Appuntamento!?

Ad occhi chiusi potevo già sentire la punta del suo naso sfregare contro il mio, il suo respiro sul mio che invece era trattenuto a causa dell'emozione/tensione, la mia mano stretta nella sua. Stavo per gustarmi quello che sarebbe stato il bacio di Tom, quando maledizione, sto ancora imprecando se ci penso!
Al mio cellulare è venuta la brillante idea di squillare... già, proprio in quel preciso e maledetto istante!
Ho sempre la modalità silenziosa quando sono in compagnia di una persona, trovo infinitamente di cattivo gusto ricevere continue notifiche e distrarmi per controllare il cellulare, stessa cosa quando sono gli altri a farlo quando sono con me, ma per uno strano caso quella mattina non lo avevo silenziato. Mi sarei presa a schiaffi, te lo giuro!
Naturalmente al suono improvviso la magia che si era creata è svanita e ci siamo immediatamente staccati, guardandoci anche con un leggero imbarazzo. Dal momento che l'occasione era sfumata, ho preso il cellulare e visto che si trattava di una chiamata di lavoro, mi sono giustificata con Tom e mi sono allontanata di qualche metro per rispondere, avevo bisogno di mettere distanza tra noi, eravamo troppo vicini e la situazione non era più quella di prima.
Oltre al danno anche la beffa, la chiamata era da parte di una cliente abituale della clinica che puntualmente ogni lunedì porta a fare controlli di routine al suo labrador pensando sempre che possa avere qualcosa che non va, quando il cane in realtà sta alla grande! Naturalmente quel lunedì l'ambulatorio era gestito solo dal mio assistente a causa della mia permanenza prolungata Firenze e la signora Mara non poteva proprio fare a meno della mia assistenza.
Quanto avrei voluto lasciare il telefono in camera...

Quando ritorno da Tom, notiamo che ormai era ora di pranzo e ci dirigiamo nella solita sala dell'hotel. Tra un pasto e l'altro gli spiego brevemente l'accaduto e lui naturalmente la prende a ridere, visto che dopotutto era a causa sua se avevo saltato un giorno di lavoro, poi però resta affascinato nel sapere il mio mestiere. Mi dice che in mattinata per restare in tema, mi aveva prenotato il biglietto del treno per il giorno successivo e che l'orario previsto per la partenza era intorno a mezzogiorno. L'ho ringraziato e ovviamente ho insistito per restituirgli i soldi, inutile dirti che non li ha accettati.
Per fortuna la situazione post "bacio mancato" era tornata alla normalità e la cosa mi aveva rassicurata, altrimenti non sarei riuscita più a guardarlo in faccia per l'intera giornata. In quello fu molto bravo Tom a rendere la conversazione decisamente soft senza lasciare mai momenti di lunghi silenzi. Mi ha raccontato che lui adora gli animali, soprattutto i cani (cosa che io da buona stalker già sapevo naturalmente, ma ovviamente l'ho lasciato parlare senza dire nulla) e ha deciso di raccontarmi la storia della sua Timber.

Eravamo ormai alla frutta (per davvero) quando lui all'improvviso allunga un braccio sul tavolo, mi prende la mano e mi chiede un vero e proprio appuntamento per quell'ultima sera insieme.
Ovviamente alle sue parole (scusa il gioco di parole) sono rimasta senza parole, e menomale che sembrava tutto così soft...

Dal momento che non riuscivo ancora a credere a quanto sentito, lui ha continuato a parlare. La cosa straordinaria è stata quando ha insistito sul fatto che volesse uscire come se fossimo due persone qualunque, semplicemente un ragazzo di nome Tom e una ragazza di nome Veronica.
Aveva puntualizzato sul fatto che fino a quel momento, nonostante avessimo pranzato o cenato insieme in più di un'occasione, fossimo sempre stati distaccati da noi stessi, mantenendo sempre quel ruolo di fan e idolo.
La cosa che lo aveva spinto a volermi conoscere meglio era stata proprio quella del lavoro: se non avessi ricevuto quella telefonata non avremmo mai parlato di lavoro o della mia vita in generale. Qui giorni, erano sempre incentrati solo ed esclusivamente sulle cose che riguardavano lui come il set, i film, i fan e la notorietà, e in effetti non avevamo mai parlato come due persone normali e non mi sarei mai permessa di chiedergli cose più personali dato che in quel momento vedevo solo la coronazione di un desiderio: incontrare l'attore dei miei sogni!
Non ti dico l'imbarazzo a quelle parole, volevo sprofondare sotto il tavolo, Tom voleva conoscermi per davvero e passare del tempo con me, come persona e non come gentilezza nei confronti di una fan..

Quel "si", uscito a malapena, a Tom è sembrato bastare, mi ha ringraziato e mi ha chiesto di essere pronta per le 19:00 e che al resto avrebbe pensato lui.
Si è alzato da tavola sparendo dalla mia vista, lasciandomi come una cretina ferma ancora a quel suo

"see you later".

Ovviamente sono subito risalita in camera e ho messo sottosopra la valigia, ma non avevo più nulla da mettere, o nulla che fosse adatto per un "appuntamento".
Il panico più totale: non avevo una relazione con un ragazzo da un anno e mezzo, un appuntamento galante da ancora molto più tempo, mettiamoci poi che il tipo in questione era: inglese, alto, biondo, con gli occhi azzurri e per puro caso si trattava proprio del sogno della mia vita chiamato Tom Felton, ero davvero senza parole e nel panico più totale!
Ho preso la mia borsa e sono andata subito in strada alla ricerca di qualche negozio di abbigliamento aperto: dovevo assolutamente trovare qualcosa di decente per quella serata! Dopo una ricerca durata quasi un'ora finalmente sono riuscita a trovare il capo giusto, nulla di eccessivo, ma allo stesso tempo elegante e adatto a qualsiasi posto Tom avesse scelto per la serata.
Se ci ripenso, mente ero nel camerino a provare gli abiti avevo ancora il batticuore ripensando a quella proposta, sembrava davvero tutto un sogno, era così perfetto e magico che pensavo assurdo stesse accadendo proprio a me.
Comunque, dopo l'acquisto sono rientrata immediatamente in hotel e tornata in camera mi sono fiondata sotto la doccia.
Alle 18:00 ero ancora in accappatoio lì a fissare quel vestito blu elettrico che avevo comprato, incerta se fosse troppo. In realtà era normalissimo, in stile impero con le bretelle e per niente scollato, la particolarità era però che nonostante fosse lungo, da poco sopra il ginocchio il tessuto coprente finiva e l'abito rimaneva velato mostrando quindi le gambe. Per evitare di sentirmi troppo a disagio ho deciso di non indossare i tacchi (che nemmeno avevo) preferendo delle infradito bianche che si intrecciavano sul collo del piede e risalivano fino alla caviglia, dove c'era un cinturino brillantinato.
Dopo aver provato diverse acconciature ed essere arrivata a meno di un quarto d'ora dall'appartamento, ho pensato di lasciare i capelli sciolti, fermandoli solo in un lato con un ferrettino anch'esso brillantinato.
Ho passato un leggero velo di ombretto in tinta col vestito, un filo di matita e nulla di più. Non me la sono mai cavata molto coi trucchi e sono sempre più propensa per il minimo indispensabile.

Ad un certo punto, mentre indossavo gli orecchini, qualcuno bussa alla mia porta, mi affretto per aprire, pensando fosse qualche cameriere con delle informazioni da parte di Tom, visto che mi aveva solo detto di essere pronta per le sette, ma senza dirmi dove vederci.
Quando ho aperto la porta stavo per morire, nonostante stessi per andare ad un incontro con lui, in quel momento era l'ultima l'ultima persona che mi aspettavo di vedere. Mi sono ritrovata di fronte Tom bello come non mai, in un completo grigio con camicia bianca. Per un istante mi è sembrato che anche lui fosse rimasto senza parole nel vedermi, ma ovviamente doveva trattarsi di un'illusione (sai quante ragazze tutte in ghingheri vede?).
L'ho salutato timidamente e subito ho abbassato lo sguardo per evitare di imbarazzarmi ulteriormente, spiegandogli che non me lo aspettavo. Lui dopo un sorriso ammaliatore a trentadue denti mi ha anche presa in giro dicendo che se non veniva a prendermi lui non avrei saputo certo dove incontrarlo.
Dopo aver preso borsetta e coprispalle lo seguo, prendiamo l'ascensore per  arrivare al piano terra, ma quei minuti in cui oltre ad averlo al mio fianco me lo ritrovavo anche di fronte nel riflesso dello specchio sembravano interminabili e la tensione era alle stelle.
Sono avvampata nuovamente e ho dovuto trascorrere il resto dei secondi con lo sguardo fisso sui miei piedi, ma poi lui mi ha dato il colpo di grazia sfiorandomi appena la spalla e sussurrando all'orecchio

"You're lovely tonight"

Quelle parole inaspettate mi fanno battere forte il cuore, quando ho alzato lo sguardo i miei occhi attraverso lo specchio hanno incontrato i suoi che accanto al blu del mio vestito sembravano risaltare ancora di più. Stavo per sciogliermi, avrei dovuto ringraziarlo o altro, ma sono riuscita a malapena ad abbozzare un sorriso, per fortuna le porte si sono aperte venendo in mio soccorso.

Dopo aver preso la macchina col solito autista (ormai considerato quello di fiducia) visto che era ancora presto per l'ora di cena, Tom mi ha chiesto dove mi sarebbe piaciuto andare ed io sforzandomi di non balbettare gli ho detto detto che un posto valeva l'altro. Non sapevo invece che aveva pianificato l'intero programma.
Infatti qualche minuto più tardi l'auto si ferma e quando sono scesa non potevo crederci, eravamo di fronte all'ingresso della Villa Medicea. L'orario di chiusura per visitare i giardini era passato da un pezzo, ma non so come Tom si era fatto dare un permesso speciale per poter prolungare l'orario in modo che fossimo noi gli ultimi visitatori ed evitare appunto l'incontro di probabili fan o paparazzi. Sono rimasta senza parole: l'ultima volta quei giardini al tramonto erano spettacolari, ma con i primi colori della sera avevano tutt'altro aspetto, e poi in quel momento io e Tom non eravamo proprio gli stessi della volta precedente!

Abbiamo preso a passeggiare nei lunghi viali alberati praticamente deserti e con le luci dei lampioni c'era un'atmosfera davvero romantica. Tom ha cominciato riempirmi di domande, e abbiamo parlato davvero tanto, mi ha chiesto degli studi, del lavoro, delle mie passioni, e io ho fatto altrettanto con lui. Molte cose però già le sapevo e in parte ero anche un po' scocciata dalla cosa, perché speranzosa di sapere qualcosa di nuovo, dall'altra invece era bello sapere quanto vero fosse e che tutto quello di cui eravamo a conoscenza grazie al web o ai giornali era esclusivamente la pura verità.
Quelle prime ore sono volate così in fretta che senza rendercene conto si erano fatte già le nove. Stranamente quella sera non faceva particolarmente caldo anzi, arrivò una brezzolina che mi fece rabbrividire quasi, e Tom mi cinse le spalle accompagnandomi verso l'uscita. Era tutto così magico: lui, noi più o meno abbracciati, quel posto... Anche una volta entrati in auto non facevo che pensare a tutta quella situazione, e solo quando Tom mi prese per mano invitandomi a seguirlo fuori e andare al ristorante, mi son resa conto che probabilmente sono stata incantata a guardare fuori dal finestrino per tutto il tragitto.
Che figura... Chissà cosa avrà pensato...

Il ristorante che aveva scelto era distante dal centro, con una terrazza dalla quale si poteva vedere l'intera città. Era davvero spettacolare.!Al nostro arrivo ci condussero in un posto che avevano riservato proprio accanto alla balaustra che dava sul panorama, ci servirono un flute di benvenuto e poi ci lasciarono i menù.
Non ti dico quando ho visto i prezzi, volevo davvero morire... era tutto così costoso che forse solo ad una cerimonia nuziale avevo assaggiato cose che potessero avere quei prezzi. Tom notando il mio disagio ha insistito affinché non mi facessi alcun problema e mi godessi la serata.
Per sdrammatizzare allora gli ho detto che per essere solo un "Tom qualunque" poteva permettersi decisamente parecchie cose e lui a tono mi ha risposto che era solo un ragazzo con qualche risparmio da parte ( si va be'... Chiamali risparmi!) Comunque dopo diversi tira e molla abbiamo ordinato e cenato.
Era tutto decisamente troppo romantico: la location, il tipo di persone che erano lì a cena nel nostro stesso posto, il personale professionale e discreto, il cibo squisito, il panorama mozzafiato e lui...
Non riuscivo a staccargli gli occhi da dosso! Spesso mi fermavo ad osservarlo proprio quando lui era intento a mangiare o ad ammirare lo stesso panorama e distoglievo lo sguardo non appena lui provava ad  incrociare il mio.

Dopo cena abbiamo fatto una passeggiata lungo la terrazza del ristorante e ci siamo fermati ad osservare un po' il panorama così come avevano pensato di fare diverse coppiette... Già coppiette.
Quando poco distante da noi una di queste aveva appunto cominciato a baciarsi, mi sono sentita nuovamente le guance in fiamme e provai a smorzare immediatamente quel disagio parlando a raffica. L'ho ringraziato per la serata e gli ho detto quanto bene fossi stata in sua compagnia, Tom mi ha sorriso e ha detto che lo stesso valeva per lui e voltandosi ad ammirare il paesaggio ha aggiunto che soprattutto si rammaricava del fatto che fosse avvenuto tutto troppo tardi.
Io come una stupida gli ho chiesto il perché ( pensa te quanto rimbambita stavo) e lui mi ha ricordato che il giorno dopo entrambi saremmo partiti e che quindi non avremmo potuto più vederci.
Ho davvero perso un battito quando me l'ha ricordato, consapevole che come per Cenerentola la carrozza stesse per ritornare in zucca e che tutto l'incanto di quei giorni stava per svanire, proprio come in una favola.
Non sono certa di poi com'è che sia andata, (sono ancora così frastornata al pensiero di quei giorni...) ma ricordo solo che dopo le sue ultime parole lo chiamai per nome, quasi un sussurro in realtà, e lui si è voltato verso di me guardandomi negli occhi.


Ha portato una mano all'altezza del viso che ha sfiorato in una carezza e proprio in quel momento una folata di vento mi ha praticamente spettinato i capelli (che avevo deciso di lasciare sciolti per una volta tanto) portandoli quasi totalmente avanti agli occhi. Abbiamo sorriso entrambi per la situazione buffa, (anche se per me era imbarazzante ovviamente) poi però Tom mi ha sistemato una ciocca dietro l'orecchio ( ti giuro, sentire quel tocco delicato sulla mia pelle mi ha fatto provare un brivido intenso dietro alla schiena) e tenendomi il volto tra le mani si è chinato su di me annullando i dieci e più centimetri che ci separavano e con una dolcezza inimmaginabile mi ha baciata.
Non so quanto sia durato tutto ciò, in quel momento ero in una bolla isolata da tutto e tutti, c'eravamo solo io e lui: le sue mani calde sul mio viso, le mie ferme sulla sua camicia, le sue labbra morbide e piene poggiate delicatamente sulle mie senza chiedere altro, era tutto perfetto così, senza troppe pretese. Eravamo solo due ragazzi che dopo un meraviglioso appuntamento si scambiavano il loro primo bacio.

Inutile dirti poi come sono andate le cose no? Scherzo ovviamente, vorrei continuare a raccontarti di quanto accaduto, ma sono troppo stanca, gli occhi mi si chiudono e rischierei di tralasciare numerosi dettagli, quindi per ora ti lascio così, ma ti prometto che tornerò presto a dirti il resto.

Angolo autrice:
Scusate per il ritardo, il capitolo era pronto da giorni, ma ho avuto alcuni problemini con la connessione e non riuscivo mai a postarlo...😅
In compenso però vi ho regalato un capitolo bello lungo e spero tanto che vi piaccia! 🤗
Attendo vostri pareri al riguardo
a presto sognatrici! 😘

Ps. in queste settimane ho cominciato a scrivere anche una nuova storia che si chiama Raccontami di Te in cui il protagonista per l'appunto è sempre interpretato da Tom, quindi se vi andasse di passare a dare uno sguardo mi farebbe molto piacere :)
Grazie di tutto! A Presto Greengirl89

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