Come la Prima Volta

🔴 COME VUOLE LA PRASSI
Vi segnalo (come se non lo sapeste) che la lettura di questo capitolo è consigliata ad un pubblico adulto 🤣

🎧Detto ciò giunte a metà lettura (suggerisco dopo la terza gif) vi consiglio di proseguire ascoltando questa canzone che ha fatto per me da colonna sonora durante la stesura di questo capitolo ♥️😊


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...Per la fuga Tom aveva preso (non proprio gentilmente) in prestito l'auto di George, garantendomi divertito che i due amici avrebbero rimediato sicuramente un passaggio.
Ho riso di gusto quando Tom con tanto d'inchino, proprio come quella volta alla convention, ha aperto la portiera dell'auto nera per farmi accomodare al suo interno, ma non appena scemato l'imbarazzo mi sono voltata per vederlo salire dalla parte del guidatore, ed a guardarlo mettere mano al volante mi si è mozzato il fiato...

Era terribilmente sexy!

Se non fosse stato per l'addetto alle uscite che attendeva impaziente che andassimo via per poter richiudere i cancelli della villa, sono convinta che gli sarei salita immediatamente a cavalcioni desiderando qualcosa di più spinto... complici sicuramente tutte quelle bollicine di troppo mandate giù a stomaco vuoto per più di un'ora!

Siamo andati via dal party e mentre fissavo ancora estasiata lui ed il paesaggio circostante, improvvisamente sono tornata adolescente: mi sono venute in mente le prima uscite in auto coi ragazzi sai, quelle che ti facevano sentire speciale, quelle che ti facevano provare l'emozione di essere diventati un po' più grandi... quelle che ti facevano sognare l'arrivo del principe sotto casa pronto a portarti fuori ma anche a riaccompagnarti dopo una fantastica uscita.

Con Tom era diverso, era la prima vera occasione, la prima vera uscita in auto da soli, la prima volta che lo vedevo alla guida, la prima volta che uscivamo così come... una coppia!
Non so per quanto tempo mi sono allontanata con la mente, ma ricordo come il tocco della sua mano sulla mia mi abbia riportata alla realtà.
Ricordo ancora perfettamente l'emozione che ho provato quando per tenermi vigile, presente lì con lui in quell'abitacolo e non persa nel vortice dei miei pensieri, mi ha tenuto per tutto il tempo la mano anche quando gli serviva per scalare le marce.
Ricordo ancora il leggero imbarazzo che ho provato quando poco più tardi il mio stomaco ha brontolato, bisognoso di cibo, e le risate che non siamo riusciti a trattenere per la buffa situazione, ed ancora, lo sguardo accigliato di Tom che mi rimproverava per il non aver toccato nulla durante la serata.

Voleva portarmi in un posto all'altezza, sai?
Diceva che meritavamo una serata speciale per come eravamo messi in tiro... che io meritavo di più, soprattutto dopo l'impegno e la dedizione che avevo dedicato alla preparazione, alla ricerca dell'abito e di tutto quanto il resto.
Ancora una volta, le sue dolci premure nei miei confronti lo spingevano a fare tanto per me, troppo!
Non mi crederai se ti dico com'è andata a finire...

Eravamo giunti ormai in centro, quando non appena svoltati l'angolo ho notato in lontananza l'insegna gialla più famosa del mondo!
Ebbene sì, ho chiesto a Tom di fermarci e prendere da mangiare al McDonald's...
Non ti dico la sua espressione quando gli ho fatto quella stramba richiesta, ma è stato incredibilmente divertente: mi ha guardata con aria perplessa, facendo poi quel suo tipico ammiccamento col sopracciglio destro - che non sai quanto mi manda in tilt - dicendo che trovava assurda la mia richiesta, che se ci avessero visti così vestiti entrare lì dentro ci avrebbero presi per matti!

In quel momento, il mio stomaco ha continuato ad implorare cibo e guardando Tom con quello che Eugene avrebbe definito "sguardo che conquista" gli ho detto che avevo troppa fame.
Ho poi giustificato la scelta facendogli notare che era comunque troppo tardi per andare a cena in qualsiasi altro posto e che non avrei resistito ancora per molto.
Sapevo di averlo convinto, dopotutto: grazie ai miei anni da osservatrice silenziosa avevo intuito che quel genere di cibo non dispiaceva affatto a Tom, e che al contrario, ancora una volta forse per compiacere me, spesso vi aveva rinunciato preferendo scelte più raffinate...

Per fortuna che l'albergo era giusto a cinque minuti dal Mc, quindi - per evitare ulteriori sguardi indiscreti - abbiamo deciso di ordinare d'asporto, così da poter mangiare indisturbati una volta tornati in camera.
Dopo aver lasciato il Rav4 di George nel parcheggio sotterraneo siamo corsi in camera, in modalità quasi furtiva per non farci vedere con del cibo da fastfood dal personale e tra una risata e l'altra ci siamo ritrovati sul divano a mangiare pepite di pollo, patatine fritte e cheeseburger.

Ovviamente, una volta entrati in camera Tom non ha perso tempo a mettersi comodo, togliendosi immediatamente la giacca gettandola sulla poltrona più vicina e allentandosi la cravatta... gesto che mio Dio!

Per quanto lo abbia fatto con naturalezza e disinvoltura, mi ha fatto immediatamente barcollare su di lui, mentre ero intenta a reggermi in equilibrio per slacciare il cinturino del secondo sandalo e liberare finalmente i miei piedi doloranti!

Per quell'occasione avevo dovuto acquistare anche delle scarpe adatte, ed essendo nuove, molto alte e per niente comode, non immagini quanto abbia sofferto, e quando siamo finalmente arrivati in camera non ho perso un solo istante a farle sparire per tornare dieci centimetri più bassa e felice.

È stato bello: strano... ma bello!

Mentre eravamo seduti e spensierati intenti a mangiare cibi unti in abiti eleganti, mi sentivo bene... c'era finalmente un clima più tranquillo: meno sguardi indiscreti, discorsi allusivi e amici invadenti, c'eravamo solo noi due!
Non mi sono mai sentita più spontanea, più a mio agio, più serena come in quel momento.
Quando ho spiegato a Tom che l'idea di mangiare con e difronte a degli estranei mi metteva soggezione, oltre al fatto che poi i cibi tanto raffinati, quanto sconosciuti e indefiniti non erano il mio forte, si è mostrato felice, dicendo di pensarla in egual modo e che, fosse stato per lui, avrebbe fatto sempre tappa fissa al Mc.
Come fingere di non saperlo?
Difficile non rivelargli che anni di foto testimoniavano proprio la sua assidua frequenza nei fastfood.

Gli ho sorriso lasciando correre, anche perché non ha certo fatto passare inosservata la mia rivelazione sul disagio del party... proprio a tal proposito, con fare ironico, prendendomi chiaramente in giro mi ha fatto notare come con lui non mi si fosse mai posto quel problema in merito al cibo e che (indicando ormai la mia porzione di patatine finita) fossi stata sempre di buon appetito.

Ho iniziato a sentire le guance avvampare e per poco rischiavo di farmi andare di traverso la coca!
Avrebbe dovuto sapere che invece soggezione lui me ne aveva messa eccome, i primi tempi! Non ti nego che ancora ora qualche volta rischio di provarne... avrei dovuto confessargli che dedicarmi al cibo era la mia unica alternativa, la mia ancora di salvezza per non affondare nel mare dei suoi occhi, per non perdermi con la mente nel suono della sua voce?
In quell'istante avrei voluto, ma tanto era cosciente dell'effetto che aveva su di me, come poteva essere il contrario?

Poi non so cosa sia successo, è scattato qualcosa...
L'ho guardato negli occhi: mi sorrideva ancora divertito ma con le braccia alzate a mo' di resa, dopo che gli avevo lanciato addosso un tovagliolo accartocciato fingendomi offesa, e dopo una lunga pausa senza che nemmeno me ne rendessi conto gli ho detto

"Because, with you I feel good"

Ho abbozzato un sorriso e fatto spallucce, per poi abbassare immediatamente lo sguardo, concentrandomi sull'interessante confezione cartonata da take-away del Mc.
Pochi secondi e la mano di Tom ha accarezzato la mia, ferma sul divano a pochi centimetri da lui.
Poi la sua voce ha pronunciato ancora una volta quello che da un paio di giorni è diventato per lui il mio nuovo nome, richiamando così la mia attenzione.
Mi sono voltata verso di lui che, era davvero troppo vicino per non baciarlo!
Un bacio a fior di labbra fugace e timoroso... un bacio che bramavo da quel pomeriggio, ma che dopo l'accaduto al parco e le insinuazioni dei suoi amici al party ho quasi avuto paura a chiedere.

Quando ho fatto per allontanarmi dalle sue labbra però, Tom ha trattenuto la mia nuca e mentre col pollice accarezzava la mia guancia, col resto delle dita teneva il mio capo lì fermo vicino al suo viso.
I nasi erano pronti a sfiorarsi ancora, e gli occhi persi gli uni negli altri quando mi ha confessato con voce roca che era da tutta la sera che desiderava baciarmi...
Sentire le sue parole, sapere che la mia voglia era anche la sua, che non ce l'aveva con me per l'episodio del parco e che mi desiderava, mi ha riempito il cuore di gioia e sorridendogli ho confessato quanto mi rendessero felice quelle sue parole.
Non ho però avuto modo di terminare la frase, che le labbra di Tom si erano già nuovamente appropriate delle mie, chiedendo con estremo bisogno l'accesso alla mia bocca, desiderose di approfondire il bacio.

Ci siamo baciati ancora, e ancora, avvicinando sempre più i nostri corpi e annullando lo spazio che rimaneva tra di noi.
Le braccia di Tom mi stringevano forte a lui: potevo sentire chiaramente ogni polpastrello fare leggermente pressione sull'unica parte della mia schiena scoperta, mentre le mie mani si spostavano con delicatezza dalla sua barba ispida ai suoi capelli morbidi, quasi a controllare che fosse vero... che fosse ancora reale!

Qualcosa si è acceso dentro di me come una scintilla quando Tom, dopo avermi accarezzata in viso ha fatto poi scivolare i capelli che lo incorniciavano dietro la schiena, e scoprendomi il collo ha cominciato a lasciare una lunga scia di piccoli e morbidi baci.
Baci che dal mento, molto lentamente sono arrivati fino all'incavo del collo, provocandomi una serie di brividi quando la ricrescita della barba ha sfiorato la mia pelle... baci che hanno trovato fine solo quando quasi con un sussurro Tom mi ha detto all'orecchio quanto mi trovasse bella quella sera, che con quell'abito gli ricordavo il giorno del nostro primo appuntamento... del nostro primo bacio, e che il blu era diventato da un po' di tempo il suo colore preferito!

Nonostante fossi rimasta senza parole per quanto ascoltato ancora ad occhi chiusi, non ho potuto fare a meno di sorridere a quella sua ironica osservazione finale.

Con il respiro mozzato dall'emozione, ho inclinato leggermente il capo nella sua direzione per tornare ad ammirare quelle iridi cristalline e guardandolo a lungo negli occhi gli ho dato un altro piccolo - l'ennesimo - bacio.
Ho accarezzato il viso di Tom ancora una volta, percorrendo la sagoma della sua mascella squadrata sono scesa con le mani lungo il collo, fino a quando, con un'audacia che ancora ora stento a riconoscere come mia, con le dita ho sfiorato la stoffa nera che vi girava intorno.
Solo dopo averlo tirato a me per la cravatta facendo sfiorare i nostri nasi e strappandogli un mezzo sorriso, mi sono alzata dal divano, e senza dire una sola parola l'ho trascinato in camera da letto...

Ho ascoltato il mio corpo: ero pronta a volerlo per davvero, a sentirlo per davvero, a stare finalmente con lui!
Sentivo che tutto quello che stava avvenendo era giusto, che "quello" era il momento giusto e che non ci sarebbe potuta essere occasione migliore per noi due.

Mentre retrocedevo fino al centro della stanza, con ancora la sua cravatta tra le mani, Tom si è lasciato condurre senza dire una parola, ma fissando attentamente ogni mio gesto, in cerca di un segnale chiaro, evidentemente.
Poverino, dopo l'incidente dell'ultima volta non posso certo dargli torto... su quel fronte non ci avevamo più riprovato, o meglio avevamo completamente evitato, un po' per l'imbarazzo, un po' perché nessuno dei due sembrava intenzionato a constatare quanti giorni mancassero al "via libera".
In realtà però tra un bacio e l'altro prima di andare a dormire, riaccendendosi la passione, quella stessa sera avevo tentato di spingermi con la mano sul cavallo dei suoi pantaloni... mi sentivo così tremendamente mortificata per l'accaduto che volevo cercare di rimediare in qualche modo, ma Tom aveva gentilmente deviato le mie carezze, dicendo con dolcezza che non era neccessario e che preferiva aspettarmi.

Avevo bisogno di far capire a Tom che lo volevo, che ero pronta per lui e che finalmente non c'era più nulla ad ostacolare la nostra passione e il desiderio di unire i nostri corpi... Ahimè, ancora non sapevo che qualcosa ad ostacolarci (se così si può dire) ci sarebbe stato eccome... ma... tutto a suo tempo che è meglio!

Mi sono avvicinata sempre di più a lui e, Dio - ringrazio ancora tutte quelle bollicine mandate giù a stomaco vuoto e i dieci centimetri di differenza riacquistati scendendo da quei scomodissimi sandali - evitando il suo sguardo mi sono concentrata sulla cravatta che con mano quanto più ferma possibile ho definitivamente sfilato.
Non è stato così semplice invece quando sono passata alla camicia: i primi tre bottoni sono scivolati facilmente dalle asole mostrandomi sempre più pelle, poi la mia fermezza ha cominciato a vacillare quando aprendo il quarto, al contatto e alla vista della peluria leggermente più scura che ricopriva il suo torace, le mie mani hanno iniziato a tremare.

È stato in quel momento che sono arrivate le sue prime dolci parole...

"That's okay, honey. We don't have to if..."

Lasciando volutamente sospesa la frase, con una mano ha fermato le mie che ancora vacillavano sul suo petto, mentre con l'altra mi ha alzato delicatamente il mento affinché tornassi a guardarlo nuovamente negli occhi.
Non lo so: saranno state quelle pozze limpide, la sua voce, la sua espressione, il suo tono rassicurante o forse proprio le sue parole... fatto sta' che, invece di approfittare della via di fuga che mi stava offrendo, non appena ci siamo guardati ho riacquistato sicurezza e dopo aver ripreso a respirare sollevandomi in punta di piedi ho raggiunto le sue labbra.

Mentre ci baciavamo, le braccia di Tom mi stringevano sempre più al suo corpo facendomi sentire protetta e sicura come non mai, intanto le mie mani hanno continuato il loro lavoro, riuscendo finalmente a raggiungere l'ultimo bottone.
Ripercorrendo poi a ritroso la strada che si erano aperte su quella camicia nera e carezzando lentamente ogni lembo di pelle, hanno tastato i lievi accenni dei suoi addominali, la morbida peluria che ricopriva il centro del suo torace ed infine le spalle.
Con un semplice gesto poi la camicia è finita sul pavimento, ed ho potuto così stringere le mie braccia sulla sua schiena e tenere stretto a me Tom, che intanto accarezzava i miei capelli e lasciava morbidi baci sulla mia spalla.


Ci siamo guardati ancora una volta, poi presa alla sprovvista - mentre cingevo le mie mani dietro al suo collo - ho sussultato quando quelle di Tom hanno tirato giù, lungo tutta la schiena, la zip del mio abito!
Con le labbra sempre più gonfie e gli occhi sempre più lucidi, passionali, desiderosi ma amorevoli, ci siamo presi tutto il tempo necessario per ogni singolo gesto e movimento.
Riuscivo a godere di ogni carezza, di ogni sguardo, di ogni sensazione perché per la prima volta ci stavamo amando... eravamo consapevoli che a differenza delle fugaci occasioni passate, quella volta saremmo arrivati fino in fondo e desideravamo entrambi vivere a pieno quel momento senza alcuna fretta.

L'ho baciato ancora una volta, affondando le dita in quei suoi morbidi capelli e inalando tutto il suo buon profumo, poi ho sentito le sue mani fare lo stesso gioco che avevano fatto le mie sotto la sua camicia...
Il tocco delle sue dita che ripercorrevano lentamente la mia spina dorsale mi ha causato diversi brividi e non poco imbarazzo, quando dallo sguardo di Tom ho visto lo stupore nello scoprire la schiena totalmente nuda.
Non immaginavo che quella sera sarebbe successo.
Forse, col senno di poi avrei indossato il reggiseno - o forse no, chi può dirlo - per lo meno mi sarei impegnata a trovarne uno adatto all'abito che indossavo... ma dal momento che dietro la schiena aveva una profonda scollatura, e davanti riusciva vestire quasi come un corpetto, avevo deciso di farne a meno.

Da quel momento la situazione si è decisamente surriscaldata...

Con delicatezza, Tom mi ha fatta voltare fino a sentire il suo torace contro la mia schiena.
Dopo aver baciato ancora una volta il mio collo, provocandomi una serie infinita di brividi, si è spostato con le dita e con le labbra lungo la spalla destra fino a far scivolare la prima bretella dell'abito.
Stesso identico gesto dall'altro lato, ma stavolta solo con la mano perché le sue labbra ancora avide erano ferme ad assaporare un lembo della mia pelle nell'incavo del collo, lasciandomi un segno che poi stamattina è stato nitido come quelli precedentemente ricevuti...

Mi ha dato letteralmente i brividi!

Tutto il corpo ha risposto a quella scarica di piacere che mi aveva provocato, facendo immediatamente inturgidire i miei seni e lasciandomi scappare un gemito di piacere.
La tortura ha poi avuto modo di cominciare quando Tom, quasi fino ad inginocchiarsi, mi ha sfilato completamente il vestito facendolo scivolare ai miei piedi, non prima però di aver lasciato una scia di baci fino alla fine della mia schiena.
Ho chiuso gli occhi cercando di mantenere la concentrazione senza farmi prendere dal panico, quando inevitabilmente il mio corpo ha reagito inarcandosi: fortuna che gli davo le spalle così da non mostrargli quanto il mio viso fosse arrossato e quanto le mie labbra fossero trattenute dagli incisivi pur di non lasciare continui sospiri...

E poi...
Dio, comincio a sentirmi male solo a ripensarci!
Tom mi ha cinta per i fianchi, avvicinando sempre di più il suo bacino al mio fondoschiena e sì, facendomi capire quanto mi desiderasse!

Ero completamente nuda tra le sue braccia, ad eccezione del sottilissimo strato di pizzo e raso blu - elettrico come l'abito e come il mio corpo in quel momento - che rivestiva parzialmente i miei glutei e che, nonostante Tom indossasse ancora i pantaloni, mi permetteva di sentire pienamente tutta la sua eccitazione.

Mi ha baciata tra i capelli e poi sulla guancia, per poi sollevarmi lentamente il braccio sinistro in modo da portare la mia mano dietro la sua testa affinché lo abbracciassi, affinché mi tenessi stretta a lui...

E credimi: mi sono stretta, eccome!

Quando ho sentito il suo respiro contro il mio orecchio ho perso quel briciolo di lucidità che mi era rimasta, ma in effetti l'avrei persa a priori visto che, dopo aver accarezzato per un po' i miei fianchi, con una mano ha poi iniziato un tortuoso cammino fino al mio seno intrappolandone uno tra le sue dita. Ancora più duro è stato il momento in cui l'altra mano ha iniziato a farsi strada verso l'ombelico per poi deviare lentamente, molto lentamente più in basso, dove l'unico strato in raso copriva la mia pelle.

Le sue dita, quasi titubanti forse, hanno avuto un solo istante di esitazione quando le mie gambe hanno avuto un lieve tremore a quel tocco inaspettato, poi dopo l'ultimo mio sospiro sono scese delicatamente sempre più in profondità fino a tastare la mia eccitazione...la mia voglia di lui!

Era la prima volta che mi toccava in quei punti, la prima volta che sentivo il contatto dei suoi polpastrelli sulle zone più sensibili del mio corpo, la prima volta (dopo Ricky) che un nuovo ragazzo aveva accesso alle mie parti più intime...

Nonostante ci fossero state altre occasioni in cui piacere ne avevo provato eccome, era stato tutto camuffato, per così dire, dal ciclo e da quei benedettissimi Tampax, ma in quel momento... che imbarazzo! Quando mi sono ritrovata gli slip già umidi per il solo piacere che la sua presenza riusciva a trasmettermi, volevo sparire da quella stanza sentendomi come una ragazzina alle prime armi!

Il problema è stato che più le sue carezze mi torturavano e più i miei umori si rivelavano, l'eccitazione saliva e la voglia di averlo aumentava sempre di più.
Ho cercato immediatamente le sue labbra e la sua lingua, bisognosa di soffocare quel piacere che mi tormentava a furia di rimbombare nella mia testa.
Intanto rigirandomi verso di lui incoraggiata da baci, carezze e quel focoso corpo a corpo, ho provato ad armeggiare coi suoi pantaloni che erano solo di intralcio per poi ricambiare le sue stesse attenzioni accarezzandolo ovunque e finalmente sentirlo con le mie mani...

Non chiedermi altro ti prego, non posso spingermi oltre in questi dettagli!

Quando anche lui è rimasto in boxer, neri come tutto ciò che aveva indossato quella sera e che gli erano diventati decisamente troppo stretti, ci siamo osservati ancora una volta carichi di desiderio: due istanti più tardi Tom mi ha presa in braccio sollevandomi per i glutei e facendo combaciare perfettamente i nostri bacini.
Con le mie mani cinte dietro al suo collo, nonostante il gesto passionale, l'eccitazione e i nostri corpi così dannatamente vicini, quando ci siamo ritrovati occhi negli occhi è scappato ad entrambi un timido e tenero sorriso, seguito subito da una raffica di dolci baci.


Senza rendermene nemmeno conto, Tom mi ha adagiato sul letto per poi posizionarsi su di me e proseguire con la tortura inflitta dal suo bacino contro il mio, con la sua erezione sempre più evidente che pulsava, premeva e si strofinava con foga tra le mie cosce fino al punto di provocarmi già così quasi il primo acme di piacere.

Non ti dico quando poi ha iniziato a baciare ogni centimetro del mio corpo, partendo dal collo per poi scendere fino ai seni dove Dio, non immagini per quanto ci si sia soffermato, torturando con la lingua uno e stuzzicando con le mani l'altro!
Impossibile non reagire ad una stimolazione del genere: con una mano tra le lenzuola e l'altra affondata nei suoi capelli non oso immaginare chi ne abbia più risentito...

Come se non bastasse, le sue labbra sono scese oltre facendomi addirittura il solletico, e strappando a entrambi un mezzo sorriso quando la sua barba ha sfregato sulla mia pelle; dopo aver valicato la curva del mio ventre - senza mai distogliere lo sguardo dal mio - si sono posate delicatamente sulla stoffa dei miei slip, la stessa che poco più giù era ormai inutile, la stessa che pochi secondi dopo - accompagnata da una scia di baci - ha deciso di sfilarmi.

Ha provveduto lui poi a togliersi i suoi, e menomale!

Dopo essere rimasta completamente nuda sotto i suoi occhi, scossa e agitata com'ero, non so proprio come mi sarei comportata se avesse lasciato a me quella mossa.
Vederlo finalmente nudo poi, è stata una cosa indescrivibile...
Emozionante, sorprendente e allo stesso tempo imbarazzante, ma di sicuro il momento più bello: semplicemente era la perfezione fatta persona!

Ero impaziente ma allo stesso tempo titubante: non fraintendermi, non mi sono pentita e non era questa la mia sensazione!
Semplicemente era tutto così nuovo: i gesti, l'atmosfera, le mille emozioni, lui...
Mi è sembrato davvero di vivere tutto come fosse "la prima volta" ed è stato magnifico: ad ogni pausa i nostri occhi si cercavano smaniosi di essere rassicurati, desiderosi di ritrovare l'uno nel riflesso dell'altra, bisognosi di sentirsi voluti per davvero.

Quando è arrivato il momento, nudi, pelle contro pelle e con le labbra ad un palmo dal naso, l'emozione è arrivata alle stelle accelerando i battiti e accorciando i respiri di entrambi: io non credevo a quanto stava succedendo, a quanto doveva ancora succedere e Tom... lui aveva una strana luce negli occhi, mi guardava in un modo diverso dal solito, un modo più dolce.

A differenza dell'ultima volta in cui eravamo sul punto di farlo in lui c'era desiderio, lussuria, passione: era palpabile, era visibile, ma questa volta era diverso... ho paura anche solo a pensarlo, figurati a scriverlo, ma è stato come se mi guardasse con gli occhi di chi provava un sentimento forte, di chi provava... amore.

Siamo stati un po' a temporeggiare, forse increduli di essere arrivati veramente fino a quel punto senza interruzioni, o forse a realizzare quanto importante fosse per entrambi quel momento.
Dopo avermi accarezzata in viso e lasciato un dolce bacio, Tom replicando lo stesso gesto dello scorso episodio - a differenza che stavolta la scatola l'ha aperta e che il preservativo lo ha usato sul serio - è tornato su di me, posizionandosi tra le mie gambe nello spazio che si era aperto spostandomene una col ginocchio.
Intanto, senza che potessi controllarne la reazione, queste avevano inspiegabilmente preso a tremare.

Mi ha chiesto ancora una volta se fossi sicura, e col cuore in gola, trattenendo il respiro mi sono limitata a fargli un cenno col capo, poi non appena si è poggiato sui gomiti per non pesarmi addosso, sentendo già fin troppo vicina la sua presenza, mi è scappato un sospiro e... ho avuto paura.
Non ridere di me, te ne prego... me ne vergogno quasi a confessartelo, ma nonostante i miei anni arretrati di sesso - appunto arretrati - e non avendolo più fatto da diverso tempo, ho avuto la stessa tensione di quando lo si fa per la prima volta.
Non tanto il timore del sentirsi inesperti o inadatti, ma la vera e propria ansia di ogni ragazza che fa l'amore per la prima volta, la tremenda paura di provare dolore...

Cosa che, come volevasi dimostrare, è successa. Ovviamente!

Non ero più abituata ad un rapporto, per non parlare poi delle notevoli qualità di Tom che... mio Dio non aggiungo altro!
Per fortuna, posso dire che anche in quest'occasione lui si è dimostrato davvero premuroso nei miei confronti, sorprendendomi quando, non appena l'ho chiamato per nome - con l'intenzione di chiedergli di fare piano - mi ha preceduta dicendomi dolcemente con un sorriso

"I know... I'll be gentle"

Aveva capito.
Nei primi giorni trascorsi insieme gli avevo detto che non ero mai più stata con qualcuno dopo il mio ex, facendogli capire per bene in quale senso; anche con lui infatti, avevo avuto dei momenti che mi avevano frenata i primi tempi, e se ne era ricordato!


Quando mi ha sussurrato quelle parole, mi sono sciolta completamente e per poco non mi veniva da piangere tante le emozioni che travolgevano la mia mente ed il mio corpo: gli ho sorriso accarezzandogli il viso, per poi prenderlo con entrambe le mani e trascinarlo giù sulle mie labbra, baciarlo e dirgli con un fil di voce che ero pronta.
E pronta lo ero eccome: quando inaspettatamente Tom con una mano ha sfiorato il mio fulcro, per constatare la stessa cosa, le sue dita sono scivolate rapidamente tra le mie gambe, strappandomi un gemito di piacere.

Poi è arrivato il momento cruciale!

Quando Tom, teso forse anche più di me, non perdendo mai di vista i miei occhi, si è spinto con dolcezza tra le mie gambe, ho provato un leggero fastidio ma credevo di sopportarlo.
Ero convinta che una volta entrato del tutto sarebbe scomparso, invece proprio quando le mie pareti lo hanno accolto completamente fino in fondo, permettendomi di ascoltare il suo primo vero sospiro di piacere, ho avvertito un dolore improvviso che mi ha strappato un lamento. Fortuna che a differenza di quello che si prova la prima volta, è durato davvero poco, lasciando subito spazio sensazioni decisamente molto più piacevoli!
Quei secondi però sembravano interminabili...

Ho provato a soffocarlo contro la sua spalla una volta aggrappata forte alla sua schiena... non volevo che se ne accorgesse, ma il mio corpo ha reagito in modo diverso ancora prima che me ne rendessi davvero conto.
Le gambe tese come una corda di violino erano quasi diventate una morsa, i piedi premevano forte sui suoi polpacci e le mani, oddio, sono più che certa di averlo anche graffiato!
Sono stata un completo disastro...
Preoccupato e mortificato per avermi fatto male Tom mi ha subito chiesto scusa, ma naturalmente l'ho rassicurato con un filo di voce, dicendogli che non era colpa sua e che mi serviva solo qualche istante per abituarmi.

Ha saputo darmi il tempo di cui avevo bisogno per adattarmi senza mai smettere di dedicarmi attenzioni, alternandosi con piccoli baci, carezze e sorrisi.
È restato ancora qualche istante fermo e, dopo un bacio tra i capelli, con la voce più dolce del mondo mi ha domandato all'orecchio

"Is it still hurting?"

Mi faceva male di più sentire la sua voce che chiedeva in tono dispiaciuto come mi sentissi, credimi!

A quelle parole non ho resistito più e nonostante mi desse ancora fastidio, gli ho sorriso scuotendo leggermente il capo, mentre le mie mani scivolavano lungo tutta la sua schiena, fino ad arrivare all'avvallamento dei solchi tra le sue natiche piene e sode.
Con un movimento del bacino l'ho invitato ad aprire le cosiddette "danze" e spingendomi con le mani fin sopra al suo sedere l'ho incoraggiato e assecondato in tutte le spinte che iniziavo a ricevere.

Quando Tom ha iniziato a muoversi dentro di me, ho completamente perso la cognizione del tempo, del dove, del come e del quando.
Non c'era più il dolore... non c'era più niente: eravamo solo noi due, i nostri corpi, le nostre bocche e nostri sospiri, solo noi isolati da tutto e da tutti nella mia bolla personale.

È iniziato tutto con una serie di movimenti lenti e ravvicinati, poi veloci e ancora una volta lentissimi.
Riuscivo a sentire ogni suo movimento, ogni suo muscolo in tensione, ogni parte di me che lo accoglieva sempre più bramosa... le sue labbra cercavano sempre le mie, ma la mia bocca era intenta a lasciare baci sulle braccia, sul collo e su ogni punto accessibile dalla mia posizione.

Più i miei gemiti aumentavano, più le sue spinte si facevano decise: in piena estasi non sapevo se bearmi di quelle sensazioni ad occhi chiusi o perdermi nell'azzurro cristallino dei suoi occhi, che ad ogni spinta erano sempre più vicini a miei...
Dopo un paio di spinte, Tom ha poi rallentato l'assalto, ma solo per potermi passare un braccio sotto la schiena facendomi sollevare il bacino con una mano mentre si alzava sulle ginocchia tirando così su anche me con lui.

È stato in quel momento forse, aggrappata a lui che mi sosteneva per le natiche, che l'ho sentito pienamente dentro di me ed ho perso completamente il fiato!
In quella nuova e inaspettata posizione Tom ha permesso al mio corpo di percepire nuove sensazioni, nuovi piaceri e godere di ogni movimento che il mio bacino sopra al suo provava.

Le sue mani salde sui glutei, assecondavano ogni mio ondeggiare, ogni mia pausa, ogni mia ripresa in quella piacevole tortura.
Le mie mani non facevano altro che accarezzargli il viso, scivolare tra quelle pagliuzze dorate dei suoi capelli e afferrare saldamente le sue spalle quando il piacere aumentavano tortuoso.
Il suo viso poi è sprofondato tra i miei seni: li ha baciati dolcemente, e mentre li osservava, li ha accarezzati, e poi afferrati beandosi dei movimenti che egli stesso provocava con le sue spinte dentro di me.

Siamo entrati in un circolo vizioso, dove ognuno godeva sempre più perché appagato dal piacere dell'altro: la vista di lui così preso e bramoso, così eccitato per il piacere che i miei soli gemiti gli provocavano... i sospiri che gli scappavano a causa delle mie carezze tra i capelli facendogli socchiudere gli occhi per qualche istante, permettendomi di osservarlo in quei pochi secondi di perdizione.
Vedere poi i nostri bacini perfettamente uniti andare a tempo con i movimenti che la voglia nei nostri corpi dettava ha aumentato drasticamente la mia eccitazione!

La percezione delle sue mani che salde mi portavano sempre più verso lui, sempre più verso l'apice del piacere, mi hanno mandata totalmente in estasi, desiderando di raggiungerlo quanto prima, stremata da tutto quel piacere travolgente!
Quando ho iniziato a muovere sempre più veloce il mio bacino impaziente, smaniosa e incapace di trattenere il piacere che ne derivava, Tom ha afferrato rapidamente la mia nuca, avvicinando i nostri visi, catturando le mie labbra e con esse i miei sospiri sempre più affannati.

Ero persa: sentivo che non avrei retto ancora per molto, le gambe hanno iniziato a cedere, i muscoli a contrarsi e rilasciarsi e ogni cellula del mio corpo sempre più devastata chiedeva pietà!
Ed è stato proprio in quel momento, in cui i miei gemiti si sono fatti sempre più ravvicinati, sempre più affaticati, che Tom trattenendomi ancora a sé per il bacino, mi ha fatta calare nuovamente con la schiena sul morbido letto ormai sfatto.
Mi ha raggiunta subito continuando a muoversi con un ritmo costante, per poi baciare ancora una volta le mie labbra, leccare il mio collo e catturare il mio seno in morsa dolcemente letale.

Credevo di esse arrivata al limite... il mio corpo sempre più stremato ed appagato chiedeva una dolce resa ormai inerme, ma quando Tom, cambiando intensità, ha iniziato letteralmente ad affondare con gli ultimi colpi decisivi, ho capito quanto mi sbagliavo!

Col respiro corto e gli occhi sempre puntati nei miei - che in piena estasi spesso erano altrove, vagando in un vortice di nuove e immense sensazioni - Tom mi ha fatto mancare continuamente il respiro: una spinta dopo l'altra sembrava sempre uscire quasi del tutto, ma poi sprofondava con rapidità e decisione sempre più a fondo dentro di me!
E poi in un istante è arrivato l'apice del piacere, quello immenso e devastante che non provavo da una vita, quello che forse è stato anche diverso da tutti quelli raggiunti fino ad ora....

Scosse improvvise hanno invaso il mio intero essere: l'addome si è fatto sempre più contratto, così come ogni singolo muscolo del mio corpo avvinghiato a Tom in quell'istante.
Dopo l'ultimo quasi straziato sospiro, mi sono abbandonata senza forze sotto di lui intenta a riguadagnare fiato, tre spinte più tardi sono stata seguita a ruota da Tom che, ad occhi chiusi ormai in estasi, accasciandosi su di me, mi ha regalato il suo ultimo sospiro di piacere

È stato meraviglioso...

Lo so, ti sembrerà una di quelle classiche frasi fatte, ma credimi... è stato davvero, davvero fantastico!
Con ancora i respiri affannati e i corpi che lentamente riacquistavano la loro regolarità alzandosi e abbassandosi quasi all'unisono, ci siamo guardati intensamente consci di quanto avvenuto.
Meravigliati forse di come la chimica tra i nostri corpi avesse dato il via a tutto quello e di come le sensazioni provate avevano travolto entrambi portandoci a vette sempre più alte, ad entrambi è scappato un sorriso con un lieve velo di imbarazzo.

In effetti, forse dall'esterno sembravamo due stupidi, ma non importa perché finalmente in quel momento eravamo un'unica cosa!
Con i nasi che si sfioravano a malapena non abbiamo mai smesso di sorriderci l'un l'altra e tra un respiro corto ed uno più regolare, Tom ha accarezzato le mie labbra con un dito per poi calarsi ancora una volta su di esse e completare, con un dolce ma passionale bacio, quello che era stato il momento più incredibile e sensazionale di sempre...

La nostra prima volta.

ANGOLO AUTRICE:

Finalmente!!!😍✌️
Credo che non ci sia nulla da aggiungere per me in questo spazio autore, lascio campo libero a voi per i commenti.
Ci tengo solo a spendere poche parole per dirvi quanto tenga a questo capitolo, motivo per il quale ho aspettato che fosse davvero perfetto per la pubblicazione.
E niente...
Spero che vi sia piaciuto almeno la metà di quanto io abbia amato immaginare, scrivere e sognare così la loro tanto attesa prima volta!♥️

Un forte abbraccio e come sempre un grosso grazie se siete ancora qui a seguirmi🤗♥️😘

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