima idea di dove fossimo diretti e la cosa mi lasciava un po' titubante.
Sono sempre stata un tipo a cui piace avere le cose sotto controllo, o almeno aver le idee chiare su cosa, dove e come: quindi il non aver pieno controllo di quel momento mi aveva distratta totalmente dalla conversazione con Tom!
Non ti nego la mia sorpresa - o meglio esclamazione - quando con una domanda del tutto fuori luogo dall'argomento di cui stavamo parlando, lui se ne esce col chiedermi che rapporto avessi con le vertigini...
Accigliata l'ho guardato sicuramente in modo strano, chiedendomi il perché di tale domanda.
Non ho avuto modo di far elaborare altro al mio cervello perché poi tutto è successo così frettolosamente che non saprei ricordare gli esatti passaggi di come siano avvenuti gli eventi!
Ricordo che Tom sorridendo e osservando divertito qualcosa di indefinito lungo la via, si è augurato che non ne soffrissi.
Quando ho seguito con lo sguardo la direzione in cui si era soffermato poco prima, penso di aver spalancato gli occhi in una maniera inverosimile, perché non credevo a quello che avevo davanti:
lungo la strada che stavamo percorrendo si apriva una sorta di radura, in cui facevano capolino numerose mongolfiere!
In un attimo, Tom con una mano dietro la schiena mi ha letteralmente spinta in quella direzione, e con sicurezza si è diretto verso un punto preciso dove ad accoglierci c'era una donna sulla cinquantina.
Non ti dico lo stupore quando, vedendo la signora che avrebbe guidato l'aeromobile, ho capito che Tom aveva già prenotato il volo a mia insaputa!
In men che non si dica eravamo nella gondola che avrebbe ospitato oltre il pilota, solo noi due, e presa da un turbine di emozioni miste a panico e adrenalina, credo di aver dato di matto e non poco!
Mentre osservavo la donna dare gas all'enorme pallone rosso sopra le nostre teste, il cuore ha cominciato a martellare all'impazzata, credimi!
Con voce quasi tremante mi sono rivolta a Tom nel panico più totale e con una risata isterica ho iniziato a balbettare qualcosa sul fatto che, nonostante non avessi mai avuto paura di prendere un aereo, il rapporto con le vertigini in quel caso era decisamente diverso, e non ero pienamente convinta di riuscire a sopportarlo...
La donna (che non aveva capito il mio reale stato d'ansia) tutta sorridente continuava a far aumentare quota alla mongolfiera che in pochissimo tempo si era trovata a numerosi metri sospesa nel vuoto, fluttuando sulla città!
Ad un certo punto mi ero convinta che per quanto avessi mugugnato, anche Tom non avesse capito nulla, la cosa stava per mandarmi in tilt e con una mano ho cominciato a torturare la treccia che mi ricadeva lungo la spalla.
Tom, in tutta risposta e con molta naturalezza mi ha detto che se poteva consolarmi, anche lui non era mai stato in mongolfiera, ma che sarebbe stata una delle cose che avrebbe voluto depennare volentieri dalla lista quel giorno!
A quelle parole non ti dico la mia espressione...
Non sapevo se ridere o piangere:
il fatto che non fosse preparato a quella cosa non mi rassicurava del tutto e quella sua estrema calma mi faceva quasi infuriare...
Come faceva ad essere così sicuro di sé e delle sue paure?!
Mi sono voltata ad osservare il panorama sottostante provando a non pensarci e mi sono stretta forte ai bordi della cesta, sforzandomi di gestire quella strana sensazione di vuoto che si era impossessata del mio stomaco...
I metri sotto di noi aumentavano sempre più, così come l'intensità della brezza che potevo percepire sulla pelle del viso; le gambe hanno cominciato ad agitarsi, scosse da una carica adrenalinica mista a tensione, il respiro sembrava quasi mancarmi e il cuore impazzito pulsava a più non posso nel mio petto!
Non potevo credere a tutto quello che stava accadendo in quel momento, poi Tom, venendo alle mie spalle mi ha stretta forte tra le sua braccia tentando di rassicurarmi, e con dolci parole ha sussurrato al mio orecchio
"Don't be afraid, I'm with you..."
Al suono di quella che per me era pura melodia, ogni muscolo del mio corpo in tensione si è rilassato...
Nonostante i battiti restassero accelerati per la presenza di Tom, che per tutta la durata del volo, non ha mai abbandonato il mio corpo da quell'abbraccio, i respiri lentamente erano tornati a riprendere la loro regolarità.
Finalmente con la giusta dose di autocontrollo, e la presenza delle sue braccia salde e pronte a rassicurarmi, sono riuscita a godere appieno dello spettacolo che mi si stava parlando davanti in quel momento!
Non saprei descriverti la bellezza di quell'esperienza:
della meraviglia dello stare in volo e poter ammirare tutta la città dall'alto, dell'essere sospesi tra cielo e terra e volare leggeri proprio come fanno gli aquiloni; non saprei dirti quanto bello è stato vedere i luoghi storici, i parchi o i castelli, e no...
Non potrei mai descriverti lo stupore, la meraviglia e la gioia che ho provato nel poter ammirare la bellezza di un tramonto che lentamente, cala spegnendosi sul Moldava e regala quei bagliori rosso arancio per qualche minuto all'intera città...
Una meraviglia!
È stato senza ombra di dubbio il pomeriggio più bello ed emozionante di sempre, e a rendere tutto così semplicemente perfetto è stato Tom nei suoi gesti e in tutte le sue parole.
Poco prima del tramonto, ancora stretto forte alle mie spalle, dopo avermi dato un casto bacio tra i capelli, mi aveva chiesto con premura se la paura fosse passata e se l'escursione in volo mi stesse piacendo.
Mi sono stretta forte a quelle braccia che non avrei mai voluto abbandonassero il mio corpo, e gli ho accennato un sì col capo.
La bellezza di sentire i suoi lineamenti contro la mia guancia, distendersi in un ampio sorriso dopo la mia risposta, mi hanno trasmesso un senso di pace e sicurezza:
Tom era il mio porto sicuro in quel momento e forse non solo in quello!
Mi sono voltata subito verso di lui ancora carica d'adrenalina e sconvolta da tutto quello che era successo nelle poche ore di quel pomeriggio; eravamo stati per tutto il tempo ad ammirare e contemplare il panorama:
sentivo l'esigenza di ritrovare i suoi occhi...
Mi sono letteralmente agganciata al suo collo, sollevandomi sulle punte per recuperare quei centimetri che mi separavano dal suo viso, e guardandolo negli occhi sorridendo, l'ho ringraziato per tutti i bei momenti che mi aveva regalato fino ad allora!
D'impulso senza badare a niente e a nessuno, le mie labbra si sono fiondate sulle sue, disperate e bisognose di quel calore che solo il contatto con Tom poteva darmi.
Libera da ogni freno, da ogni timore, da ogni paura di essere visti e dimenticandomi totalmente della pilota alle nostre spalle, ho continuato a lasciare infiniti e teneri baci su quelle morbide labbra, alternati di tanto in tanto ancora a qualche "grazie" e a qualche migliaio di sorrisi!
Mi sentivo una ragazzina, ma tra quelle braccia che mi stringevano forte, quelle mani che mi accarezzavano con dolcezza il capo e quelle labbra che rispondevano ad ogni mio bacio, mi sentivo protetta e al sicuro.
Con la mente, almeno per quel breve lasso di tempo, sono stata felice e lontana da ogni distrazione, godendomi la bellezza di quel romantico idillio che ci avvolgeva e ci teneva sospesi in una bolla solo nostra, lontano da tutto e da tutti!
Intorno alle venti, dopo essere tornati in albergo è scattata la fase due di quella giornata.
La sorpresa che gli avevo lasciato in camera quella mattina ha avuto l'effetto sperato, anzi, in realtà devo ammettere che è andata ben oltre le mie aspettative!
Quando tornavamo in camera dopo un'uscita, con un gesto ormai abituale lasciavamo sempre le nostre cose sulla poltrona più vicina, ed è stato proprio sul ripiano lì accanto che avevo preparato il tutto.
Nel momento in cui Tom ha visto il piccolo altarino che gli avevo preparato con tanto di decori in vista ha esclamato un vero "Wow" per la sorpresa; ha posato immediatamente l'acquilone sulla poltrona e si è tolto il cappellino che gli avevo regalato nel pomeriggio per passarsi una mano tra i capelli, poi voltandosi ancora sorpreso verso di me, mi ha guardata in cerca di una spiegazione!
Non ho potuto fare a meno di sorridere e bearmi di quella sua espressione genuina, di quei suoi occhi emozionati e di quel sorriso dolce.
Gli ho chiesto di aspettare un paio di secondi e mi sono allontanata verso il minibar da cui ho tirato fuori una tortina monoporzione che avevo comprato quella mattina.
Non sarebbe stato un vero compleanno altrimenti!
Insomma, dopo averci piazzato su una candelina simbolica, gli ho chiesto di fare il consueto rito da compleanno, obbligandolo scherzosamente a soffiare ed esprimere un desiderio.
Se solo ripenso a quanto è stato bello quel momento, quella sua aria felice, ma imbarazzata al tempo stesso...
Vorrei tanto farti provare le emozioni di quel momento, ma non ci riesco!
Tom mi ha tirata a sé, stringendomi forte tra le braccia e dicendomi quanto fossi stata folle.
Naturalmente la sua osservazione era in senso buono, non si aspettava una sorpresa e nemmeno una cosa simile: era rimasto ad osservarmi con degli occhi così luminosi che per poco non rischiava di farmi commuovere!
Quanto era dolce...
Con un rapido movimento si è avvicinato ulteriormente con l'intento di ringraziarmi con un bacio, ma prima che le nostre labbra potessero incontrarsi l'ho fermato, e con un sorriso divertito gli ho detto che doveva prima vedere il regalo.
Scherzosamente gli ho detto che magari non sarebbe stato di suo gradimento e quindi i ringraziamenti avrebbe dovuto farmeli solo dopo se necessario...
Tom mi ha guardata con aria interrogativa, poi ha sospirato inarcando le sopracciglia ed ha mollato la presa che aveva su di me.
Era ancora incredulo e sorpreso, quando tra le mani stava riguardando i biglietti dell'evento musicale che gli avevo regalato, e prima che mi desse segni di vita ci sono voluti diversi secondi.
Non ricevendo segnali di nessun genere, stavo cominciando a preoccuparmi:
non capivo se la mia idea fosse stata carina e apprezzata o un totale fiasco, magari c'era già andato a quella fiera, oppure non era un genere che gli interessava e avevo fatto solo un grosso buco nell'acqua...
Preoccupata di avergli fatto un pessimo regalo mi sono riavvicinata a Tom, che ancora contemplava quei pezzi di carta senza degnarmi di uno sguardo.
Con un fil di voce, provandolo a mostrarmi meno dispiaciuta possibile, gli ho detto che se non gli interessava l'evento potevamo sostituire i biglietti con altro, ma quello che è accaduto l'istante successivo è stato sorprendente!
Dopo le mie parole, il viso di Tom ha cominciato ad espandersi sempre più riempiendosi col suo sorriso, ha sollevato il capo e mi ha guardata: osservandomi con una gioia negli occhi incredobile, prima che potessi dire o fare qualsiasi cosa, mi ha afferrata per i fianchi e sollevandomi da terra mi ha stretta tra le braccia girando su se stesso!
Quel contatto così intimo, in un gesto che sembrava così spontaneo, mi ha fatto tremare le gambe e battere forte il cuore; quelle mani che mi stringevano forte a lui, quel sorriso che poteva illuminare l'intera stanza e quei suoi occhi gioiosi a pochi centimetri dai miei mi hanno mozzato il fiato!
E se credevo che tutto quello fosse stato già troppo per me, non hai idea di cosa ho provato pochi istanti dopo... Quando adagiandomi sullo schienale della poltrona lì accanto, sfregando il naso col mio, con una voce quasi spezzata dall'emozione mi ha chiesto
"Would you tell me where you was until now?"
Mi sono letteralmente sciolta tra le sue braccia!
Tom che mi chiedeva dove fossi stata fino a quel momento...
Non potevo sentirmi dire parole più belle:
il compleanno era il suo, ma a ricevere continui regali sembravo essere io, assurdo!
Sorpresa da quel gesto e quelle parole inaspettate, per poco non mi veniva da piangere te lo giuro:
così tante emozioni tutte insieme mi stavano mandando letteralmente fuori di testa...
Accarezzandogli il viso, con occhi lucidi mi sono limitata ad abbozzargli un sorriso e tentando di smorzare la tensione gli ho risposto con la cosa più ovvia
"In Italia?"
Tom ha riso di gusto alla mia battuta, complimentandosi per la risposta, poi dopo essersi morso il labbro inferiore, si è avvicinato ancora di più a me!
Spostando i capelli con un tocco delicato, si è sporto vero l'orecchio destro per poi sussurrarmi, molto lentamente, che da piccolo aveva sempre voluto avere una ragazza italiana...
Sapevo che le sue parole erano state dette un po' scherzosamente di conseguenza alle mie, ma il respiro mi si è spezzato e un brivido ha percorso inevitabile tutta la mia schiena:
perché avevo capito che quelle parole erano anche riferite alla lista di cui avevamo parlato quel giorno!
Ricordo che le forze mi son venute meno e che il mio corpo aveva smesso di stare in tensione da un pezzo:
seduta su quei pochi centimetri di morbida pelle bianca, ho temuto di perdere l'equilibrio e mi sono aggrappata alle spalle di Tom!
Con quel movimento improvviso però ho fatto scontrare totalmente i nostri corpi:
ho abbassato lo sguardo e solo in quel momento mi sono resa conto di quanto fossimo vicini!
Di come il bacino di Tom fosse perfettamente incastrato tra le mie gambe e di come quest'ultime si fossero avvinghiate saldamente a lui!
Un attimo durato in eterno...
Quello è ciò che mi è sembrato quando i nostri sguardi si sono ritrovati, e poi in meno di un secondo le labbra di Tom hanno catturato le mie!
Con una mano intrappolata nei capelli ed una salda sui miei fianchi, ha richiesto subito l'accesso alla mia bocca, desideroso di un bacio più completo.
Avvinghiata al suo bacino in bilico su quella poltrona, potevo sentire ogni singolo movimento del suo corpo, ogni pulsazione, ogni parte di Tom sfregare contro di me...
Le mani vagavano dalla sua schiena a quelle sue pagliuzze dorate, stringendo e trattenendo la sua nuca:
implorando a mia volta un bacio più profondo, più duraturo!
Siamo rimasti a baciarci così, per non so nemmeno dirti quanto:
quando le mie labbra incontrano le sue perdo sempre la cognizione del tempo!
Poco prima che le cose potessero prendere strade più tortuose però, Tom ha rallentato il ritmo di quelle effusioni, tornando ad accarezzarmi in viso e lasciarmi un semplice bacio a stampo per poi poggiare la sua fronte contro la mia.
Cavolo...
Avrei voluto farti vedere la dolcezza che trasmettevano i suoi occhi, una volta che ci siamo riguardati:
l'espressione che aveva in viso in quel momento e la tranquillità che mi aveva trasmessa con quel gesto!
Tom sapeva quanto per me fosse delicato quell'argomento e dopo il discorso accennato la notte prima, aveva tentato di rassicurarmi lasciandomi capire che non avrebbe forzato le cose...
Sapere che rispettava i miei tempi, e soprattutto me come persona non faceva altro che aumentare la stima che avevo di lui!
Mentre avevo ancora le braccia attorno al suo collo, nel modo più naturale possibile, senza alcun disagio o imbarazzo, come se fossimo intimi da così tanto, gli ho chiesto se considerare il tutto come un "Grazie per il regalo".
Tom, ancora più dolce sfregando il suo naso col mio, senza smettere un solo istante di guardarmi, mi ha detto che non poteva chiedere di meglio!
È stato veramente felice di ricevere quei biglietti, preso dal lavoro addirittura non era a conoscenza di quell'evento, e praticamente non ha fatto che ringraziarmi per i successivi cinque minuti.
Qualche minuto più tardi il suo telefono ha richiesto attenzioni:
dopo numerose notifiche che prontamente aveva ignorato per continuare a parlare con me, non ha potuto fare altro che rispondere alla chiamata...
Indovina?
Erano i suoi amici che reclamavano il festeggiato!
Tom aveva promesso di passare con loro la serata, solo che dopo l'intero pomeriggio trascorso insieme se ne era completamente dimenticato, il che mi lusinga e non poco, devo ammetterlo!
Era adorabile mentre girovagando per la stanza con una mano tra i capelli, improvvisava una scusa per giustificare il ritardo...
Inevitabilmente mi è scappato un sorriso, osservando e scoprendo ancora una volta, quei suoi piccoli dettagli, gesti e comportamenti.
Dopo circa un'oretta avevamo raggiunto Sebastian e George al "One Club", un discopub che si trovava nei pressi della torre dell'orologio.
Mentre ci recavano sul luogo dell'appuntamento, visto che praticamente dopo la telefonata di Sebastian avevamo avuto giusto il tempo di cambiarci e uscire senza poter parlare d'altro, Tom mi aveva chiesto se fosse stato un problema passare la serata con i suoi amici senza aver chiesto prima a me cosa volessi fare.
Ovviamente gli ho detto di no:
quel giorno si è sempre preoccupato di cosa avessi voluto fare io, quando alla fine era il "suo" giorno e doveva fare quello che voleva, con chi voleva!
Alle mie parole, Tom ha sorriso pensando a qualcosa per poi scuotere il capo quasi divertito, ma quando gli ho chiesto il perché di quel suo comportamento mi ha risposto che me l'avrebbe detto con calma una volta soli.
Infatti pochi istanti e avevamo raggiunto i due ragazzi che dopo i consueti saluti, ci avevano invogliato ad entrare senza perdere ulteriormente tempo.
E sì, quella era stata una delicata frecciatina che avevano fatto a Tom, ma quest'ultimo pur di non sentire lamentele, aveva promesso loro un giro doppio di birre.
Il locale era suddiviso in più piani, ed era davvero molto carino!
Per la prima parte della serata, siamo stati su quello principale che fungeva praticamente da pub, anche se il primo impatto con quelle luci rosse, per un solo istante mi aveva fatto quasi temere di essere finita in un altro genere di locale...
Purtroppo i ragazzi entrati fin troppo in confidenza con me, non avevano perso tempo con gli interrogatori!
A domandare come avessimo trascorso la giornata, e cosa mi avesse "mostrato" Tom, visto che si era preso appositamente il pomeriggio libero mentre a loro era toccato stare sul set.
Non sapevo del permesso di Tom, e ovviamente dopo quelle parole il cuore ha cominciato a martellare a mille: gli ammiccamenti di Sebastian e le frasi sarcastiche di George, alludevano a ben altro!
Qualche birra più tardi Sebastian ha proposto di scendere al piano di sotto ed è lì che ho scoperto la area disco: era un nightclub in tutto e per tutto!
Luci soffuse, musica dance, una pista centrale in cui già molti ragazzi del posto e turisti ballavano, un area in cui venivano preparati i drink da baristi esperti e, per concludere, diversi divanetti in pelle marrone scuro sparsi lungo il perimetro della sala.
Non amo particolarmente le discoteche, soprattutto per tutte le persone che si dimenano incollate le une alle altre, ma con certe canzoni è più forte di me:
la musica sembra impossessarsi del mio corpo e non riesco a trattenere i movimenti su cui le mie gambe vogliono ballare!
A differenza mia invece, Tom non sembrava così entusiasta della proposta, ma voleva pur sempre accontentare i suoi amici e, dopo essersi sistemato sui primi divanetti liberi, ha passato la serata ad osservare la gente che ballava sorseggiando il suo drink.
All'inizio sono rimasta seduta con lui a chiacchierare per un po', era pur sempre il suo compleanno e non mi andava di lasciarlo solo ad annoiarsi mentre i suoi amici erano già in pista...
Poi però il dj ha passato alla console una versione remixata di "Let me love you" di Justin Bieber ed è stata la fine:
al suono di quella musica che cominciava a pompare dagli altoparlanti, la voglia di fiondarmi in pista e seguire le note di quella canzone è cresciuta a dismisura!
Tom aveva capito e sorridendomi mi ha incitato ad andare, ovviamente gli ho chiesto di unirsi a me, ma lui mi ha detto di stare tranquilla e non preoccuparmi.
Una volta in pista, con entusiasmo George mi ha accolto con un gran sorriso, porgendomi una mano per farmi volteggiare su me stessa, successivamente Sebastian avvicinandosi al mio orecchio, mi ha domandato dove avessi lasciato Tom.
Non gli ho potuto che fare spallucce, indicando con un cenno del capo il posto in cui era volutamente rimasto.
Dopo aver scambiato quelle poche parole ci siamo voltati verso il biondino che, per l'appunto, sorseggiava il suo Tequila, e che sollevando in alto il bicchiere, brindava a noi che ci divertivamo in pista...
È stato inevitabile lo scambio di risate tra me e i due ragazzi, per non parlare del sospiro rassegnato di Sebastian accompagnato da un sguardo incredulo di George!
Quando però, le note del ritornello hanno cominciato a farsi più intense e a risuonare più forte nelle mie orecchie, sono entrata in un mondo tutto mio...
Allontanandomi quel poco dai ragazzi sono entrata in un' altra dimensione fatto solo di: suoni, movimenti, ritmo, e totale pace dei sensi.
Ho chiuso gli occhi e ripetendo le parole del testo mi sono lasciata trascinare dai movimenti che i miei fianchi e le mie braccia richiedevano su quelle note.
I tacchi che indossavo sotto i jeans attillati, oltre che ad evidenziare le mie forme, assecondavano incredibilmente i movimenti, permettendomi di cullarmi in quel loop musicale, e più ballavo più mi allontanavo da tutto e tutti.
Poi c'è stato un piccolo inconveniente...
Dopo diverse canzoni, sulle note sensuali di Powerful mi sono accorta di una presenza costante alle mie spalle!
In un primo momento non vi ho dato peso, pensando si trattasse di George o di Sebastian, ma quando aprendo gli occhi li ho visti poco distanti da me ballare attorno ad altre ragazze, ho capito che non si trattava di loro...
Ho cercato con lo sguardo il divanetto su cui era seduto Tom, ma niente: inconsciamente mi ero addentrata verso il centro della pista e non riuscivo più a vedere il fondo del locale!
Neanche qualche secondo più tardi il tipo mi si è parato davanti provando ad avvicinarsi per ballare...
Solo in quel momento sono riuscita a notare la sua figura:
superava in altezza di circa trenta centimetri la mia statura, aveva i capelli biondi cortissimi, quasi rasati, mascella squadrata senza un filo di barba, un piercing al sopracciglio sinistro e fisico palestrato.
Ok che descritto così non sembrava affatto male, ma non era decisamente il mio tipo, visto e considerato il mio genere di ideale...
Ho provato ad ignorarlo voltandomi dalla parte opposta e allontanandomi subito in un'altra zona della pista, ma con insistenza pochi secondi dopo me lo sono ritrovato nuovamente alle spalle...
È stato un vero incubo!
Senza farsi alcun problema, nonostante gli avessi fatto intendere che non mi interessava, si è avvicinato dannatamente a me, mi ha poggiato una mano sul fianco, per poi sussurrare qualcosa al mio orecchio che però a causa della musica troppo alta, e della lingua straniera non ho capito.
Scostandomi nuovamente, mi sono voltata esasperata verso il ragazzo per fargli capire che non ci stavo, ma prima che potessi dire o fare qualsiasi cosa è arrivato Tom!
Dopo avermi passato un braccio dietro la schiena stringendomi forte al suo fianco, ha fatto un cenno col capo al ragazzo, invitandolo a cercarsi un'altra.
Il ragazzo alzando le mani in segno di resa, borbottando probabilmente qualche imprecazione nella sua lingua si è allontanato da noi, tornandosene a ballare tra la folla.
Non avevo mai visto Tom così, come dire: geloso e protettivo?
In realtà, non avevo visto mai nessuno reagire così, per me...
Mi ha guardata, con ancora il viso contratto e stringendo la presa sul mio fianco si è calato su di me per chiedermi se fosse tutto ok.
Gli ho accennato un sì con capo, dicendogli che se voleva potevamo andare via, ma lui invece, approfittando della luce soffusa e delle canzone di Major Lazer che ancora faceva da sottofondo, ha fatto scorrere lentamente una mano lungo la mia schiena, stringendomi forte a lui.
Con l'altra mano poggiata sul fianco mi ha tenuta ancorata al suo corpo che, non ci crederai:
ha cominciato a muovere andando a tempo di musica!
Mi sono avvicinata al suo orecchio per prenderlo in giro sul fatto che lui stesso diceva di non amare il ballo, ma Tom ha reagito con un gesto che, al solo ricordo, mi provoca una scossa al basso ventre!
Dopo le mie parole, inarcando le sopracciglia con fare pensieroso, mi ha risposto di aver cambiato idea.
L'ho osservato curiosa quanto perplessa, poi all'improvviso con una mano mi ha fatto volteggiare e una volta tornata con lo sguardo fisso sul suo, mi ha detto
"Shall we dance?"
Sono rimasta a fissarlo per qualche istante incredula perdendomi nei suoi occhi, mentre lui ripeteva ancora una volta quelle piccole tre parole, diminuendo sensibilmente le nostre distanze.
E senza aspettarsi alcuna risposta da parte mia, ammiccando con uno sguardo che definire malizioso, è davvero poco, prendendo iniziativa, ha sollevato le mie braccia per portarle dietro al suo collo e, dopo averle sfiorate ripetutamente è sceso lungo i miei fianchi!
Non ti dico cosa si è scatenato nella mia testa e non solo:
le sue mani, il suo profumo, il suo corpo...
Ogni volta che Tom cercava un contatto rabbrividivo e il mio cervello andava totalmente in tilt!
Il testo di quella canzone intanto sembrava parlare di noi, dicendo esplicitamente quello che stava accadendo, quello che c'era tra noi, quello che io stavamo provando...
...There's an energy
When you hold me
When you touch me
It's so powerful
I can feel it
When you hold me
When you touch me
It's so powerful...
Ho perso un battito quando, con un sussurro quasi impercettibile a causa della musica alta mi ha detto
"Dance with me honey..."
facendo aderire ancora di più i nostri corpi e lasciandomi un bacio poco distante dall'orecchio!
Non sono più riuscita a guardarlo per più di due secondi, presa dall'imbarazzo e sorpresa da quel suo modo di fare...
Lentamente ho lasciato la presa dietro al suo collo per scostarmi da lui, ma così facendo Tom si è sposato alle mie spalle!
Catturando i miei fianchi e lasciando veramente pochissimo spazio tra di noi, ha cominciato ad avvicinarsi sempre più, per poi poggiare delicatamente le sue labbra sul lato scoperto del mio collo...
All'orecchio poi ha continuato a dirmi che adorava il modo in cui mi lasciavo andare con la musica e mi ha chiesto per quel motivo - con voce calda e suadente - di continuare a ballare con lui...
Di ballare per lui!
A quelle parole, mi sono letteralmente sciolta tra le sue braccia...
Chiudendo gli occhi mi sono abbandonata completamente alla musica, ondeggiando molto lentamente contro il corpo di Tom che assecondava ogni mio movimento.
Poggiando il capo contro il suo torace, e respirando il suo odore, mi sono lasciata cullare dal suo abbraccio.
In un attimo sono tornata nella mia bolla: c'eravamo solo noi e il testo di quella canzone a fare da sottofondo, creando un'atmosfera calda e passionale...
... Hold me in your arms
Burns like a fire Electricity
When you're close I feel the sparks
Takes me higher to infinity.
♥️♥️♥️♥️♥️
ANGOLO AUTRICE:
Allooora...
Finalmente questa seconda parte di compleanno è terminata!🤣🎉🎊
E devo dirvelo, si aggiudica il primato come capitolo più lungo scritto finora, con oltre 5000 parole e vi chiedo davvero scusa per questo!
Devo anche ringraziarvi e congratularmi con voi se siete riuscite ad arrivare fino a questo punto senza avermi lanciato una minima imprecazione!🙈
Spero che la lettura non vi sia pesata...
Mi spiace essermi dilungata così tanto, ma tengo particolarmente a questo compleanno e non potevo spezzarlo ancora per suddividerlo in tre parti!
Vediamo il lato positivo:
potreste considerarlo un regalo equo per l'attesa e per Pasqua, no?!😏
Scherzi e scuse a parte, come lo avete trovato?
L'attesa ne è valsa la pena?
♥️♥️♥️♥️♥️
Ci tengo a prendere ancora una porzione di spazio per fare un ringraziamento speciale a right1234 che mi è stata incredibilmente d'aiuto con questi ultimi capitoli.
Con pazienza mi ha sopportata e saputa consigliare durante i miei dubbi e paranoie, e soprattutto mi ha sostenuta nel momento di sconforto dopo la perdita parziale di questo capitolo che ahimè, ho dovuto ricominciare nuovamente daccapo!
♥️
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