s o c i a l d a n c e
«Lucy... Non ho intenzione di accompagnarti.» disse Joe freddo.
«Eddai Joe! È un anno che aspetto questo giorno!» disse con un tono disperato la bionda.
«Lucy, non voglio. Sai benissimo che mi sentirei a disagio, anche perché, bello come sono non passerei mica inosservato tra voi ragazze...»
«Joe, ti rendi conto che non ho un altro modo per incontrare Rami? A me non importa che tu venga, anzi, preferirei che tu non venissi, ma sai che mio padre non mi lascerebbe mai andare a un evento simile senza accompagnamento.»
«Ma ti accompagna già quel Randy!»
«Si chiama Rami!»
«Quello che ti pare, ma non voglio... Non troverò mai qualcuno... Qualcuno... Qualcuno come me»
«Ma non sei così brutto!»
«Ma io non sto parlando di questo, so di essere assolutamente perfetto, dalla testa ai piedi, è solo che...»
«...pensi che i ragazzi non si fisseranno mai su di te perché saranno occupati a guardare le ragazze, giusto?»
«Solo tu sai quanto mi sia costato accettare questa cosa...» disse baciando la fronte della fanciulla.
«Questo vuol dire che mi accompagnerai al ballo?» chiese di nuovo Lucy speranzosa.
«No»
Detto questo, Joe uscì dalla stanza chiudendo la porta, pensando di aver fatto capire alla ragazza che non aveva assolutamente intenzione di andare a quel ballo il giorno seguente. Ma quello che gli sfugge sempre, è la testardaggine della bionda. Lucy Boynton riesce sempre a convincere la gente e questa volta non sarà un eccezione, sarà capace di far andare il visconte al ballo. Deve solo trovare la scusa più adatta.
☁️
«Oh Beeeeeennyyyyyy»
Ben si nascose. Sapeva cosa stava per accadere. O almeno, ne aveva una vaga idea. Le opzioni erano due: Gwilym probabilmente gli avrebbe ricordato di nuovo che ha abbandonato Katriona all'altare, che, secondo Ben era l'unico modo per poter togliersela di dosso. Anche se ora era odiato da tutta la famiglia, sia la sua che della ragazza. Lui non la amava e aveva provato a dire ai suoi genitori che non aveva intenzione di sposarla ma ormai era tutto organizzato. Decise quindi di non presentarsi e si rifugiò a casa di Gwilym. Quando il bruno tornò a casa dopo che il matrimonio era stato annullato e si ritrovò con uno degli sposi a casa sua... È stata una scena comica, Lee era completamente fuori di testa. Ben lo supplicò, chiedendo di non dire niente a nessuno, finché le acque non si fossero calmate un po' e decise di rimanere a casa dell'amico per una settimana. Una volta a casa sua, i genitori lo sgridarono e non lo lasciarono uscire per una settimana. In più lo obbligarono a scusarsi con Kat. Lei non se ne fregó più di tanto, lei non lo amava, infatti ci mise pochissimo ad annunciare il suo nuovo fidanzamento.
L'altra opzione era che Gwilym avrebbe provato a trascinarlo per l'ennesima volta alla Social Dance. Ogni anno, Gwil organizza questo ballo a cui partecipa gente proveniente da tutta Europa, non solo gente francese. Lee credeva nel potere dell'amore: se era vero, la gente che si era incontrata per un solo giorno, sarebbe riuscita a rivedersi lo stesso giorno, ma un anno dopo. Era stato educato così, era cresciuto con questi insegnamenti. Era il più romantico tra i due e sapeva tutto sull'amore. Infatti, la Social Dance va avanti da ormai 13 anni. La prima volta aveva fatto fatica per invitare un po' di persone, ma l'anno dopo, quelle persone avevano portato amici, familiari e/o conoscenti e così l'anno successivo, ogni volta veniva sempre più gente. Quando la manifestazione fu inaugurata, Ben aveva 15 anni ed era già promesso sposo a Kat, così per 12 anni, finché il biondo non si presentò al matrimonio. Questo era il primo anno in cui poteva partecipare. Gwilym aveva già provato a chiedergli di andare ma Hardy rifiutava l'invito.
«Dove sei Ben? Muoviti non ho tutto il giorno!»
Il marchese entrò nella camera del barone e guardò sotto il letto, dietro le tende e tra il mucchio di vestiti sulla sedia.
Ben si strinse tra i vestiti che erano dentro il suo grande guardaroba. Un po' scomodo come nascondiglio, ma almeno a Gwilym non sarebbe mai venuto in mente che si fosse nascosto lì... Finché non aprì l'anta e si ritrovò con il biondo appeso su una stampella. Il barone sorrise in modo stupido con imbarazzo, mentre Lee si grattava la fronte pensando "perché devo avere un migliore amico così?".
«C-ciao Gwil! Che bello... vederti...! Non ti sembra strano? Stavo cercando un... una... un... UNA GIACCA! si, una giacca... E, sono rimasto appeso, cioè, come avrò fatto? Mi aiuti a scendere?»
«No.» rispose serio il moro.
Si allontanò dal guardaroba e si sedette sull'enorme letto di Ben.
«Sai cosa ci sarà domani, vero?»
Ben, che si era già liberato dalla stampella, si stava sistemando la giacca, per poi restare in piedi davanti al moro.
«Gwil, tu sai che sei il mio migliore amico. Sai benissimo che ti rispetto e che ti voglio un mondo di bene. Ma per favore. Non chiedermi di venire al tuo ballo. Non dopo ciò che è successo con Kat.»
«È proprio per questo che ti sto chiedendo di venire! Potrai trovare la tua anima gemella e-»
«E vederla solo una volta all'anno? Dimmi Gwilym, quante delle coppie che si formano a questo ballo si sposano e stanno insieme per sempre?»
Silenzio.
«Esatto. Non voglio trovare un'amante che oltretutto posso vedere una volta all'anno»
Lee abbassa lo sguardo e Ben si allontana dal suo amico.
«Due persone si sono sposate» dice ad un tratto Gwilym.
«Come, scusa?»
«Un paio di anni fa, due ragazzi che si frequentavano da ormai 5 anni si sono sposati...»
«Chi erano?»
«Si chiamavano John e Paul... Si amavano tanto» dice con aria nostalgica.
Ben rimane di stucco. Non si aspettava proprio che due ragazzi (nel vero senso della parola) si fossero sposati.
«Con due ragazzi intendi... 2 ragazzi? Maschi?»
«Qual è il problema?»
«Per me niente, è la mia famiglia che pensa che sia una cosa anormale, rozza e disgustosa...»
Ben era cresciuto in una famiglia che condannava gli omosessuali. Lui era l'unico che li accettava, perché quando era piccolo era stato salvato da due ragazzi che si erano appena fidanzati. Erano stati molto gentili con lui.
«E tu non lo pensi, vero?»
«Certo che no... Ma non avevo mai sentito di un matrimonio così...»
«Dai, non ci pensare... Se proprio, inizia a pensare a cosa ti metterai domani sera»
«Gwilym, ti ho già detto che non voglio venire»
«Hai qualcosa di meglio da fare domani?»
«N-no, ma-»
«Quindi vieni, ti passo a prendere alle 19!»
Detto ciò, il castano uscì dalla casa del barone, lasciando un Ben perplesso.
☁️
Lucy si presentó a casa di Joe il giorno dopo, con un grande mazzo di fiori. Joe la accolse, addocchiando subito le piante che la ragazza teneva in mano.
«Chi te le ha date?»
«Nessuno. Non sono mie» sorrise la bionda.
Joe aggrottò le sopracciglia.
Lady Boynton lesse un cartellino che accompagnava i fiori.
«Per il visconte Joe Mazzello, un mazzo di fiori come assaggio del mio amore per te, da parte di Lord Stan»
Lo sguardo di Joe si fece cupo.
«Chi è questo "Lord Stan"? E come mi conosce? E soprattutto, come fa a sapere che sono gay?» chiese preoccupato il rosso.
«Tranquillo, è un mio caro cugino, vive in Inghilterra. È venuto un paio di volte qua a Parigi, non ti ha mai incontrato direttamente ma ti ha visto di sfuggita. Ogni volta che vado a trovarlo mi chiede di te»
Mazzello era sempre più dubbioso. Se era un suo caro cugino perché mai non gli aveva mai parlato di lui?
Lucy capì subito cosa stava pensado il visconte, così cercò una scusa abbastanza credibile.
«Non ti ho mai parlato di lui perché mi ha chiesto di non fare mai il suo nome davanti a te, fino ad ora, perché è molto speranzoso di poterti vedere e finalmente parlarti»
«Questa storia mi convince sempre di meno...»
«Joe, per favore, vieni con me stasera, così potrai vederlo! Era così entusiasta di poterti vedere! Ti prego...»
Mazzello ci pensa un attimo. Non ci crede più di tanto, ma se poi fosse vero? Joe odiava deludere la gente, era una cosa che lo feriva nell'orgoglio.
Sospirò rassegnato, per poi confermare la sua presenza al ballo di quella sera.
«Ottimo! Sebastian sarà felicissimo!» esclamò soddisfatta la fanciulla.
«Si, ci sarò Lucy, ma... Non ho idea di cosa potrei mettermi, cioè... Non saprei come abbinare le cose. Mi puoi aiutare, per favore?»
Joe intuì che era tutta una bufala dall'espressione della duchessa. Era scioccata e preoccupata. Molto probabilmente non contava di dover aiutare il visconte a trovare i vestiti adatti, pensava di poter dedicare tutto il pomeriggio a se stessa.
"Ed ecco come la sua bugia le se ritorce contro..." pensó furbo Mazzello.
«C-certo Joe! Sai bene che... Farei di tutto per un amico in difficoltà» disse irritata.
Si recarono entrambi nella camera del rosso. Lucy aprì il guardaroba ed estrasse una camicia col colletto di pizzo bianca, un gilet blu e una giacca dello stesso colore con i bordi dorati. Prese i pantaloni abbinati al completo e le scarpe che secondo lei erano più adatte. Riuscì anche a trovare un cappello che secondo lei era la ciliegina sulla torta.
«La mia carrozza passa alle 19. Ci vediamo sta sera» disse la bionda, per poi abbracciare il visconte.
☁️
«Come ha fatto a convincermi?» si chiedeva Ben mentre faceva il nodo alla cravatta blu.
«Non troverò nessuno che piaccia a me, nessuno raggiunge i miei standard» si diceva mentre chiudeva il gilet nero.
«Se trovo qualcuno, giuro che passerò un giorno intero ai servizi di Gwilym... Hahaha, sarà bella la sua faccia delusa quando vedrà che ho passato la notte da solo a svuotare il tavolo del banchetto» rideva, mentre si metteva la giacca nera con le maniche del colore della cravatta.
Si guardò allo specchio. Si, era completamente irraggiungibile, era troppo bello per le comuni mortali. Prese un cappello nero e uscì, aspettando la carrozza dell'amico.
Fortunatamente Gwylim arrivò puntuale, così che Ben non dovette aspettare più di 5 minuti.
La carrozza si fermò davanti a lui.
Il barone salí per lasciar ripartire i cavalli.
Il marchese squadrò l'amico da capo a piedi.
«Woo, che eleganza il signorino!»
«Sta zitto Gwilym. È solo la mia tecnica»
«In che senso, la tua tecnica?»
«Sono troppo affascinante per far sì che le persone pensino che abbiano una chance con me. Solo io posso scegliere se ballare con loro o no» affermò il biondo soddisfatto.
Gwilym scoppiò a ridere, provocando la confusione del biondo.
«Oh dolce e innocente Ben... Non funziona così la social dance!»
«Cosa? E allora come??» chiese il barone sconcertato.
«Ci sono due cerchi, le femmine sono in quello interno mentre i maschi stanno in quello esterno. Si va da ragazza a ragazza, finché non si trova con chi si voglia ballare e questo si decide mantenendo il contatto visivo»
«E chi sa già con chi vuole ballare?»
«Si aggiungono dopo, ma dubito che tu sappia già con chi vuoi ballare...»
Ben sospirò rassegnato. Il suo piano non avrebbe funzionato, ne era certo.
Dopo un tratto di un quarto d'ora, arrivarono al salone dove si sarebbe tenuto il ballo. Il castano scese, facendo segno al barone di rimanere lì, per parcheggiare la carrozza.
«Ma che, non ti fidi del tuo cocchiere?»
«Proprio così!»
Ben rimase nel mezzo finché il cocchiere non lo fece scendere. Da lì poté vedere come arrivava un'altra carrozza, da dove era appena uscita una graziosa ragazza bionda, che appena vide un moro, gli si fiondò addosso. Non notò subito che da dove era scesa, era rimasto un ragazzo dai capelli rossi e un filino di barba. Non riuscì subito a distinguere il colore degli occhi, ma quando li vide, rimase incantato da quei grandi occhi color nocciola.
«Monsieur, guardi che sta ingombrando il passaggio!» disse un signore da dietro.
«Oh, si, mi scusi tanto...» disse, per poi andare verso l'entrata, dando, però, un ultimo sguardo al rosso.
Anche Joe aveva notato il biondo. Colui che trainava la carrozza davanti alla sua aveva sbraitato contro il barone, fermando tutti quelli che erano dietro di lui. Del barone ha notato soltanto i capelli biondi e le guance rosse causate dal freddo. Gli era apparso abbastanza affascinante e se fosse stato un altro momento ci avrebbe fatto pure un pensierino. Ma al momento doveva pensare al certo Sebastian di cui gli aveva parlato Lucy.
Ringrazia il cocchiere e scese dalla carrozza, per poi entrare nel salone.
Era pieno di finestre, che facevano entrare la luce notturna, tra queste, erano presenti molti affreschi. Quello più bello era sul soffitto, da cui pendeva un lampadario di cristallo. Erano presenti molti particolari dorati, delle poltrone agli angoli della stanza e proprio di fronte all'entrata, un lunghissimo tavolo con buffet faceva da sfondo alla sala.
Ben era rimasto di stucco, proprio come Joe. Il biondo si avvicinò al suo migliore amico, per complimentarsi.
«Grazie Ben, anche se questo è stato l'anno in cui abbiamo addobbato di meno...» rivelò Gwilym.
«Stai scherzando, vero? Gwil, questo posto è magnifico. Lo adoro e-»
Il biondo fu interrotto dal passaggio del misterioso ragazzo dai capelli rossi, che si avvicinava alla ragazza bionda che aveva visto scendere poco prima. Insieme a lei c'era anche il moro che la fanciulla aveva abbracciato prima di entrare nel salone.
La giovane donna prese a braccetto colui che aveva catturato l'attenzione di Ben che pareva essere il suo migliore amico, per poi trascinare entrambi i maschi al banchetto del buffet.
Durante tutta questa scena, Hardy era rimasto sorpreso, mentre le sue guance si coloravano di un leggero colore rosso. Il suo amico non poté non notarlo. Non appena il trio si allontanò, Gwilym si posizionò davanti al barone.
«Ben... Ti sei preso una cotta per la ragazza?» disse con un tono malizioso.
Il ragazzo tornò sulla terra, facendo uno sguardo sorpreso.
«Cosa? No! Non sono assolutamente interessato a lei...»
«Certo, come no... E allora a chi, al moro? Devo ammetterlo, il conte Rami Malek è davvero affascinante... Peccato che abbia già un'accompagnante, la duchessa Lucy Boynton. Però il rosso non l'ho mai visto, penso sia amico di Lady Boynton... Aspetta: non è che ti sei preso una cotta per capelli di carota?»
«Come l'hai chiamato?» disse Ben divertito.
«Capelli di carota! Non è così? Ha i capelli rossi/arancioni come il colore delle carote!»
Ben sospirò. Voleva assolutamente parlare con quel ragazzo.
«Se vuoi parlargli aspetta il ballo. È lì che puoi dirgli qualcosa. Questo è un ballo d'amore, speranza, di momenti rubati, scandalo... Basta solo uno sguardo o una mano lievemente sfiorata!»
«Ma come faccio? Se il ballo è solo per coppie maschio-femmina!»
«Se il vostro destino è stare insieme, riuscirete a ballare insieme... Il ballo inizia tra mezz'ora, a proposito»
Gwilym lanciò un'ultima occhiata al suo amico e gli sorrise, per poi iniziare a ricevere i suoi ospiti.
Dall'altra parte del salone, più precisamente al tavolo del buffet, Joe aveva conosciuto Rami, il famoso spasimante di Lucy. Al momento del loro incontro aveva rivisto il ragazzo biondo che aveva bloccato il traffico poco prima. L'aveva visto meglio ora. Aveva dei grandi occhi azzurri e dei capelli biondi pettinati di lato. Era davvero bello. Ma poi si ricordò di Sebastian.
«Ehm... Lucy, il tuo caro cugino Sebastian... Quando arriva? I balli iniziano fra 5 minuti e lui non si è ancora presentato...»
«Oh si, mi sono dimenticata di dirtelo. Mio cugino non può venire, mi dispiace... Però ho visto come hai adocchiato il ragazzo biondo vicino al marchese Gwilym Lee...»
«Chi è Gwilym Lee?» chiese il rosso.
«È quel ragazzo castano con occhi azzurri, quello attraente» rispose Rami.
«Intendi il biondo? Nah... Lui... Si, è davvero carino»
«Bene, spero per te che non sia occupato. Ora, se non ti dispiace, io e Rami andiamo di là che entriamo dopo, visto che abbiamo già la coppia... Buona fortuna Joe!» disse allegra Lucy, dopodiché, Malek salutò Joe con la mano.
Ad un certo punto, si sentì suonare una campanella e le persone iniziavano a mettersi nella loro posizione. Lucy aveva spiegato a Joe come comportarsi, quindi lui sapeva più o meno come fare, ma Ben non ne aveva idea. Seguì gli altri maschi, e si mise nel cerchio esterno, subito dopo, la musica iniziò a suonare.
Le ragazze, che erano nel cerchio interno, iniziarono a camminare in senso orario, mentre i ragazzi in senso antiorario. Ci si scambiava di posizione prendendo per mano una persona del cerchio opposto, volteggiando e cambiando la propria direzione, finché i due cerchi si scambiarono. Dopodiché si continuava a camminare circolarmente, ora i maschi erano in senso orario e le femmine in senso orario. Tutte le fanciulle si fermarono davanti a un giovane che le prese la mano e le fece fare una giravolta e i due, poi, si scambiarono di posizione con la coppia opposta a loro, per due volte. Questo era da fare due coppie alla volta, quindi prima di finire ci mise un po'. Dopo un inchino fatto a tutti i compagni di ballo, ognuno prendeva per mano il proprio vicino, fecero un paio di passi a ritmo di musica e tutti si raggrupparono al centro della sala. Le coppie che si erano formate uscivano dal cerchio e iniziavano a ballare all'esterno della pista, insieme alle coppie che si erano formate gli anni passati.
Tra quelli rimasti, c'erano Joe e Ben. Joe non aveva ancora avuto occasione di ballare con un ragazzo e Ben non si era filato neanche una delle belle donzelle con cui aveva ballato. I suoi occhi azzurri erano fissi sul rosso. Gwilym aveva detto che il ballo si accettava mantenendo il contatto degli occhi, quindi magari il misterioso ragazzo dagli occhi color nocciola avrebbe tolto lo sguardo dal nulla e si sarebbe girato verso il biondo, no? Beh, fino a quel punto, non era successo niente. Tante erano le nobili che avevano provato a legare con uno dei due ragazzi, ma nessuna riuscì. Mazzello sapeva, grazie a Lucy, che dopo aver fatto il cerchio tutti insieme, c'era l'unico momento in cui i maschi avevano un contatto, ed è stato lì che legò il suo sguardo con quello di Ben. Gli altri maschi che erano rimasi erano tornati a ballare con le fanciulle, ma loro due rimasero a girare, tenendosi per mano. Joe fece fare una giravolta al biondo, per poi lasciar fare a Ben la stessa cosa. Continuarono a camminare a ritmo di musica guardandosi negli occhi e sorridendo. Joe fece un'altra giravolta e la fece fare a Ben, che si appoggio al petto del rosso di schiena, sentendo il fiato del visconte sul collo. Girò il suo sguardo e rimase incantato guardando quegli occhi color nocciola che ormai lo avevano conquistato. Si strinsero la mano e la musica finì tra gli applausi della gente, ma i due sembrarono non accorgersene. Erano chiusi nella loro bolla, una bolla che avevano appena formato e che non avevano intenzione di rompere. Ben condusse Joe al tavolo del buffet, senza lasciare mai la sua mano, e gli offrì un bicchiere di vino, che Mazzello non esitò ad accettare.
«Lo accetto molto volentieri, pur non sapendo il tuo nome e pur sapendo che tu non conosci il mio» disse sorridendo, dando subito del tu al biondo.
«Oh, sì, scusa... Sono il barone Ben Hardy, ma puoi semplicemente chiamarmi Ben» disse con le guance rosse.
«Visconte Joe Mazzello, Joe per amici, cari eccetera» disse ridendo con imbarazzo.
Avendo finito le parole, abbassarono lo sguardo, creando un silenzio imbarazzante fra loro. Entrambi avevano finito di bere ciò che c'era nel bicchiere e lo appoggiarono sul tavolo.
Ben si ricordò delle parole di Gwilym: "basta solo uno sguardo o una mano lievemente sfiorata... è un ballo d'amore, speranza, di momenti rubati, scandalo...".
Joe ripensò a Lucy e Rami e di come erano felici di poter ballare di nuovo, dopo un anno. Il ballo...
«Ascolta Ben... Io... Beh, io sono omosessuale, quindi non vorrei che tu capissi male ciò che sto per chiederti, cioè, si, è proprio ciò che sembra, sto facendo un caos, ok, ignora ciò che ho appena detto, ti andrebbe di ballare con me?» disse con imbarazzo.
Per tutta risposta, Ben gli diede un dolce bacio sulla guancia. Sentì sulle sue labbra un solletico causato dalla leggera barba di Joe. Si guardarono negli occhi e si presero per mano, per tornare alla pista da ballo.
Lì, si scambiarono carezze, parole dolci, sguardi, per tutta la notte.
Quando le prime persone iniziarono ad andarsene, Joe prese il biondo per mano e lo portò in un angolo.
«Ben, con te oggi ho passato una bellissima serata e vorrei passare molti altri momenti come questi con te. Adoro stare in tua compagnia, sei gentile, simpatico, dolce e... Beh, tutte quelle belle cose. Io...»
Joe ci pensò un attimo, non trovava le parole. Così decise di mettere le mani sulle guance del biondo e di avvicinare i due visi, per poi baciare Ben. Il biondo ricambiò subito, perché era da prima del ballo che si era preso una cotta per lui.
Quando si staccarono, il rosso finì il suo discorso.
«Ben, tu mi piaci, mi piaci davvero tanto» disse felice Mazzello.
«Anche tu mi piaci Joe, tanto tanto tanto» disse Ben, per poi baciare di nuovo Joe.
Questo bacio durò più del primo, perché era privo di paura e timore. Dopo il bacio si abbracciarono.
«Allora... Ci vediamo l'anno prossimo... partner?» chiese Ben.
Joe annuì velocemente, tornando a baciare le labbra di Ben.
«Certo che si, partner»
BUON NATALE!
spero che vi sia piaciuta, come a me è piaciuta scriverla.
bene, ora posso andare a sclerare perché questa shot mi è piaciuta troppo
(quanta autostima hahah)
bene, di nuovo buon natale e buona notte!
Cheese on toast per tutti! -Bri
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top